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Autore: Mina7Z    21/12/2011    29 recensioni
C’è una "lei". E c’è una donna che sta amando un uomo. Ma forse niente è come sembra e tutto può essere.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Follia



 

Ero rimasto fermo su quelle scale, immobile a fissare lo spazio vuoto che lei, con la sua presenza, aveva riempito di luce.
Finchè mi lasciai scivolare sui gradini, attaccato alla balaustra per non cadere, accasciandomi come svuotato, stranito.
La testa mi pulsava come se stesse per scoppiare e nel petto sentivo un dolore lancinante e intenso, come se mi avessero letteralmente strappato  il cuore dal petto.
Rimasi lì, incurante della gente che mi passava di fianco e mi osservata stupita, incuriosita. Il mondo mi passava accanto, indifferente al mio dolore, senza fermarsi, e senza che io lo vedessi.
Sapevo che presto sarebbe arrivata Aurore, che Oscar era andata a prenderla, ma l’unico pensiero che mi occupava la mente era che la donna che amavo più della mia stessa vita ricambiava i miei sentimenti.
Erano parole d’amore, preziosissime e uniche, quelle che avevo appena udito e non riuscivo a vincere lo stordimento che questo mi provocava.
Avevo vissuto una vita intera nella speranza di potere vedere il mio amore ricambiato e ora il sogno  più bello si era trasformato in una condanna all’infelicità.
Avevo tentato disperatamente di dimenticare Oscar, di affrancarmi dal mio amore impossibile, avevo creduto di ritrovare me steso e un po’ di felicità tra le braccia di un’altra donna, iniziando inconsapevolmente a percorrere una strada senza ritorno.
Una compagna, un figlio. Una vita lontano da qui.
Lontano dal ei.
Lontano dal mio cuore.
 
“Ho una comunicazione per Andrè Grandier..dove posso trovarlo?”
Una voce, qualche metro più in là,  proveniente dall’ingresso della locanda, sembrava fare il mio nome.
Alzai lo sguardo e vidi un soldato.
“Siete voi Andrè Grandier”.
“Si” risposi sollevandomi.
Cercavo nello spazio accanto a lui la sagoma di Aurore, ma non vedevo nessuno.
“Ho una comunicazione per voi, Monsieur Grandier e una lettera.
“Quale comunicazione” chiesi mentre l’uomo mi consegnava un foglio di carta con il timbro della Prefettura di Parigi.
“Non capisco..io stavo aspettando Madmoiselle Borgeous”.
“Non verrà qui, è stata condotta a palazzo Montreaux”.
“Cosa?”. Ero ancora più confuso.
Che diavolo stava succedendo?
“Per quale motivo? Lei è stata esiliata, dovevamo lasciare la Francia insieme”.
“Madmoiselle Bourgeois ha chiesto e ottenuto di essere affidata alla Contessa de Montreaux. Non so dirvi altro, mi spiace, ma forse in questa lettera troverete le risposte alle vostre domande. ”.
Guardai la busta che stringevo tra le mani. La calligrafia di Aurore componeva il mio nome. La aprii e i miei occhi iniziarono a scorrere  avidamente sulle parole.

 


“Mio amatissimo Andrè,
Ti scrivo questa lettera perché se tu fossi qui di fronte a me non troverei il coraggio di parlarti e forse sceglierei di tacere per sempre.
Ho ricevuto molte visite inaspettate in questa cella buia, sai?
La Contessa di Montreaux è venuta da me. Era curiosa di vedere la figlia illegittima del suo August…..povera donna, non ha più nessuno al mondo se non un marito infermo che non parla più. Mi ha scrutato come si guarda una persona della peggiore specie, come si osserva un assassino, ma alla fine si è mossa a pietà e mi ha offerto auto per risolvere la mia grave situazione.
Ma soprattutto, un giorno è venuta Oscar. La tua Oscar. Quella donna che ho incolpato di essere fredda ed egoista, ingrata e traditrice come tutti i nobili, senza  neanche conoscerla.
Si è seduta qui, accanto a me, e mi ha chiesto le motivazioni del mio odio verso i nobili, voleva sapere se mi fossi pentita, se avrei mai più fatto una cosa tanto grave.
E io le ho mentito, le ho detto che il mio pentimento era sincero, che avevo avuto modo di riflettere sulla gravità delle mie azioni. Ma non ci ha creduto, l’ho letto nel suo sguardo limpido.
L’ho osservata rapita. E’ incredibilmente bella, è coraggiosa, si batte come un leone per aiutare me, la figlia di nessuno, solo per amore nei tuoi confronti.
Le ho parlato di te. Anche se lei non voleva sapere niente di noi, anche se sviava l’argomento.
“Adesso so perché Andrè vi ama così tanto” le ho detto e l’ho vista trasalire. Poi mi ha guardato incredula e ha scosso la testa.
“No, è voi che ama, Aurore” mi ha risposto.
Come si fa a essere tanto ciechi, Andrè?
O forse è solo paura la vostra?
“Vi sbagliate così tanto, Oscar, non sapete quanto. Andrè parla di voi, continuamente, ma è quando vi ho visti insieme che ho capito che non è l’amicizia ciò che lo lega a voi. Non è affetto, non è gratitudine. E’ amore”.
Gliel’ho detto così, guardandola negli occhi, curiosa di vedere la sua reazione. Era un enigma, per me, quella donna.
Mi ha detto che mi sbagliavo, che avevo interpretato male i tuoi sentimenti.
“Lui mi vuole bene, è stato meraviglioso stare insieme, ma non partirà con me per amore” ho replicato.
 “Si può soffocare l’amore di giorno, annullandosi piano piano, abbassando gli occhi, congelando il proprio cuore, trovando un’altra donna da accarezzare, ma non si può mentire a se stessi. Io so che vi ama. Vi ama perché di notte i suoi sogni sono pieni di voi, sono solo per voi. E sono parole d’amore, le sue, accompagnate al vostro nome, Oscar. Non al mio”.
Fui sconvolta dall’udirle, quelle parole, che pronunciavi nel mio letto, addormentato accanto a me, Andrè, ma poi decisi di non chiederti niente, di dimenticare, di tenerti comunque stretto a me. Era troppa la paura di perderti, amore.
Gli occhi di Oscar sono diventati umidi in quel momento, si è alzata e si è voltata per non farmi vedere il suo volto. Ma io lo so che stava piangendo. Piangeva per te, perchè anche lei ti ama. Io lo sento il suo amore. Lo conosco. Lei ha il volto amaro delle donne dei miei romanzi. Di quelle eroine intrepide e passionali che affrontano impavide la battaglia  e delle donne che fremono con il cuore ricolmo d’amore.
E’ fiera e orgogliosa, è testarda e coraggiosa. 
Lei ama in silenzio, perché non sa fare altro.
“E’ troppo tardi, Aurore, per noi” mi ha detto.
Ciò che allora non potevo sapere è che non vi sarebbe stato più alcun motivo al mondo che vi avrebbe impedito di vivere il vostro amore, perché come in una favola, adesso il lieto fine è alla nostra portata. Ora basta lottare, basta volerlo. Forse vi occorre solo sapere che non esistono impedimenti al vostro amore.
Almeno questo ve lo devo.
Lo devo a te che ho amato più della mia vita, e lo devo a lei che mi farà uscire da qui, anche se il mio pentimento non è sincero, anche se non me lo merito.
Lo devo a quel bimbo che ci ha uniti nell’amore, che ha riempito di gioia il mio cuore, ma che è durato pochi istanti, perché d’improvviso, una notte, in silenzio è volato via.
Lo devo a quel bambino mai nato che, se il Signore vorrà, un giorno potrà tornare da voi, per essere di nuovo tuo figlio.
La prigione mi ha portato via anche questo, anche il sogno più bello, il frutto del mio amore per te.
Non c’è niente in questo posto, solo asperità,  e la vita non cresce dove non c’è amore.
Se fosse venuto al mondo, l’avrei amato immensamente perché era parte di te, parte di noi. E so che anche tu l’avresti amato moltissimo.
E’ questo il mio unico rimpianto.
 
Questa mattina la Contessa si è offerta di prendersi cura di me durante l’esilio, mi ha proposto di trasferirci insieme nella casa della sorella a Londra. Ha detto che è tempo di rimediare ai propri errori. E io ho accettato. Forse sarebbe davvero ciò che mia madre avrebbe voluto per me.
Non ci rivedremo più, amore mio.
Prego Dio perché tu possa trovare la felicità che meriti.
                                                             
                                                                                              Aurore

 
 
 
Portai la lettera al mio cuore.
La adagiai sul  petto, commosso. Incredulo.
Un nuovo dolore per una vita che non nascerà.
“Piccola dolce Aurore” sussurrai.
Quanto coraggio nella ragazza dagli occhi blu.

 


 

Scivolo in te, emozionato, fremendo di passione, con il cuore colmo d’amore.
Affondo nella tua carne e nel tuo cuore.
Mi immergo nelle tue emozioni, nei tuoi sentimenti.
Sento il tuo amore che mi avvolge le viscere, che mi accarezza i sensi
Le tue parole mi cullano, le tue mani mi rincuorano.
Vibro mentre percorro incredulo il tuo corpo.
Mi riempio le mani di te.
Mi disseto sulla tua bocca.
Mi ami e me lo ripeti mentre facciamo di nuovo l’amore.
E ogni volta la tua voce è più sicura, più salda.
Come se il suono di queste due magiche parole sospese nell’aria ti infonda una nuova sicurezza, ti ricordi che ciò che accade stanotte è finalmente vita.
Perché era follia vivere senza di te.
Sei la mia vita, sei l’unica vita.
Era follia respirare senza di te.
Sei il mio sole, la mia luna.
Era follia sorridere senza di te.
Sei tu le mie labbra, la mia vera gioia.
Ti sento gemere e torno ad impazzire.
Mi sciolgo in te e benedico la vita.
Quella che non c’è più e quella che un giorno forse in te rinascerà.
“Ti amo da morire, da impazzire Oscar” sussurro sulle tue labbra dolci.
“Ti amo, Andrè” e sorridi mentre mi rubi un nuovo bacio.
Cos’è la follia, amore mio?
Forse è solo amore.
Solo amore.
 

 
 
  
Dopo pochi giorni di permanenza a palazzo Montreaux, Aurore Isabelle Bourgeois  scomparve nel nulla. 
Nel 1790, alcuni rifugiati francesi giunti in Inghilterra, raccontarono di un’affascinante donna parigina i cui scritti inneggianti alla Rivoluzione circolavano nei salotti liberali.
Di lei si diceva che fosse la figlia illegittima di un nobile francese e che avesse incredibili occhi blu.
 
 




 


 
The End
 





 
Note:
A questo punto vi è chiaro che la vera folle sono io .)
Grazie comunque, che vi sia piaciuta o no, per averla letta. 
P.S. Quindi la donna del primo cap era Oscar, non so se si è capito. La storia inizia dopo che Andrè ha letto la lettera. Oscar torna da lui - e questo lo lascio alla vostra immaginazione, - si amano, e poi lui quella notte ricostruisce mentre le idorme al suo finco la storia con Aurore, gli eventi che l'hanno portato a essere in quella stanza. La donna nel letto, è sempre Oscar nel presente, con la quale fa l'amore due volte nella stessa notte. La "lei" citata da Andrè è Aurore. Per lui è stata comunque importante, ha accompagnato i suoi ultimi mesi, c'è stato un bimbo, e questo lui non lo dimentica, non lo cancella. Credo che tutto ciò possa servire ad Adnrè per maturare e diventare più uomo.
   
 
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