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Autore: Elyse Elle    02/01/2012    0 recensioni
Samuel è ormai agli sgoccioli: ha perso la moglie,ha accudito una figlia e ora è praticamente alcolizzato.
Tocca alla figlia,Emily, prendersi cura di lui,fino a quando Sam prende una radicale decisione e caccia Em da casa.
Dopo aver protestato e fatto i bagagli,Em si ritrova in un bar alla periferia di Londra,ed è proprio lì che incontra Jace,bello ed enigmatico,ed è proprio lì che lui gli punta una pistola alla testa...
Em scoprirà che esiste tutto un altro mondo,popolato da esseri chiamati Shadow che un uomo vuole sottomettere.
Per non parlare poi della maledizione dei cinque elementi che la porterà davanti a una scelta difficile,tornare alla sua vita di sempre,da suo padre, o stare accanto a colui che ama...
Scopritelo leggendo!
Se l'avete letta,altri cinque minuti per recensirla non vi ucciderà... :)
Grazie.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Primo:L'articolo sembra scritto da un bambino,dovrebbero prendere giornalisti piùin gamba e non gente appena uscita dalle medie.- Disse Em con il tono di chi la sapeva lunga;quell'affermazione fece apparire un sorriso sul viso perfetto di Jace -Poi,se la ragazza davvero non voleva sposarsi non doveva nemmeno dare appuntamento all'amica per l'abito da sposa. Quello che penso e' che il padre ha dato una falsa testimonianza e che in verità sia lui l'assassino.                                     
Se fosse tutta colpa del fidanzato non credo che sarebbe stato tanto scemo da buttare il cadavere proprio nella barca di famiglia,ma avrebbe cercato di sbarazzarsene senza lasciare tracce,invece per il padre sarebbe stata un ottima mossa per incastrare il ragazzo.-concluse lei.         
-Ma come mi spieghi l'alibi del fidanzato?Insomma,dicono tutti che era in malattia ma nessuno potrebbe confermarlo,potrebbe essersi preso alcuni giorni fingendo di stare male.-Jace provo' a metterla in difficolta'.                                                                       
-Ma secondo la polizia e' stata solo una questione di rabbia verso la ragazza che lo voleva lasciare, un attacco d'ira non e' programmabile.-Em era molto sicura di sè e ciò la faceva stare molto bene.                                                                                                               
-Sei in gamba,lo ammetto-Jace bevve un sorso di cola e il suo viso fece una smorfia.-Non mi piace la cola,con tutto quello che potevi ordinare proprio la cola?-disse lui.                                                                                                                                                        
-Hai fatto scena muta,non prendertela con me...-disse lei irritata.-Quindi odi la cola...poi?Odi anche i broccoli e i dolci?-Em cercava di prenderlo in giro ma era difficile,Jace sembrava così sicuro di se.                                                                                 
-I  dolci no....a proposito! Micks,portaci qualcosa di dolce!-urlò Jace.                                
Dopo qualche minuto Micks arrivo' con due fette di torta e qualche biscotto.             
-Dove vivi?-Chiese Jace dopo aver dato un morso ad un biscotto e ignorando la ragazza che se ne stava andando con aria delusa.                                                                
-Sono ufficialmente una senzatetto da circa due ore.-Provò a sdrammatizzare Em -mio padre mi ha cacciata.- il senso di ansia tornò a galla.
Era quasi riuscita a dimenticarsi della spiacevole situazione che si portava appresso grazie a quello strano ragazzo,ma era anche grazie a lui che ora stava ricominciando a pensarci.                                                                                                          
-Bhe,nemmeno io ho una casa fissa,faccio tappa in varie città.-disse Jace concentrato nello spezzare una delle due fette di torta.                                                                 
-Perchè? Una persona normale quando trova un posto tende a restarci.-chiese lei.                                                                      
Uno strano rumore accompagno la domanda di Em che pero' non ci fece molto caso,probabilmente Micks aveva appena rotto un piatto o una tazzina.                        
-Non posso trovarmi un posto fisso. Se hanno bisogno di me mi chiamano e io vado,viaggio molto-disse lui e si leccò il dito sporco di crema pasticcera.                                       
-Da solo? Deve essere triste viaggiare solo per due anni-Era davvero dispiaciuta,ma le venne un idea.                                                                                                                                     
Lui era nomade,viaggiava da solo,se fosse andata con lui non avrebbe faticato a trovarsi un tetto e del cibo per un po'.                                                                                     
-Verrò con te.- Disse Em poco convinta di quello che diceva.                                                                                                                                  
Il ragazzo quasi mandò di traverso il boccone di torta e dopo aver tossito un paio di volte e ingoiato il boccone disse -Che? Tu sei pazza,non sai cosa rischi stando con me! E' fuori discussione,vai a cercare qualcun'altro.-Jace era quasi spazientito.                                                                                                                            
Un altro rumore invase la stanza e Jace sembrò irrigidirsi e mettersi in guardia,anche se Em non ne vedeva il motivo.                                                                         
-Sei tu che hai detto di sentirti solo,e comunque mi sembra un ottima idea,quindi verrò con te.- Em pensava che ci sarebbe riuscita,a convincerlo,magari sembrando un po’ più autoritaria del solito.                                                                       
Poi accadde tutto velocemente.                                                                                                    
Jace si alzò e punto quella che doveva sembrare una pistola agli occhi di Em.                            
Lei rimase senza parole,spaventata.  
La pistola era di lucido argento e di lato un incisione latina : Mors tua,vita mea.                                                                                                     
-Fidati,e' una pessima idea.-                                                                                                      
Poi Jace sparò un colpo e il rimbombo coprì ogni suono.


Em credeva davvero di essere morta ma quando rivide quella faccia di bronzo di Jace capì che al massimo poteva essere all'inferno.                                                                                 
-Ma sei scemo! Potevi uccidermi!-Urlò lei un po impaurita.                                                          
-Cavolo,mi hanno seguito fino a qui. Em,esci dal retro,io ti raggiungo.-disse lui calmo e si alzò trascinandola per corridoio.                                                                       
-Mi sa che passeremo molto tempo insieme.-concluse Jace contrariamente a quello che aveva detto prima.                                                                                          
Emily si mise a correre e quando trovò la porta malandata che portava al retro qualcosa la prese e la sbattè al muro,un tonfo forte provenì dalla stanza in cui si trovava Jace e quando si rese conto di cosa aveva davanti lanciò un urlo.                                                                                                                                                          
Non capiva bene cosa poteva essere:un ombra nera,che sembrava catrame,con degli occhi rossi che roteavano e che si spostavano in ogni direzione.                                                
-Io...mangiare...ossa da rompere...nuovo sangue....non coniglio....ragazza....arrabbiarsi?No,non si arrabbia...lui ragazzo,lui volere ragazzo,no parlato ragazza.-quell'ombra aveva un alito fetido che poteva assomigliare solo a odore di sangue e di morte.                                                                         
Em si sporse un po’ ,e prese la scopa che c'era appoggiata all’angolo tra un muro dove c’erano appesi vari quadri e la porta.                                                                                                                                                              
-Em,non fare stronzate-Jace le apparve dietro con uno strappo nella maglietta da cui colava del sangue-Usa questa piuttosto-e le lanciò qualcosa.                                                                                                                                                      
La lama luccicante del pugnale che jace gli aveva lanciato non andò a finire nelle mani della ragazza ma bensì nello stomaco dell'ombra che sembrò sparire in una pioggia di goccie di catrame.                                                                                                   
-Adesso vediamo di sparire,se no ci faranno pagare i danni-disse Jace e gli aprì la porta in modo da farla uscire da quel bar quasi del tutto distrutto.

 
-COSA DIAVOLO E' SUCCESSO? MA SEI IMPAZZITO?-Em era davvero fuori di sè -Dimmi che mi hai drogato il the,o che erano effetti speciali o qualcos'altro!-disse lei.                                                                                                                                                                            
Jace scoppiò in una fragorosa risata,anche se sembrava un pò forzata,un pò troppo. -Era una cosa normale,una cosa normalissima-disse lui divertito.                                    
-Normalissima un emerito c...-impreco' lei.                                                                           
-Le signorine non dicono brutte parole-la canzono' lui -Sono normali perche' esistono da sempre,solo che tu non lo sapevi. -disse lui convinto.  
Em aveva creduto davvero di morire,e se non riusciva a restare in vita dopo tre ore fuori da casa,quanto sarebbe durata? 
Lei e Jace stavano camminando con passo spedito,tanto che non riusciva a star dietro al ragazzo,superarono varie case tutte pressappoco uguali,poi percorsero un vicolo che li fece arrivare davanti a un parco ben curato dove bambini e mamme giocavano allegramente ignari di quello che era appena successo.                             
Superato il parco,erano arrivati davanti all'entrata di una strana casetta di mattoni rossi,il tetto e le veneziane verdi con una porta blu,la cancellata sembrava essere stata verniciata solo da qualche minuto ed Em evitò di toccarla a differenza di Jace che apri il piccolo cancellino con un calcio,tanto forte che uno dei cardini cedette.                   
A Em venne in mente della sua sacca,aveva tutto li dentro,i soldi,i vestiti,i libri...le matite con cui si sfogava quando non stava bene,e adesso ne aveva bisogno.                                                       
Voleva,anzi doveva, disegnare Jace,lo squarcio nel suo petto,i capelli appena sporchi di calce,quello coso che per poco non l’aveva uccisa:doveva rappresentare quel momento per chiarirsi le idee.                                                                                                
-Esci Su-Bi-To!-Urlò jace davanti alla porta blu scandendo bene le parole.                                                                       
-Biondo,Sono già fuori!-Disse una voce da dietro Em.                                                                            
Una ragazza dell’età di Em era sopra di lei,seduta comodamente su un alto ramo di ciliegio,intenta a trafficare con quelli che sembravano mappe di città e rideva.                                                                            
Una risata proprio degna di quella ragazza:allegra e spensierata.                       
Era magra e non troppo alta,con dei leggeri capelli neri che le ricadevano sulle spalle a boccoli,gli occhi sembravano caramello e la pelle bianca metteva in evidenza le pomelle rosse:sembrava un folletto agli occhi di Em,ma era davvero molto carina.                                                                                    
-Ti avevo detto di avvisarmi se mi seguivano!Hai presente il rischio che ho corso?Mi stai ascoltando NANETTA?Mi dovevi avvisare!-Jace era davvero spazientito.                                                                                                                                                
-Abbassa le arie,Ansia! Sei un cacciatore no? Di certe cose dovresti occuparti da solo...-disse lei allegra -Me ne ero accorta ma non avevo voglia di fare il numero sul telefono per avvisarti,mi costa fatica,e poi sono una nanetta,non posso dare ordini...-e poi scoppiò in un'altra allegra risata.                                                                                             
-Tu...tu...-biascicava Jace.                                                                                                               
-Io,io che?Lo shadow ti ha mangiato la lingua?-aveva proprio un bel caratterino.                  
-Ehm...scusa ma tu chi sei? Io non ti ho mai vista,e dato il pessimo carattere di questo zuccone,escludo che tu sia sua amica...e' pessimo vero?-la ragazza ora cercava di stuzzicare Jace con l'aiuto di Em che sorrideva e annuiva.                                       
-Lei e' Emily,l'ho trovata in un bar prima che i tuoi amichetti mi attaccassero -disse Jace.                                                                                                                                                          
-Capisco.-Annui lei -Io sono il capo di Jace,Paula!Piacere di conoscerti Emily-.    
A quelle parole Em sembrò sorpresa:quella ragazza era il capo di Jace?E sopratutto,Jace aveva un capo?Quella ragazza così delicata? Em provò un immensa simpatia per Paula.                                                 
-Chiamami Packs!Quanti anni hai?Io 16,anche se sono molto più intelligente di quello zuccone...vuoi un the?-Chiese Paula a Em mentre si faceva strada per arrivare alla porta.
Non era nemmeno riuscita a rispondere tanto Paula parlava veloce.                                                                                                                        
-Vada per il the.-disse Jace rassegnato.                                                                                                   
Che strana accoppiata pensò Em che,finalmente,sembrava divertirsi davvero.


L'interno della casa era totalmente diverso:sembrava che nessuno pulisse mai,o almeno da un lato.                                                                                                                      
Una delle due parti della stanza era in ordine perfetto,mentre l'altra sembrava una discarica:cartoni di pizza,giornali,piatti e tazzine,fogli e quant'altro  tutto più sul pavimento che sul tavolo.                                                                                              
L'altra parte era perfettamente in ordine:libri sugli scaffali fermati da apposite statuine,le fotocopie impilate per bene,il computer sulla scrivania sembrava nuovo e il tavolino era pulito e lindo.                                                                                                         
-Trova le differenze!-disse entusiasta Paula a Em e Jace.-Semplice!La parte pulita è la mia e la parte sporca è mia,ma la deve pulire Jace!-si autorispose.        
-Io non pulirò niente di niente!-disse lui.                                                                          
Ma Paula l'aveva già zittito inflandogli in bocca uno straccio e mettendogli nell'altra mano una scopa. -Zitto e pulisci!-.                                                                               
Davanti a quella scena Em non potè fare a meno di ridere e Paula la segui a ruota mentre Jace spostava un cartone di pizza che sembrava un asparagio.             
Paula scomparve dietro una porta e rispuntò subito dopo con una strana bevanda azzurra fumante.                                                                                                   
-Due cucchiaini,grazie-l'anticipo' Jace.                                                                                    
-Chi ha mai detto che c'è nè anche per te?-rise Packs.                                                   
Versò le due tazze di quello che disse era the' alla malva e con sorpresa a Em piacque molto.                                     
Adesso che era calma però voleva delle risposte.
–Qualcuno mi può spiegare cosa è successo dato che non ci sto capendo niente?-chiese.  
–Cosa vuoi sapere?-Chiese Jace.                                 
–Tutto!Cosa ci ha attaccati nel bar?Chi sei tu?- la paura trapelava dalla voce di Em.                                                    
–Era uno Shadow,esseri provenienti da un'altra dimensione,giunti fino a noi tramite onde demoniache che solo i cacciatori riescono a percepire,si nutrono di carne,preferibilmente umana ma a volte si accontentano anche di quella animale. Io sono un cacciatore. I cacciatori sono coloro che si sbarazzano degli shadow.-Spiegò,molto velocemente Jace.                                                                                                             
–Paula,Come fai a essere il capo di Jace?-chiese Em curiosa.                                                                                              
-Semplice,Io sono intelligente e lui è stupido-rispose lei scherzando.                                
-Lei è una cacciatrice più esperta di me:sa localizzare gli Shadow ed è una dei fondatori dei "Locali",ovvero i centri per cacciatori:tu chiami un locale e ingaggi un cacciatore  per uccidere gli Shadow che creano troppi problemi.Insomma:è più in gamba di quanto sembra.-Spiegò Jace.                                                     
Em guardò bene Paula:sembrava così allegra,vivace ma allo stesso tempo così sicura di se.                                                                                                                                             
-I cacciatori hanno vari poteri-proseguì Jace -C'è chi,come Paula,può alzare un sopracciglio e far scoppiare uno Shadow e c'è chi come me può spostare gli oggetti,chi può localizzarli,e chi può diventare invisibile,chi può comandare uno dei 5 elementi e chi può averli tutti,dipende dalle tue capacità-spiego' lui.-Un cacciatore Completo è colui che possiede tutti e cinque gli elementi. Attualmente ne dovrebbero esistere solo tre,non contando quello trovato morto due anni fà.-Jace guardò il pavimento.                                                                                                                        
Un botto proveniente da fuori fece sobbalzare Em.                                                                                                                     
-E c'e' chi adesso fuggirà perchè Lui mi ha trovato,ancora-disse Paula con un tono sorprendentemente serio.
-Questa proprio non ci voleva- Fischiettò lei.                    
E dopo che Jace ebbe lanciato qualcosa nel salotto,Paula e Emily uscirono dal retro seguite da varie imprecazioni da parte di Jace che,a quanto pare,si era appena strappato i pantaloni.

      
-Pezzo di cretino! Mi distruggerai il salotto! Dimmi che non era una granata a onde quella che hai lanciato nel salotto!-Paula era più preoccupata del salotto che del ginocchio sbucciato e sanguinante di Jace.                                                                                  
-Mi sa che di questo passo tu resterai senza salotto e io senza vestiti.-Disse lui guardandosi i pantaloni -Ancora un po’ ed Em avrà il privilegio di vedermi in mutande-disse lui,arrogante.                                                                                                        
-Qui nessuno vuole vederti in mutande,Jace-Disse Em con una calma che non sapeva di possedere.-A proposito,chi è Lui?-chiese.                                                          
-Il coo-fondatore dei Locali,Luke Farway,ex di Paula che non sopporta di essere stato lasciato-Jace rise a quell'affermazione come se fosse davvero divertente.                                                                                                                                 
-è fratello di Jace,un tizio che ha più cervello nelle scarpe che nella testa.-Paula non sembrava molto contenta che Jace avesse detto quelle cose su Luke e Em pensò di capirla,nessuno ne sarebbe felice.                                                               
Stavano correndo a perdifiato tra le viuzze dietro la casa,i muri erano tutti ugualmente angoscianti e opprimenti,lo spazio era piccolo e buio,sembrava un labirinto,infatti dopo aver svoltato tre volte a sinistra e una a destra Em perse l'orientamento.                                                                                                                           
-Perchè vi cerca?-chise Em a perdifiato.                                                                                                                      
-Luke diceva che secondo lui noi cacciatori possiamo dominare gli Shadow e non per forza distruggerli,lui li vedeva come alleati e non come gli esseri che realmente sono,anzi più che alleati come esseri da sottomettere. Voleva dominarli in modo da dominare poi il paese anche se,secondo le leggi dei Locali, la Gente non deve venire a sapere degli Shadow.-spiegò accuratamente Jace.       -Gente?-Em non capiva.                                                                                                                  
-Sono coloro che non sanno niente di Shadow e cacciatori,chi ne viene a conoscenza li chiamiamo Sapienti e chi li combatte...bhe...Cacciatori-disse Paula-Siamo davvero tanti,non tanti come la Gente ma tanti-proseguì.                                               
-Luke voleva che noi lo appoggiassimo,che Paula lo appoggiasse ma lei ha un etica tutta sua e non aveva intenzione di ascoltarlo,quindi adesso le da la caccia,perchè non vuole che lei si intrometta,per quanto riguarda me,non so perchè mi vuole.-Jace rallentava il passo. -Sono stufo di scappare,ho voglia di vedere il mio adorato fratellone.-il sarcasmo nella sua voce era forte e chiaro.       
Em era spaventata ma allo stesso tempo sicura di sè,come se questa situazione la facesse sentire davvero viva.                                                                                                     
-Forse è meglio se ti armi,Paula,un ex è sempre un ex.-avvertì il ragazzo - e anche tu Em-Jace passò alla ragazza un altro pugnale comparso misteriosamente dalle sue mani.                                                                                                      
Non aveva mai combattuto prima,e sperò di non farlo neppure in questa situazione.                                                                                                                                                       
Il muro dietro Jace si sgretolò in un istante,come se nessuno se ne fosse accorto,forse perchè non aveva prodotto nessun suono.                                 
L'unico suono fu l'urlo di Paula.                                                                                           
Uno shadow spuntato davanti a lei l'aveva colpita ed Em sembrò più sorpresa della reazione che ebbe Paula,piuttosto del fatto che era comparso uno shadow dal nulla.                                                                                                                                          
Dopo che l'essere la colpì,Paula sorrise e alzò un sopracciglio davanti al mostro che scomparve come era apparso:in silenzio.                                                                                 
-Avanti fatevi sotto,macchie d'inchiostro!-li canzonò Paula.                                                
Uno a uno l'attaccarono e lei non mosse un muscolo,perchè scomparivano al solo avvicinarsi.                                                                                                                                    
Era fantastica,la forza della natura fatta persona,un vulcano.                                                 
Jace,che invece non possedeva il fantastico potere che Paula aveva,ne pugnalava uno a uno,senza accorgersi nemmeno che Luke era proprio accanto a lui.                                                                                                                                                     
-Mi hai chiamato,Fratellino?-La spavalderia di Luke colpì Emily:era la stessa arroganza che aveva Jace.                                                                                                    
Era un ragazzo sulla ventina,con grandi occhi color ghiaccio e con lo stesso taglio di jace solo castano,alto e magro,con una postura che ricordava vagamente quella del fratello.                                                                                                
Ma la cosa che colpì di più Em erano gli occhi:Erano di un azzurro più freddo di quelli di jace,più gelidi.                                                                                                                   
Un brivido corse lungo la schiena della ragazza e si ricordò dove aveva già provato la stessa sensazione.                                                                                                
-Tu eri sull'autobus!-si rese conto solo dopo di averlo urlato,ma ormai l'aveva fatto.                                                                                                                                               
-Allora eri tu la ragazza;non mi aspettavo proprio che mio fratello potesse scegliere un Collegato come te,mi hai deluso Jace-disse lui facendo segno di no con la testa.                                                                                                                                
-Lei è il tuo Collegato?-disse Paula,sorpresa. -Seriamente? Lei? Oh,cavolo!-disse.                                                                                                                                                 
-Tu non ti devi intromettere nella mia vita!-Urlò Jace prima di colpire Luke con quello che sembrava un coltello.
   
 
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