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Autore: Poisonerlady    18/12/2011    2 recensioni
Perchè si dovrebbe voler lavorare per la Shin-ra? Houri, giovane meccanico, insoddisfatta del suo lavoro, se lo chiede, mentre maledice il misterioso abbattitori di leve del cambio. Se lo domanda anche Samael, placcato da un SOLDIER che non sembra capire di essere molesto.
AngealXOc, GenesisXOc, ZackXAerith, SephirothXcloud.
Presenza di: Turks, alcool, imprecazioni e videogiochi
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Crisis Core
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Capitolo terzo

 

-Già. Quand’ è stata l'ultima volta che hai provato quel dolore? Forse dovrei rinfrescarti la memoria!- La voce era femminile ed estremamente irritata.

Il turk scattò in piedi dalla sua posizione accovacciata dando una sonora testata alla balaustra metallica. Dannazione!

– Darkwood, Straw! Che sorpresa, yo! Che ci fate qui intorno? –

Reno si affrettò a riacquistare una posa dignitosa, ignorando il martellante e bruciante dolore al capo, impresa non semplice.

Houri fece roteare gli occhi castani, non riuscendo a trattenere uno sbuffo divertito -Davvero, sei un bugiardo patetico, credevo che vi insegnassero a sparare balle migliori. Rude, piantala di nascondere quel ricevitore, vi abbiamo sgamato.-  Rude smise immediatamente di armeggiare con la piccola ricevente e si schiarì la gola imbarazzato. Reno si limitò a contrarre le labbra, poi con un gesto studiatamente lento, sfilò la Night Stick dalla cintura dei pantaloni e lasciandola sussultare sulla spalla. Osservò gli occhi verdi di Samael seguire il movimento che sperava, davvero ci sperava, risultasse vagamente intimidatorio.

-Lo sai che se quella dovesse attivarsi per sbaglio mentre te la batti vicino al collo, rischieresti l’attacco cardiaco o il danno celebrale? –

Reno si bloccò con la bocca leggermente spalancata, poi, inorridito, allontanò il taiser dalla spalla.

Va bene, l’intimidazione non funzionava. Houri gli si avvicinò leggermente, la sbarra di metallo stretta in mano, l’espressione del Behemoth Reale che ha avvistato il rosso. Ma perché non aveva scelto un altro colore di capelli?! Reno iniziò a sudare freddo. Houri incassò la testa nelle spalle e si preparò alla carica. – Reno caro, - cominciò Samael con voce suadente, -  io credo che Houri stia immaginando la tua testa su una bella punta di lancia, in questo momento… - Houri sottolineò la constatazione dell’amico ringhiando minacciosa e si fece schioccare la spranga sul palmo aperto della mano, Reno e Rude indietreggiarono di un passo. – Tuttavia, - proseguì il moro, – conoscendoci da molto tempo, vorrei concedervi una seconda possibilità. Che cosa ne direste di dirci per quale motivo i signori Turks, sempre tanto impegnati nelle loro missioni speciali, perdono tempo a spiare un meccanico e un assistente?

Il rosso seguì il gesto inorridito – Q … questo è un ricatto , yo!-

Samael inarcò un sopracciglio, -Ricatto? Che brutta parola, io lo chiamerei piuttosto un libero ed equo scambio di favori.

Reno aprì e richiuse la bocca un paio di volte. Non era possibile. Non poteva aver davvero paura di un meccanico femmina e di una sottospecie di segretario. Lui era un Turk che diamine.

- Straw, se osi colpirmi con quella ti ritroverai in una delle celle del cinquantunesimo piano prima di poter dire “ah”!

Houri spalancò teatralmente gli occhi castani – Hai sentito, Samael? Reno riferirà tutto a Tseng. Questo significa che lui sa che voi siete qui?

- Certo che sì. – esclamò prontamente Reno. Non era vero, ma quelle piccole pesti non potevano saperlo.

La ragazza fece scattare le sopracciglia in alto, incredula. – Ti aspetti davvero che io ci creda? Se Tseng volesse sapere della mia vita privata me lo chiederebbe, non si abbasserebbe a spiarmi con una cimice!

- Dacci un taglio, yo. Non era te che spiavo se proprio lo vuoi saper … - Reno si morse la lingua, ma ormai il danno era bello che fatto.

Nel vicolo scese un silenzio profondo, poi un ululato di pura frustrazione squarciò l’aria.

 

XxX

 

Tutto ciò era assurdo. Grottesco. Folle.

- RHAPSODOS! Quel … quel brutto… maledetto… disgraz … -E qui Samael si era accorse che una parola non poteva contenere tutto l’odio che provava per quel tronfio schifoso, così si impegnò ad urlare, nuovamente, tutto il suo disprezzo.

Houri gli rifilò una poderosa gomitata nello stomaco. - STA ZITTO!-

Giusto, in momenti come questi, non serviva a nulla abbandonarsi a sentimenti di sconforto, ci voleva qualcuno che, come Houri, sapesse ragionare lucidamente e aggiustare la situazione a gomitate.

Samael si piegò su se stesso e sussurrò all’asfalto il suo immenso dolore: - Ahi. Che male. Ahi…-

Hourì lanciò un’occhiata all’amico poi ai turks: Reno si stava grattando la nuca e Rude strusciava i piedi per terra emettendo qualche colpo di tosse ogni  tanto.

Erano a disagio. Bene.

-Non volete finire come lui, vero?-

I due si scambiarono un’occhiata e scossero freneticamente il capo all’unisono.

-Allora rispondete ad un paio di domande: cosa vi ha offerto? Vi ha pagati?

-Uhg … non proprio pagati … ecco …

- Molto eloquente, Rosso. Non ho tutto il giorno. – sbottò Houri. Detestava veder la gente cincischiare, soprattutto quando avevano informazioni che le servivano.

Reno si appoggiò alla scala antincendio con una smorfia di rassegnazione.- Ci ho perso una scommessa, yo. Un servizio fuori orario era la posta.

Ah.

- E su cosa avreste scommesso?

Il Turk si passò una mano dietro la nuca, scombinandosi il codino. – Beh, tu lo sapevi che Rhapsodos sa recitare tutto, ma proprio tutto, il Foust mentre combatte un’orda di behemot incazzati? Perché io non lo sapevo.- ridacchiò nervosamente.

Houri e Samael lo fissarono a bocca spalancata, incapaci di proferire alcuna frase di senso compiuto. Ma si poteva essere più imbecilli? Anche l’ultimo dei cretini sapeva che Genesis era passato alla storia per aver recitato ogni opera magna della letteratura orientale ai soldati di Wutai, mentre li prendeva a sonori calci nel sedere.

Houri si nascose il volto nelle mani, indecisa su quale reazione fosse più appropriata davanti ad una simile manifestazione di idiozia, - E voi dovreste essere il cervello delle operazioni speciali? Davvero?! – Rivolse un’occhiata a Samael, che stava controllando di avere ancora tutte le costole a posto, - Finiscila. Non ti ho rotto nulla. Escogita piuttosto uno dei tuoi fantomatici piani malefici per uscire da questa storia.

- Non è che idee del genere piovano dal cielo, sai? – Rispose quello piccato, prima di chiudersi in un silenzio meditabondo. Alla fine sospirò, scrollò le spalle e si rivolse  ai due Turks. – Questa conversazione rimane tra noi, Rh … quell’individuo non ne viene a sapere niente o faremo in modo di riferire tutto ai vostri superiori, chiaro? – poi,  senza aspettare una risposta, si allontanò, affiancato da Houri.

L’urlo di Reno sovrastò la cacofonia del traffico di città.

- Straw! Darkwood! Questa storia non finisce qui! –

Houri allungò dietro la schiena il braccio destro e sventolò un fiero dito medio nella loro direzione.

 

XxX

 

Il cielo sopra i reattori era plumbeo, grigio e monotono; talmente uniforme che non accennava nemmeno ad uno scroscio di pioggia così come non si riusciva a vedere nessuno spiraglio di luce tra le nubi. Samael guardava, perso, le nuvole; perlomeno la loro forma era più interessante del rumore continuo della fotocopiatrice. Quando l'arnese finalmente smise di fare quel suono infernale raccolse accuratamente tutti i fogli, prese un'ampia boccata d'aria come se stesse per entrare in apnea e aprì la porta.

Il moro guardò in maniera circospetta prima a destra e poi a sinistra e, dopo essersi accertato che non vi fosse anima viva, si tuffò a passo svelto nel corridoio curandosi sempre di non essere seguito o preceduto da nessuno. Dopo un'interminabile minuto giunse nel suo ufficio, chiuse la porta e si tuffò nella comoda sedia dietro la sua scrivania: “Questa storia deve finire... Non si può mica andare avanti così!” Sbuffò e si mise al lavoro.

 

Sotto i suoi occhi scorrevano ogni mese migliaia di rapporti; missioni, bilanci finanziari del reparto, valutazioni dei SOLDIER, il tutto accuratamente censurato dai piani alti. Il suo compito era quello di riorganizzarli e farli arrivare sani e salvi al destinatario. Molte volte gli era capitato di sfogliare rapporti interessanti come quelli delle missioni dei First, ma oggi la fortuna non sembrava assisterlo; c'era infatti sulla sua scrivania una quantità immane di valutazioni sui Second Class che dovevano essere accuratamente ordinate e messe in regola.

Il cielo fuori dalla finestra sembrò farsi ancora più grigio.

Scartabellando l'ingente pacco di fogli la testa del ragazzo andò a finire altrove; più precisamente agli eventi dei giorni precedenti. La sua fuga interminabile dal Comandante Rhapsodos, il coinvolgimento nella faccenda della sua migliore amica e per giunta anche dei Turks. I TURKS! Samael di una cosa era certo: quella partita a rimpiattino doveva finire … l'unico problema era il “come”. Genesis era un First con una gran carriera alle spalle, solo il pensiero di provare a denunciarlo per stalking lo faceva sorridere amaramente; nessuno lo avrebbe ascoltato. Poteva chiedere aiuto al Direttore o a Sephiroth, ma quei due erano troppo presi dal loro lavoro per dare ascolto alle richieste di un umile assistente.

Eppure doveva esserci una soluzione o anche solo qualcosa che potesse fargli guadagnare tempo per liberarsi delle attenzioni del Comandante una volta per tutte.

 Questi pensieri furono improvvisamente interrotti dalla cinquantasettesima scheda che lo incuriosì a tal punto da farlo fermare a leggerla tutta. Il SOLDIER in questione era un allievo estremamente dotato del comandante Hewley, purtroppo aveva tanta forza quanta incapacità nel gestirla, soprattutto per quanto riguardava l'uso delle materia.

-Uhm, questo può essere un gran bel problema. Se gli capitasse in mano una materia da evocazione non oserei pensare a cosa potrebbe succedere!

In quel momento lo sguardo di Samael fu attraversato da un lampo, un fulmine a ciel sereno. La soluzione dei suoi problemi aveva un nome: Zackary Fair.

 

XxXxX

 

Il comandante Hewley incrociò le braccia e affondò nel divanetto dell'area relax del 49esimo piano, del tutto intenzionato a non rialzarsi più. Con lo sguardo perso nel corridoio deserto stava ripercorrendo velocemente gli ultimi avvenimenti: Genesis stava indubbiamente peggiorando. Era già un'impresa piuttosto ardua preoccuparsi che i suoi battibecchi con Sephiroth non superassero la soglia della sala di addestramento, non poteva anche seguirlo dappertutto per accertarsi che non molestasse nessuno. Senza contare che Genesis aveva superato da tempo l'età in cui i bambini necessitano di una tata ed Angeal si sentiva proprio così: tutto il giorno dietro a una comitiva di Second Class scatenati, che a malapena riuscivano a distinguere un “fira” da un “energia” (cosa che gli aveva causato non pochi guai) e nel tempo libero a cercare di recuperare il suo miglior amico. Roba da pazzi! Il comandante scosse il capo rassegnato e quando lo rialzò si trovò davanti il nuovo assistente.

-Comandante ... sembra stanco, se vuole le porto una tazza di caffè … - chiese Samael con aria preoccupata.

-No, non importa. Stavo per tornarmene a lavoro . - Angeal notò il voluminoso pacco di documenti tenuti in mano dal ragazzo -Non dirmi che quelli sono per me?

-Bè, in realtà signore … - Esitò Samael, poi poggiò il pacco sul tavolo e li sfogliò distrattamente. -Vede sono tutte valutazioni dei Second; ho già dato un'occhiata e non c'è bisogno che le ricontrolli proprio tutte … -

Il tono discendente delle ultime parole fece capire ad Angeal che c'era qualcosa che non andava , così prese il pacco e iniziò a controllarlo. A prima vista tutti i suoi uomini erano in regola, certo c'era qualche parametro leggermente fuori norma qua e là, che era stato diligentemente sottolineato in fucsia, ma nulla che non rientrasse nella normalità.

Arrivato alla cinquantasettesima scheda dovette ricredersi, era più facile contare le righe lasciate candide che quelle evidenziate.

-Ti riferivi a questo? - Angeal sollevò il rapporto di Zack Fair.

Samael annuì timidamente e subito aggiunse: -Era così stanco che non volevo darle una brutta notizia, ma a quanto pare quel ragazzo ha seriamente bisogno di più allenamento... -

Angeal riprese a due mani il rapporto scorrendo uno ad uno tutti i parametri con aria afflitta, mentre l’assistente  continuava: - Eppure non è così male, sembra molto dotato … -

L’assistente aveva centrato il punto, Zack era molto dotato ma, sfortunatamente, anche molto distratto. Angeal aveva perso ore e ore del suo tempo addestrandolo al meglio ma (ahimè!) non era riuscito a fargli acquisire abbastanza abilità, soprattutto per quanto riguardava l'uso delle materia.

Il comandante sprofondò ancora di più nel divanetto sforzandosi di cercare una soluzione; di certo non avrebbe potuto lasciare il suo miglior allievo in quella situazione, ne andava del suo onore. In quel momento Samael si intromise nuovamente nei suoi pensieri,  -Non per sminuire il suo lavoro, lei è indubbiamente uno dei migliori istruttori della Shinra, ma qui ci vorrebbe un allenamento speciale … Uhm ... – Il ragazzo si portò una mano sul mento -Non c'è un reparto di addestramento per magie o materia? - Chiese alla fine cercando il suo sguardo.

Angeal alzò la testa distratto. Un reparto addestramento magia?! Se fosse esistito avrebbe già affidato Zack alle loro cure; magari solo per farlo spaventare un po'! Il vero problema era che nemmeno lui era molto esperto in magie o in evocazioni, ma forse …

Il cervello del comandante tornò improvvisamente reattivo: poteva sempre affidare Zack ad un esperto nel campo, e chi altri se non il suo caro amico Genesis poteva soddisfare una richiesta del genere?!

Angeal sorrise soddisfatto, poggiò il rapporto di Zack sul tavolo e scribacchiò qualcosa a margine dell'ultimo foglio ponendovi un'austera firma al lato, poi porse il plico al segretario: -Tieni, potresti portarlo al direttore per favore? –

Samael guardò per un attimo il comandante in maniera piuttosto interrogativa, poi ricompose i documenti e prese in mano il rapporto:

-Si signore! Le porto questi altri in ufficio! - Così si congedò sorridendo pacatamente.

Angeal incrociò le braccia dietro la nuca soddisfatto della soluzione.

Accoppiare Genesis e Zack per l'addestramento poteva essere una scelta azzardata, a dir poco catastrofica, ma al comandante non importava assolutamente nulla, aveva preso due piccioni con una fava liberandosi per un po' di tempo delle sue principali fonti di preoccupazione.

Nella sua mente stava già pregustando il meritato periodo di riposo derivato da questa scelta; poteva andare a sciare ad Icicle Inn, al mare a Costa del Sol, tornare a Banora per aiutare nella raccolta delle Accidenmele, cercare di capire come la ragazza del garage riuscisse a sparire così velocemente …

Ripensandoci bene, non aveva mai visto nessuno eclissarsi così, nemmeno le spie di Wutai …

 

Allo Spett.le Direttore di SOLDIER Lazard Deusericus

Dato l'evidente squilibrio riscontrato nelle abilità del Soldier Second Class Zackary Fair,

io Angeal Hewley, richiedo per il soggetto un addestramento speciale di quindici giorni sotto

il Comandante Genesis Rhapsodos, per ovvie ragioni di abilità tecnica superiore

nell’utilizzo di materia e evocazioni.

 

Distinti saluti.

Angeal Hewley.

 

Samael non fece altro che gongolare nel tragitto verso l'ufficio del Direttore, leggendo le righe brevi e concise scritte dal comandante Hewley:

-Bel lavoro, davvero un bel lavoro!- Esclamò nell'ascensore tenendo teso davanti agli occhi il lasciapassare che gli avrebbe garantito quindici giorni di libertà.

Non c'era che dire, Samael aveva architettato un bel piano, più che altro aveva scelto le persone giuste su cui far leva; sapeva che Zack era una testa calda e che anche la persona più paziente di Gaia avrebbe avuto bisogno di un po' di riposo dopo aver passato settimane intere ad addestrarlo!

Così il moro si sentiva anche un po' meno in colpa di aver sottolineato tutte quelle righe in più per far notare al Comandante quanto fosse necessario per Zack un addestramento speciale; in fondo non aveva fatto altro che offrire ad Angeal un'occasione per andare in vacanza!

Ora non restava che presentare il rapporto all’attenzione del Direttore.

Samael si ricompose aggiustandosi i capelli nel riflesso della porta dell'ascensore, rimise su la sua faccina pacata ed entrò nell'ufficio di Lazard.

 

Omake

Dell’esilarante, rocambolesco incontro tra Miss. Straw e Mr. Hewley.

- Quell'idiota! Maniaco! Cretino! Gaia, gaia gaia... Dovrebbero castrarlo ecco cosa dovrebbero fare... ahi che male, che male...-

Angeal rimase per qualche secondo immobile ad osservare quella buffa figurina scendere dal bancone e cercare di raccogliere tutto quello che vi era caduto. Non che volesse davvero rimanere lì immobile, sia ben chiaro, tra l'altro la ragazza sembrava abbastanza sofferente, forse avrebbe dovuto aiutarla, ma il tagliente spostamento d'aria provocato dalla chiave inglese che era passata a pochi centimetri dal suo viso, l'aveva lasciato quantomeno allibito e incapace di pensare a qualcos'altro che non fosse: “Shiva, sono vivo per miracolo”.

Pian piano, un pezzo del corpo alla volta, riuscì finalmente a muoversi, dannazione era un soldier first class! Aveva affrontato i fanti di wutai! Altro che chiavi inglesi volanti... Recuperò l'arma del delitto, una chiave da  trenta in acciaio massiccio; ringraziò di nuovo la volontà del pianeta per la sua clemenza, prese un gran respiro e uscì dalla penombra dell'ingresso:

-Si è fatta male?-

-Certo che mi sono fatta male! Ma dico, l'ha visto come mi ha sollevata?! Non si è così violenti nemmeno con i sacchetti di gesso ... Insomma è un soldier, Non un dannato Moguri del cuore! Avrò i segni sui fianchi per il resto della mia vita!-

Un Moguri del cuore? Di certo stava molto meglio di quello che credeva se riusciva a partorire battute del genere. Diede uno sguardo alla ragazza; stava cercando disperatamente di recuperare tutti gli attrezzi, le viti e i bulloni che erano rovinosamente caduti al suolo, Angeal si chinò e raccolse una brugola alla sua sinistra:

-Mi dispiace molto per come si è comportato, se vuole posso curarla con una materi...-

-Oh non ci penso nemmeno! - Sparò lei senza nemmeno lasciarlo parlare: - Voi soldier siete iniettati di mako, a me quella roba non può far altro che male...-

-Bè veramente anche i civili usano le … -

-Ah, non stia li a dire stupidaggini! Abusate di quella roba e poi diventate presuntuosi, sordi e pure ciechi! Peccato che nessuno di voi diventi muto, o meno inetto con le leve del cambio!-

Angeal dovette farsi violenza per non rovesciarle in testa i bulloni che aveva raccolto e andarsene via lasciandola lì, con i suoi dolori e i suoi lamenti; ma come diavolo si permetteva! Figurarsi che era lì per aiutarla!

-Perdoni la mia franchezza, ma non mi sembra che io sia sordo o cieco...-

-Ah no? Curioso, mi sono sbracciata in maniera disumana per farle capire di non dire niente a quell'idiota di Genesis e non ha capito assolutamente nulla! Anche un orbo mi avrebbe notata, o perlomeno sarebbe stato in grado di percepire lo spostamento d'aria!-

Questo era troppo... Angeal era paziente, molto paziente, l'uomo più paziente di tutta la Shinra, ma nessuno si doveva azzardare a prendere in giro lui o il suo migliore amico. Nessuno.

-Senta, le ho chiesto scusa, la sto aiutando a rimettere a posto e mi sono anche offerto di curarla ma lei non fa che inveirmi contro! Non mi sembra che si stia comportando tanto più civilmente di Genesis; ora credo di capire perché l'ha trattata a quel modo.-

La ragazza fece schioccare i palmi sulle ginocchia e si alzò di scatto urlando: - COOSA?! SA CHE LE DICO, LEI E' DAVVERO UN...-

Non aveva fatto in tempo ad alzarsi in piedi che già aveva perso l'equilibrio, bella mossa alzarsi di scatto dopo essere stata per un buon quarto d'ora chinata per terra! Quella ragazza non era davvero un gran genio... Angeal roteò gli occhi, prese un gran respiro per calmarsi e si avvicinò; doveva tenere duro ancora qualche minuto, il tempo di accertarsi che Genesis non le avesse fatto davvero male e poi sarebbe fuggito via di corsa da quella rossa bisbetica.

-E' tutto ok? Sicura di non volere essere curata?-

-Si, si... sono sicura ... - Rispose lei massaggiandosi gli occhi, a dir la verità barcollava ancora un pochino.

-Aaahh! Che stupida!- Sbottò tutt'ad un tratto -Senta, mi dispiace di averla trattata così... Lei davvero non c'entra niente... Ma Genesis, quel CRETINO! Mi fa uscire fuori dai gangheri!-

Angeal assaporò per un attimo la dolce sensazione di vittoria, forse quella tipa non era poi così irragionevole: - Non si preoccupi, del resto Genesis fa perdere le staffe un po' a tutti...-concesse con un sorriso cortese, avvicinandosi all’alone di luce proiettato dai neon sul bancone. La ragazza allontanò finalmente le mani dal volto, biascicando un’altra scusa.

-No, davvero … Mi scusi non dovevo perm...-

Oh, alla fine era riuscito a vedere il suo viso! A dir la verità era molto più giovane di quello che si aspettava, e anche decisamente più rossa.

Il soldier non poté fare a meno di far scattare un sopracciglio in alto; quel colorito era innaturale per qualsiasi tipo di persona!

-Senta, è sicura di non volere delle cure mediche?-

La ragazza scosse energicamente la testa. Aveva gli occhi sgranati, così sgranati che Angeal si guardò alle spalle per controllare che non ci fosse qualcos'altro... Che so: un mostro,  un fantasma...

-.. n … no … s-sto b-bene... -

-Ne è sicura?-

Ancora una volta la rossa rispose con un cenno di capo, Angeal annuì in verità piuttosto perplesso sul da farsi e ancora più confuso dai repentini cambi di umore della sua interlocutrice.

-Bè allora, se davvero sta bene, l'aiuto a … a rimettere a posto?- L'ultima frase era risuonata nel silenzio come una granata buttata in un corridoio deserto, Angeal socchiuse gli occhi e aspettò pazientemente una reazione.

Lei stette un po' li a torturarsi le mani, poi sorrise, lo guardò di nuovo, si scostò i capelli dal viso e finalmente balbettò qualcosa:

-oh... io … io … HO SCORDATO UNA COSA IN FORNO!-

-Forno?-

La vide annuire di nuovo energicamente.

-Qui... in garage?-

-Oh, si... abbiamo i forni … per … per pulire … per pulire le candele!-

-Ah... - Angeal non ci capiva molto di motori,  o meglio, non ne capiva assolutamente niente, ma non aveva mai sentito di “forni per pulire le candele” o di trattamenti del genere; si limitò ad alzare un sopracciglio mentre annuiva. – Oh, capisco …

-Eh già … allora … vado … -

La rossa fece un lieve cenno con il capo e fu inghiottita dall'ombra degli elicotteri.

 

 

Note stonate:

Pubblicazione della domenica con piccolo regalino per tutti i signori lettori. L’avevamo promesso e Nanà ha mantenuto la parola, il pezzo è fondamentalmente suo, io leggevo e ridevo, come il pappagallo sulla spalla. Dunque, come potete ben vedere le cose vanno per le lunghe. Houri è imbarazzata e non prende neanche in considerazione di dichiararsi, Samael viene annientato psicologicamente da Genesis e cerca di vendicarsi a discapito di chiunque altro. Perché le conseguenze del malefico piano della serpe saranno catastrofiche. Avete presente la pallina di neve lanciata dalla cime di un monte innevato che diviene valanga? Ecco, anche peggio. E con questo vi lasciamo per questa settimana. Buona domenica. Un grazie a chi ci segue e a chi ci recensisce.

   
 
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