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Autore: PaNdArAlE    08/01/2012    2 recensioni
Questa e' una storia che parla di due ragazzi che si odiano, forse tanto da amarsi alla follia, e le scelte che questo amore li porta a fare e non fare.Questa storia partecipa ad un contest su Facebook. Premetto che e' la storia di un amore omosessuale, dunque evitate di leggere se queste tematiche non sono di vostro gusto.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily, Severus/Sirius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Da quelgiorno, Sirius e Severus passarono ogni secondo delle vacanze insieme, parlando di tutto e niente, facendo l’amore e, soprattutto, imparando a conoscersi. Severus si stupiva a pensare quanto fosse facile raccontare al Grifondoro cose che non aveva mai potuto confidare a nessun altro, un po’ per paura della loro reazione, ma principalmente per non apparire debole ai loro occhi. Invece Sirius era molto comprensivo e Severus si ritrovo’ a confidargli del padre violent, del suo odio per la magia nonostante avesse sposato una strega, delle liti costanti in famiglia e del fatto che gli era stato quasi proibito di andare a Hogwarts. Sirius era diventato furioso e, con tutto l’ardore per la giustizia di un Grifondoro in fondo un po’ pallone gonfiato, aveva iniziato a vaneggiare su come gli sarebbe piaciuto andare nel sobborgo babbano dove vivevano i genitori di Piton e dare a suo padre una ragione seria per avere paura della magia. Ovviamente non avrebbe mai fatto nulla del genere, Severus era stato molto chiaro su questo punto, ma lo riempiva di gioia l’idea di avere qualcuno dalla sua parte, che avesse voglia di difenderlo, che si incendiasse di fronte alle plateali ingiustizie che aveva dovuto subire nella sua vita. Lo faceva sentire meno solo, meno strano. Gli faceva sentire qualcosa dentro al quale non sapeva, e forse non voleva, dare un nome.
Sirius, da parte sua, era felice di poter parlare della sua famiglia senza che il suo interlocutore storcesse il naso o lo interrompesse con commenti malevoli nei loro confronti. Certo, Sirius non era mai stato fiero della nomea che la famiglia Black aveva mondo magico, ma alcuni tra i suoi parenti erano estremamente intelligenti e di piacevole compagnia. Non poteva ammetterlo davanti ai suoi compagni di casa, pero’, altrimenti avrebbero iniziato a trattarlo come un estraneo, una vipera in seno, il Serpeverde mascherato da Grifone, qualcuno di cui non ci si poteva fidare. Severus invece era molto interessato dalla storia della sua famiglia, aveva centinaia di domande, lo faceva sentire importante. E poi, riusciva a capire l’immenso peso del fatto di non essere stato smistato a Serpeverde, e quanto suo padre lo odiasse per questo; si potevano dire mille cose di Sirius Black, era chiaro che fosse di tutt’altra pasta rispetto alla sua famiglia, chiaro che avesse ben altri ideali, ma una cosa era certa: come tutti i figli maggiori, aveva un insano e incomprensibile desiderio di essere accettato da suo padre. Ed era un’irrazionalita’ contro la quale Sirius lottava ogni giorno dal momento in cui il Cappello Parlante lo aveva smistato nella casa da colori rosso e oro.
Il giorno prima che iniziassero le lezioni Severus si sveglio’ con un brutto presentimento: sarebbero tornati tutti gli studenti entro quella sera, tutti inclusi Potter e la sua gang. Non aveva mai pensato a quel ragazzo con tanto odio come in quel momento; desiderava che non avesse mai messo piede ad Hogwarts, non solo, che non fosse mai esistito! Usci’ dal dormitorio e si diresse verso la Sala Grande per colazione. Dal nulla, senti’ qualcuno che lo afferro’ per il maglione e lo trascino’ in una nicchia nascosta tra due mura di pietra.
- Buongiorno, Sev. Non si saluta?
Severus sorrise, rilasso’ i muscoli delle braccia e si lascio’ abbracciare.
- Buongiorno, siamo mattinieri oggi! Non mi aspettavo di vederti almeno fino all’ora di pranzo!
Un’ombra attraverso’ il viso di Sirius.
- I Grifondoro osno gia’ tornati dalle vacanze. James mi ha svegliato buttandop il suo baule ai piedi del mio letto e saltando sul materasso. – Fece un mezzo sorriso al ricordo – Non poteva assolutamente aspettare che mi svegliassi, per farmi vedere tutte le cose fantastiche che i suoi genitori gli hanno regalato... mi sento di doverti avvertire, dato che la prossima partita di Quidditch sara’ Grifondoro contro Serpeverde: James Potter ha una scopa nuova! Non ha voluto dirmi il modello, pero’, vuole farmela vedere direttamente. Abbiamo appuntamento al cmapo tra dieci minuti, per un giro di prova!
Sirius era evidentemente felice, ma Severus non poteva esserlo di meno. Potter era a scuola da meno di un’ora, e si era gia’ reinserito nella vita di Sirius come se non fosse mai andato via. “Quasi,” si corresse Severus, “In fondo tra le sue braccia ci sono io in questo momento, a ricevere il bacio del buongiorno, non lui!”.
Nonostante questo, non riusciva a sentirsi tranquillo.
- Ci vediamo piu’ tardi, in laboratorio? Hai quasi ottenuto un Distillato della Morte Vivente decente, l’ultima volta! Sono sicuro che se proviamo ancora, sara’ quasi perfetto.
Sirius gli lancio’ uno sguardo colpevole.
- Veramente... beh, ecco, anche Remus e Peter sono tornati, quindi con James e gli altri andiamo a farci una Burrobirra nel pomeriggio... cosi’, per raccontarci come sono andate le vacanze!
- Capisco...- disse Piton, districandosi gentilmente dall’abbraccio.- E come sono andate le tue vacanze?
- Non capisco cosa vuoi dire, Sev. – sul viso di Sirius era apparsa un’espressione alquanto confusa, e lasco’ cadere le braccia lungo i fianchi.
- Intendo dir, cosa hai intenzione di raccontare ai tuoi amici?
- Di te?
- Di noi.
Sirius si mise sulla difensiva, alzo’ le mani come a voler scacciare le ultime parole, cercando di pretendere che non fossero state dette.
- Severus, sei matto? Cosa posso raccontargli? Sai bene come la pensano su di te...cosa ti aspettavi, che al ritorno dalle vacanze saremmo usciti tutti insieme, mano nella mano, amici per la pelle?
- Certo che lo so! Sono cinque anni che mi tormentano, come potrei dimenticarmelo? Pensavo pero’ che questo cmabiasse le cose... insomma, che il fatto che noi usciamo insieme-
- Frena, frena un secondo: io e te usciamo insieme?
Piton divento’ scarlatto. Non aveva avuto intenzione di dirlo, gli era sfuggito dalle labbra prima che potesse rendersene conto. Quello che non avrebe mai potuto prevedere, pero’, era la reazione di Black al suo commento: tutto d’un tratto, riassunse quell’aria tracotante e arrogante che lo aveva sempre caratterizzato, guardando Piton. Non riusciva  amscherare completamente un po’ di imbarazzo, ma era una minima frazione di quello che provava.
- Lascia stare, mi sono espresso male, io-
Ma Sirius non lo lascio’ parlare. Lo prese di nuovo tra le braccia e poso’ le labbra sulle sue; nel momento in cui le loro lingue iniziarono a lottare, le bocche dischiuse, le mani che correvano sui capelli, dietro la schiena, spingendosi ancora di piu’ contro il muro della fessura che loi nascondeva alla vista di tutti, Severus dimentico’ Potter e tutto quello che poteva dire e fare. Non contava, non era nulla. Sirius Black era suo. E uscivano insieme!
- Devo andare, se ci metto troppo James e’ capace di venire a cercarmi!
- Corri, corri. Non sia mai che Potter debba aspettare...
- Haha, non fare lo spiritoso, Sev. E’ meglio per tutti e due che James sia di buon umore oggi pomeriggio.
- Per quale motivo, esattamente, dovrebbe concernermi se Sua Maesta’ e’ di buono o cattivo umore?
Sirius gli lancio’ un ghigno, avvaindosi verso l’uscita della sala.
- Perche’ oggi pomeriggio, ai Tre Manici di Scopa, davanti a una della Burrobirra, io e te parleremo con i miei amici. Di noi.
Detto questo, scomparve. 
 
*
 
- Hahahahahaha, Sirius, bella questa! Giuro, per un minuto ci avevo quasi creduto... il fatto che ti sia addirittura portato Mocciosus dietro per aggiungere veridicita’ alla storia, devo dartene atto, e’ stato il colpo da maestro!
James Potter si rotolava dalla risate, piegato in due sul tavolo del pub. Al suo fianco c’erano Peter, che sghignazzava discretamente, seguendo l’esempio di James, e Remus, che guardava Sirius con un sorriso enigmatico e benevolo. Severus, da parte sua, era pietrificato dall’orrore. Non sapeva come reagire di fronte al gruppo dei suoi aguzzini al gran completo, anche se si era portato Lily per fargli coraggio, e nonostante lei gli stesse srtingendo la mano tanto forte da fermargli quasi la circolazione, e Sirius gli tenesse l’altra mano bel salda tra le sue, sentiva che i suoi nervi non potevano reggere ancora per molto.
- Non sto scherzando, James. Io e Moc-Severus abbiamo iniziato a vederci durante le vacanze. C’e’ ben poco che tu possa fare o dire, a questo punto, ma pensavo fosse giusto che voi lo sapeste.
- Che cazzo dici, Black, la serpe ti ha fottuto il cervello?- Potter si alzo’, sbattendo i pugni sul tavolo. – E’ una stupida ripicca, e lo sai anche tu! L’unico motivo per cui esci con quel verme e’ che abbiamo litigato appena prima delle vacanze! Ammettilo!
Black si alzo’ a sua volta, i pugni saldi sul tavolino che ancora tremava dopo il colpo di James.
- Potter, sei un fottuto arrogante a volte! Non tutto il mondo gira intorno a te, lo sai? Sei patetico quando fai cosi’.
- Non posso starti a sentire un secondo di piu’. Se vuoi uscire con un Serpeverde, fai pure. Ma non ti aspettare di restare mio amico. Andiamo ragazzi.
Uno dopo l’altro, James, Peter e Remus si avviarono verso la porta. Lupin lancio’ un ultimo sguardo ai tre rimasti al tavolo, e nei suoi occhi si poteva leggere il senso di colpa per la mancanza di coraggio che lo portava a seguire Potter, abbandonando Sirius. Ma fu uno sguardo troppo veloce, per leggerci troppo dentro, e con un tonfo della porta i tre Malandrini erano usciti di scena.
- Beh, tutto sommato, poteva andare peggio! – disse Lily, sorridendo. – Quel Potter e’ un pallone gonfiato, ma vedrai che si calmera’. E se non si calma, sinceramente, Sirius, io al posto tuo non lo vorrei come amico. Chi ti vuole bene e’ felice se tu sei felice, non importa come o con chi. Volete un’altra birra?
- No, sono a posto, grazie – disse Severus.
- Io si, sento di averne bisogno.
Non appena Lily si fu allontanata, Severus si giro’ e prese Sirius per la manica.
- Mi dispiace. E’ tutta colpa mia, sono stato io ad insistere che gliene parlassimo. Forse era troppo presto, forse avremmo dovuto aspettare la fine dell’anno... almeno avrebbe avuto tempo di constatare che sei sempre tu, non sei cambiato affatto! Anche se stai con me...
- Non dirlo neanche per scherzo, Sev! Non e’ colpa di nessuno, se non di James. Non e’ mai stato capace di accettare di accettare le decisioni prese da qualcun altro di propria iniziativa, ha sempre avuto bisogno di sentirsi indispensabile. Beh, per questa volta, mi dispiace ma non lo e’. Ha ragione Lily, vedrai che si rendera’ conto di esser stato un idiota e ritornera’ sui suoi passi.
Detto qeusto, dette un bacio leggero a Severus sulle labbra, poi si avvio’ verso il bagno.
- Wow, non penso di aver mai visto Black cosi’ serio. – Lily si sedette vicino a lui, posando una birra di fronte alla sedia vuota. Si volto’ a gaurdare il suo amico con gli occhi verdi pieni di affetto – Sai Severus, penso che cio’ che tu sei riuscito ad ottenere da Sirius, il modo in cui sei riuscito a farlo aprire con te ed ammettere di provare dei sentimenti... beh, e’ stato come veder nascere un fiore dalla roccia. 
  
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