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Autore: maryjanepotter    31/12/2011    1 recensioni
Eragon, Saphira e i Varden hanno appena smesso di combattere le truppe imperiali sulle Pianure Ardenti.
La comparsa di un altro Cavaliere in groppa a un drago rosso ha lasciato tutti sgomenti, specialmente Eragon, sconvolto dal fatto che si trattasse proprio di Murtagh, costretto dal Re Galbatorix a lottare contro il suo stesso fratello con l'aiuto del suo drago, Castigo.
Roran deve ancora salvare la sua amata, Katrina, Nasuada ha un esercito da riorganizzare e da spingere allo scontro finale ed Arya, l'elfa che Eragon ama con tutto se stesso, prenderà una decisione cruciale per il destino di tutta Alagaesia.
Questo è Brisingr sotto il mio punto di vista, così come sarebbe dovuto essere :)
Buona lettura ^^
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Galbatorix, Murtagh, Nasuada, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Eragon tornò all’accampamento stanco e senza più forze. Gli incantesimi di Oromis si erano rivelati terribilmente complicati. Più volte aveva attinto alla forza di Saphira per resistere all’effetto. Aveva imparato molte cose, e aveva fatto anche addestramento insieme alla dragonessa per lo Skulblakas Ven. Erano fantastici insieme, forse perché Saphira stava diventando sempre più brava nel volo. Si perfezionava giorno per giorno grazie ai consigli di Glaedr.
Si sedette, abbandonandosi ad un sonno profondo, esausto.
Al suo risveglio era già mattina, e Saphira stava giocherellando allegramente vicino ad un ruscello. Eragon si stava vestendo quando Arya entrò bruscamente nella sua tenda. Lui rimase immobile, vedendola vestita di bianco, i lunghissimi capelli neri sciolti sulle spalle, tenuti lontani dal viso da una coroncina di fiori. Era bella, fresca come la rugiada mattutina. Lei lo salutò e sorrise, avvicinandosi, e riempiendo la stanza del suo profumo inebriante.
- Ti va di fare una passeggiata con me, Ammazzaspettri, per dimenticare un po’ tutti quei brutti pensieri che ti affollano nella mente?- lui non esitò ad arrossire, ed annuì, finendo velocemente di vestirsi.
- Sono sicura che sai felice della sorpresa che ti farò…- lo prese per mano e lui si lasciò portare via dalla sua gioia, dalla sua bellezza, dal vento che le faceva ondeggiare i capelli nell’aria. Passeggiarono a lungo insieme, lungo i prati del Farthen Dur, a piedi, fermandosi di tanto in tanto nei pressi di qualche albero. Arya conosceva tutti gli alberi per nome. E conosceva le loro storie. Storie così affascinanti che spesso lasciavano Eragon senza fiato. Ma ascoltava appena le sue parole, guardandola muoversi fra le foglie, socchiudere gli occhi smeraldini alla luce del sole, avvicinarsi a lui quando gli sussurrava qualcosa all’orecchio. Il ragazzo era incantato da tutto ciò che era parte di Arya. Non riusciva a non desiderarla anche solo per un istante.
- E qui…qui partì mio padre per la grande battaglia…- Arya guardò Eragon, che la stava ancora fissando ammirato. Ammaliato.
- Che stai facendo, Cavaliere?- lui si avvicinò lentamente.
- Ascolto tutte le splendide cose che dici, principessa di Ellèsmera. È forse un reato ammirarti per la tua bellezza e la tua intelligenza?-       Lei rimase tristemente sorpresa da quelle parole.
- Perché ti ostini a volermi conquistare, Eragon? Non riesci a capire che ti fai solo del male?- lui annuì, sconsolato.
- Non riesco a non volerti mia, Arya Svit-Kona. Mi dispiace se continuo ad imbarazzarti, ma è ora che tu ti abitui ai miei sentimenti, come io sono ormai abituato ai tuoi rifiuti.- lei sorrise.
- Cosa devo fare con te?- gli accarezzò la guancia, per un istante, poi si voltò e continuò a raccontare le sue storie.
Eragon…Saphira li raggiunse.
Cosa è successo? Il giovane si preoccupò immediatamente, nel sentire i suoi pensieri così frettolosi e spaventati.
Un Gemello… di Galbatorix…sta lottando con Nasuada…
- NO!- Eragon si sentì morire. Arya gli afferrò un braccio con forza, e con gli occhi terrorizzati chiese, aspettando una terribile risposta:
- Che succede?- il cavaliere era immobilizzato dall’orrore.
- Nasuada…è stata aggredita.- Arya chiuse gli occhi per un istante.  Un terribile istante in cui Eragon vide svanire la sua serenità. Tornò la dama temeraria di sempre. Estrasse un fermaglio dalla tasca, si tirò su i capelli con un gesto fulmineo, montò sul cavallo che li aveva condotti fino a lì e gridò:
- Corri, Ammazzaspettri, salva la tua signora. Ti raggiungo a cavallo…- Saphira atterrò nella vicina radura. Eragon le salì veloce sulla schiena, brandendo con prontezza la spada.
Non è Zar’roc ma…staccherò con un colpo la testa a quel maledetto…
Così va bene, piccolo. Mostra a tutti chi sei…
- Avanti!!!- volarono veloci nel cielo, mentre Eragon cercava con la mente di localizzare la signora dei Varden. La trovò. E al suo fianco sentì la presenza di un…
No….il sangue gelò nelle sue vene. Non di nuovo. Eragon rimase così sconvolto che rischiò di cadere dalla  sella della dragonessa. Roran. Lo trovò, ma non nella stanza di Nasuada. Stava correndo per raggiungerla in fretta..
Stavolta lo farò a pezzi, quel traditore di un Gemello se tocca mio cugino…
Va bene…la voce di Saphira era rotta dalla commozione.
Atterrarono e lui entrò con violenza nella tenda. Un guerriero vestito di nero, i viso nascosto, stava lottando con Nasuada, che sudava, stremata, nel tentativo disperato di salvarsi. Eragon uccise l’uomo con una delle dodici parole di morte che gli aveva insegnato Oromis. L’uomo stramazzò a terra, immobile, proprio mentre Roran irrompeva disperato nella stanza. Eragon si preparò ad attaccare. Eragon tremò per un istante, poi si lanciò nella battaglia. Ferì il Gemello sul viso, facendogli cadere con un tonfo l’elmo.
- Che ci fai qui, mostro?- Eragon ribolliva di rabbia, e si avventò su di lui con furia, cercando in tutti i modi di colpirlo. Lo ferì ancora, al petto, e cadde a terra, tenendosi la mano insanguinata sul cuore. Lui cercava di difendersi, ma aveva lo sguardo sofferente, e Eragon se ne accorse. Ciò lo rese ancora più violento.
- Traditore, lurido verme, schifoso…- Saphira lo afferrò per un piede e lo allontanò dall’altro, che giaceva esanime al suolo, il taglio sul viso che perdeva fiotti di sangue. Eragon si divincolò, poi si guardò le mani. Erano tutte sporche di sangue. I suoi occhi luccicarono.
È solo colpa sua se Murtagh è stato costretto dalla sua parte da Galbatorix…sua e di quel suo maledetto Gemello…
Hai ragione…ma perché è qui? Sarebbe bene interrogarlo prima di toglierlo di mezzo.
Cosa vuoi che sappia? So già quello che è successo…
Magari sa qualcosa di Murtagh…magari ha idea di come liberarlo dall’incantesimo del re…forse è stato lo stesso Galbatorix a confidarglielo.
Cosa vuoi che me ne importi? Murtagh e Castigo sono due traditori..
Che hanno però subito dei torti. Gli occhi azzurri di Saphira lampeggiarono minacciosi. Tu vuoi aiutare tuo fratello.
Eragon la guardò, schifato.
No, voglio solo che non faccia del male a nessun altro.
Non è vero.
Il Gemello si contorse per un attimo, con un rantolo terrificante, mentre il lago di sangue intorno a lui si faceva denso e scuro. Eragon si piegò su di lui e gli afferrò il colletto, sollevandogli il viso.
- Tu sai chi sono io. Io sono il figlio di colui che tradì i Cavalieri. Io sono il fratello di Murtagh, il traditore.-
- Si…- sibilò l’essere, spaventato e senza fiato dal dolore. Lui serrò le dita attorno al bavero.
- Dov’è mio fratello?- Roran lasciò cadere in terra la sua spada. Non credeva alle sue orecchie. Nasuada, sorretta da Saphira, si allontanò dal viso i capelli, per osservare meglio la scena. Aveva l’abito stracciato, e qualche graffio sulle braccia, ma era salva.
- Dov’è Murtagh?- Eragon ripetè la domanda. Voleva saperlo. Voleva trovare il suo amico, costretto ad eseguire, sotto l’influsso dell’Antica Lingua, gli ordini di Galbatorix. Voleva aiutare suo fratello.
- Murtagh…è…fuggito…- Eragon sobbalzò.
- Dove? Dimmi dove…- il Gemello soffocò un rantolo e rabbrividì.
- Il re lo cerca…lo cerca e non riesce a darsi pace…- Eragon lo scosse. Avanti, doveva dirgli dove.
- Murtagh…e Castigo sono fuggiti…ma se non li troverai, Cavaliere, moriranno…perché Galbatorix ha con sé i loro nomi…e li ucciderà per non farli arrivare da te…- con un respiro rumoroso, il Gemello chiuse gli occhi. Eragon si rialzò, sconvolto.
Non è possibile…sono fuggiti…
Già…ma dove sono, adesso? 
   
 
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