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Autore: V a l y    26/08/2006    4 recensioni
Storia nata da una vecchia fantasia dell'autrice per una coppia fuori dalla norma. Due ragazzi che avendo in comune la stessa causa si ritrovano insieme: il rosso e la cinese. Tengo veramente tanto a questa storia, sarei felicissima se magari mi aiutaste con commenti e consigli *.*
CAPITOLO 30. [Quella mattina, la famosa domenica successiva alla notte di baldoria nel quale le ragazze del passaggio a livello erano andate a trovare i balordi del covo dell’est, non fu niente di tutto questo a svegliare prematuramente Xiaoyu. Non erano stati gli schiamazzi, la musica, lo sferragliamento di nuove casse di liquori che venivano strusciate di peso sulla ghiaia. Fu lo strano, inusuale suono prolungato del clacson di un camion, un rumore assolutamente sconosciuto alla clausura della periferia est da ogni attività urbana.]
EDIT. Al solito ho inserito un'illustrazione fatta da me dopo aver aggiornato la fic. La trovate a inizio capitolo 30!
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hwoarang, Ling Xiaoyu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ebbe un risveglio trafelato, quella notte, il più turbato che avesse mai avuto. E che dire del sogno agitato da cui si era appena destata? Inseguimento, rapimento, ricatto... un thriller aveva appena viaggiato nella sua testa. A vederli in televisione o leggerli tra le pagine dei libri potevano sembrare anche interessanti, ma a viverli di persona un uomo si sarebbe di certo astenuto alla cosa.
“Che incubo...” mormorò appena Xiaoyu. Un incubo che sembrava quasi reale, dannatamente molto reale. Anche fin troppo: l'uomo dei tatuaggi che si era fatto vedere in sogno le stava porgendo una borraccia d'acqua.
“Ben alzata!”
Quella si riaddormentò e stavolta per cause di mancamento.
“Si è innamorata di me?” domandò il tatuato.
“No, è svenuta per la tua brutta faccia!” scherzò un uomo che si trovava vicino alla cinesina.
“Ma guardati la tua, di faccia! Sembri una rana!”
Un terzo uomo si aggregò all'importante disputa.
“E diamine, non litigate: fate schifo tutti e due!” enunciò ridacchiando, poi si fece serio. “Siamo qui per ordine del capo: dobbiamo sorvegliare la ragazza e fare andare tutto liscio fino al suo arrivo.”
I due litiganti smisero di scannarsi, ma non si nascosero delle occhiatacce e brutti gesti, gli stessi che Hwoarang si divertì precedentemente ad usare per Jin...
In mezzo a tutto quel caos era impossibile rimanere addormentati, e così successe che la ragazza riaprì inevitabilmente gli occhi. Questi ultimi videro un soffitto mai visto prima durante un risveglio, un tetto che non aveva muro, né tegole, né legno. Sopra le si stagliava l'infinito etere che tutti i giorni copriva la terra; un cielo della notte senza stelle. Il cielo inquinato della periferia Est di Tokyo.
“Ti prego di non svenirmi di nuovo, ragazzina...” supplicò l'uomo tatuato. Xiaoyu prese completamente coscienza di ciò che le era capitato, ciò che stava succedendo in quel momento e ciò che aveva creduto di aver sognato.
“Siete proprio dei grandissimi pezzi di-”
“A-ah! Una femmina non dovrebbe parlare in modi così scurrili!” la interruppe uno dei tre, immaginandosi come sarebbe palesemente terminata la frase. Lei li squadrò per bene, ma non trovò l'autore del misfatto che tanto conosceva.
“Dov'è quel deficiente?” chiese, infischiandosi completamente dell'avvertimento di prima.
“Sei coraggiosa, ma ti consiglio di fare meno la spavalda,” avvertì senza alcuna minaccia l'uomo che somigliava a una rana, forse il più paziente del trio.
“Se cerchi il capo è andato con qualche suo uomo a fare soldi. Tornerà da un momento all'altro!” le riferì l'uomo più grosso in tono serio. Lei ci rimase male, letteralmente, nello scoprire che il deficiente era niente di meno che la mente della banda.
“E che vuole il vostro capo da me?” chiese Xiaoyu.
“Non è che ci ha raccontato tutto, ma a grandi linee tu saresti l'esca della nostra preda.”
Questo l'aveva capito dapprincipio. Il vero quesito era un altro:
“Perché?”
I tre la fissarono stralunati, come a far intendere che la risposta era ovvia.
“Be', perché ci ha raccontato che sei la fidanzata di Jin, no?” rispose l'uomo coi tatuaggi. Lei avvampò letteralmente in viso e non nascose un evidente stato di imbarazzata felicità.
“Ma che avete capito?!” urlò lei mettendosi le mani sulle guance senza usare alcuna ira. Si adirò con felicità... strano a dirselo, ma successe proprio così.
“Sarebbe a dire che non sei la sua ragazza?!” chiese sconvolto il gigante.
Lei negò, ma sempre e comunque con massima gioia. Era tutto un malinteso, certo, ma l'idea che gli altri pensassero così di lei e Jin la esaltava non poco. Era come se qualcuno avesse condiviso indirettamente i suoi stessi sogni rendendoli un po' più reali. O qualcosa del genere.
“Che cavolo ti abbiamo rapita a fare, allora?” si spazientì quello che somigliava a una rana. Xiaoyu fece altrettanto, dimenticandosi della gioia precedente:
“Siete voi che mi avete presa senza sapere o chiedermi niente!”
“Ma insomma, sarai pure utile a qualcosa!” logorò la rana con un tono irritato che infastidì ulteriormente la ragazza.
“Vi avverto: lasciatemi in pace o saranno guai!”
E quelli, com'era logico da pensare che succedesse, si fecero una sana, grossa, carica risata all'unisono, con un tono di voce pari all'intera tifoseria dello stadio di San Siro durante i mondiali. Mettetevi anche voi nei loro panni: tre gangster che vengono minacciati da una ragazzina di quasi sedici anni che ha come portachiavi l'asinello di Winnie The Pooh... non avreste fatto anche voi una sana, grossa, carica risata? Era proprio una di quelle volte che si poteva dire che l'apparenza ingannava.
Presto quei tre si sarebbero pentiti di quell’imprudenza.

“Che cazzo è successo qui?!” domandò finemente uno della banda che era appena tornato dalla missione assieme al capo. Trovarono un silenzio irriconoscibile e una landa deserta; questi due elementi, una grata di ferro rotta tra un'abitazione e l'altra - completamente abbandonate o inabitate - e tre corpi distesi completavano l'opera facendo somigliare il tutto a un territorio di guerra appena avvenuta. In quel posto era passato un tornado umano.
“Non sarà stata di nuovo la banda di Kazama?!” chiese spaventato un altro in direzione del boss. E fu lì che si fece avanti lui: il blouson noir, il deficiente o il capo come lo si voglia chiamare, che fece gesto di chetarsi. Si avvicinò alle vittime, osservando bene loro e l'ambiente.
“E' probabile,” affermò, rispondendo ai quesiti di tutti. “Forse è tornato a riprendersi la fidanzata...”
“Ancora con questa storia!”
In quella pesante aria di affanni riecheggiò la vocina di una ragazza. Di nuovo lei, Ling Xiaoyu, semi nascosta dietro un muro e nuovamente arrossita. “Non sono la sua ragazza!” urlò, poi una parte di lei sospirò, dispiacendosi del fatto che quella circostanza tanto bramata era solo l'immaginazione di un gruppo di teppistelli.
“Mi sembrava strano...” rispose calmissimo il rosso. “In effetti, non mi pareva che Jin Kazama fosse un pedofilo.”
“Maledetto blouson noir del cavolo!” sclerò Ling, uscendo del tutto dalla parete della baracca. “Te la faccio vedere io, adesso!” e si mise in posizione d'attacco.
“Va bene, va bene, dopo me la farai vedere!” rispose lui sarcasticamente, scuotendo una mano per aria in segno di consenso e grattandosi la testa con l'altra con fare annoiato. “Ma prima fai uscire Jin dal suo nascondiglio così finiamo questa storia.”
“Ma quale Jin e Jin, non hai capito che non c'è nessun Jin qui?!” imprecò la ragazza, spazientita. Hwoarang smise di sorridere, stanco anche lui di quella folle faccenda.
“E dimmi, gioia, chi avrebbe fatto secchi tutti questi uomini? I tuoi invincibili super poteri alla marinara con tanto di scettro magico?”
Il silenzio prese il sopravvento in quell'attimo. Nessuna parola, nessun rumore, nessun fiato, solo il distante abbagliare di un cane, lontano chissà quante vie più in là rispetto a loro.
“Capo, non sarà davvero che...” cercò di enunciare qualcuno in preda alla paura, un po' per il timore di scoprire di avere davvero un pericoloso tornado umano davanti a sé e un po' perché la cosa sembrava troppo folle, anche solo a pensarla, e quindi assurda da dire. La bambina arrise, guardando in viso l'ultimo che aveva parlato. La conferma l’ebbero tutti quando il gigante agguantò per il polpaccio Hwoarang.
“E’ stata lei... fa le arti marziali...” borbottò con il fiato corto. Ne conseguì una reazione tutt'altro che logica: cominciò a sorridere di speranza. “Capo, potremo prenderla nel gruppo!” soggiunse tutto contento. Seguirono due stizziti eh?! pronunciati dalle bocche dei nostri protagonisti.
“Hai qualche rotella storta, John!” protestò il rosso. “E ad ogni modo,” continuò il capo, “non accetto poppanti nel mio gruppo.”
“E chi ci vuol venire nel tuo gruppo!” lo schernì Xiaoyu. “Odio gli stupidi ignoranti, gradassi e fanfaroni come te!”
“Allora non poteva andare meglio!”
Entrambi furono in un qual certo senso felici del parere dell'altro, poiché, per la prima volta, si trovarono sulla stessa lunghezza d'onda.
“Avanti, capo!” si intromise John, “potrebbe essere utile per quel fatto del tuo maestro...”
Il rosso smise di esternare qualunque tipo di emozione e il suo viso divenne inespressivo come quello di una statua greca.
“Non sono fatti che la riguardano, John.”
“Ma quel mostro ha ucciso–“
“John!”
Il coreano lanciò un significativo sguardo severo all'omone, facendolo zittire. Raramente Hwoarang usava occhiate del genere per i loro uomini e ciò li fece preoccupare un po', come fu anche per la piccola Ling, accortasi che la questione dettata da John recava non poco fastidio al boss.
“Mi dispiace, non volevo, capo...” disse sommessamente il gigante. Hwoarang non gli rispose, fece appena un cenno con il capo guardando spaesato un punto impreciso. Si voltò dando le spalle alla ragazza e le disse:
“Ascolta un po', tu: l’ora di andare a nanna è arrivata per tutti i bambini. Ti consiglio di avviarti a casa.”
Non c’era una venatura di dispetto né di sarcasmo in quella frase. La disse che lui era già perso in altre questioni con la mente: vecchi avvenimenti di una vita passata con un uomo che non c’era più. In solitudine, cercò di trovare rifugio in mezzo alla compagnia di qualche blouson noir come lui.
Si avviò al focolare, infischiandosi completamente degli sguardi fissi su di lui.
“Cerca di capire, piccola...” sussurrò all’orecchio di Xiaoyu un ragazzo affinché il suo capo non sentisse, con la giacca di pelle e i capelli a spazzola; un soggetto qualunque di quella mandria di uomini, uno dei tanti vestiti in quel modo. “Il nostro capo ha perso di recente un uomo che è stato come un padre per lui.”
La cinese spalancò gli occhi dalla sorpresa. Poco poteva sapere della perdita di qualcuno, visto che lei non aveva ancora sofferto direttamente di questa disgrazia, ma immaginava comunque come si potesse sentire in quel momento quel blouson noir dai capelli rossi.
“Odia parlare di certe cose agli sconosciuti...” mormorò poi il ragazzo coi capelli a spazzola, in fretta, con il timore di venir scoperto dal coreano. “Fa' che non sia successo nulla e lascia perdere. Domani sarà già tutto bello che dimenticato.”
E mentre gli altri si affrettavano a cercare boccali di liquori per far tornare il buon umore al loro boss, la piccola ragazza fissava mesta la schiena di Hwoarang, seduto a terra, attorniato da un fuoco color passione che faceva da contrasto coi suoi reali sentimenti.
Le dissero di lasciar perdere, ma lei ci avrebbe messo molto tempo per dimenticare tutto questo.























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Sicuramente qualcuno di voi dirà: “Ma come? Baek non è mica morto?!”
Proprio così ragazzi... farà la sua ricomparsa a Tekken 5, ma vi dico anche se la storia della mia fanfiction si ambienta prima del 3, il periodo in cui si credeva il suo assassinio. (Mi sono documentata un sacco per questo... eh eh!)
---L'AGNOLO DEI RINGRAZIAMENTI---
Ringrazio Miss Trent, che ha detto una cosa carinissima... ha scritto che grazie alla mia storia può considerarsi una Xiao x Hwoa fan! /me felice *____* è stata la prima a seguire lo Xiaoaranghismo (o almeno, ufficialmente!) D'ora in poi ti chiamerò mia ammora, lo sai questo?! xD Mi ha dato una grande spinta a continuare la storia... E le ripeto che so già come e quando far entrare "l'altra" insieme al tenebroso amore della sua vita... ihih!!!
Ringrazio tanto tanto Silver Princess, dicendo anche che - come avrà visto - prima che la situazione cambierà ci vorrà un bel po' di tempo... (coff coff!) ma comunque che la situazione cambi, cambierà, questo è certo! /me decisa! >.< comunque io intendevo che sarà Hwoarang a rivalutare la cosa, nel capitolo precedente... non mi esprimo mai bene, io! (di nuovo coff coff!!!) ^^'''
E ringrazio tutti i lettori che son arrivati fin qua!!! ^^
A prestissimo con il prossimo capitolo!
  
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