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Autore: NekoShadi    06/01/2012    3 recensioni
Noel e Imizu sono due adolescenti qualunque che un giorno si trovano coinvolte in una missione incredibile.
Il destino le ha scelte come Poker Protettrici, e il loro compito sarà quello di difendere lo Shaku Kessho, un gioiello dotato di straordinario potere e quattro ragazzi, principi di un mondo favoloso, Kizuna.
La storia vede l'intreccio di 3 racconti diversi; due amori contrastanti dai mille problemi della vita che seguono la storia principale e cioè la missione delle due ragazze.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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-Restituisci ciò che non è tuo Yoshiro!- Imizu era furiosa.
-Perchè? Se no cosa mi fai?!- la derise il mago.
-Altrimenti ti concio io per le feste, razza di pagliaccio!- insultò Shirai.
Il principe di cuori si avvicinò a Imizu che lo spinse indietro.
-Shirai levati di mezzo, sei in pericolo qui!-
-Ascolta, quell'amuleto è mio, è logico che io lotti per riaverlo!-
Vicino a Imizu cominciò a soffiare un vento circolare, lo stesso che mi aveva avvolto la prima volta che avevo evocato il mio scettro.
-Ma che succede? Sento, sento una strana forza dentro di me!-
Shirai tornò vicino a lei: -Che ti serve per combattere?-
-Mi basta la tua fiducia!- lo guardò lei.
Il principe di cuori le toccò una spalla e le sorrise: -Ce l'hai!-
-Ma cosa sta succedendo?- disse Yoshiro.
-Te lo dico io cosa sta succedendo! Finalmente Imizu sta riscoprendo il suo potere!- mi intromisi.
Attorno a lei si era formata un'aura di luce e calore. La sua luce era accecante e generava un dolce tepore, al contrario della mia, fioca e fredda, ma ugualmente potente. All'improvviso le comparve tra le mani un meraviglioso scettro dorato e luccicante, lei lo maneggiò con destrezza puntandolo verso il mago pagliaccio.
-Nichi Kizuna!-
Yoshiro fu avvolto da una potente luce, ma sfortunatamente fu protetto dal suo fantoccio che si mise tra di lui e Imizu.
-Sta volta ho anche io un protettore, che mi è stato gentilmente concesso dal mio capo supremo Shintaro Pokamasu, per voi è la fine!-
-Invece di blaterare cretinate vedi di ridarmi il mio amuleto!- gridò Shirai.
-Illuso!-
-Fallo, altrimenti dovrai vedertela anche con me!- evocai il mio scettro e mi avvicinai alla protettrice dei semi chiari.
-Dannazione! Servant occupati di loro, mentre io me ne vado!- il suo servant cominciò ad attaccarci assiduamente con colpi diretti non lasciandoci nemmeno il tempo di seguire Yoshiro.
Ma Shirai non si diede per vinto e attaccò anche lui direttamente il mago, sull'orlo del terrazzo.
-Vuoi il tuo amuleto? Vai a prendertelo!-
Yoshiro per liberarsi del principe gettò nel vuoto il gioiello di cuori e Shirai fu sorpreso della sua mossa, ma non ci pensò due volte a gettarsi dal terrazzo per salvare il cimelio di famiglia.
-SHIRAI! NOOOOO!- gridò Imizu.
Ci fu un attimo di silenzio; il mago era allibito dalla mossa del principe, io e Imizu eravamo rimaste pietrificate dalla scena, così come gli altri assi rimasti dietro la porta come spettatori di quel combattimento.
Ad un certo punto dal punto dove si era lanciato Shirai arrivò una colonna di luce rossa che esplose espandendo cristalli rossi ovunque.
Poi un grido, che spense il silenzio di quel terrore: -Amuleto di cuori!-
I fasci di luce rossa si moltiplicarono sino a comporre un unico potente e vasto raggio che ci accecò e poi, quando si dissolse nei cristalli di luce, in mezzo ad essi si poté scorgere una figura incandescente, che lentamente espandette il suo calore lasciandoci intravedere chi era; fiero, meraviglioso, maestoso.
-Ma che diavolo!- imprecò Yoshiro.
-Incredibile!- esclamò Keiichi guardandolo volteggiare nell'aria.
Era lui. Incredibile come solo lui sapeva essere, pieno di sorprese e di inganni, anche quella volta ci eravamo cascati, però, quella volta, aveva fatto la cosa giusta.
Imizu era sbalordita dinnanzi a tale splendore, e io non riuscivo a quantificare quanto in quel momento fosse splendido.
Quando appoggiò i suoi piedi sul pavimento del terrazzo, potemmo finalmente ammirarlo. Shirai era riuscito ad evocare il potere di cuori e quel potere gli aveva donato un costume proprio adatto al suo carattere vanitoso ed esibizionista: aveva una felpa smanicata rosso fiammante, che terminava all'interno di una grossa cintura di un colore meno acceso, la quale sorreggeva un paio di pantaloni lunghi bianchi. Le mani erano coperte da un paio di guanti senza dita e dalla cintura uscivano due nastri rossi che arrivavano a livello delle ginocchia.
In testa aveva una benda che gli cingeva la fronte, all'orecchio sinistro uno strano walkie talkie a forma di ala con un piccolo microfono che arrivava fino alla bocca e infine, il tocco d'artista, sopra i capelli sulla destra aveva un grande cuore rosso.
L'amuleto di cuori era collocato a metà del petto e fungeva da blocca cerniera per la felpa.
-Beh che avete da guardare? Lo so che sono bello!- ci svegliò.
-Sempre il solito vanitoso! Ma è così che ti abbiamo conosciuto e così che continuiamo a volerti bene!- disse Imizu.
Lui si avvicinò a lei e dopo averla fissata per qualche secondo le diede un pugno in testa.
-Aia! Ma che ti prende?- protestò lei.
-Così impari a farti abbracciare e a fare le giravolte coi cuoricini agli sconosciuti!-
Lei gli fece la linguaccia e lui rise.
-Dannazione! Anche questa ve la farò pagare cara protettrici! Servant occupati tu di loro!-
-Fermo! Nichi Kizuna!- urlò Imizu tendendo al cielo il suo scettro, che cominciò ad emanare la stessa potente luce della volta precedente.
Troppo tardi, Yoshiro era già scomparso nel nulla, tuttavia il servant non aveva alcuna intenzione di lasciarci andare.
-Bene è ora di testare cosa è in grado di fare il mio gioiellino!- disse Shirai.
Egli si allontanò un po' da Imizu, chiuse gli occhi e aprì le braccia- -Potere del fuoco!-
Attorno a lui cominciò a soffiare un leggero vento fino a quando ai suoi piedi non apparve il mitico pentagono dei cinque elementi; stavolta era diverso da quello che aveva evocato Cattleya, era un pentagono di luce rossa con una stella formata dai collegamenti tra i lati, al quale centro c'era una fiammella e sotto il simbolo di cuori.
Shirai aprì gli occhi di scatto, erano occhi fiammanti, proprio come il suo elemento; tese una mano al cielo e gridò: -Hi no aku!-
Dal palmo della sua mano prima uscì una fiammella, che poi si plasmò, trasformandosi in una luce rossa e infine nell'arma del principe di cuori: ora Shirai aveva in una mano un grande arco rosso circondato da cristalli fiammanti, e nell'altra una freccia anch'essa rossa e fiammante con la punta a forma di cuore.
-Wow, abbiamo qui Cupido in persona!- rise Imizu.
-Simpatica! Beh non hai tutti i torti, io sono il principe di cuori dopotutto!-
Il servant rimase immobile davanti a tale potenza e noi ci dimenticammo addirittura della sua presenza sbalorditi davanti allo splendore di Shirai.
-Bene, ora preparati alla sconfitta inutile servant!- minacciò l'asso di cuori.
-I-io..-
Shirai si preparò a sferrare il suo attacco; tese l'arco, prese la mira e chiuse gli occhi.
Ai suoi piedi i contorni del pentagono si accesero di fiamme che cominciarono a ruotare vorticosamente attorno a lui: -Hoono no kokoro!-
In quel momento lasciò andare la freccia che era perfettamente in traiettoria con il servant; essa divenne incandescente, come quando un meteorite entra a contatto con l'atmosfera terrestre.
Essa colpì perfettamente il servant che scomparve nel nulla.
-Ce l'abbiamo fatta!- esultò Imizu.
-Esatto!- confermò lui.
Finita la battaglia e ritrovato il vero Shirai, tornammo nella scuola per le ultime lezioni, ma appena mettemmo piede nel corridoio, l'asso di cuori fu circondato dalle sue fan.
-Shirai! Vogliamo ancora sentire i tuoi versi poetici!!-
-Poetici?!- egli guardò tutte con sguardo interrogativo. -Se volete un poetico c'è Ayomi!-
-Io?- Ayomi si vide venire incontro la mandria di bufale.
Le ragazze implorarono il principe di affascinarle con qualche verso poetico, anche se lui, pur essendo molto all'antica, non sapeva nulla di poesie o di autori famosi, quindi si inventò qualche parolina complicata messa in croce e fece ugualmente successo.

   
 
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