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Autore: NevanMcRevolver    21/12/2011    2 recensioni
"Ma il passato ritorna, nei suoi odori, nelle sue perversioni, nei suoi tocchi. Ti colpisce con la delicatezza di una foglia frustata dal vento, ti lede con la certezza di una lama urlante nel petto. E il walzer si trasforma, lento, in un requiem."
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Polvere e cenere'
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Inno alla vita - As pure as the driven snow

 

 

Le vittime… Ancora da identificare…

        Ce ne sarebbero così tante!

Già… Tutti pronti a ballare la loro danse macabre…

        Ma prima o poi calerà il sipario anche per loro.

E le loro anime affogheranno nell’oblo del manto dell’Oscura Signora…

        …e poi giù, sempre più giù, dove il nero è più nero del nero, dove il nero sembra bianco in confronto a tutto quello che c’è.

E dove anche il bianco si tinge dell’impurezza dell’osceno rosso del sangue nel Suo calice…

        …nel suo grembo morbido dove tutto tace e tutto torna.

E tutto soffoca in attesa dell’effimera speranza di risorgere.

        Tutto soffoca per rinascere. Cenere alla cenere. Ciò che muore, risorge; ciò che risorge, muore…

…in un eterno ciclo non immune alla corruzione del tempo, ma abbastanza forte da persistere nella sua eterna imperfezione.

      Quell’eternità che ci soffia sui lobi che non siamo altro che esseri miserabili, effimeri, impotenti, un nulla dinnanzi la magnificenza del cosmo, dove ogni nostro affanno non si unisce nemmeno al più misero alito di vento.

“L’uno è il tutto e il tutto è grazie a questo e per questo, e se l’uno non contiene il tutto, il tutto è nulla” recita l’iscrizione sulla lapide incrinata sepolta dalla sabbia nera della Clessidra.

        Granello per granello si viene schiacciati. La sua insostenibile e annichilente leggerezza tutto semina, miete, raccoglie.

E la sabbia frammista a disperazione cola piano dalla fessure che hai aperto consumandoti le unghie e le mani livide, ora baciate dal sangue, ma mai abbastanza velocemente da salvarti. Ma qualunque cosa sembri una vita d’uscita dall’Inferno in cui sei rinchiuso, anche la sottile ragnatela di un ragno, è qualcosa a cui ti aggrappi senza rimorsi, mentre il veleno divora la tua carne putrefatta e le tue orecchie si colmano dello stridio di un violino imperfetto.

        E le bracca della Notte ti ghermiranno, ti carezzeranno, ti sfioreranno. Le lacrime di sangue della Luna affogano ogni istinto, tacciono ogni sussurro, innalzano i silenzi, le urla di una partoriente che si ammazza per dare la vita ad un altro destino finito, segnato, in una delirante danza, in uno spettacolo perverso…

…e mentre danzi, un’ombra languida si muove alle tue spalle, sfiorandoti, facendoti rabbrividire di dolore e di piacere mentre il sole sorge e la notte subentra al giorno.

        Mentre le ombre si inseguono con le ombre, le luci con le luci, le stelle si spegneranno, le nuvole diverranno luce, e tutto diverrà nero, splendido nero, brillante, lucente. Vivo.

E nel frattempo il tuo sguardo si affievolisce, tormentato dagli spettri di quello che hai da sempre cercato di cancellare.

        Ma il passato ritorna, nei suoi odori, nelle sue perversioni, nei suoi tocchi. Ti colpisce con la delicatezza di una foglia frustata dal vento, ti lede con la certezza di una lama urlante nel petto.

E il walzer si trasforma, lento, in un requiem.

 

 

 

 

 

Note dell’autore

Salve popolo di EFP!

Quello che vi propongo ora è un progetto particolare. Potete considerarlo come il mio primo scritto “a quattro mani”, scritto con Wölfe, che mi ha dato la disponibilità ad usare i suoi pensieri.

Grazie fratellino :3 *lo riempie di marshmallow, lo abbraccia e stritola fino al consumo*

Prima che mi dimenticihi: lui ha pubblicato qui http://dreamsofyesternight.tumblr.com/post/14568863519/inno-alla-vita-as-pure-as-the-driven-snow .

Il testo sembra un unico corpo, ma è l’unione dei nostri pensieri, alternati.

I miei sono quelli privi di formattazione, i suoi quelli in corsivo.

Ah, il titolo! “Inno alla vita” è solo una presa per il culo.

A presto!

 

  
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