Anime & Manga > Doremi
Ricorda la storia  |      
Autore: Vals Fanwriter    09/01/2012    8 recensioni
Una donna dall’aria convinta, con degli occhiali sul naso che le luccicano per la determinazione ed una parrucca bianca, di quelle tutte boccoli che erano soliti indossare i giudici in tempi remoti, si alza dalla poltrona su cui era comodamente stravaccata e successivamente agita un martelletto per aria a mo’ di scettro.
‹‹Signori e signore, siamo qui oggi per mettere sotto torchio, una volta per tutte, e condannare i qui presenti colpevoli Harukaze Doremi e Kotake Tetsuya››
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doremi Harukaze, Tetsuya Kotake, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Premessa

Non so cosa vi possiate aspettare da questo… picasso (?), ma so solo che mi sono svegliata una mattina e l’ho scritto… per tutti i fan della KotaDore. Quindi chi non lo è, non si metta a scrivere cose tipo “no… blablablaAkatsuki è meglio… blablabla” perché tanto non mi farete cambiare idea.

Questa “demenzialità” è stata ideata solo per far ridere ovviamente (o sorridere). Non è volta a convertire gli AkaDorers e non è una critica verso quel pairing, quindi… keep calm and read it, if you want. ;D

Con ciò vi saluto, sperando che non risulti proprio una schifezza questa fic.

Bye, bye!

Vale

~

 

 

Verdetto finale

 

Una donna dall’aria convinta, con degli occhiali sul naso che le luccicano per la determinazione ed una parrucca bianca, di quelle tutte boccoli che erano soliti indossare i giudici in tempi remoti, si alza dalla poltrona su cui era comodamente stravaccata e successivamente agita un martelletto per aria a mo’ di scettro.

‹‹Signori e signore, siamo qui oggi per mettere sotto torchio, una volta per tutte, e condannare i qui presenti colpevoli Harukaze Doremi e Kotake Tetsuya›› annuncia in maniera piuttosto battagliera quella che ormai abbiamo definitivamente identificato come Giudice, mentre un paio di riflettori si vanno a posizionare sui due poveretti.

‹‹Ma…›› borbotta Doremi, indicando poi Tetsuya con un cenno della testa, ‹‹Potrei capire lui, però io che cosa ho fatto di male?››.

L’imputato Kotake cerca di risponderle a tono, ma il Giudice torna ad agitare il martelletto, il che fa temere al ragazzo che l’oggetto gli possa venire lanciato appresso, perciò tace, allorché la donna efferata sbatte con foga l’arnese sulla superficie della sua scrivania.

‹‹Silenzio!›› esclama, ‹‹Siete stati accusati da mezza Misora e mezzo fandom per l’esaurimento nervoso dei suddetti!››.

‹‹Eh!?››

‹‹Volete negarlo?!!››

La donna punta il martelletto contro i due poveri teenagers, mentre questi ultimi risultano terrorizzati dall’espressione della stessa. È allora che con occhi sbarrati si affrettano a fare di no con la testa, per poi attendere con ansia la loro sorte.

‹‹Dunque, ascolteremo cos’hanno da dire i vari teste e solo allora vi condanneremo, sebbene la vostra colpevolezza sia ormai provata!››.

Doremi, a quel punto, alza una mano per aria, titubante, come per chiedere il permesso di parlare.

‹‹Mi dica!›› le concede il Giudice.

‹‹Non dovremmo avere un avvocato?›› domanda la rossa, e Tetsuya si illumina alle sue parole ed annuisce con la testa per sostenere la sua idea.

‹‹Giusto! Entrino i difensori degli imputati!›› risponde la donna, puntando il martelletto verso un punto impreciso della stanza. Un altro riflettore va a puntarsi proprio lì ed un grosso portone di legno viene illuminato. Questo si spalanca e fanno il suo ingresso due persone.

Da un lato vi è Hazuki Fujiwara, che sembra abbastanza terrorizzata dagli avvenimenti.

‹‹D-dove mi trovo?››

Dall’altro vi è Masaru Yada, che al contrario risulta indifferente alla situazione.

‹‹Mmh?››

I due entrano e i colpevoli sembrano alquanto preoccupati dalla loro venuta.

‹‹Ci difenderanno loro?›› chiede Doremi.

‹‹Allora siamo messi male›› deduce Tetsuya con una nota depressa nella voce.

Masaru si accomoda al fianco del suo protetto e mugugna qualcosa come: ‹‹Questo passa al convento››.

‹‹Veniamo al dunque!›› strilla il Giudice, martellando un po’ sul tavolo e facendo, di conseguenza, sobbalzare i nostri eroi, ‹‹Siamo giunti da poco nel 2012 e sono passati esattamente dieci anni dalla vostra prima apparizione nelle televisioni di tutto il mondo. Ho detto giusto, avvocato Yada?››.

‹‹Uhm… Suppongo di sì›› risponde lui, con un certo disinteresse.

‹‹Bene. La convinzione è il primo passo per la vittoria, avvocato Yada!›› lo incalza il Giudice, ma il giovane non recepisce la frecciatina, quindi la donna si rivolge all’altro difensore, ‹‹Avvocato Fujiwara, lei conosce entrambi gli imputati fin dall’asilo, vero?››.

Hazuki annuisce tremante.

‹‹Quindi concorderà con me che Harukaze e Kotake, da tempo immemorabile, hanno cercato di occultare, agli spettatori, ai loro compagni di classe o a chicchessia, i loro quanto mai ovvi sentimenti, ingaggiando litigi assurdi e debilitanti per la sanità mentale delle persone circostanti››.

La ragazza dalla chioma castana boccheggia un paio di volte, senza riuscire a proferire parola alcuna.

‹‹Chi tace acconsente›› interrompe il Giudice, proprio quando un suono indistinto stava per fuoriuscire dalla bocca dell’avvocatessa. Gli occhi di quest’ultima diventano lucidi, conscia della sua mancanza di competenza, e si va a rannicchiare in un angolo.

Doremi osserva l’amica con delusione, mentre Tetsuya segue con lo sguardo Masaru che si è andato ad accovacciare anche lui accanto ad Hazuki ed ora le sta dando qualche colpetto dolce sulla schiena per consolazione.

‹‹Ma non dovevano difenderci?›› domanda il ragazzo dai capelli blu, più a sé stesso che alla sua complice.

‹‹Forse sarebbe stato meglio se fosse stata Aiko il nostro avvocato›› borbotta Doremi in risposta al compagno.

Il Giudice martella di nuovo con foga: ‹‹Detto fatto! Chiamiamo allora il primo teste: Aiko Senoo!››.

La figura della ragazza dai capelli blu viene illuminata dal riflettore che prima era puntato su Hazuki e Masaru. È seduta a qualche metro dal giudice, dietro il banco dei testimoni. Doremi la guarda speranzosa, scoccandole qualche occhiata eloquente. Aiko sorride e con le dita della sua mano destra forma un okay.

‹‹Signorina Senoo, siamo davanti alla Corte quindi, da questo momento in poi, la pregherei di rispondere dicendo solo e soltanto la verità›› le dice il Giudice, al che lei annuisce.

‹‹Non si preoccupi. Io sono sempre schietta e sincera›› fa lei.

‹‹Allora mi parli un po’ di cosa pensa del rapporto tra i due imputati. A parer suo, il loro è solo un odio incondizionato verso l’altro, oppure c’è dell’altro dietro?››.

‹‹Ovvio che c’è dell’altro!›› dichiara Aiko, con una certa naturalezza.

A Doremi e Tetsuya casca la mascella a terra. In quattro parole, la sportiva è riuscita a far alzare un polverone, infatti il Giudice è particolarmente interessato al suo punto di vista.

‹‹Si spieghi meglio›› la induce a proseguire.

‹‹Ha detto lei stessa che quei due si conoscono da un sacco di tempo, quindi è ovvio che dietro ogni litigio vi sia sempre preoccupazione per lo stato d’animo dell’altro. Ricordo quando Tetsuya intraprese quella gita in bici. Io e l’avvocato Fujiwara eravamo certe al cento per cento che Doremi sarebbe stata in ansia e quindi…››

Mentre Aiko continua a raccontare a raffica tutta una serie di avvenimenti, Doremi ha la bocca spalancata, le mani aperte, come se stesse pregando, e gli occhi fuori dalle orbite. Tetsuya invece ha le guance colorite di rosso. Anche se la sua espressione risulta scioccata, il Giudice, nell’osservarlo, è quasi sicuro di notare una scintilla di contentezza nei suoi occhi blu oceano.

‹‹Il loro rapporto è talmente forte da non lasciarli indifferenti ai loro reciproci problemi…›› conclude Aiko, ma all’improvviso quest’ultima sembra essere consapevole di aver detto troppo.

‹‹Beh… Come amici…›› aggiunge la sportiva con un sorrisino di circostanza e ben poca convinzione nella voce.

‹‹Aaahà…›› borbotta la donna imparruccata, prendendo appunti su un block notes di uno spessore notevole. La suddetta, infatti, è sicuramente convinta del fatto che quella sia solo una delle moltissime prove contro i nostri beniamini.

‹‹Può andare›› le dice sventolando una mano per aria, come per scacciare una mosca.

Doremi scocca alla sportiva uno sguardo da far venire la fifa perfino ad un animale carnivoro affamato e la ragazza dai capelli blu sembra demoralizzarsi. Di fatti, va a fare compagnia alla sua amica Hazuki, portandole un braccio attorno alle spalle, quasi volesse dirle ‹‹Siamo nella stessa barca, amica mia››.

‹‹Chiamiamo il secondo teste! Entri, signorina Tamaki!›› esclama il Giudice, ora su di giri.

Chissà perché poi…

‹‹No, Reika no!›› urla Tetsuya scattando in piedi, ancora più rosso di prima.

‹‹Ha qualcosa da nascondere?›› lo pressa il rappresentante della giustizia con un sorrisino sarcastico.

Kotake nega con un cenno della testa e si risiede, sotto lo sguardo preoccupato di Doremi.

Reika intanto fa la sua apparizione con la sua solita risata stridula.

‹‹Signora Giudice, mi permetta di esprimere il mio più forte fastidio per il comportamento infantile dei due imputati›› afferma la bionda, prima ancora di essersi seduta al banco del testimone.

‹‹Prego, mi riferisca tutto›› le concede il Giudice, mentre i suoi occhi iniziano a sfavillare per l’emozione. Sembra quasi che le due si siano già messe d’accordo su cosa dire e forse anche Tetsuya ha intuito le intenzioni delle due villane, visto il comportamento che ha ostentato precedentemente.

‹‹La ringrazio del permesso. Come ben sa, non possiedo nessun tipo di rancore nei confronti della mia amica, nonché colpevole di questo caso, Doremi Harukaze. Mi ha aiutato in molte occasioni. Ma essendo stata convocata qui per dire esclusivamente cose veritiere, non posso sostenere la causa della mia cara compagna›› espone Reika, fingendo dispiacere e commozione.

‹‹Mi dica quel che sa, signorina Tamaki›› insiste il Giudice.

‹‹Parlerò di un episodio della terza elementare. In quell’occasione, Doremi e le altre sue amiche furono sorprese dal Preside mentre lavoravano nel loro negozio senza permesso e senza che nemmeno i genitori lo sapessero››.

Doremi sbuffa: ‹‹Ma se è stata lei a dirlo al Preside›› borbotta.

‹‹Faccia silenzio, Harukaze!›› la ammonisce il Giudice, poi torna a rivolgersi cordialmente a Reika, ‹‹Continui››.

‹‹Quella volta, Tetsuya Kotake mi confessò senza esitazioni di essere innamorato della mia cara amica Doremi›› decreta la bionda.

‹‹Cosa!?›› esclamano il Giudice, Doremi e Tetsuya all’unisono, la prima con finta sorpresa e gli imputati realmente esterrefatti.

‹‹Fu una scena davvero toccante›› conclude Reika, portandosi teatralmente una mano sul cuore ed un fazzoletto candido ad asciugarsi gli occhi.

‹‹Ma non è vero!!›› protesta il ragazzo, scattando di nuovo in piedi, ormai col viso quasi violaceo dall’imbarazzo, mentre le persone radunate in quel salone iniziano a bisbigliare tra loro.

‹‹Ordine, ordine, ordine!›› strilla il Giudice a suon di martellate.

‹‹L-le hai detto davvero così?›› gli chiede Doremi con le guance in fiamme, al che lui arretra di qualche passo, sempre più imbarazzato.

‹‹O-ovvio che no…››.

Le martellate continuano a risuonare nel salone, finché il silenzio non torna a coronare la sala e gli imputati ai loro posti.

‹‹Obbiezione, Vostro Onore›› esclama, a quel punto, una voce.

È Masaru, che d’un tratto sembra essersi immedesimato nel suo ruolo.

Il Giudice lo guarda male, per qualche secondo, in quanto potenziale nemico del pairing. Probabilmente sperava in un certo grado di incompetenza da parte del ragazzo dai capelli verdi, ma così non è stato. La suddetta parruccona sospira e poi lascia cadere con forza la mano col martello sul banco, facendo echeggiare il rumore nella stanza. Poi esclama: ‹‹Obbiezione accolta›› permettendo ai due colpevoli di espirare con una punta di sollievo.

‹‹Quel giorno ero presente›› rivela l’avvocato Yada, ‹‹Tamaki insinuò che il mio compagno di classe fosse innamorato di una di loro, vale a dire Doremi, Hazuki oppure Aiko, ma non precisò chi di loro fosse. Inoltre Tetsuya non svelò nulla in proposito. Certo, si limitò a diventare rosso come un peperone, ma non disse nulla››.

‹‹Beh, grazie, Masaru…›› gli dice sarcasticamente Tetsuya, al che l’avvocato scrolla le spalle.

‹‹Perdonami, ma sono anche io pro KotaDore›› fa lui per poi tornare nel suo cantuccio insieme ad Hazuki ed Aiko, lasciando basito il suo protetto.

Il Giudice, dopo quella rivelazione, punta un indice contro Reika.

‹‹Perché ha tralasciato tutti questi dettagli? Lei sa che è sotto giuramento?›› la ammonisce con falsa severità, tant’è che le lancia un palese occhiolino.

‹‹Lo so benissimo, ma a me era sembrata una perfetta dichiarazione›› risponde la teste e il Giudice annuisce comprensivo.

‹‹Quanto la capisco… Passiamo al terzo teste!››.

Reika Tamaki si alza dal suo posto con fare altezzoso e si va ad accomodare su una delle tante panche dietro gli imputati, mentre la rappresentante della giustizia appunta velocemente sul suo taccuino le ultime informazioni apprese.

‹‹Come in, Momoko Asuka›› afferma una voce diversa da quella del Giudice.

Infatti adesso al suo fianco si trova Seki-sensei, la maestra delle elementari di Doremi e di tutti gli altri.

‹‹Seki-sensei mi farà da interprete, in modo tale da poter fare tranquillamente le domande alla teste›› annuncia il Giudice.

Momoko si siede al banco dei testimoni. Pare tranquilla e pronta a rispondere a qualsiasi domanda.

‹‹Momo-chan›› bisbiglia Doremi dal suo posto, ‹‹Mi raccomando, non dire cose inopportune››.

La straniera inarca un sopracciglio, poi all’improvviso sembra capire cosa vuole dire Doremi ed esclama: ‹‹Sure!››.

‹‹Signorina Asuka, mi dica. Secondo lei, il signor Kotake prova una qualche sorta di affetto nei confronti della signorina Harukaze?››.

La domanda del Giudice è formulata in maniera così complessa e articolata che Momoko fa fatica a comprendere e rivolge uno sguardo a Seki-sensei, affinché le venga in aiuto. Quest’ultima sembra pensarci su, poi domanda: ‹‹Miss Asuka, according to you, does Kotake love Doremi?››.

‹‹Yes, he loves Doremi. He said it at our graduation›› esclama Momoko, senza pensarci due volte.

Il Giudice non ha bisogno di traduzioni. Ha già capito tutto, ma lascia che anche gli altri sentano la versione di Seki-sensei.

‹‹Sì, lui ama Doremi. Lo ha detto al nostro diploma››.

La rappresentante della giustizia fa un gesto eloquente agli imputati, i quali stanno per avere un ictus.

‹‹Aspetti›› irrompe l’avvocatessa Fujiwara dal suo angolino, gli occhi che sprizzano sapienza da tutti i pori, ‹‹Obbiezione. Il verbo “love” in inglese può significare anche “voler bene”. Infatti fu proprio questo che disse Kotake il giorno del diploma: disse “ti voglio bene”››.

‹‹Obbiezione respinta. Dei bambini delle elementari non si dicono “ti amo”, avvocato Fujiwara!›› replica il Giudice agguerrito, ‹‹Quindi il sentimento in questione non cambia››.

Hazuki torna a rintanarsi nel suo angolino, vittima del suo ultimo insuccesso.

‹‹Ma Kotake non era innamorato di me!›› ribatte Doremi convinta, poi si rivolge al ragazzo dai capelli blu, ‹‹Vero che non lo eri?››.

Il ragazzo non ha il tempo di rispondere, in quanto il Giudice torna a martellare sfrenato.

‹‹Ordine! Ringraziamo il teste! Thank you, Asuka-san››.

La bionda fa un mezzo inchino e poi va via.

‹‹E adesso entri il quarto teste!››.

Fa il suo ingresso nella sala un signore. Doremi scatta in piedi.

‹‹Papà! Anche tu…›› dice.

‹‹Prego, signor Harukaze. Si accomodi››.

Il signor Keisuke Harukaze avanza verso il banco dei testimoni senza mai togliere gli occhi, stretti in due fessure, di dosso a Tetsuya, il quale si irrigidisce, preso dall’ansia più totale. Doremi, dal canto suo, esamina il comportamento dei due, mentre torna a sedersi sulla sua sedia, con un certo stupore.

‹‹Signor Harukaze, le farò una domanda molto semplice. Lei è un fan della KotaDore?›› chiede il Giudice senza preamboli.

I presenti, tra cui gli imputati, trattengono il fiato, attendendo con agitazione la risposta del teste.

‹‹Assolutamente no›› risponde.

‹‹No?›› fa il Giudice, meditando su se usare il suo martelletto a mo’ di manganello, poi la suddetta si tranquillizza e fa un cenno verso il pubblico. Tra di esso, si alza Nishizawa-sensei, che successivamente avanza verso il Giudice, con un mangiacassette in mano. Lo appoggia sulla scrivania del Giudice e preme play.

‹‹Sarei stato preoccupato se Doremi fosse stata da sola, ma con lei c’è Tetsuya››.

Nishizawa-sensei ferma la registrazione, che si è scoperta essere proprio della voce del signor Harukaze.

‹‹Può sedersi, Nishizawa-sensei. Grazie›› dice cordialmente il Giudice.

Il padre di Doremi è scioccato.

‹‹Come vede, questa frase è stata una palese benedizione di matrimonio da parte sua››.

‹‹Che?!!›› esclamano padre e figlia all’unisono, mentre Tetsuya riflette sul metodo meno doloroso per suicidarsi all’istante.

‹‹Papà, come hai potuto dire una cosa simile?›› gli chiede Doremi.

‹‹Signor Giudice, non intendevo quello che lei ha capito. Ero soltanto tranquillizzato dal fatto che mia figlia non fosse sola nella foresta›› si giustifica Keisuke.

‹‹Tsk, tsk… Tutte scuse›› replica il Giudice, in una palese imitazione di una bimba capricciosa, poi alza il martelletto al cielo, ‹‹Portatelo via!››.

Majorin si materializza dietro il signor Harukaze, lo prende sottobraccio e lo trascina fuori dalla sala.

‹‹Aspetti!›› tenta di fermarla invano lui.

‹‹Passiamo al quinto teste: Majorika!››.

La strega appare dal nulla e si siede accanto al Giudice.

‹‹La signorina Rika è uno degli esempi più palesi dell’esaurimento nervoso che hanno provocato i due imputati. Ci dica tutto, Rika›› la esorta il Giudice.

‹‹Per quattro lunghe serie, senza contate gli OVA, ho dovuto sopportare una bambina senza morale, capace di lamentarsi di quanto fosse sfortunata in amore ad ogni minuto della giornata›› borbotta sofferente Rika.

‹‹Deve essere stato veramente terribile, signorina strega››.

Doremi, ormai rassegnata, non ha più la forza di ribattere. In fondo, è vero che non ha fatto altro che lamentarsi per tutti gli anni delle elementari, quindi non può dar torto a Majorika.

‹‹E tutto ciò è accaduto, quando la suddetta imputata aveva il suo grande amore a portata di mano!›› prorompe la strega furente, al che Tetsuya e Doremi spalancano increduli le loro bocche.

‹‹Quindi anche lei è convinta del fatto che i due imputati siano colpevoli?››.

‹‹Certo, considerando che ogni volta che Kotake veniva in negozio dovevano intraprendere una battaglia di insulti da far uscire di senno chiunque››.

Il Giudice sembra molto soddisfatto delle informazioni ricevute, di fatti congeda all’istante Majorika e proprio quando sta per chiamare l’ennesimo teste, Tetsuya la interrompe alzandosi in piedi.

‹‹Adesso basta, signor Giudice. Non le sembra il caso di finirla qui? È alquanto imbarazzante questa messa in scena›› esclama il ragazzo.

Anche il Giudice, a quel punto, si alza, il martelletto sempre stretto in mano e uno strano fuoco negli occhi.

‹‹Non mi arrenderò mai! Guardate! Quelle sono tutte persone che avete illuso negli anni!››.

La parruccona indica una marea di gente mai vista prima, alle spalle degli imputati. La maggior parte di essi indossa magliette con sopra scritto “Io shippo KotaDore”. Doremi e Tetsuya sono inorriditi dalla quantità di gente che può compromettere i loro alibi e che, con molta probabilità, conoscono i loro passi falsi meglio di loro stessi.

‹‹Ma… è assurdo. Che ci fanno qui tutte queste persone?›› domanda Doremi, ora parecchio impaurita.

Il Giudice sogghigna.

‹‹Sono qui per sentire, una volta per tutte, una vera dichiarazione!›› annuncia.

La folla inizia ad urlare cose incomprensibili, a fischiare e a tirar fuori striscioni con cuoricini e scritte sdolcinate.

‹‹Ma…?››

‹‹E va bene…›› si arrende infine Kotake, dopo di che lancia uno sguardo a Doremi e le porge una mano. Il pubblico trattiene il respiro, elettrizzato. Lei gli offre la sua mano e poi abbandona la sedia su cui era seduta.

‹‹Doremi›› dice il ragazzo, prima di deglutire nervoso.

‹‹Dimmi›› gli risponde lei, mentre la tensione fa la sua apparizione tramite una morsa allo stomaco.

‹‹Ecco… io…››

‹‹Sì…?››

Una serie di martellate li interrompe. Il Giudice è impaziente.

‹‹Su, cavolo! Non ci vuole una laurea per confessare!›› strilla.

Tetsuya fulmina con lo sguardo la rappresentante della giustizia e, con lui, anche tutti i fan che assistono sembrano molto infastiditi dal suo intervento. Il Giudice allora diventa piccolo piccolo per la vergogna e borbotta qualche scusa.

Dunque Tetsuya torna a rivolgere la sua attenzione a Doremi.

‹‹Doremi, mi dispiace per il comportamento che ho avuto nei tuoi confronti in questi anni. La verità è che tu…››

Il momento è solenne. Tutti tacciono e tendono il collo verso gli imputati. Perfino Hazuki, Masaru ed Aiko hanno smesso di fare gli asociali e sono concentrati sul discorso del giovane.

Tetsuya si avvicina all’orecchio di Doremi e le bisbiglia qualcosa, al che la suddetta diventa completamente rossa.

‹‹Oh, Tetsuya…››

È questa la sua risposta, mentre la delusione più totale si fa strada nei cuori di tutti i presenti. Non sono riusciti a carpire nessuna frase di senso compiuto dai due ragazzi e questo li segnerà per sempre.

Tetsuya le stringe una mano e rivolge uno sguardo speranzoso al Giudice.

‹‹Ora ci lascerà andare?›› domanda.

‹‹Mmh… Potrei…›› fa il Giudice pensieroso.

Tra la folla tornano ad alzarsi urla di protesta, tra cui qualche ‹‹Bacio, bacio, bacio››. Ma nemmeno il tempo che il Giudice abbia finito di parlare, che gli imputati son spariti.

‹‹Oh, no. Volevo anche io un bacio tra loro›› piagnucola il Giudice.

Masaru intanto si avvicina alla rappresentante della giustizia e le strappa il martelletto di mano. Batte due colpi sul banco ed esclama: ‹‹Così è deciso, l’udienza è tolta››.

‹‹Che?!›› urla il Giudice, ‹‹No, non vale! Non abbiamo ancora finito!››.

Ma la gente ormai si sta fiondando fuori dalla sala, molti intenzionati a seguire i due imputati per coglierli in flagrante ed imprimere nella mente il loro primo bacio e le loro prime effusioni.

In un battibaleno, la stanza si è svuotata. Non sono rimasti nemmeno gli avvocati. Pure il martelletto è sparito.

‹‹Uffa… Sono il Giudice più sfortunato del mondo…››

 

Fine

~

   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Doremi / Vai alla pagina dell'autore: Vals Fanwriter