Videogiochi > Assassin's Creed
Segui la storia  |       
Autore: Calamity_Shadow    09/01/2012    3 recensioni
Marte è stata trovata in una radura e adottata dagli Assassini di Roma.
E' cresciuta sbirciando le lezioni delle reclute, saltando sui tetti della città eterna e scappando dalle guardie inferocite dopo l'ennesima marachella. Testarda come pochi, incurante delle regole e tremendamente orgogliosa, solo grazie alla sua furbizia, condita da due temibili occhi da incantatrice, Marte ha evitato il peggio in passato...
Un certo Auditore si ritroverà a Roma e, su decisione del gran consiglio, i due si ritroveranno a dover collaborare. I fantasmi del passato di Ezio lo tormentano ma con Marte sempre intorno è facile distrarsi e perdere di vista l'obbiettivo...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

<< NOVA LUX >>

 

Tre uomini vagavano nella notte a cavallo di tre magnifici stalloni neri, le loro tuniche da Assassini scintillavano al chiarore della luna e i mantelli si agitavano alle loro spalle mentre percorrevano il sentiero che li avrebbe condotti a Roma.

Quelle campagne erano molto note per i briganti dunque i loro sensi rimasero allerta per tutto il tragitto.

- Vedete anche voi qualcosa che brucia? – disse Claudio, arrestando di poco la sua cavalcatura, indicando un bagliore a qualche chilometro di distanza.

- Soltanto un cieco non noterebbe un simile bagliore. – borbottò il più anziano dei tre – Siamo cauti fratelli. Potrebbe attenderci un’imboscata. –

- Il solito timoroso. – ridacchiò il più giovane, accarezzando la sua cavalcatura sul collo, prima di rivolgere un’occhiata divertita al suo maestro - Dovresti preoccuparti di meno Carlo, ti verranno i capelli bianchi anzitempo se continui di questo passo. –

- Sei tu che ti preoccupi troppo poco Luca. – Carlo gli rivolse uno sguardo carico di rimprovero ma decise di concedere al suo allievo più promettente una piccola conquista - Mettiamola così: quando imparerai a essere responsabile comincerò a prendere sul serio le tue parole. –

Dopo di che, i tre ricominciarono a percorrere il sentiero e una volta giunti in prossimità del fuoco si accorsero che il carro di qualche mercante era stato saccheggiato e nessuno sembrava essere sopravvissuto alla furia dei briganti.

I tre, chiudendo gli occhi alle povere vittime, pronunciarono un “requiescat in pace” e si riunirono intorno ai resti bruciati della carrozza.

- Controllate nei dintorni – sentenziò Carlo, legò la sua cavalcatura all’albero più vicino, estrasse la spada dal fodero e si addentrò nella boscaglia.

Luca gettò uno sguardo alle vittime e domandò al suo compagno se credeva ci fosse davvero la possibilità che qualcuno fosse sopravvissuto, ottenne da Claudio un cenno di diniego ma seguì ugualmente l’esempio del più anziano e cominciò a frugare tra i cespugli.

 

Luca strappò un lembo dal suo mantello, lo avvolse intorno ad un bastone, gli versò sopra un po’ di vino e approfittò delle fiamme ancora vive di una parte del carro per accendere la sua torcia improvvisata: dal momento che i suoi compagni avrebbero controllato gli immediati dintorni per via della poca luce, lui si sarebbe addentrato maggiormente nella foresta, giusto per tenere la mente occupata.

Camminò per qualche metro e notò che intorno a lui c’erano pezzi di stoffe pregiate e ceramiche distrutte: sicuramente i briganti non erano interessati a ciò che quella povera gente portava con sé.

Un rumore alla sua destra lo fece voltare.

Si ritrovò lontano dalla via principale, a pochi metri da lui giaceva immobile il corpo di una donna che tendeva la sua mano a una cesta… Scavò una fossa nella quale seppellire la donna e la ricoprì di terra.

Stava per andarsene quando udì un rumore provenire dalla cesta, levò il telo che la copriva e il suo sguardo si scontrò con due oceani blu che lo lasciarono senza fiato: una bambina di un anno appena lo stava guardando con curiosità, sulla sua testa spuntavano dei fini capelli del colore del fuoco e i piccoli pugni si dibattevano nella sua direzione, desiderosi forse di un contatto umano.

Incastrò nel terreno la sua torcia e tese le mani verso la bambina che si ritrasse, già sull’orlo delle lacrime, guardandolo quasi con timore.

Abbassò il cappuccio mostrando alla bambina il suo volto e udì quanto di più simile a una risata abbandonare quelle piccole labbra, - Era questo il problema… Volevi vedermi in faccia? – la avvolse nel suo mantello per tenerla al caldo e la strinse a se mentre la piccola gli toccava il volto, incuriosita dalla strana sensazione che la sua barba provocava al tatto – Dai, torniamo indietro e dimostriamo a quei due vecchietti che sono più bravo di loro a cercare sopravvissuti. –

Quando tornò al carro la piccola era già sprofondata nuovamente nel sonno, stringendo in una presa ferrea la sua morbida tunica, quel voltospensierato lo fece sorridere ma una volta entrato nel campo visivo dei due compagni di viaggio tornò serio e gli chiese se avessero avuto fortuna.

 

- Solo corpi senza vita… Che hai lì? – domandò Claudio avvicinandosi a lui - Una bambina. Era sola? –

- La madre è morta ma lei è piena di energie… O almeno, lo era fino a un attimo fa. - Luca sorrise appena guardando il volto della bimba, in quel preciso istante stava arricciando il naso, come se qualcosa la infastidisse.

In quel momento Carlo scoppiò a ridere, sotto lo sguardo confuso dei due che non lo persero di vista per un attimo, in attesa di spiegazioni che non tardarono ad arrivare: - Ricordi il mio discorso sulle responsabilità vero? Il buon Dio ha deciso di ascoltarmi a quanto pare. –

- No… Hey, vediamo di non scherzare! – sbottò lui, abbassando il tono subito dopo per evitare di svegliare la piccola, ancora tra le sue braccia - Io l’ho soltanto trovata, non intendo arrestare la mia vita per colpa di una bambina di cui non conosco nemmeno il nome! –

- Si chiama Marte. - rispose Claudio fulmineo, ottenendo la completa attenzione dei suoi compagni che non capivano cosa gli desse tutta quella sicurezza su quell’argomento, dunque estrasse dalla tasca un piccolo animaletto di stoffa e si spiegò – È il nome cucito sulla schiena dell’orsetto… Non crederete che appartenga a qualcuno di loro vero? –

Carlo richiamò l’attenzione di Luca su di se, gli disse che poteva ugualmente fare un tentativo cercando di crescere la bambina e restare un membro attivo dell’organizzazione contemporaneamente.

- Perché dovrei? – sbuffò il giovane, poco più che ventenne, guardando il più anziano del gruppo con amarezza – Non potrebbe occuparsene qualcun altro? -  

Carlo gli legò la bimba al petto, in modo che non potesse scivolare fuori durante la cavalcata e con sguardo severo, gli disse: - Lo farai tu e sappi che questo è un ordine. – poi si allontanò e andò a liberare i cavalli, pronto a riprendere il viaggio verso Roma.

- Ci siamo appena fregati da soli lo sai? – borbottò Luca, sfiorando la morbida testolina della bimba che senza svegliarsi gli afferrò un dito portandoselo alle labbra – Hem… E se le venisse fame cosa dovrei fare? –

- Prima arriviamo in città e prima potrai farla vedere da qualcuno che saprà dirti di cosa ha bisogno. – gli rispose Carlo, guidando il suo cavallo al passo, precedendo i più giovani lungo lo sterrato.

Claudio aiutò il più giovane a montare sul cavallo e non riuscì a trattenersi dal prendere in giro il compagno: - Il buon Dio ti ha accontentato stavolta… Prova a chiedere una moglie, magari ti ascolterà ancora. -

Luca rispose con un paio d’imprecazioni, rivolse all’amico un occhiata infastidita e partì al galoppo prima che l’altro potesse aggiungere qualcos’altro.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Assassin's Creed / Vai alla pagina dell'autore: Calamity_Shadow