[92.
Natale]
“Lo
faceva sempre la mamma.”
Kanon, le mani affondate nell’impasto, amalgama
con forza, nel profumo intenso di cannella e chiodi di garofano.
“Dopo lo
decoriamo; e poi ci aggiungiamo il miele.”
Saga,
accanto a lui, sbocconcella in silenzio i kourabiedes di Milo. Kanon è
arrivato quella mattina, una busta di carta e un ghigno poco rassicurante. E si
è impadronito della sua cucina e della sua attenzione, snocciolando vecchi
ricordi con i gusci delle noci.
Saga sorride: l’affetto di Kanon
è caldo. Come pane.
“Re, Saga.”
“Mmh?”
“Ci pensi
tu alla nave?”
”E con
cosa?”
“I kourabiedes.”
“Non
credo basteranno.”
Per prima cosa: Auguri a tutti!
Sono riuscita a mantenere la promessa, e ha
scrivere la tanto sospirata drabble
natalizia. Saga è stato dolcissimo a raccontarmi
questo episodio di alcuni anni fa: la prova che, sotto sotto,
Kanon si sente molto protettivo nei confronti di suo
fratello.
La drabble, me ne
rendo conto, è un po’ difficile: da un lato perché fa riferimento ad alcuni
particolari di Mare greco che, non
avendo ancora pubblicato, non possono esser conosciuti; dall’altra perché lascia sottintesi alcuni riferimenti alla cultura e alle
tradizioni natalizie greche. Pertanto, cercherò di fornire alcune rapide e
agevoli spiegazioni.
In primo luogo, il fatto che Saga non ricordi la sua infanzia è, per me, legato alla lettura che do della sua
doppia personalità, definendola come disturbo
dissociativo della personalità, che prevede a livello medico dei vuoti di
memoria anche relativi all’infanzia.
Per quanto riguarda le tradizioni natalizie: andando con ordine, quello che Kanon sta preparando è il Christopsomo” (Χριστόψωμο)
o “pane di Cristo”, una pagnotta di pane dolce che, a seconda
dei posti, assume forme e nomi diversi, con decorazioni sulla crosta che
rappresentano scene di vita familiare, come “croci” “pastori” ecc. Viene
preparato dalle donne ed assume il significato di una vera e propria cerimonia
religiosa. Vengono utilizzati ingredienti costosi,
acqua di rose, farina, sesamo, miele, chiodi di garofano e cannella per
l’impasto, mentre per la decorazione si abbonda con miele e noci. Inoltre, il
retro della pagnotta è decorato con i disegni di foglie, fiori, frutti,
uccellini e altro. Anche i kourabiedes appartengono alla tradizione gastronomica greca:
si tratta infatti di dolcetti tipicamente natalizi
regalati dagli adulti ai bambini durante il 24 dicembre, in occasione di una
sorta di questua infantile nel proprio rione. Sono a base di mandorle e a volta
con l’aggiunta di un liquore come il rhum a forma di mezzaluna e ricoperti di
zucchero a velo.
Infine, la nave cui Kanon fa riferimento è la variante greca dell’albero di
Natale, che in Grecia non è usato, sostituito appunto da un’imbarcazione
decorata con cerchietti di metallo lucido ( e non
biscotti, come vorrebbe invece il nostro caro gemellino), specchio del
viscerale legame che da sempre intercorre fra
Ecco: spero di esser stata abbastanza chiara.
E adesso scappo a cena!
Ancora Buon Natale a tutti!