Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses
Segui la storia  |       
Autore: EdenGuns    10/01/2012    7 recensioni
Seguito di Appetite for Destruction e GN'R Lies
Avete appetito per la vostra illusione?
Inizia la vera avventura, tra colpi di scena e aspetti mai visti dei personaggi; tornano la contesa Eden e l'enigmatico Axl, ma anche nuove figure che non mancheranno di mettere del pepe nella vicenda.
Curiosi? Basta entrare per scoprire.
P.s. Il titolo del capitolo è il nome del personaggio che parla in prima persona. Solo buona lettura e lasciate un commento ;)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Guns N' Fuckin' Roses'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

1. Axl

 

« Not bad kids, just stupid ones
Yeah, thought we'd own the world
An' gettin' used was havin' fun»
Right next door to hell, GN'R

 

Presi tra le mani il viso di Eden e la baciai, sentendo le lacrime pungermi gli occhi. Aveva accettato, sarebbe diventata mia moglie. Non mi importava del resto del mondo, della stampa che si sarebbe scatenata sulla nostra unione. Non mi importava di nulla che non fosse lei, il suo sorriso.
Non sarebbe stato un evento mondano, solo una cosa intima per pochi amici e i parenti più stretti. Custodivo il nostro amore gelosamente e non ero disposto a darlo in pasto ai media.
« Ti amo, William.»
Strinsi il suo morbido e caldo corpo tra le braccia, inebriandomi del suo profumo.
« Ti amo anch'io, Eden.»

Scattai seduto, passandomi una mano tra i capelli.

Un sogno, soltanto un sogno.

Il posto nel letto accanto a me era vuoto, come al solito, e la stanza era buia. Lanciai uno sguardo alla sveglia: quattro e trentatré.

Tornai a stendermi, sospirando.

Però Eden si sarebbe sposata, davvero. Con Duff.

Mi veniva quasi da ridere. Era da tempo ormai che la conoscevamo; da quattro anni e sette mesi, per la precisione. Ed io ero ancora innamorato di lei, forse lo sarei stato per sempre.

Idiota.

Le aveva chiesto la mano qualche ora prima. Mentre eravamo al ristorante, in una delle rare occasioni in cui passavamo la serata con attività salubri.

Il locale era stato chiuso al pubblico e tutto era stato svolto nella massima riservatezza. La nostra fama era alle stelle, e sarebbe stato un suicidio anche solo uscire per buttare la spazzatura senza guardie del corpo.

Stavamo cenando tranquillamente tutti insieme con la band e il tour manager, quando Duff si era inginocchiato davanti ad Eden, che lo guardava sorpresa con un sorriso da occhio a occhio.

Matt, che aveva sostituito Steven quando avevamo dovuto allontanarlo, incitava sommessamente McKagan, con cui aveva stretto un rapporto più profondo rispetto agli altri membri.

Dopo una dichiarazione che traboccava d'amore, aveva mostrato una scatoletta contenente un anello in oro bianco incastonato di decine di piccoli diamanti. Le aveva chiesto di sposarlo, ed Eden aveva risposto quasi subito.

In quegli interminabili secondi che ci separavano dal responso, avevo pensato e soppesato ogni piccola speranza di interrompere quello scambio di sguardi innamorati.

Il di Eden era stato poco più che un sussurro, ma allo stesso tempo sicuro come poche parole avevo sentito uscire dalle sue labbra.

Duff si era alzato e con un sorriso dolce le aveva infilato l'anello all'anulare sinistro, con delicatezza infinita. Lei gli aveva gettato le braccia al collo, aggrappandosi a lui con forza.

Si erano detti che si amavano più di ogni altra cosa al mondo; il bacio che era seguito forse fu il più bello e romantico che mai avrei visto.

Il mio cuore si era disintegrato in milioni di effimeri pezzi che volteggiavano nell'aria piena d'amore, dissolvendosi al contrasto della mia delusione e della loro felicità.

Era finita.

Non avevo mai fatto nulla per farla mia, il momento era passato.
Serrai gli occhi, ricacciando dentro le ennesime lacrime che già nella notte avevano bagnato il mio cuscino.

In pochi secondi mi riaddormentai, con la vana speranza di rifare quel sogno, che ormai era l'unico sfogo che avrei potuto dare al mio segreto e masochista amore.

 

St. Louis non era una città che mi faceva impazzire; mi era semplicemente indifferente.

Stare troppo con Jeff mi sta facendo male?

Il concerto che dovevamo tenere la sera non mi eccitava più di tanto, ma il pensiero di Eden e Duff mi tormentava.
Non riesco a farmene una ragione da quattro anni, perché dovrei rassegnarmi ora?

« Will, ho una cosa per te!»

Mi voltai ed incontrai il viso della ragazza. In mano aveva un paio di pantaloni fatti a bandiera americana, di un tessuto stretto e fasciante.

« Provali.»

Li presi e li posizionai sulle gambe per vedere grossolanamente se potevano andarmi bene; arrivavano appena sopra le ginocchia e mi iniziavano a piacere un sacco.

« Dove gli hai trovati?» chiesi, guardandola.

Lei sorrise, arrossendo leggermente.

« Piccolo regalo, non fare troppe domande.»

Mi avvicinai a lei e la presi tra le braccia, affondando il viso tra i suoi capelli e respirando il suo profumo.

Se solo la sua stretta sapesse di qualcosa di più che amicizia...

« Grazie, piccola.»

Lei sciolse l'abbraccio per guardarmi in viso: « Di niente. Sei pur sempre il mio migliore amico, no?»

Mi diede un bacio sulla guancia e tornò ad affondare il viso nel mio petto.

Puoi sentire il mio cuore battere così forte?

Rimanemmo così per dei secondi interminabili, soli nel mio camerino, con in sottofondo i Queen.

« Posso farti una domanda?» mi chiese, improvvisamente.

Annuii, andando a prendere il mio pacchetto semivuoto di Marlboro.

« Allora stavi tentando di comprarmi» dissi, ridacchiando mentre poggiavo con cura i pantaloni sullo schienale della sedia.

« Beh, forse» ribatté, servendosi della sigaretta che le offrivo.

Gliela accesi con l'accendino, passando la fiamma successivamente sull'estremità della mia.

« Ma è un pensiero che ti avrei fatto comunque. Li ho comprati a Dicembre, ma per Natale avevo già pronto l'altro regalo, così te li ho dati ora.»

Annuii, tirando una boccata: « Dimmi, allora.»

Lei sembrò prendere un grande respiro, con la sigaretta tra l'indice e il medio a mezz'aria.

« Ti andrebbe di accompagnarmi all'altare?»

Lo disse in modo talmente veloce e di botto che ne afferrai il senso solo poco dopo.

« Solo se ti va, eh. Non sei obbligato» si affrettò a dire, gesticolando rossa in viso.

La guardai.

Il suo vero e amato padre era morto quando lei aveva dodici anni, e l'uomo che affiancava sua madre la picchiava fin dal suo arrivo in quella maledetta casa che odiava. Eden era cresciuta tra percosse e tentativi di stupro, fino a quando, all'età di diciassette anni, non era scappata, andando a vivere con Michelle. Ora che anche lei se n'era andata, rimaneva completamente sola, se non fosse stato per noi. I ragazzi l'amavano come fosse una sorella minore, mentre io e Duff provavamo qualcosa di più.

Molto di più.

Lei aveva scelto McKagan sin dall'inizio, preferendomi come amico. Speciale, sì, ma sempre e solo visto come un fratello.

In quel momento mi guardava respirando piano, con gli occhi lucidi d'aspettativa. Le iridi azzurre diventavano quasi più vivide del solito sotto quella luce al neon.

Voleva sul serio me, per delegarmi quell'importante compito? Mi voleva così tanto bene, si fidava così tanto di questo ragazzo difficile?
Poche persone sarebbero mai riuscite a capirmi totalmente, e lei era una di queste.

Mi sentivo davvero me stesso con Eden, e sapevo di essere pronto anche a dare la vita per quella ragazza bisognosa di affetto. Faceva fatica a fidarsi, ma puntualmente si abbandonava agli altri.

Non avrebbe mai imparato ad essere cattiva, non era nella sua natura.

Accompagnarti all'altare quando vorrei essere quello che ti aspetta per giurarti amore eterno? No, forse non ne sarei capace.

« Sai cosa? Va bene, ti tengo stretta a me finché non arriviamo da McKagan.»

Lei si alzò di scatto e mi corse incontro, con una lacrima che scendeva sulla guancia.

« Grazie, Will. Ti voglio bene ed è molto importante per me questo particolare, lo sai bene. E se ho scelto te è perché sei la persona che ritengo più degna cui essere affidata» mi sussurrò, mentre mi abbracciava.

La strinsi di nuovo, inondato da tutto il bene del mondo.

« Ne sono onorato, piccola.»

 

Il palco era di medie dimensioni, la folla infinita.

Mi stavo dimenando per tutta la piattaforma, per sfogare anche tutti miei pensieri.

Mi scambiai un segno d'intesa con Matt che iniziò Rocket Queen. Amavo particolarmente quella canzone, mi rendeva selvaggio.

« If I say I don't need anyone
I can say these things to you
'Cause I can turn on anyone
Just like I've turned on you
I've got a tongue like a razor
A sweet switchblade knife
And I can do you favors
But then you'll do whatever I like»

Il giubbotto di piume nere che mi avvolgeva nell'afoso Luglio si appiccicava alla mia pelle sudata, provocandomi un fastidioso prurito, che dovevo puntualmente ignorare.

E poi lo vidi, quel tizio con in mano una macchina fotografica.

Infastidito da mille altri problemi, non potei fare altro che urlargli al microfono di buttarla via.

Quello rispose con un insulto, ed io non ci vidi più.

In un batter d'occhio ero in mezzo al pubblico, animato da una rabbia cieca, mollando fendenti a destra e a manca.

Riuscii a sbattergli l'aggeggio per terra, poi tornai sul palco, aiutato da Duff.

Annunciai che me ne sarei andato, grazie a quei figli di puttana di quelli della sicurezza, che non avevano mosso un dito.

Vietavamo l'introduzione di macchine fotografiche e videoregistratori, eppure quello era riuscito a portarne dentro una.

Ero talmente furioso che neanche quando incontrai Eden sulla mia strada verso il bus mi fermai.

Tutta la band mi seguì, e non mancarono mormorii infastiditi.

Ma in quel momento non mi importava nulla. Eravamo io e la mia rabbia a fare i conti, e di solito vinceva sempre lei.

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses / Vai alla pagina dell'autore: EdenGuns