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Autore: Rota    21/12/2011    1 recensioni
La testa. La testa è importante. Nemu, sapevi quanto fosse importante testa, altrimenti non ti saresti fatta mangiare dalle gambe. Le gambe che ti avevo costruito io.
La testa, il cervello. Oh, eccolo qui - bastava aprire con la sega il cranio e l'avrei trovato senza tanti problemi, stupido io ad avere tutta questa impazienza.
Il sangue non si è ancora rinsecchito, è fluido quanto prima. Gocciola da quanto rimane del collo. Devo lavarlo, sta sporcando tutto e non si capisce più niente, con tutto questo rosso.
Dov'è quel dannato gigai che avevo poggiato qui? Dove? Dove sono le cose quando mi servono?
La testa. Gli occhi... Ne manca uno. Ma non importa, non mi servono tutt'e due gli occhi, da uno posso farne due - continuerai a guardarmi come ha sempre fatto, perché non ti ho mai ordinato di smettere.

[Mayuri + Nemu Kurotsuchi, Nuovo Personaggio]
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*Autore: Rota
*Titolo: Breath - Don't look at anything but me
*Fandom: Bleach
*Personaggi: Mayuri Kurotsuchi, Nemu Kurotsuchi
*Genere: Introspettivo, Drammatico, Non per stomachi delicati
*Avvertimenti: Missing Moment, What if…?, One shot
*Rating: Giallo
*Note autore: Altra fanfic su Mayuri e Nemu, altra para mentale fondamentalmente inutile.
Anche questo è una sorta di dialogo univoco tra Mayuri e sua figlia, subito seguente a quello che già ho pubblicato su questi due. Mi sono presa bene e ormai scrivo manetta *ç* probabilmente la prossima sarà sullo scienziato e sull'OC di mia invenzione, così si capiranno più cose (L)
Spero comunque che anche questa sia per voi una gradevole lettura ^^



Breath
Don't look at anything but me





Ascolta il rumore dei tuoi passi, Nemu. Ora sei di nuovo in grado di farlo, anche se sei goffa e inciampi ogni mezzo metro - non ho intenzione di raccoglierti e se non ti alzi da sola ti lascio qui a fare compagnia ai topi, sia chiaro fin da subito.
Voglio vedere quanto tempo impiega il tuo cervello ad abituarsi a questo nuovo corpo, quale sia il tempo di sincronizzazione tra anima e fisico. Anima, tzh: non esiste termine più sciocco e stupido per definire cosa ho ficcato io in quella tua testa vuota.
Non appoggiarti al muro, devi reggerti da sola senza bisogno dell'aiuto di nessuno. E non guardarmi con quegli occhi che chiedono spiegazioni perché non te ne darò ancora, non te ne darò di più di quanto ti abbia già dato prima.
Ti ho chiamata, "Nemu", e tu mi hai risposto e hai aperto gli occhi. La prima cosa che hai visto sono stato io e non ti è neanche passato per la testa di dubitare chi io fossi.
Ti ho dato un ordine, "seguimi", e senza fiatare l'hai fatto conservando in te tutto il necessario per applicarti senza impedimenti.
Cosa desideri ancora da me? Qualche insegnamento? Qualche delucidazione? Ecco la prima lezione di tuo padre, Nemu: il vero scienziato ricerca le risposte alle proprie domande da solo, senza l'aiuto di nessuno. Non c'è stata persona viva che abbia contribuito alla tua creazione e solo io ho trovato quel che cercavo, in te.
Alzati da terra, sei vergognosa. Non guardarmi con quegli occhi, non permetterti di invocare pietà con quello sguardo. Non ne hai bisogno perché sei abbastanza forte da poter pretendere qualsiasi cosa. Ricordalo questo, ricordalo bene finché ti sarà concesso di respirare.
Vedi le altre persone? Quelle lì, proprio quelle lì che si ritraggono al tuo passaggio, che sussurrano parole senza senso come "mostro" o "eresia". La scienza non ha una morale che le dia valenza, sono gli uomini a possedere in sé il senso del giusto e dell'errato. Ma così come cambia il tempo, così cambiano anche le opinioni. Nemu, il tuo è un corpo che trascende ogni momentaneo limite - io ho fatto in modo che ciò si avverasse e per forza deve esserlo.
Vieni qui vicino a me. Non sprecare energie per rispondere alle loro accuse. Guarda solo me, guarda le spalle di tuo padre e seguile sempre. Non dire una parola perché non ti è necessario: avrai modo di capire semplicemente guardando.
Ma tutti ti devono guardare, devono capire chi sei e cosa sei. Nemu Kurotsuchi, figlia del Capitano della Dodicesima compagnia.
La vergogna che ti imporpora il viso non è che una sensazione umana - sei nuda solo perché gli altri ti fanno sentire indifesa, ignobile, brutta. Disfati di cotali sentimenti, non ti servono né ti arricchiscono in alcun modo: sii grata per l'immagine che tuo padre ti ha dato dopo tanto lavoro.
Seguimi, aumenta il passo. Sei una tale noia, e hai pure qualche ora di vita. Prima neanche ti muovevi, facevi versi e guardavi ogni cosa. Non sei migliorata affatto, anche se ti reggi in piedi. Sarà anche curioso vedere quanto ci impieghi ad assumere fattezze davvero umane ma alla lunga stai diventando solo un peso, Nemu. Muoviti.
Ti darò dei vestiti, se questo proprio ti farà sentire meglio. Qualcosa che ti fasci il corpo ma non impedisca alcun movimento - sei nata per non avere difetti, ricordalo sempre.
Anche un laccio per i capelli. Poca frangia, voglio vedere i tuoi occhi ogni volta che mi rivolgo a te. I tuoi occhi. L'unica eredità di tua madre assieme a quella testa vuota che ti ritrovi.
Cammina. Cammina. Cammina.
Cos'avete da guardare, voi? Notate qualcosa di strano? Vi state chiedendo chi sia, come si chiami, da dove sbuchi?
Mia figlia, Nemu Kurotsuchi, dalla mia arte: che vi bastino queste risposte. E provate sgomento perché lo sapete solo voi, inutile feccia. Toglietevi da lì, devo passare.
Nemu, seguimi in fretta: questi occhi non sanno apprezzare niente di quel che vedono.
Voglio vedere la faccia di Unohana quando ti vedrà. Lo voglio assolutamente. Lei è sempre stata contraria ai miei esperimenti, dicevano che erano da folli, da maniaci, da malati, da blasfemi. Non capiva perché usassi il vecchio Luogotenente per testare la resistenza umana, per vedere come le armi tagliavano e recidevano, per studiare tutti i tipi di fenomeni che coinvolgono la battaglia. Lei è un medico, e i medici applicano solo un certo tipo di scienza. Voglio vedere la faccia di quella donna - sarà innorridita, scommetto, perché lei la conosceva bene con tutte quelle volte che l'ha dovuta salvare per non portarmela a pezzi.
Ma Nemu, non credere che sia già tutto concluso. con te tutto inizia di nuovo, da capo. Non cedere all'illusione che una vecchia vita spiani la strada a quella nuova: non hai niente della persona che ti ha preceduto, sei un essere totalmente diverso. E come tale dovrai costruirti tutto quanto. Orgoglio, dignità, reputazione, forza. Non devi niente a nessuno se non a me e a te stessa, ricordalo.
E io non pretendo niente di meno che il meglio, perché tu lo sei. Sono pronto a rinnegarti di fronte a una qualsiasi delusione, sii forte di questa verità.
Ed eccola, ecco Unohana insieme a quell'altra donna bionda. Ci scorge, si avvicina - non mi vede da giorni, da quando mi sono rinchiuso nel mio laboratorio - mi chiede qualcosa e ti adocchia, ti guarda meglio e spalanca gli occhi.
"Anche il suo cervello è lì dentro."
Un sorriso mi piega le labbra, ora, e sembra che lei capisca tutto. Non pare di primo acchito ma è sveglia.
Non urla e non si dimena, pare quasi che in lei non ci sia altro che la consapevolezza che la peggiore delle ipotesi considerate si sia realizzata. Guarda me, senza più distogliere lo sguardo.
"Non pensavo che la tua disperazione arrivasse a tanto, Mayuri...".
No, non voglio la sua pietà. Mi disgusta, mi fa sembrare debole: ne ho abbastanza.
Andiamocene Nemu, certa gente non pare capire proprio niente. Non è per disperazione che ti ho creata, ma perché lei ha sempre detto che ci sono errori a cui non si può rimediare, cose che non hanno una seconda possibilità - sciocchezze, tutte sciocchezze: la scienza non ha tali limiti.
Ma tua madre aveva lo stesso sorriso stanco di Unohana quando me lo disse, per questo la odiai con tutto me stesso.
Non deludermi, non deludermi mai Nemu. Dimostra a questa feccia come la seconda possibilità possa essere la migliore.

Figlia mia, non deludermi.
   
 
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