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Autore: Mearmind    18/08/2006    1 recensioni
Jess se n'è andato. Un'altra volta. E Rory vuole una spiegazione. Così decide di andare a cercarlo...in California!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jess Mariano, Rory Gilmore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Una volta finito di mangiare, il suo stomaco era pieno ma non era ancora riuscita ad escogitare un piano per riuscire a trovare Jess. In più non aveva nemmeno i soldi per prendere la stanza in un albergo o perlomeno in un ostello …era davvero nei guai.

Mentre se ne stava seduta al tavolino del fast-food rimuginando su quello che avrebbe potuto fare, una giovane donna alquanto bizzarra le si avvicina. Indossava un paio di jeans attillati, infradito, un vestito tutto rattoppato che le arrivava fino a metà gamba, una decina di collane di perline dei colori più disparati, orecchini pendenti a forma di granchio e una bandana con un disegno tribale coloratissimo. Rory si soffermò in particolare sui suoi orecchini. Erano bellissimi.

"Scusami, posso sedermi qui?"

"Come scusa?" Rory si riprese dallo stupore.

"Ti ho chiesto se posso sedermi qui. Tutti gli altri tavoli sono occupati e ho visto che hai finito, perciò mi chiedevo se potevo sedermi qui."

"Oh…si, certo. Io me ne vado subito."

"No, non voglio che tu vada via per causa mia, scherzi?! Rimani pure. Se vuoi prendi anche qualche patatina." e detto questo si siede di fronte a Rory e comincia a mangiare di gusto il suo panino. Rory era sbalordita. - Cavolo! Certo che ci sono persone di tutti i tipi in giro per il mondo! E io che pensavo che Taylor e Kirk fossero i numeri uno in quanto a stranezza!- si mise a pensare. Quando rialzò lo sguardo vide che la signora la stava guardando intensamente.

"Ho qualcosa sul naso per caso? Un po’ di senape magari? Chiese Rory un po’ infastidita da quello sguardo.

La donna sorrise. "No, mi chiedevo da quale parte dell’America venissi."

"Perché? Si nota tanto che non sono di qua? Cioè, potrei essere venuta semplicemente per prendere un panino e poi ritornare a casa, no? Come può essere sicura che io non sia di qua?"

"Bè, si vede. Ti guardi intorno con gli occhi che sembrano chiedere - ma che ci faccio qui? – Io sono brava a capire le persone. Allora, di dove sei?"

" Connecticut. Vengo da un piccolo paesino."

"Davvero? Anche il mio compagno c’è stato da poco. È un bel posto."

"Già."

"E come mai sei qui allora?"

"Sono venuta a cercare una persona."

"D’accordo…e l’hai trovata?"

"No…e non so nemmeno dove cercarla…Le posso fare una domanda?"

"Certo."

"Come faccio a trovare una persona che non figura sull’elenco telefonico?"

"Bè, è una cosa un po’ difficile. Potresti cercarlo nei posti che gli piacciono."

"Ci ho pensato, ma lui ama la musica, i film e al di sopra di tutto la lettura. Non è che posso girare come una pazza per tutti i negozi di libri musica e cinema per trovarlo."

"lo? Allora è un lui. Immaginavo…"

"Davvero? E come?"

"Bè, sembra che tu ci tenga molto a questa persona e le uniche persone per le quali ci si sposta dalla propria casa senza sapere praticamente dove andare sono i genitori e il ragazzo. Considerando che i genitori ti direbbero il loro indirizzo, rimane solo l’ipotesi del ragazzo. È il tuo ragazzo vero?"

Per la miseria. Per la prima volta in vita sua era sconcertata dal ragionamento di un’altra persona. Considerando che non le era mai successo era una sensazione assolutamente strana e…bé…che pizzicava anche.

"Bè, non è più il mio ragazzo…almeno, non credo. Non lo so. Sono venuta fin qui per scoprirlo."

"Cioè lui scappa e tu lo rincorri?"

"No! Non è così…lui se n’è andato senza dirmi una parola e io voglio solo una spiegazione, tutto qua. È troppo avere una spiegazione?" A Rory quella donna non stava molto simpatica, ma in qualche modo la attirava.

"No, assolutamente. Secondo me hai fatto bene. Bè, però ora è tardi per cercarlo. Sono già le sette. Sei arrivata da poco?"

"Da qualche ora…avevo bisogno di mangiare qualcosa, così mi sono fermata qui."

"Hai fatto benissimo. In questo posto si mangia divinamente. Io vengo sempre qui ogni volta che il mio compagno lavora fino a tardi. Sai, meno piatti da lavare."

"anche io e mia madre facciamo sempre così. Da noi c’è un locale, Luke’s, dove fanno delle frittelle favolose così ogni volta che abbiamo fame andiamo da lui. Altrimenti ogni sera ordiniamo cibo cinese, tailandese, vietnamita, giapponese, indiano…insomma, tutto quello che appare commestibile. Praticamente la cucina è inutilizzata. Mia madre aveva anche pensato di farla buttare giù e di costruirci una mini sala giochi, dove mettere il biliardino, la piattaforma dove si balla e quel gioco, hai presente? Quello dove devi schiacciare le talpe. Mia madre lo adora solo che una volta ha suggerito al padrone della sala giochi di sostituire le talpe con la faccia di sua madre, cioè mia nonna, e quando le hanno detto di no si è talmente arrabbiata che ha fatto una scenata e non ci siamo più ritornate. Per questo vorrebbe costruirne una in casa…si bé, ecco…so che può sembrare strana mia mamma ma è veramente una persona eccezionale, davvero." Rory era partita in quarta parlando delle follie di sua madre e non si era affatto accorta che la signora bionda seduta di fronte a lei la guardava con uno sguardo tra il divertito e lo sconvolto.

"Mi piacerebbe conoscerla tua madre. Dev’essere unica." Disse la signora con un sorriso.

"Oh, si, glielo posso assicurare, come mia madre non ne trova."

"Ahahah! Ne sono convinta! Mi piacerebbe aiutarti a trovare il tuo quasi-non-si-sa-ragazzo…io conosco tanta gente…però adesso devo andare. ascolta, se vuoi mi dici dove alloggi e domani mattina ci troviamo, così ti aiuto. Ti va l’idea?"

Rory, ricordandosi della sua posizione, si rabbuiò per un attimo.

"Non vuoi che ti aiuti?"

"No, anzi! La ringrazio molto ma ho un piccolo problema: non ho un posto dove andare. vede, mi hanno rubato la borsa e dentro c’era tutto e ora non so proprio che fare…"

"Cavolo, certo che sei fortunata come ragazza!" Rory la guardò storto.

"Ok, ok, scusami. Ascolta, ti propongo un affare: io ti ospito per qualche giorno a casa mia, fino a quando troviamo il tuo ragazzo, e in cambio quando avrò voglia di fare un giro nel Connecticut mi farai da guida nella tua città, come ti sembra?"

"Oh, ma non posso…disturberei sicuramente e poi…proprio non posso…"

"Perché non puoi? Io lo faccio con piacere! E poi sei molto simpatica…non ho molte occasioni di parlare da donna a donna quindi mi faresti anche un favore! Dai, accetta. E domani come prima cosa ti aiuto a cercare il tuo ragazzo, ok?"

A Rory non sembrava vero. Allora quello che le aveva detto quel signore era vero…

"D’accordo…grazie mille! Le sono davvero molto riconoscente…ero davvero nei guai…"

"figurati! Piuttosto…immagino tu non veda l’ora di farti una doccia e cambiarti gli abiti…"

"si, in effetti in pullman c’era un tizio che…bé, non voglio farla star male, sorvolo…"

"Ti capisco, anche io ho viaggiato parecchio con l’autobus e ti posso assicurare che le persone lì sopra mi hanno fatto capire una cosa fondamentale."

"E cosa sarebbe?"

"Il sapone è un dono di Dio! Veramente!"

"quanto ha ragione!"

"Come sempre! A proposito…come ti chiami?"

"Io mi chiamo Rory, signora."

"Io sono Sasha. Dammi pure del tu…sono allergica alle formalità. Piacere di conoscerti Rory."

"Piacere mio, Sasha."

  
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