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Autore: Equilibrista    23/12/2011    1 recensioni
[titolo vecchio della storia "tra sogno e realtà"]
Emma è un adolescente di 17 anni che ha sempre vissuto una vita tranquilla fatta di sogni e realtà.
A scoinvolgerle la vita, sono due ragazzi: il rispettivo ragazzo della sua prima cotta, che dopo un anno vissuta per lui in anonimato, incomincia a notarla ed il nuovo ragazzo di 4A scientifico, provolone Don Giovanni bello e affascinante che non passa di certo inosservato...un fulmine a ciel sereno per Emma!
La storia si snoderà tra decisioni ed indecisioni, pianti, risate e momenti di passione...Chi sceglierà tra i due Emma? Chi riuscirà a rubargli il suo cuore?
Dal capitolo 7
"-Ciao Emma.- mi girai e vidi lui, il centro della mia confusione, Andrea. E poi, vidi lui, l'altro centro della mia confusione, Francesco.
Merda!"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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  3.Conoscenze


 

Mio dio, solo per poco e avrei conosciuto Andrea.
Un po' di delusione c'era...
Mannaggia la mia timidezza... se ero come Sofi Andrea era gia mio amico. Cavolo!
Basta rimpiangersi addosso, quello che è stato fatto è fatto, e poi avrò sicuramente altre occasioni per conoscerlo, quando mi sarei convinta, sarei andata da Sofia e le avrei chiesto di farmelo conoscere.
Si, perfetto, ora dovevo acquistare solo più sicurezza.
- Emma, tutto bene?- la voce di Caterina mi fece sobbalzare.
- ah, Cate, si si...-
-mmm...di la verità...-
-ok, solo che stavo quasi per conoscere Andrea, ma la vergogna si è impossessata di me e non ce l'ho fatta... per giunta ho tirato anche un pugno alla povera Sofi...-
Cate si lasciò scappare una risatina...
Be la situazione un po' buffa era...
La campanella di fine interavallo, suonò.
Le lezioni rincominciarono e dopo due ore di noiosissimo inglese, la campanella dell'ultima ora suonò.
Usciì da scuola e ad aspettarmi c'era Marco, gentil'uomo come sempre.
-ciao Marco...-
- che hai? Mi sembri un po' preoccupata...-
-niente, è solo che...-
-solo che...-
- solo che oggi sono stata una scema...-
-perchè?-
-mi si è presentata l'opportunità di conoscerlo su di un piatto d'oro, ed io l'ho rifiutata...-
- ma Emma, scusa ma non capisci niente...-
-GRAZIE eh, fratello, sempre gentile...-
-e dai scusa, Emma cosa ti ho detto ieri?-
- di buttarmi....-
-ecco appunto.-
Marco, come sempre, aveva ragione.... non capivo niente.
E tutte le promesse che mi ero fatta a proposito di lanciarmi di più, che fine avevano fatto?
Erano volate via come le foglie dal vento.
No, dovevo darmi una svegliata, altrimenti sarei rimasta zitella a vita.
Il resto del viaggio in auto con mio fratello, lo feci in silenzio, volevo pensare, pensare a cosa fare.
Arrivati nel parcheggio di casa, scesi dalla macchina.
-Emma, tutto bene?- mi chiese Marco.
-si, si stavo solo pensando...-
-ok, sai che se devi dirmi qualcosa io ci sono va bene?-
- si, lo so-
Gli sorrisi e lui da perfetto antipatico mi scompigliò i capelli, guadagnandosi  una terribile occhiataccia.
Pranzai silenziosamente, tanto per far preoccupare mia madre, dal momento che lei sosteneva che il dialogo era la cosa principale nella famiglia, quindi dovetti subirmi il terzo grado che mia mamma incominciò  a farmi...
Finita la cascata di domande della mia apprensiva madre, mi fiondai al computer, guadagnadomi l'ennesima predica di mia mamma, ma ormai le mie orecchie si erano abituate a tutte quelle blatere, quindi non ci facevo nemmeno piu caso, mi limitavo solo a rispondere con dei semplici monosillabi...si, si...
Entrai su facebook, immediatamente per vedere se mi aveva accettato l'amicizia.
1 notifica...
''Caterina Balestri ha pubblicato qualcosa nella tua bacheca"
La mia disperazione era al culmine...
Perchè non mi accettava?
Avevo un serpe per capello...
Tanto che tirai un calcio ai piedi del letto, facendomi pure male.
-Ahia!- strillai.
-Emma, tutto bene?- sentii mia mamma urlare dal piano di sotto della casa.
-siiii!- urlai.
Scoppia in un pianto isterico, come una bambina che fa i capricci.
-Emma, cosa hai?-
Marco!
-n-niente..- riuscii a dire tra una lacrima e un'altra.
-vieni qua...- e mi abbracciò.
Nelle sue braccia mi sentivo al sicuro, riusciva sempre a consolarmi...
-Emma, mi dici cosa ti prende?-
Mi alzò il viso guardandomi negli occhi.
-niente, è un pianto liberatorio, sono stanca di questa mia timidezza e insicurezza, non mi ha nemmeno accettato l'amicizia.-
-Emma, non ti devi incavolare per una stupida richiesta di amicizia, piuttosto chiedigliela tu di persona l'amicizia...-
- si, hai ragione...-
-dai, ora basta, piangere, spegni questo catorcio e vieni con me a farti una passeggiata.-
- va bene...-
Spensi il computer,  mi misi addosso un gilet, ed uscii di casa con mio fratello.
Camminammo per le vie del paese, fermandoci alla nostra gelateria di fiducia per prendere un mega cono.
La mia giornata, passò così, in compagnia di mio fratello fra chiacchiere, risate e un gelato.
Andai a letto abbastanza stanca, avevo bisogno di dormire sperando, come dice il detto''la notte porta consiglio''.
Con questa ''consolazione'' mi addormentai.
 
Mi svegliai ancora mezza assonnata...presi i vestiti e per sbaglio urtai il mouse.
Oddio, il computer era rimasto acceso, non l'avevo spento!
La schermata era rimasta su facebook, guardai nelle notifiche...
"Marco Caressi ti ha taggato in una foto"
Feci scorrere il cursore più giù e...
"Andrea Presti ha accettato la tua richiesta di amicizia "
Un grido uscii dalla mia bocca ed  incomincia a saltare per la stanza.
-Emma tutto bene?-
Irruppe nella mia stanza Marco..
-siiii! Andrea mi ha accettato la richiesta di amicizia!-
Corsi alla porta e lo abbracciai!
-perchè non gliela fai tu ufficialmente la richiesta di amicizia?-
-o che palle! Vedrò vedrò...-
Gli dissi allontanandomi buttandomi sul mio letto, sognante...
-sei la solita... ti aspetto giu in cucina, devo accompagnarti a scuola?-
-no, no voglio farmi una camminata...-
-ok, come vuoi, io vado a fare colazione.-
-ok.-
Feci colazione e salutai tutti allegramente.
Uscii di casa e presi a camminare verso la strada della scuola.
Arrivai al cancello  e vidi Sofi e Cate che parlavano con un gruppo di ragazzi, tra cui c'era anche Andrea.
O mio dio, torniamo indietro.
Feci retro front e mi diressi verso l'ingresso superiore della scuola.
-Emma!-
La voce squillante di Sofia irruppe nella mia testa.
Cavolo ero fritta e non avevo via di scampo.
Il mio tentativo di non farmi notare era stato buttato via.
-Sofia- dissi con una voce così acida che mi stupii di me stessa.
-Perchè non vieni qua con noi...-
-no, guarda stavo andando, appunto da... Silvana, si proprio da lei.- mi stavo arrampicando sugli specchi...
-dai, massimo ci raggiungerà anche lei...vieni su, così ti faccio conoscere i miei amici...-
L'ultima parola la disse con un tono più alto, mentre i suoi occhi sparavano saette contro di me.
Sofia, non mollava mai, era come un coccodrillo con la sua preda, finchè non l'aveva catturata e uccisa lui non molla mai.
Mi avvicinai quatta quatta, con il cuore che ormai aveva preso la tangente, da un momento all'altro mi sarebbe venuta la tachicardia, me lo sentivo...
-Ciao Emma...-
-ciao Cate..- mi tremava troppo la voce, avevo una vergogna terribile, dovevo avere più controllo di me stessa...
-a Emma, questo è Fabio.-
-Piacere Emma- 
- Fabio.-
-lui è Giacomo-
-Emma-
-Giacomo-
-e lui è Andrea...-
Oddio me lo sentivo stavo andando a fuoco.
-Piacere, Andrea.-
-Emma.-
Cavolo, gli avevo stretto la mano.
In quella stretta, avevo sentito tanti brividi percorrermi la schiena...
-a ma tu sei quella che mi ha richiesto l'amicizia di facebook...-
O cavolo, che imbarazzo ed ora che gli dicevo?
-si è lei, glielo detto io, sai te la volevo far conoscere e quindi ti ho mandato prima l'amicizia...-
Santa Sofia!
-a, bene...-
Che sorriso!
- va bene, sarà meglio che entriamo, si è fatto tardi e la campanella sta per suonare-
Intervenne Caterina.
-Allora tu sei Emma Caressi...-
-si e tu Fabio...-
-Cesari-
-Cesari, giusto...-
Si ed ora che dicevo...quel tipo mi metteva in soggezione.
Alto e magrissimo, capelli riccioluti e l'acne sul viso, non era un bel vedere in effetti.
-detto "lo stecco"-
Intervenne Andrea, ridendo.
Feci una risata, che per quanto si poteva definire tale, risultava un tantino isterica...
A la classe, che miraggio, non ero mai stata così contenta di vedere la mia classe per togliermi da quella situazione imbarazzante.
-ciao ragazzi, ci vediamo all'intervallo!-
No, anche all'intervallo no!
Appena furono in classe mi avvicinai a Sofi
-Grazie Sofi, mi hai tolto da una situazione imbarazzante!-
-non ringraziarmi, piuttosto, come è stato stingergli la mano?-
Mi disse Sofia picchiandomi una leggere e affettuosa gomitata nel fianco con tanto di occhiolino...
-be...imbarazzante-
-e dai, ti ho visto come sei diventata rossa e...-
-be grazie ! si comunque bello diciamo che è stato come prendere una scossa.-
-pensa, se è stato così solo per una stretta di mano, posso immaginare come sarà quando farete cose più ''elaborate''-
-Sofia!  -
-scusa, scusa!-
Mi sedetti indispettita e la lezione incominciò.
Era intervallo, tranquilla Emma andrà tutto bene, ora vado alle macchinette, non incontro nessuno, rientro in classe e basta, fine della storia.
-Ciao...Emma giusto?-
O cavolo marcio!
Tutto il mio piano era andato a farsi benedire.
-Ciao, Andrea, si comunque sono io Emma...-
-tutto bene, mi sembri un po' agitata...-
Oddio, l'aveva notato, e che gli dicevo adesso, no guarda sono un tantino rossa, perchè ti reputo un gran figo e sono un tantino imbarazzato per la gran dissima figura del cavolo che ho fatto prima?
No, altra scusa Emma, altra scusa, pensa...
-si, si, solo che ho la verifica nell'ora dopo e sono un po' agitata...-
Bella scusa Emma, complimenti!
-stavi andando al distributore?-
-si, si...-
-ok anche io ti accompagno.-
-va bene...-
Cavolo quella situazione non mi piaceva per niente...non sapevo cosa dire...
-cosa prendi?-
-schiacciatine...-
-a bene, io mi limito ad un pacchetto di cracker.-
Davvero discorsi molto elaborati.
Andammo a sederci accanto al termosifone, punto di ritrovo con le mie amiche.
-raccontami un po' di te, hai un fratello?-
Mi chiese Andrea.
- si, Marco, ha 20 anni e gli voglio un bene dell'anima, è un fratello, ma è anche un amico. Mi aiuta e mi sostiene, sempre!-
-il tuo ragazzo deve essere geloso di lui!-
Un velo di imbarazzo mi coprì il volto.
- no, perchè non ho un ragazzo...-
-a, quindi sei libera come il vento...-
-esatto!- gli dissi pronunciando un lieve sorriso.
-tu, invece, hai sorelle?-
- si una, ma convive, ha 26 anni. Mi ha fatto da mamma, perchè i miei sono separati, mia mamma non si sa dove è, probabilmente è gia sposata con figli, non ha più interesse per noi. Vivo con mio padre, ma anche lui non è molto presente a causa del suo lavoro. È capo di una compagnia aerea, Meridiana, ed è sempre via per viaggio.-
-mi dispiace, davvero...-
Be, niente, non potevi saperlo...- mi disse ammiccando un sorriso.
- e tu con le ragazze?-  deviai il discorso con questa stupida domanda.
-no, non ne ho nessuna...-
-come? Ne vedo tante ai tuoi piedi!-
-si ma, come si dice, tutta bellezza e niente cervello! Mi piacerebbe avere una ragazza, che sia ovviamente bella, ma che abbia anche quel minimo di cervello!-
Era il primo ragazzo che sentivo dire una frase del genere, in genere tutti i maschi, non badano a cosa hanno nella zucca le ragazze, basta che siano belle e che ci sappiano fare a letto e cosa molto importante, che abbiamo al posto del seno due airbag!
- sei il primo ragazzo che da importanza anche al cervello!- gli dissi ridendo, cosa che fece anche lui.
-be si diciamo che mi diversifico dagli altri per questo motivo-
E non solo per quello, volevo rispondergli, basta guardarti!
- e fidati, non è una cosa brutta!-
- i miei amici non la pensano così, per loro basta divertirsi, scoparsela una a settimana e via dicendo, per me non è così, si deve dare importanza alle cose che si fanno,se  si fa sesso con una persona, lo si fa perchè la si ama, non solo per divertimento!-
Quelle parole mi avevano stordito, come faceva un ragazzo a essere così profondo e ragionevole? Se al mondo ce ne fossero di ragazzi come lui, come sarebbe bello!
Eppure non dava l'impressione di essere così ragionevole, di solito i ragazzi belli come lui cambiano ragazza ogni settimana...
- ti apprezzo molto per quello che dici, davvero!-
- mi fa piacere!-
Un gentil uomo, davvero!
-dove abiti?- mi chiese.
- in via Frizzoni, 3. Tu?-
-io nella via dopo la tua, Beneventi, 30. Potremmo fare la strada insieme!-
- si, tanto per avere un po' di compagnia!-
-va bene, ormai suona la campanella, ti va se andiamo a casa insieme? Ti aspetto fuori scuola!-
. si, certo!-
- ok, allora a dopo...-
-a dopo!-
Ci salutammo e proprio in quel momento la campanella suonò.
Che ragazzo meraviglioso, spruzzavo gioia da tutti i pori, non pensavo che gia al primo incontro saremmo entrati così in confidenza! Non pensavo nemmeno che mi avesse più guardato dopo la presentazione di Sofia.
Gia Sofia, dovevo ringraziarla!  








NOTE

chiedo perdono per il ritardo ma se seguite anche LA CHIAVE DI VANELON 
vedrete che anche li non ho ancora postato il nuovo capitolo...
comunque parlando di questo capitolo, finalmente Emma ha conosciuto il famigerato Andrea, grazie all'uragano Sofia.
mi rendo conto che ragazzi come Andrea sono una specie molto rara sulla faccia della terra, quindi dovrei modificare il racconto non piu romantico ma fantasy=)
spero che scriviate le recensioni in tante.
detto questo vi auguro un buon natale e al prossimo capitolo! ciao!
GAIA=)

   
 
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