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Autore: Cromatic Angel    31/12/2011    5 recensioni
Tre colpi.
Non aspettò nemmeno il permesso. Quello bastava per sapere che stava entrando, e poi era noto che quello fosse il suo modo per far capire che era lei che stava facendo la sua trionfale entrata.
Genere: Erotico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Erano arrivati nello studio di David Bass e stavano già selezionando alcuni campioni,ma in tutto questo era solo Alex che stava lavorando, Jared era intento a scrivere una qualche cosa a qualcuno con il suo BlackBerry mentre se ne stava seduto comodo sulla poltrona in pelle nera.

<< Non ci posso credere! Jared Leto e Alexandra Caffarel...qui nel nostro studio! >>

Marta Lewis entrò con eleganza nella stanza, con il suo solito abbigliamento elegante e severo. Non dimostrava per niente i suoi 42 anni. Anzi forse era il suo comportamento da ragazzina che le toglieva una dozzina d'anni e forse era anche per questo che riusciva a tenersi il suo giovane marito, nonché il proprietario dell'azienda affiliata a quella di Jared. Ed era anche per questo che trattava Jared e Alex con un adeguato rispetto, perchè se non fosse per loro di certo adesso non si ritroverebbe a navigare nell'oro.

<< Ciao Marta, tutto bene? >> Alex non alzò lo sguardo dai campionari, quella donna la privava della sua perfetta educazione impartitagli rigidamente dal padre.

<< Si, tutto alla grande. Voi? >> La donna si sedette accanto a Jared, sperando di cogliere la sua attenzione, cosa molto improbabile. << Tutto bene anche noi, David? >>

<< Sta arrivando, ha appena finito un colloquio di lavoro >> Marta si mise dietro l'orecchio una ciocca sfuggita al suo chignon.

<< Ah bene. Quindi anche qui gli affari vanno bene? >> Chiese Jared pungente.

<< Certo, se vanno bene a voi è logico che vadano bene anche qui no?! >> Era quasi indignata.

<< Non volevo di certo offendere il vostro lavoro, ma sai è già da cinque mesi che non mi arrivi nessun profitto da qui e onestamente inizio a preoccuparmi, non capisco come il lavoro bello e pronto arrivi via mail, con adeguati cataloghi, album fotografici della campagna pubblicitaria e di come, invece, il conto in banca rimanga invariato...è una strana cosa, non trovi Marta? >> Questa volta Alex sollevò lo sguardo dai campionari. Voleva scrutare a fondo l'espressione di Marta, sapeva che Jared voleva troncare i ponti con la filiale, assorbendola del tutto e rompendo la cooperazione con David. Era principalmente per questo che era venuto lì. Lo aveva capito quando le aveva chiesto di esserci anche lei a Miami. Servono entrambe le firme dei proprietari per chiudere il contratto e Jared aspettava solo che il suo avvocato e David Bass facessero il loro ingresso nello studio.

<< beh... ecco >> Stava già entrando nel panico << Non è che non...vedi il punto è... che, ecco >> Iniziava a balbettare nella confusione.

<< Jared, Ciao! >> Ad interrompere la balla di Marta fu proprio suo marito, che guardava Jared e Alex sorpreso...ma soprattutto guardava quest'ultima con estrema preoccupazione. << A-Alex...ci sei pure tu? >> Aggiunse un sorriso, al quanto spaventato. Aveva capito che non sarebbe andato tutto bene. Di solito il Signor Leto viaggiava da solo per affari, ma quando anche Alex andava con lui significava che stava per accadere qualcosa di grosso. Di molto grosso.

<< Jared non sceglie i campionari senza di me... >> Disse con tono ovvio.

<< Ti trovo bene David >> Finalmente Jared mise in tasca il suo BB e inchiodò il suo sguardo sull'uomo, che meccanicamente indirizzò i suoi occhi su quelli del suo effettivo capo. << Beh, non mi lamento>> Stava sudando freddo e si vedeva.

<< Siediti pure... >> Battè la mano sulla poltrona che era posta tra lui e David , il tutto accompagnato da un sorriso dispettoso. L'uomo accettò l'invito di Jared e teso si sedette sforzandosi di rimanere il più naturale possibile. << Vedi, io non sono come Alex...sono molto più diretto e pungente e lo sai bene...quindi ripeterò solo una volta e pretendo risposte secche e precise, non tergiversare come tuo solito. Bada bene David, non sto scherzando. >> Divenne serio di botto, dando una pacca sulla spalla del collaboratore affiliato, pacca non amichevole. Era solo d'avvertimento. << Dimmi pure >> Deglutì nervosamente.

<< Voglio sapere che fine hanno fatto i 10milioni di dollari che sarebbero dovuti essere nel fondo cassa >> La sua voce era gelida.

<< Non lo so >> Abbassò lo sguardo torturandosi le mani.

<< Tu non lo sai? E chi dovrebbe? Sbaglio o sei tu che sorveglia tutto qui?! Non dovresti fare le mie veci Dave? >> Cercava di rimanere calmo, voleva sapere la verità e solo dopo avrebbe troncato tutto.

<< Io ti giuro che non lo so Jared... >> Sembrava stesse dicendo la verità.

<< E chi dovrebbe saperlo allora? >> Inarcò le sopracciglia.

David abbassò lo sguardo.

<< Marta tu devi dirmi niente? >> Jared non si voltò, continuò a fissare l'uomo. Ma sapeva bene che le orbite della donna ormai erano prive del bulbo oculare, schizzato fuori dall'improvvisa domanda.

<< Non era previsto... >> Per la prima volta la donna/Barbie abbassò la sua ruota da pavone e si umiliò. << Li avrei restituiti...lo giuro...ci sto provando ancora a raccogliere tutto...ma il lavoro scarseggia...e... >>

<< e cosa? Io vi ho dato la mia fiducia e voi mi ripagate così...i tuoi ritocchi chirurgici potevano aspettare Marta, potevi gonfiarti le tette dal gommista e avresti lasciato i soldi all'azienda, com'era giusto fare! Cazzo io lo sapevo che le barbie non sarebbero servite a nulla! >>

<< Jay calma>> La voce pacata di Alex fece affievolire la rabbia cieca dell'uomo.

Jared prese un respiro e annuì alla sua socia << Comunque...adesso arriverà il mio legale, firmate tutto quello che vi dà >> Si alzò facendo cenno alla mora di fare lo stesso. << Buona fortuna >> Si sistemò la sciarpa blu e grigia e si avvicinò alla porta.

<< Non puoi comportarti così! Non è perchè l'azienda è tua, allora tu debba trattarci da straccioni! Abbiamo fatto tanto per te! E ci ringrazi così? Liquidandoci? >> L'oca aveva iniziato a starnazzare.

<< Senti Marta, abbiamo costruito la rivista e tutta l'azienda dal nulla, Io e Alex. E saremo Io e Alex a decidere chi lascerà la barca e chi rimarrà. Tu firmerai il contratto e ti ritirerai da tutto, tuo marito tornerà a Los Angeles a farmi da segretario. Non vi sto togliendo nulla, vi sto solo ridando ciò che meritate, di più non posso darvi,non sarebbe la giusta legge della meritocrazia. Sono stato troppo buono. >> Le ridiede le spalle.

<< Certo! Prima dai e poi togli! Chi ti credi di essere! Non puoi agire così! NON E' POSSIBILE!! >> Strillava come una gallina spennata.

<< Marta hai fatto la bella vita per tre anni con i miei soldi! E' grazie a me se ti sei potuta scopare tutti i modelli che ti passavano sotto! E non credere che era per il tuo fascino, non vali la metà nemmeno di un chiwawa! La chirurgia non fa miracoli, cessi si nasce, non dare colpa a me delle tue disgrazie, compiango David ed è per questo che do solo il lavoro a lui, perchè è solo una povera vittima dei tuoi piani diabolici. Spero che di questo lui possa prendere provvedimenti, ha solo 30 anni e una vasta gamma di donne più serie di te, almeno non lo manderebbero in galera solo per un botulino! >> Puntò il dito dritto alla donna ossigenata che stava per esplodere dalla rabbia.

<< Stai consigliando la stessa cosa che ha fatto Alex con te? >> Gettò velenosa sapendo di colpirlo nel suo punto debole.

Con riflessi pronti Alex prese al volo il braccio di Jared e lo trascinò fuori dallo studio prima che potesse macchiarsi di un qualche delitto.

Quella donna era capace di mandare di matto anche un Santo.

La cosa che tranquillizzò Jared furono le parole urlate di David contro la moglie.






Il sole era caldo.

Quel terrazzo dell'Hotel permetteva un'ottima visuale, il mare limpido si muoveva impercettibile da quella piacevole brezza.

Jared osservava da poco più di un'ora quello spettacolo naturale. Voleva schiarirsi le idee, voleva allontanare le parole di Marta.

Voleva chiudere gli occhi e tornare a undici anni prima, quando ancora sapeva che sapore avesse la felicità seguita dall'amore.

<< Va meglio ora? >> Alex gli porse una tazza di caffè, per poi sedersi accanto a lui sulla poltrona in vimini ad osservare anche lei la spiaggia.

<< Diciamo che il caffè ci voleva >> Soffiò dal bordo della tazza.

<< Non è come dice lei Jay, so che ci stai pensando. So che ti ha fatto male sentirti dire quelle cose da Marta. Ma lo ha fatto per ferirti , perchè tu stavi uccidendo la sua mondanità, nonché la sua unica fonte di vita>> Puntualizzò sorridendo triste << Sai bene che non è per ciò che sei che ho deciso di lasciarti. >> Posò una mano su quella di lui.

Quel gesto gli riscaldò il cuore.

Con la coda dell'occhio si girò verso la mora e abbassò la tazzina.

<< Se potessi cancellare il mio passato, torneresti da me? >> Il suo sguardo era languido.

<< Non si può cancellare la realtà. Viviamo il presente...possibile che cambi il futuro no?! >> Gli sorrise come faceva un tempo.

<< Tra poco sarà il tuo compleanno...come lo festeggerai? >> Tornò a fissare la spiaggia.

<< Non lo so, penso che starò a casa >> Incurvò il labbro inferiore.

<< Hai sempre detto che per i tuoi trent'anni saresti andata in Italia...vuoi delle ferie? >> La sua espressione rimase impassibile. Celò i suoi occhi con gli occhiali da sole. Evitando di girarsi verso la ragazza.

<< Sempre che il mio capo me le conceda >> Scherzò su.

<< Sai bene che il tuo capo darebbe tutto per te. >> Indurì la mascella.

<< Allora vieni con me in Italia. Ricordi le mie parole a metà...ho sempre detto che per i miei trent'anni sarei andata in Italia con te. Anche se ci fossimo lasciati... >>.

Lui ricordava bene tutte le parole che componevano quel piccolo desiderio, ma aspettava che fosse lei a dirlo. Se voleva di nuovo la sua fiducia doveva riconquistarsela cautamente.

<< Allora posso prenotare? >> Sorrise sghembo.

<< E' da un periodo a questa parte che ti piace prenotare...Hai per caso qualche agenzia di viaggi? Sai che tutto ciò che è tuo è anche mio no?! >> Soppresse un ghigno.

<< Non lo scorderò mai...però se tu firmassi potremmo annullare tutto! >> La buttò lì, intrecciando le dita all'altezza del viso.

<< Certo potrei... >> Si alzò dal divanetto e si avvicinò alla porta/finestra del terrazzo << Ma ancora dopo un anno non mi va di divorziare >> Sorrise maliziosa dileguandosi all'interno della camera.

Jared sorrise compiaciuto.

Era quasi il tramonto.

24 ore prima stava vivendo quello spettacolo pieno di tristezza e con una speranza svanita.

Adesso, invece, sorrideva a quel sole arancione. Vedeva tutto con una luce diversa.

Ed era solo passato un giorno...con lei.

Sapeva che gli bastava qualche settimana insieme per riaverla di nuovo.

Avrebbe sistemato tutto.

Avrebbe risolto tutto, ma la cosa più importante era che Alex si fidasse di nuovo di lui.

Raggiunto quell'obiettivo avrebbe salutato i giorni di solitudine, come adesso stava salutando il sonno del sole.


  
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