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Autore: alwaysabelieber    02/01/2012    1 recensioni
Grazie ad un'iniziativa scolastica, una tredicenne Italiana avrà la possibilità di ospitare, in casa sua, un coetaneo Americano. Un miscuglio di nazioni, cultura, e modi di fare. Il racconto di una grande amicizia destinata a diventare storia di un grande amore. Tutto deve, però, svolgersi in un solo mese. Quanti sogni possono realizzarsi in 31 giorni? E soprattutto, ne saranno davvero 31, o i due otterranno altre possibilità?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era la prima volta che la mia scuola facesse attivamente parte ad un'iniziativa del genere. Si chiama "Gemellaggio", o almeno così lo chiama la mia splendida professoressa di Inglese. E' un miscuglio di nazioni, di cultura, di idee, di modi di fare, è tanto semplice quanto bello, si tratta, infatti, di ospitare in casa tua, un ragazzo o una ragazza di origini americane, per un intero mese. 
-E' un'esperienza che ti rimane per sempre.- è così che la prof. incita la classe a partecipare. Io ci credo. 
Devo ancora parlarne con i miei, non mi aspetto che dicano sì, non lo faccio perché così non c'è il rischio che rimanga delusa. 
Torno a casa da scuola, non appena varco la soglia della porta, sento un profumo di vaniglia, inspiro e lo sento entrarmi dentro, nei polmoni: è buonissimo. Mi chiudo la porta alle spalle e mi trovo di fronte la mia enorme casa, a due piani. 
La cucina è di sopra, sono sicura che la mamma è ai fornelli. Faccio per salire le scale, le salgo a tre alla volta, sono eccitata al solo pensiero che lei possa cedere e dirmi di sì, al solo pensiero di trovare al mio fianco uno di quei ragazzi americani che passano le giornate allo skate, che indossano felpe larghe con i rispettivi cappucci, che indossano quei cappelli che io amo tanto, insomma, più di tutto, sono eccitata all'idea di avere qualcosa di americano in casa, e che magari dorme anche nel mio stesso letto. La porta della cucina è chiusa, sento molteplici voci e capisco che la mamma non è sola. Apro la porta, c'è anche la nonna, saluto entrambe con la mano, poi il mio sguardo cade sul tavolo, è pieno di sacchetti del McDonald's, mi brillano gli occhi e corro a mangiare. Poi chiamo al lavoro tutto il coraggio e ci provo..
-Mamma- non si capisce molto, ho la bocca piena, ma poi ingoio l'ultimo boccone. -Mamma, a scuola stanno organizzando un gemellaggio, va bene se per un mese ospitiamo un americano?-
La mamma mi guarda sbalordita, certa di non aver capito bene. 
-Scusa Ale, ripeti.- 
Lo faccio. Mi giro verso la nonna, mi fa l'occhiolino. 
-No che non va bene. Non se ne parla proprio.- mi risponde, con un tono che non ammette repliche.
E' stato un attimo, in un nano secondo mi è crollato il mondo addosso, quel mondo che dal tragitto da scuola a casa, quel giorno mi ero costruita pieno di speranze e sogni. 
Mi scende una lacrima e forse lei se ne accorge.
-però, possiamo provare a parlarne con tuo padre, va bene? va in camera tua ora.- mi sorride. Quel sorriso mi da speranza. 
Torno in camera, accendo il computer e mi connetto al gruppo della classe, su facebook. Una notifica, due notifiche, tre, quattro..
Tutti comunicano la loro disponibilità nell'ospitare quei ragazzi. Lascio il computer acceso e mi stendo sul letto a pancia in giù, sprofondo nel cuscino e spero di poter far sapere ai miei compagni una risposta positiva. 
Non passa molto, ma qualcuno alla mia porta già bussa. E' la nonna, ha un vassoio in mano con sopra due bicchieri e dei biscotti. La guardo entrare, e le faccio spazio sul letto. Appoggia il vassoio sul comodino e mi porge la tazza bollente di cioccolata calda e ne prende una per se. La sorseggiamo allo stesso tempo, intanto un silenzio imbarazzante regna sovrano tra noi, è infine la nonna a romperlo. 
-La mamma muore dalla voglia, comunque.- mi dice.
Non capisco, apro la bocca ma non emetto alcun suono. Lei ride. Che bella che è.
-Quei ragazzini di milano dico…- 
La interrompo, sorridendo. -Americani, nonna. 
-Oh, sì, certo, Americani. Dicevo, ha chiamato il tuo papà, non le ha neanche fatto finire la frase che lui ha detto di sì. Bevi la tua cioccolata e poi prepara la sua stanza per quando arriverà.- Mi da un pizzicotto sulla guancia e poi si alza, mantenendosi la schiena con la mano, come per paura che, da un momento all'altro potesse caderle.
Sento dentro una tale eccitazione, sento un qualcosa che va oltre, oltre i confini della felicità e della speranza. Qualcuno arriverà, e per un mese resterà, maschio o femmina che sia, ha origini americane. Mi passo una mano nei capelli, ho un sorriso ebete sul viso. Il computer intanto è finito in stand-by, scrollo il mouse, e rendo tutti partecipi della mia felicità.
Intanto mi arriva un messaggio al cellulare. Da: Valentina. 

"Domani arriva presto a scuola, ci verranno consegnati dei moduli da compilare. Per il gemellaggio. Un bacio. Your Bf."

Dei moduli. Prendo la sveglia e, per sicurezza scelgo già l'orario in cui deve annunciarsi. Presto, molto presto.

  
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