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Autore: Temari    06/01/2012    7 recensioni
Il primo party di fine anno indetto dalla Marukawa da che Misaki ha iniziato a lavorare come editore alla Emerald!
- "[...] ha senso che io sia presente al party di fine anno? Voglio dire, non ho nemmeno un mangaka di cui occuparmi... Mah, immagino sia un modo come un altro per farmi conoscere di persona qualche nome fra quelli che potrebbero affidarmi più avanti.
Non sono per niente abituato ad indossare abiti eleganti: mi sento un pesce fuor d'acqua." -
*cross-over con Sekaiichi*
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Akihiko Usami, Altro Personaggio, Misaki Takahashi, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Takahashi Misaki no Baai'
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Salve a tutti! =D
Lasciate perdere l'idea della fic di Capodanno LOL Con la mia lentezza e il resto di cose che devo fare scrivere 3-4 capitoli in una settimana è impossibile... *cough* Spero di finirla entro la fine di gennaio, mettiamola così ^^"
Comunque, secondo capitolo, per voi - da qui si può definire un cross-over -. :)

Ja ne,
Temari

New Year's Party



        Una volta arrivato alla Marukawa, Misaki si accorse con una certa dose di imbarazzo che nonostante avesse cercato di sbrigarsi, era comunque stato l'ultimo a mettere piede in ufficio. Oltrepassando il divisorio della sezione shojou, il ventiduenne si avviò alla scrivania a testa bassa e mormorando un 'buon giorno' appena accennato, sperando che nessuno notasse il suo leggero ritardo; e per qualche secondo sembrava che sarebbe riuscito a mettersi a lavoro felice di essere passato inosservato
        "Ah! Taka-kun... Strano che tu sia in ritardo! Di solito sei così puntuale." Misaki lanciò un grido di sorpresa e si voltò in direzione della voce - conficcandosi al tempo stesso lo spigolo della scrivania in un fianco -, vedendosi davanti Kisa Shouta sorridergli con le braccia incrociate al petto.
        —Ovviamente sarebbe stato troppo bello.
        Prima di rispondere al suo collega, Misaki depositò la tracolla a terra e si tolse il cappotto e la sciarpa, gettandoli sullo schienale della sedia. "... Ho avuto qualche problema con la cravatta, a-haha..." Confessò poi all'altro editore passandosi una mano sulla nuca di riflesso, "A dire il vero, non sono per niente abituato ad indossare abiti eleganti: mi sento un pesce fuor d'acqua." concluse.
        Per un minuto buono, Kisa-san non disse nulla, limitandosi a scrutare il più giovane con occhio attento e non facendo che aumentare il disagio che Misaki già provava nell'essere costretto a vestirsi con abiti costosissimi che non sapeva come portare e che era convinto stonassero orribilmente con il suo portamento 'plebeo' - tutto un altro mondo rispetto a come Usagi-san era in grado di portare quei completi europei firmati con nomi per lui impronunciabili -. Lo sguardo critico che gli veniva rivolto lo innervosiva, da un momento all'altro Misaki si aspettava che l'altro se ne uscisse dicendo che effettivamente era ridicolo conciato così.
        Con sua sorpresa, invece, Kisa-san annuì deciso e fece un verso di approvazione, piegando un angolo della bocca verso l'alto. "Niente male, Takahashi. Questo completo cade alla perfezione sulla tua figura—è fatto su misura?"
        "... No." Rispose Misaki esitante, mentre la sua mente cercava di assorbire il fatto che l'editore più vecchio gli aveva fatto un complimento.
        "Beh, in ogni caso hai davvero un buon gusto per completi del genere, eh, pesce fuor d'acqua?" Scherzò Kisa-san, non sapendo che in realtà tutti i completi di Misaki erano stati scelti con la massima cura da Usagi-san. Allungando una mano, poi, chiuse le dita intorno al nodo della cravatta (facendo un passo in avanti per osservarlo meglio), "Un nodo a dir poco perfetto. Se hai avuto difficoltà significa che questo non puoi averlo fatto tu, vero?" chiese Kisa-san con uno strano luccichio negli occhi che costrinse Misaki a degluttire vistosamente. "Hai una ragazza abile con i nodi, eh Taka-kun...?"
        "N-n-non capisco cosa intende, Kisa-san..." Tentò di fare finta di nulla, "Non ho una ragazza..." disse Misaki, sentendo una goccia di sudore freddo farsi strada lungo la tempia sinistra.
        L'editore trentaquattrenne era un fan sfegatato di Akikawa Yayoi... se avesse saputo che viveva con Usami Akihiko, non gli ci sarebbe voluto molto per mettere insieme i pezzi e raggiungere la conclusione che: 1) o Akikawa Yayoi era una conoscente di Usagi e che quindi conosceva bene anche Misaki, tanto da usare un personaggio con la sua faccia e il suo nome in un romanzo BL (mettendolo in coppia con un altro personaggio che, guarda caso, aveva il nome dello scrittore), o 2) che Akikawa-san era effettivamente un penname dietro cui si nascondeva proprio Usami Akihiko... In ogni caso la sua relazione con il suddetto scrittore sarebbe sembrata sicuramente sospetta e il tutto sarebbe potuto diventare una questione spinosa.
        "Kisa! Piantala di perdere tempo." L'intervento del capo-editore della Emerald non fu mai più propizio, per Misaki, che tirò un sospiro di sollievo quando Kisa-san si voltò per rispondere a Takano-san.
        "Non sto perdendo tempo! Stavo salutando Takahashi-kun, è educazione!" Rispose l'editore, piccato.
        Takano-san parve alquanto dubbioso, lo sguardo vacuo ed il sopracciglio alzato che rendevano il tutto più evidente. "Ma davvero?" Chiese incrociando le braccia al petto e lasciando cadere tutto il peso del suo corpo contro lo schienale reclinabile della sedia. "Allora mi saprai sicuramente dire a che punto è Momoko-sensei con quelle bozze per lo spread a colori del prossimo capitolo, vero?"
        Kisa-san fece un verso indignato rivolto al capo-editore, ma non rispose, limitandosi a lanciargli un'occhiata torva quando questi continuò a fissarlo come se gli leggesse nel pensiero e si accasciò sulla sedia, prendendo in mano la cornetta del telefono e digitò un numero, tornando a concentrarsi sul suo lavoro. Misaki guardò lo scambio con un mezzo sorrisetto nervoso, non sapendo bene che fare, ma Takano-san lo richiamò all'attenzione dicendogli che aveva bisogno che andasse al dipartimento marketing a farsi dare i fogli con i risultati delle vendite dell'ultimo numero dell'anno.

        Misaki si fermò per un attimo sulla soglia della sezione Emerald e si concesse un brivido appena represso al ricordo del modo brusco e scontroso in cui il capo del dipartimento marketing l'aveva trattato: Yokozawa-san faceva davvero paura... Sembrava che gli desse fastidio il solo fatto che qualcun altro intorno a lui potesse respirare, figurarsi parlare...
        Scuotendo la testa per liberarla da quei pensieri, il ventiduenne si affrettò a consegnare i documenti a Takano-san e, nel voltarsi, si accorse che Onodera-san era seduto alla sua scrivania - mentre non c'era quando lui era arrivato -. "Onodera-san, buongiorno." Salutò con un sorriso fermandosi accanto all'aditore. "E' arrivato da poco?"
        "... 'Giorno." L'altro si voltò a guardarlo e Misaki fece un mezzo passo indietro nel notare le terribili occhiaie che appesantivano lo sguardo di Onodera-san. "... Sì... Ho fatto le ore piccole ieri sera: Mutou-sensei si era impuntata sul voler rifare tutto il name da cima a fondo e ho dovuto stare al telefono tutta la notte per farle cambiare idea." Sospirò passandosi una mano sugli occhi, "A quanto pare si era anche dimenticata del party di stasera... Hah, mi fà male lo stomaco..." continuò con voce strascicata l'editore.
        Misaki non sapeva bene come rispondere senza sembrare scortese, "Mi... Dispiace..." fu l'unica cosa che si ritrovò a dire. Onodera-san lo fissò intensamente tutto d'un tratto, gli occhi verdi sfocati dalla stanchezza.
        "Goditi questo periodo, Takahashi-kun! Hai la vita facile senza doverti occupare di mangaka egoisti ed egocentrici, che non pensano minimamente alla vita stressante che noi editori dobbiamo fare per permettere a loro di pubblicare le loro opere!!" Si lamentò il ventinovenne, lo sguardo leggermente stralunato, afferrandogli una manica della giacca.
        Misaki tossì, a disagio, ed evitò di guardare negli occhi Onodera-san. "Ecco... Io non la metterei proprio così, Onodera-san... Cioè, è vero che non mi occupo di mangaka ma... Beh, avere a che fare con Usami-san è altrettanto stressante, mi creda." Il solo nominare Usagi-san ebbe l'effetto di far salire l'irritazione
- oltre ad altre contrastanti emozioni - dentro Misaki nello scorrere i ricordi di tutte le innumerevoli arrabbiature e gli istinti omicidi che lo coglievano ogni volta che lo scrittore progettava una delle sue fughe per sfuggire alle scadenze e ad Aikawa-san...
        Onodera-san lo fissò scettico. "Credo tu stia esagerando, Takahashi-kun." Commentò l'editore, raddrizzandosi sulla sedia, "Usami-sensei non mi ha mai creato problemi quando lavoravo con lui..."
        "... Sono sempre più convinto che lei sia stato ingannato alla grande, Onodera-san." Disse Misaki in tono serio, ricambiando l'occhiata.
        Prima che l'altro potesse rispondere, la voce di Hatori-san si fece sentire al di sopra del caos dell'ufficio (e del piano in generale) mentre litigava al telefono. "Che vuol dire è andato a fuoco l'appartamento e ha perso tutto quindi non può venire stasera né finire il name per la settimana prossima?!" Sbottò il vice capo-editore alzandosi in piedi, "... Yoshikawa-sensei... dovrebbe imparare a raccontare delle frottole più credibili." sibilò in tono piatto, stringendo la cornetta più forte fra le dita prima di chiudere la chiamata. Hatori-san trasse un sospiro di esasperazione, poi afferrò la giacca nera e il cappotto, oltrepassando Misaki e Onodera-san per uscire dall'ufficio, senza perdere tempo a dire nulla: sapevano tutti dove stava andando.
        "Povera Yoshikawa-sensei..." Pensò Misaki: quell'autrice doveva avere una tempra di ferro per non scappare di fronte alla collera di Hatori-san... "Ah! Però è anche vero che è la stessa sensei che fà arrabbiare Hatori-san..." Sbattendo le palpebre un paio di volte, il giovane editore in erba decise che era meglio non soffermarsi a pensare oltre sulla relazione che univa la mangaka al vice capo-editore... Ne aveva abbastanza della sua di relazione...
        Sospirando, Misaki poteva immaginare che sarebbe stata una lunga giornata.
 


   
 
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