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Autore: pandamito    22/12/2011    8 recensioni
« Cazzo ti guardi? » grida.
« Mi piacciono i tuoi leggins! » urlo di risposta.
« Ma vaffanculo, frocio! » mi insulta, andandosene.
Ho trovato la mia preda.
[...]
« Tu devi essere Zanno, Zeta, Zorro… » [...] Ma vaffanculo! Tutti, sono tutti degli stronzi, a cominciare dalla signorina del colloquio che ha abbindolato mio padre, convincendolo ad iscrivermi qui, passando poi a quelle facce del cazzo degli studenti di questa scuola che mi osservavano mentre arrivavo manco fossi Gesù Cristo risorto. [...] 1. Ho sbagliato stanza? No, è la mia, ho controllato il numero, non sono ancora cieco, anche se questo spiegherebbe il perché la porta non si aprisse. 2. Se questa è la mia stanza, loro cosa ci fanno qui? 3. E perché giocano a carte? 4. Ma specialmente, perché mezzi nudi?

Fanfiction AU che vede come protagonisti sempre i soliti cinque ragazzi ango-irlandesi, ma stavolta non come band, ambientata in un college al tempo moderno. Una storia che si concentra principalmente sui temi della droga, del sesso e dell'alcool.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Triangolo
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Zayn.

“Ottima istruzione” dicevano, “suo figlio si troverà bene qui” dicevano, “non si preoccupi” dicevano, “con noi è in buone mani” dicevano. Ma vaffanculo! Tutti, sono tutti degli stronzi, a cominciare dalla signorina del colloquio che ha abbindolato mio padre, convincendolo ad iscrivermi qui, passando poi a quelle facce del cazzo degli studenti di questa scuola che mi osservavano mentre arrivavo manco fossi Gesù Cristo risorto.
Solo perché sono stato beccato a farmi qualche canna e lui se ne vuole lavare le mani scegliendo la via più comoda per risolvere la questione, ovvero mandandomi in questo fottutissimo college. Manco fosse un college normale, no signore! “Abbiamo una classe speciale per quelli come suo figlio”. Cosa sono? Un cane? Una scimmietta ammaestrata? E mio padre cosa pensa che io debba scrivere sul curriculum di lavoro quando dovrò trovarmene uno? Zayn Malik, diciotto anni, Bradford, ha frequentato la PrigioneDiMattiInGabbia High School. Ah, così il lavoro è sicuro che lo trovo!
E come se non bastasse questa maledettissima chiave non apre questa maledettissima porta; eppure è la 302 quindi non ho sbagliato, il numero sulla porta e quello sulla chiave coincidono. Sospiro, esasperato, e all’ultimo tentativo non ci vedo più. La serratura non vuole aprirsi? Bene. Inizio a tirare calci a questo pezzo di legno fatto alla cazzo e dopo tre o quattro calci finalmente si apre. Ho capito, qui governano le maniere forti. La porta si spalanca e sbatte contro il muro, mentre dentro vi sono un ragazzo ed una ragazza che giocano a carte su un letto matrimoniale, il ragazzo in boxer e la ragazza in mutande e con una canotta abbastanza lunga,
Loro mi guardano. Io guardo loro.
« Sì? » fa la ragazza.
La osservo meglio: canotta grigia, capelli corti con un ciuffo centrale rosso acceso che va sparato verso l’alto, mentre i lati rasati sono di un bruno scuro, e con un dred che le parte dalla base della nuca e le cade sulla spalla, occhi neri, sul volta si nota l’eye-liner nero e le ciglia lunghe, ma la cosa che spicca di più è il rossetto rosso, oltre alle mutande rosa shock che si intravedono, vista la sua posizione a gambe incrociate.
Mi accorgo che devo dare una risposta e che devo ancora ragionare e rispondere ad alcune domande che ora mi salgono in mente:
1. Ho sbagliato stanza? No, è la mia, ho controllato il numero, non sono ancora cieco, anche se questo spiegherebbe il perché la porta non si aprisse. 
2. Se questa è la mia stanza, loro cosa ci fanno qui? 
3. E perché giocano a carte?
4. Ma specialmente, perché mezzi nudi?
« Questa è la mia stanza. » affermo convinto, cercando di ottenere un tono duro.
« Ah, sì? » risponde indifferente la ragazza che oramai manco mi guarda più.
L’altro invece sembra imbambolato, mi guarda a bocca aperta, stringendo le sue carte fra le dita. Capelli corti biondi, un po’ sparati ma con la ricrescita bruna vicino la nuca e con degli occhi incredibilmente azzurri, per non parlare della carnagione chiara, che a confronto con quella dorata della ragazza, lui sembra una tazza di latte.
La ragazza guarda le carte nelle sue mani, poi quelle sul letto, di nuovo quelle in mano ed ancora quelle sul letto, dopo di che il suo viso si illumina e si affretta a buttare una carta.
« Vinto! » urla.
Il ragazzo si volta di scatto,con orrore. « Ma non vale! » protesta.
« Sì che vale. » ribatte lei, indicando la carta buttata.
« Guarda! »
« Ma ero girato. »
« Fatto sta che ho vinto, quindi ora ti togli i boxer. »
Boxer bianchi a righe blu: unico suo indumento.
« Ma mi rimangono solo questi addosso! »
« Secondo te mi interessa? Tu hai voluto giocare a carte. »
« Tu hai voluto inserire la penitenza. »
« Ma sennò mi annoiavo! Non fare il bambino e togliteli. » sbuffa.
« Non voglio! »
« Ma io me lo sono tolta il reggiseno quando me l‘hai detto. »
Decido di intervenire quando vedo la ragazza sporgersi in avanti e far vedere il contenuto sotto la canotta per confermare che era senza reggiseno; così tossisco rumorosamente per attirare la loro attenzione, che stranamente ricevo visto che prima non sono stato minimamente cagato. Una partita a carte è più importante ed interessante di me.
Quella sbuffa. « Uffa! Va bene, ma solo perché c‘è quello nuovo. » rotea gli occhi, fulminando il biondino con un’occhiata.
Da come l’ha detto sembra veramente che io sia l’ultimo di una lunga lista di carcerati.
« Tu devi essere Zanno, Zeta, Zorro… »
« Zayn. » la correggo, fulminandola. « Zayn Malik. »
« Sì, insomma, quello. » scrolla le spalle, come a dire che non gliene interessa più di tanto.
Intanto il biondo raccoglie le carte, raggruppandole con un elastico. Non parla, lascia dire tutto a questa ragazzina decisamente troppo… troppo… Oh, insomma, è troppo e basta!
« Io sono Mia e lui è Niall o Horan. » lo indica col pollice e lui alza una mano per salutarmi. « O Gnomo, Irlanda, Nando‘s, chiamalo come ti pare, a lui non interessa. »
« Guarda che a me interessa. » ribatte, corrugando le sopracciglia. 
« No, non è vero, non t‘interessa. » cerca di azzittirlo, anche se ho paura che così inizieranno di nuovo a litigare come due bambini come prima.
« Sì, invece. »
« Beh, ora non più! » sospira, esasperata, per poi guardarmi fisso negli occhi. « Chiariamo alcune cose: tu dormi nel letto a castello, sopra o sotto non m‘interessa, sei arrivato per ultimo quindi deciderà Niall, visto che dormi con lui.. » 
« Io sopra! » urla lui, sovrastando la voce dell’altra.
« Io dormo nel letto grande perché sono cazzi miei anche se la ragione mi sembra ovvia, visto che sono una ragazza e mi servono i miei spazi. »
« E che c’entra che sei una ragazza? »
Occhiataccia.
Mia 1- Zayn 0.
Partiamo bene, questa mi fa fuori, detta leggi a tutto spiano, litiga assieme al biondo come se fossero due bambini e penso preferirei la prigione a questo.
« E perché cazzo una ragazza è in camera con due maschi? » faccio notare solo ora l’assurdità della questione.
« Perché qui tutti sono dei coglioni, forse? » Alza un sopracciglio. « Te compreso, sennò non saresti qui. Inoltre non interrompermi mai più. »
Avrei voglia di tapparle quella bocca, ma spostando lo sguardo verso Niall e vedendo come mi guarda, capisco che voglia cercare di dirmi che è meglio non farlo. Penso che infondo è il primo giorno, lo sento più stressante solo per questo, domani andrà meglio, per ora è meglio dar retta a chi ha più esperienza qui dentro.
« Mi sveglio alle sette, non provare a svegliarmi prima, a quell‘ora vado in bagno e non esco da lì prima delle otto quindi vedi te cosa devi fare, inoltre se vuoi fumare fallo al balcone ma non provare ad aprire le finestre che sento freddo e nemmeno a fumare qui dentro che sennò non riesco a sbarazzarmi della puzza. Ah, non toccare le mie cose, per il resto fa come ti pare. »
“Fa come ti pare”? Oh, certo, secondo le sue leggi in pratica dovrei restare immobile e zitto come una statua, anzi dovrei proprio andarmene, casomai non le va bene manco questo. Ma quel povero Niall come fa a sopportarla? Sono troppo stanco perfino per ribattere.
Momenti di silenzio.
« Che ora sono? »
« Quasi le due. »
« Dormiamo? »
« Sì. »
« Spegni tu la luce. »
« Ma tu sei più vicina! »
Neanche il tempo di finire la frase che il biondo era stato già cacciato dal letto e va a salire le scale di quello a castello, mentre Mia si ficca sotto le coperte senza struccarsi o cambiarsi.
« Notte. » grida Niall, come se fosse in un’altra stanza.
« Notte. » risponde semplicemente l’altra.
E mentre si spegne la luce, mi accorgo che io sono rimasto lì in piedi come un coglione, completamente ignorato. Lascio la borsa per terra, lì dov’è, buttandomi sul mio letto così come sono, preso dalla stanchezza. Mi accorgo però che sono su qualcosa, che sfilo via pigramente con una mano da sotto la mia pancia. La fisso per quanto gli occhi possano reggere. E’ una divisa. Ah, non bastava il college, la signorina tentatrice del colloquio, la classe speciale, la serratura rotta, le stanze miste, i due compagni psicopatici… Assolutamente no! Insomma, perché non rovinare ulteriormente la vita del signor Malik? Mettiamo una divisa!
Fanculo! Questo non c’era scritto del dépliant e non cacciate la scusa che è scontato perché è un college, perché non ci casco.
Butto la divisa per terra, mi accascio sul letto.
Non ce la faccio più.






fuckin' panda's place. ♥
Una nuova fanfiction, già, come se ne avessi poche da continuare. D:
E sapete qual è il dilemma? Che ne ho già un'altra in mente.
SOPPRIMETEMI.
Ah, non c'entra niente, ma ho la foto di me che indosso una maschera di cavallo e penso di amarla. AHAHAHAH.
Comunque sia, se volete seguitemi ovunque ed iscrivetevi alla pagina To prove I'm right I put it in a song.
Parlando della ff, non so se avrete notato, ma i temi di cui si parlerà saranno più o meno quelli di Skins, questo non significa che la ff parla di Skins, quella c'è già e vi consiglio di andarla a leggere, è Let me feel your skin, comunque sia questa invece ha una trama totalmente diversa da come avrete potuto notare.
Spero solo di non deludervi. çç
Baci e panda, Mito.

   
 
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