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Autore: PaNdArAlE    21/12/2011    1 recensioni
Questa e' una storia che parla di due ragazzi che si odiano, forse tanto da amarsi alla follia, e le scelte che questo amore li porta a fare e non fare.Questa storia partecipa ad un contest su Facebook. Premetto che e' la storia di un amore omosessuale, dunque evitate di leggere se queste tematiche non sono di vostro gusto.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily, Severus/Sirius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Innanzitutto grazie mille per tutti quelli che hanno letto il primo capitolo, nonostante io e l’html abbiamo grandi problemi di comunicazione...Questo capitolo e’ un pochino lungo, ma avevo bisogno di un momento introspettivo e clarificante per rendere i successivi capitoli credibili! Spero sia di vostro gradimento!!!! Ally
 
Lily abbraccio’ Severus e gli schiocco’ un bacio sulla guancia, tra le risatine degli studenti del primo anno.
- Mi raccomando, non metterti nei guai senza di me! Cerca di stare alla larga da chi-sai-tu! Scrivimi!
Entrambi continuarono a salutarsi con la mano fin quando il treno non  scomparve alla vista dal binario di Hogsmeade. Triste, Severus si avvio’ nuovamente vreso Hogwarts, perso nei suoi pensieri e negli ultmi avvertimenti della sua migliore amica. “Stai attento a chi-sai-tu”...da notare il gioco di parole: Lily Evans non parlava di Voldemort, affatto! Pochi giorni prima, quando erano state passate tra gli studenti le liste per andare a casa durante le vacanze, Lily e Severus avevano controllato entrambi le proprie case: Severus per essere sicuro di avere qualcuno con cui passare le feste, e Lily per essere sicura che Potter e la sua gang andassero a casa, lasciando il povero Piton in pace almeno a Natale! Con loro grande sorpresa, quest’anno Black aveva deciso di restare a scuola. Piton, appresa la notizia, aveva considerato quasi di tornare a casa lui quest’anno, ma tra un Natale con suo padre ubriaco e violento e sua madre che piangeva costantemente e un Natale a Hogwarts con Black, l’ultimo era certamente piu’ facile da sopportare; il peggio che poteva capitare era che avrebbe passato tutte le vacanze nella sua sala comune, oppure nel laboratorio di pozioni, dove il Grifondoro non metteva mai piede. Severus era cosi’ perso nelle sue riflessioni che non si era accorto di essere arrivato all’ingresso della Sala Grande.
Qualcuno grido’ nel suo orecchio “Bu!”. Severus fece un balzo e si giro’, bacchetta alla mano, pronto ad attaccare.
- Hahahaha come siamo nervosi, Mocciosus! Non torni a casa per le vacanze? O anche la tua famiglia cerca di starti il piu’ lontano possibile?
Per cercare di mascherare quanto le sue parole lo avessero ferito, Severus rispose con astio:
- Io resto sempre a Hogwarts durante le vacanze, cane. Tu, piuttosto, cosa ci fai qui? O la tua famiglia ha finalmente deciso che la casa era gia’ abbastanza piena, senza bisogno della tua testa da pallone gonfiato?
- Attento a come parli, Mocciosus! Qualcuno potrebbe avere voglia di insegnarti un po’ di rispetto...
- Cosa sta succedendo qui? Piton, Black, nel mio ufficio! Ora!
Sia Severus che Sirius sbiancarono: essere convocati da Silente proprio il giorno di inizio delle vacanze di Natale non era un buon segno, affatto. Qualcosa gli diceva che avrebbero fatto meglio a stare as angoli opposti del castello, per evitare di passare il prossimo semestre continuamente in punizione!
 
Il giorno dopo Piton si alzo’ prestissimo, prese il libro di pozioni che gli aveva dato Lily come regalo di Natale in anticipo e si avvio’ verso il laboratorio di Pozioni. Slughorn aveva annunciato che avrebbe lasciato il laboratorio aperto per gli studenti del sesto e settimo anno, nella speranza che migliorassero i loro risultati nella sua materia in vista dei M.A.G.O. ma l’unico a frequentarlo assiduamente era proprio l’unico che non ne aveva bisogno,Piton. Quel giorno non si aspettava nulla di diverso dal solito quando entro’ nell’anticamera del freddo sotterraneo ma, quando ando’ per appendere il mantello dell’uniforme, vide che c’era gia’ un altro mantello sull’appendiabiti: aveva i bordi rosso e oro, e uno stemma con un leone in alto a sinistra...  No, non poteva essere...eppure...no, si rifiutava di crederlo, non a Natale... avrebbe rovinato tutte le sue vacanze...forse avrebe fatto meglio a tornare nel dormitorio, magari leggere un libro, lasciare la pratica ad un altro giorno; fece quasi per girarsi, quando qualcosa dentro di lui si ribello’! Se anche fosse stato Black dentro il laboratorio, e avesse cercato di rendergli la vita difficile, quello era il SUO campo, il posto che preferiva di tutto il castello, e non avrebbe lasciato che il Grifondoro gli impedisse di fare quello che voleva durante le vacanze! Ripetendosi frasi di incoraggiamento mentali, Severus poso’ il mantello ed entro’ nella stanza. Come aveva previsto, Black era li’, chino su un calderone che eruttava fumo grigio e odorava di gomma bruciata. Piton non lo degno’ di un’occhiata, ando’ direttamente a sedersi dall’altro lato della stanza, apri’ la borsa e inizio’ a tirar fuori gli ingredienti lentamente, mettendoli in ordine sul banco.
- Ma che diamine! Ma dove ho sbagliato... Ahi!
Severus si giro’ e vide Sirius che saltellava su un piede solo: la pozione che stava cercando di fare aveva sciolto il calderone e ora stava scivolando, lenta e inesorabile, verso il centro dell’aula, come un fiume di lava grigio scuro. Nel processo, doveva essersi versata sul piede di Sirius, perche’ quel poco che Severus poteva intravedere era coperto di vesciche rosse, la scarpa e il calzino erano ormai inesistenti, e alcune delle bolle erano esplose rilasciando un liquido giallo che sembrava pus. Per quanto Piton segretamente pensasse che Black si meritava questo ed altro, da qui a lasciargli distruggere il laboratorio era tutta un’altra storia; Slughorn avrebe anche potuto decidere di chiuderlo agli studenti, se avesse pensato che era troppo pericoloso lasciarli esercitare senza sopravvisione, e questo avrebbe decisamente rovinato le vacanze di Piton!
- Black, razza di idiota, che cosa stavi cercando di fare? Evanesco! – punto’ la bacchetta al fiume di lava e lo fece sparire. Poi la punto’ verso il calderone e il pavimento e il banco vicini e disse – Reparo! Gratta e Netta!
Tutto era pulito, tornato piu’ o meno alla normalita’, tranne il piede di Sirius. Piton si giro’ per allontanarsi, ma Sirius lo fermo’ afferrandogli il braccio;
- E il mio piede?
- Vai in infermeria, cane.
Sirius blocco’ gli insulti sulla punta della lingua e, con immenso sforzo, guardo’ Severus negli occhi.
- Per favore, aiutami.
In sei anni Black e Potter non avevano fatto altro che tormentarlo, prendendolo in giro prima per i suoi vestiti usati e i capelli lunghi, poi perche’ pensavano che avesse una cotta per Lily Evans e infine, quando era venuto a patti con la sua natura, perche’ aveva apertamente ammesso di essere omosessuale. Ma mai, in tutti quegli anni, aveva visto negli occhi di Sirius Black l’espressione che c’era ora: un misto di umilta’, sconfitta e anche... poteva essere, davvero, paura negli occhi del grifondoro piu’ arrogante di tutti i secoli? Piton non avrebbe mai saputo spiegarsi il perche’, ma decise che gli avrebbe concesso il beneficio del dubbio.
- Va bene, ma devi stare fermo, smettila di saltellare! Primo mi fai venire il mal di testa, secondo rischi di spargere quell’intruglio dappertutto! – tiro’ fuori dal mantello una boccetta, “essenza di Dittamo”, e ne verso’ due gocce sul piede di Sirius. Immediatamente le bolle iniziarono a sparire e la pelle rossa viva si ricopri’ di una patina lucida: stava cicatrizzando.
- Wow! Certo che quando si tratta di intrugli vari, Mocciosus, te la cavi davvero bene!
Il commento gli era sfuggito dalle labbra, ma Sirius capi’ immediatamente di aver fatto uno sbaglio. Piton approfitto’ del fatto che non aveva messo ancora giu’ il piede e si trovava in equilibrio precario per dargli una psinta e farlo cadere a terra. Poi si avvio’ verso il suo banco e inizio’ a prendere tutte le sue cose.
- Hey, fermo, non volevo, scusa! Dai Mocc- Piton! Per favore, aspettami, ascolta!
Ma Piton si stava gia’ avviando verso la porta. Mentre prendeva il mantello dall’anticamera, tutto d’un tratto si trovo’ schiacciato tra il muro e Black, la sua faccia a pochi centimetri dalla sua.
- Ti ho chiesto scusa. Potevi almeno fermarti ad ascoltare.
Ma Piton non lo stava ascoltando affatto; aveva gli occhi chiusi e la faccia voltata da una lato, come se stesse aspettando di essere picchiato. Black si allontano’ di scatto.
- Non volevo farti male! Dio, rilassati, che reazione esagerata!
Negli occhi di Severus c’era paura, solamente paura, per tutte le umiliazioni subite e per quelle da subire in futuro. Ma anche perche’ si trovava da solo con Black e, nonostante si odiassero, era difficile in quell’anticamera cosi’ stretta, loro cosi’ vicini, non notare come la maglietta fosse modellata contro i muscoli del petto di Sirius; o il modo in cui i capelli gli cadevano casualmente sugli occhi, e lui continuava a spostarli con la mano, lasciandogli arrivare il profumo intenso che stimolava la sua fantasia in modi in cui non avrebbe dovuto... Severus si odiava perche’ aveva questi pensieri, ma non poteva fare nulla per fermarsi. Sirius scambio’ la sua reazione per rabbia e, mettendosi entrambe le mani nei capelli, si sedette per terra e gli fece cenno di sedersi con lui. Poi inizio’ a parlare.
- Allora, so che noi non ci rivogliamo la parola se non per mandarci maledizioni o prenderci in giro, ma la verita’ e’ che... beh, sei l’unica persona rimasta in tutta la scuola alla quale posso confessare una cosa.
Piton era incerto se credergli o meno ma, riflettendoci, erano rimasti da soli per quasi mezzora e Balck non lo aveva ancora attaccato in alcuna maniera. Decise di sedersi e ascoltarlo, anche solo per avere materiale per ricattarlo in seguito!
- Io non sono rimasto a scuola perche’ non avevo nessun altro posto dove andare; i Potter mi avevano invitato, come ogni anno, e perfino la mia famiglia continua a mandarmi gufi per chiedere se posso raggiungerli alla grande riunione di famiglia dei Black... continuassero a sperare, bleah, io in una stanza con tutti quei Serpeverde... senza offesa, ovviamente.
- Tranquillo. Continua: come mai il Principe dei Grifondoro si ritrova a passare il Natale solo soletto, in un’aula di Pozioni, con un Serpeverde come unica compagnia?
- Se fai cosi’ mi fai venire voglia di... no, calma, va tutto bene: hai ragione, in fondo! – Sirius alzo’ gli occhi e gli lancio’ uno sguardo che avrebbe sciolto anche i muri di pietra. Severus senti’ il fiato morirgli in gola e un’altra parte del suo corpo reagire in modo alquanto scomodo! Non era giusto, per niente; doveva proprio sembrare cosi’...cosi’ vulnerabile e solo, oltre che maledettamente attraente? Sicuramente c’erano regole per impedire che questo concentrato di attributi potesse verificarsi in un solo uomo ma, come lui ben sapeva, Black amava infrangere le regole... anche quelle della natura che, per buona creanza nei suoi confronti, avrebbe dovuto seguire! Fece uno sforzo per continuare ad ascoltare.
- Il fatto e’ che avevo bisogno di tempo, per studiare e ... per stare lontano da James. Ecco, l’ho detto.
- Non capisco, Potter non e’ il tuo migliore amico? Voi due siete stati attaccati con il magiscotch dal momento in cui avete messo piede ad Hogwarts!
- Il problema e’ proprio questo, non capisci!- Sirius si alzo’ ed inizio’ a camminare avanti e indietro, le mani nei capelli.- Sempre insieme, abbiamo sempre fatto tutto insieme, sempre andati dovunque insieme, sempre con gli stessi amici, sempre studiato insieme, sempre usciti con le ragazze insieme! E adesso io sto per essere bocciato in Pozioni e..-  non riusci’ a finire la frase: Piton, sconvolto, lo interruppe.
- Bocciato in Pozioni? Come fai ad essere bocciato in Pozioni??
- Tipico di te, Piton, non capire il punto importante della conversazione... comunque, si, sto avendo delle difficolta’con il programma avanzato di Pozioni di quest’anno. O non lo avevi notato, poco fa, quando ho quasi distrutto l’aula e ridotto il mio piede a un moncherino?
- In effetti, non sono tanto sorpreso; sai, farebbe miracoli se ogni tanto di degnassi di venire alle lezioni... non frequentare mai non ti rende simpatico a Slughorn, e lo sai come e’ fatto: se non gli piaci... non e’ fortemente motivato a tenerti nella sua classe! Cosa fai, comunque, tutto il tempo che dovresti passare a lezione? E’ dall’inizio dell’anno che tu e Potter avete un record di assenze... si direbbe che non siete nemmeno ad Hogwarts... non che a me dispiaccia, personalmente, ma se lo ho notato io, figuriamoci i professori!
- Lo so benissimo che dovrei frequentare, cosa pensi? Riguardo a come passo il mio tempo... non riesco a crederci, davvero ancora non lo hai capito? Ma se hai appena detto...
- Ho detto solo che tu e Potter non siete mai-
Un lampo di comprensione attraverso’ la mente di Severus: “per studiare e per stare lontano da James... abbiamo sempre fatto TUTTO insieme...sei l’unico a cui possa confessare la verita’...”... il fatto che lui e Potter erano entrambi sempre assenti dalle lezioni, la vulnerabilita’ improvvisa e inaspettata di Black, la tristezza nei suoi occhi. Tutto aveva un senso se...
- Black, tu e Potter stavate insieme? Sei gay????
- Non lo so. Sono confuso. Insomma, sono stato con decine e decine di ragazze...
- Viva la modestia...
-Non serve essere modesti quando si tratta della verita’, Piton! Ma il problema e’ che sono stato solo con James, quindi non ho termini di paragone!
- E poi che e’ successo, vi siete lasciati?- si scopri’ a chiedere Severus, intrigato nonostante tutto dalla storia trai suoi aguzzini.
- Hahaha, no, se solo... sarebbe stato tutto molto piu’ semplice!
Sirius si sedette di nuovo di fianco a Severus, incorcio’ le gambe e si lascio’ cadere la testa tra le mani.
- Io e James abbiamo iniziato a vederci cosi’, per divertimento, perche’ eravamo entrambi single, per caso. Una sera, una bottiglia di Firewhiskey e ci siamo ritrovati a letto! E’ andata avanti per un paio di mesi, niente di serio, saltavamo le lezioni per avere il dormitorio tutto per noi e non far sapere niente a nessuno. Fin quando James un giorno se ne e’ uscito dicendo “Sai Sirius, penso di essermi innamorato.” . Io non sapevo che cosa dire, ma mi sono sentito, dentro... come se... insomma, lo sai no? Beh, stavo per dire qualcosa, quando si e’ girato e con un sorriso ebete ha detto “Sono sicuro, stavolta e’ quella giusta”.Quando gli ho chiesto chi fosse, lui mi ha detto che era la Evans. Si sono incontrati un paio di volte al pub a Hogsmeade, e lui aveva intenzione di chiederle di uscire sul treno per tornare a casa...
- Evans? Lily Evans? La mia Lily Evans?
- E’l’unico commento che sei capace di fare, Mocciosus?
- Scusa. E’ solo che... beh, Lily odia James. Pensa che sia un pallone gonfiato e un galletto che non perde occasione per tormentare quelli piu’ deboli di lui. Non uscira’ mai con lui, sono solo sorpreso che lui pensi di avere una chance! Comunque sia, vai avanti.
- Non ho detto niente, ma dovevo avere tutto scritto in faccia, perche’ lui mi ha guardato strano e poi ha detto “Sirius, lo sai che non sono gay, vero? Insomma, cioe’, era divertente tra noi, abbiamo passato dei bei pomeriggi ma...per me non significa niente, lo sai vero?”
- Cosa? Non ci posso credere, neanche Potter puo’ essere cosi’ completamente privo di tatto... ripensandoci, no, e’ esattamente tipico di Potter essere cosi’ insensibile! E tu, cosa gli hai detto?
- Ovviamente ho detto che per me era la stessa cosa. Che altro potevo fare, perdere la faccia?
- Voi Grifondoro e il vostro stupido onore...
- Sempre meglio di voi Serpeverde e le vostre continue vendette!
- Almeno noi sappiamo sempre da che parte stiamo! Non rischiamo di trovarci in situazioni come la tua! Cosa hai intenzione di fare adesso?
- Riguardo a James?
- Si, anche; riguardo al capire se sei omosessuale o no.
Sirius si fece serio per un secondo, poi sorrise; era un sorriso strano, un po’ strafottente e un po’ beffardo, come se avesse fatto una battuta a se stesso e ne stesse ridendo.
- Un’idea ce l’ho, e penso che funzionera’...
Si sporse leggermente in avanti e con una mano afferro’ la testa di Severus, avvicinandola alle sue labbra. Il momento in cui si toccarono entrambi restarono immobili, come se avessero ricevuto l’uno una scossa di elettricita’ dall’altro; poi iniziarono a muoversi con passione, cercando quasi di sopraffare l’altro, esplorandosi con la lingua, con le mani, gli occhi chiusi, persi in un bacio.
 
  
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