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Autore: pallina90    11/01/2012    13 recensioni
Era arrivato il giorno che più avevo atteso da quando avevo saputo di dover interpretare Odette:il giorno della prima de ‘Il lago dei cigni’.
Quella sera però,quando si aprì il sipario,una lacrima solitaria lambì il mio viso,ma poi mi voltai a guardare il motivo per cui non ero sul palco,ma seduta in platea,e un sorriso spontaneo nacque sul mio viso
se vi ho incuriosito passate a leggere ;)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Altro personaggio, Rosalie Hale | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buongiorno ragazze! Avrei dovuto aggiornare in serata ma, causa febbre, non vado all'università e quindi eccomi qui :)
Dunque, l'arrivo inatteso di Carmen ha spiazzato un pò tutte e sono felice di essere riuscita a sorprendervi.
Vi lascio all'ultimo capitolo, ahimè, ma non preoccupatevi, non vi libererete di me muahahahhahaah
Buona lettura! :D


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TRUTH

< <  La verità è che gli esseri umani devono cercare di amarsi, anche se qualche volta gli si spezza il cuore. Ma avere il cuore spezzato è un buon segno, significa essersi messi in gioco  > > **

Quando vidi Carmen di fronte a me il mio cuore si bloccò, ma quando vidi che dietro di lei si nascondeva una bambina, che avrà avuto circa dieci anni, la terra mi franò sotto i piedi: quella era mia figlia. Non sapevo cosa mi avesse dato quella certezza, forse il taglio degli occhi così simile al mio, o le mie labbra, o un legame invisibile che mi legava a lei, ma l’avevo riconosciuta subito e in quel momento la rabbia si era impossessata di me.
“ Cosa ci fai qui? ” Le chiesi con quel tono di voce che avevo usato solo un’altra volta in vita mia, quando avevo erroneamente pensato che la mia Bella potesse prendermi in giro come aveva fatto lei, senza rendermi conto che il mio amore era la persona più buona e dolce che avessi mai conosciuto e non avrebbe mai fatto male neppure a una mosca.
 Prima che la situazione degenerasse, Tanya ebbe il buon senso di allontanare i bambini, portandoli a giocare da qualche parte. Carmen tentò di avvicinarsi, non so con quale intento, ma la bloccai con un gesto della mano, non volevo che mi si avvicinasse più del dovuto, e presi per mano Bella, avviandoci dentro; con la coda dell’occhio notai che la donna ci seguiva. Feci sedere Bella accanto a me, senza mollare mai la sua mano, mentre Carmen si sedette di fronte.
Capii, da come si agitava, che Isabella si sentisse dannatamente fuori posto in quella situazione, avrebbe sicuramente tanto voluto prendere Matthew e tornare a casa, ma io le rivolsi uno sguardo disperato e capì che avevo bisogno di lei.
Vidi Carmen prendere un profondo respiro, e torturandosi le mani, iniziò a parlare. “ Edward io ti devo delle spiegazioni…. Quella sera, in ospedale, non c’ero io su quel lettino, ma Irina. ” Era evidente che si stava riferendo alla sera in cui il mondo mi era crollato addosso, ma non capii cosa volesse dire, non riuscivo a collegare i pezzi: cosa c’entrava sua sorella gemella  Irina?
Carmen quindi riprese con le sue spiegazioni, intuendo dal mio silenzio che non ero riuscito a trarre nessuna conclusione dalla sua frase.
“ I miei genitori temevano che io potessi lasciare la danza per decidere di sposarmi con te, non sapendo che ci eravamo lasciati in malo modo, e hanno messo in scena un vero e proprio teatrino. Quella sera erano d’accordo con un medico, e fu mia sorella a fingere di avere le doglie in anticipo, e poi a pronunciare quelle parole. Io non sapevo nulla di ciò, mi avevano mandato da una zia perché non interferissi con le loro macchinazioni .” A quel punto un singhiozzo la scosse e fu costretta ad interrompersi. Ero sconvolto, respiravo a fatica e la mia mano, stretta tra quelle di Bella, tremava visibilmente.
“ Poi cosa è successo? ” Chiesi a fatica, come se pronunciare quelle poche parole mi costasse uno sforzo immane.
“ Quando ho partorito i miei mi dissero che la bambina era nata morta a causa di complicazioni durante il cesareo, e invece l’avevano data in adozione ad una famiglia che aveva  pagato per averla. Ho scoperto che Bree era ancora viva quando lei aveva due anni; ho lottato a lungo per riaverla, e all’inizio non è stato facile per nessuna delle due: lei non mi riconosceva come mamma, e io non sapevo praticamente nulla di lei.”
Ero allibito: quale mente perversa poteva architettare un piano del genere per separare dei genitori dalla loro figlioletta?
“ Perché hai atteso tutto questo tempo per venirmelo a dire Carmen? ” Cercavo di mantenere la calma, ma era evidente lo sforzo che stavo compiendo.
“ Ho avuto paura. Poi nel frattempo io mi sono anche sposata. Laurent mi ha convinto a venire qui; lui conosce tutta la storia, e temeva che tu prima o poi saresti potuto venire a conoscenza di tutto, e avresti cercato di riprenderti tua figlia. ”
“ La piccola cosa sa di tutta questa storia? ” Dalla voce incrinata che mi uscì si notò tutto il mio timore per quella risposta, più di quanto volessi far trapelare.
“ Nulla. Adesso ricorda ben poco dei due anni trascorsi con la sua precedente famiglia e io evito di ricordarli. Sa che Laurent è  suo padre, visto che quando è venuta a vivere con me stavamo già insieme, e sa che siamo venuti a trovare un vecchio amico della mamma, e che può chiamarlo… zio. ” Sussurrò le ultime parole.
A quel punto scattai in piedi “ COSA SAREI IO?! ” Urlai.
“ Edward è così piccola, cosa avrei potuto dirle? Ragiona, avrei semplicemente sconvolto i suoi equilibri senza avere la certezza che poi tu l’avresti voluta ancora. Per quanto ne sapevo potevi essere chissà dove e chissà con chi, e da quello che vedo avevo ragione! Rimarremo in città per cinque giorni, di più non posso. Sei libero di venirci a trovare quando vuoi. ” E dicendo così prese le sue cose e andò via, senza lasciarmi il tempo di dire altro. Mi accasciai nuovamente sul divano, affondando il viso nelle  mani, e Bella provò a consolarmi. Purtroppo però in quel momento avevo bisogno di restare solo, per poter riflettere su tutto quello che era successo, e lei parve capirlo perché dopo un po’ mi disse “ Io vado, chiamami in qualunque momento se avessi bisogno di me. Io ti aspetterò. ”

 

Adesso mi trovavo fuori dall’hotel dove alloggiavano Carmen e la bambina, avevo bisogno di fare chiarezza dentro di me. Scacciai con forza una pietra che si trovava davanti a me e puntai gli occhi al cielo disperato, chiedendomi perché lassù qualcuno si divertisse tanto a giocare con i miei sentimenti: dopo tutto quello che avevo passato, dopo tutto il tempo che ci era voluto per conquistare Bella, adesso rischiavo di perdere ogni cosa.

Mi feci coraggio e alla reception chiesi della signora Denali; il consierge mi indicò quale fosse la sua camera e ringraziandolo mi avviai agli ascensori. Giunto davanti alla porta della suite presi un profondo respiro e poi bussai.
“ Chi è? ” Chiese la sua voce.
“ Edward. ” La porta si aprì e Carmen senza dire nulla mi fece entrare. La piccola appena mi vide, corse verso di me sorridente, ma era come se stesse cercando qualcuno.
“ Non c’è tuo figlio? ” La sua domanda mi aveva spiazzato, evidentemente Matthew era riuscita a conquistarla quel pomeriggio che avevano passato insieme.
“ No, mi dispiace, ci sono solo io. ”
“ Peccato, allora torno a disegnare. ” E si andò a sedere per terra, tornando ad impugnare un pennarello e continuando ciò che stava facendo prima del mio arrivo.
“ Vieni Edward, andiamo a parlare fuori.  ” Carmen mi guidò nel terrazzo,e ci sedemmo lì. Ci fu un attimo di silenzio, entrambi eravamo piuttosto imbarazzati, ma poi lei prese la parola.

“ Posso sapere cosa ti porta qui? ” Non c’era rabbia nel suo tono di voce, piuttosto curiosità.
“ A dirti la verità non lo so nemmeno io. ”Mi presi la testa fra le mani, e in quel momento avrei tanto voluto piangere, ma non sarebbe servito a nulla.
“ Edward ti giuro che io prima di venire qui ci ho pensato a lungo; sapevo che ci potesse essere la possibilità che tu adesso avessi una famiglia tutta tua, e avrei rischiato di mandare tutto all’aria, ma non potevo vivere con questo segreto. Mi sono detta che se io fossi stata al tuo posto avrei preferito sapere che mia figlia fosse viva, anche se non mi avrebbe mai considerato la sua mamma, e per lei sarei rimasta un’estranea, ma almeno avrei saputo che stesse bene e che cresceva in un mondo pieno d’amore. Laurent ha sempre considerato Bree sua figlia, e il destino ha voluto che io e lui non avessimo altri figli, ma ciò non avrebbe tolto niente a lei. Lui stravede per Bree, devi vedere come la vizia in tutto, è una vera cocca di papà. ” Sorrise ripensando a quei momenti felici, e inconsciamente lo feci anche io, solo che nei miei pensieri al posto di Bree c’era Matthew.

“ Carmen io non ho idea di come dovrei comportarmi adesso, non so cosa fare… ”

Lei mi guardò serenamente, e poi mi prese una mano tra le sue “ Chiudi gli occhi. ”

“ Cosa? ” Non capivo il senso della sua richiesta.

“ Fidati di me, chiudi gli occhi. ”

Feci come mi disse, anche se ero piuttosto titubante, e attesi la sua prossima richiesta.

“ Adesso pensa alla tua vita; rivivi tutto quello che hai fatto: la fatica per diventare un bravo ballerino, la felicità che hai provato quando sei stato preso nella tua prima compagnia, la gioia quando ti hanno promosso solista. ” E mentre lei parlava le immagini di quello a cui lei si riferiva scorrevano nella mia mente, come in un film.

“ Pensa adesso  alla cosa più brutta che ti sia successa. ” E come un fulmine a ciel sereno l’immagine mia e di Bella accasciati sul pavimento di quell’ospedale, mentre attendevamo l’esito dell’operazione di Matthew, mi si parò di fronte.

“ E infine pensa al momento più bello della tua vita. ” E sorrisi quando davanti ai miei occhi vidi comparire l’immagine di me e Bella che svegliavamo Matthew la mattina del suo primo compleanno: era uno di quei momenti in cui mi era sembrato che noi potessimo essere davvero una famiglia.

“ Adesso puoi aprire gli occhi. ”

Feci come mi disse Carmen, e quando la mia vista si abituò nuovamente alla luce, la guardai: era ancora lì che mi sorrideva serena.

“ Perché mi hai fatto fare questa cosa? ” Non riuscivo a capire dove voleva arrivare.

“ Semplice, dimmi in quali ricordi siamo venute fuori io o Bree. ”

Il mio silenzio fu più eloquente di qualsiasi risposta, e sentii le mie gote andare a fuoco.

“ Se neppure il ricordo più brutto ti ha riportato a quella sera vuol dire che in cuor tuo la scelta è stata presa. ”

“ Ma come è possibile? ” Quando avevo sentito quello che pensavo avesse fatto Carmen alla bambina che portava in grembo mi ero sentito distrutto, ma a quanto pare la mia mente o meglio il mio cuore aveva scelto che il ricordo che più mi aveva segnato era stato quando avevo saputo dell’operazione di Matthew.

“ Edward, io non dico che allora tu non amassi Bree, ma il tuo amore era più una voglia di assumersi le proprie responsabilità credo, e quindi sei rimasto ferito ma non a tal punto come l’altro ricordo che la tua mente ha evocato. Non ti faccio una colpa di ciò, figurati, ero io la prima che era indecisa sulla bambina. Spero che adesso tu abbia le idee più chiare, e non rischiare di perdere la tua famiglia. ”

“ Grazie Carmen. ” L’abbracciai calorosamente, era stata una persona importante della mia vita, e sarebbe comunque rimasta la madre di mia figlia. “ Prometto che verremo presto a trovarvi con Bella e Matthew. ”

“ Ci conto, e poi faresti felice pure Bree. Da quando ha conosciuto il piccolo non fa altro che parlare di lui.”

 

Quando uscii dall’albergo di Carmen, ero molto più sereno. Con un sorriso sul volto mi diressi verso casa di Bella, dalla mia famiglia.

 

POV BELLA

Seduta sul divano avevo Matthew accanto e fingevo di guardare i cartoni con lui; in realtà la mia mente volava al pomeriggio di due giorni fa, quando la verità sulla storia di Carmen ci aveva colpiti come un fulmine a ciel sereno. Il mio cuore doleva al solo pensiero di quello che la famiglia di lei era stata capace di fare, a come sua sorella gemella l’avesse pugnalata alle spalle, e come lei si dovesse essere sentita quando aveva scoperto che la sua bambina era viva. In me era ancora vivido il ricordo di quando Rose mi aveva comunicato che il mio bambino doveva essere operato e immaginare che l’operazione sarebbe potuta andare male mi terrorizzava ancora ora che lo vedevo crescere sano, quindi non riuscivo ad immaginare con quanta forza quella donna era andata avanti per quei due anni.

E poi c’era Edward.

Neanche immedesimandomi in lui, potevo comprendere cosa avesse provato  sentendo quel racconto che sembrava essere uscito da un romanzo rosa. Da quel giorno non l’avevo più sentito. Aveva deciso di rimanere da solo e io rispettavo la sua scelta, perché lo amavo, ma il non sapere nulla mi stava logorando. Ero stata una stupida ad aspettare così tanto per decidere di confessargli il mio amore, perché non avevamo neppure avuto il tempo di godercelo; proprio quando mi ero decisa ad esternare i miei sentimenti qualcuno lassù aveva voluto punirmi, perché era chiaro che adesso la situazione tra me e Edward non sarebbe stata più la stessa. Lui avrebbe sicuramente seguito Carmen e la figlia in Europa, per cercare di conoscerla meglio, e io sarei rimasta qui da sola, a prendermi cura dell’unica cosa che mi rimaneva del nostro amore.

Ritornai al presente quando mio figlio mi accarezzò il viso ed esclamò “ Acca! ”
Meravigliata mi toccai le guance e le ritrovai bagnate di lacrime che non mi ero accorta neppure di star versando. Lo presi in braccio e lo strinsi forte al mio petto.
“ Non è niente piccolino, ora passa tutto alla mamma. ”
Lui in risposta si accoccolò con il visino contro il mio collo e iniziò a darmi tanti bacetti, e ringraziai il cielo che ci fosse almeno lui a tirarmi su. E per la prima volta piansi sulla spalla di mio figlio, mentre lui si aggrappava forte a me.
Sobbalzammo entrambi quando suonarono alla porta, e asciugandomi velocemente le lacrime, misi nuovamente seduto sul divano Matthew ed andai ad aprire; colui che mi trovai davanti mi lasciò di sasso.
“ Dio Bella cosa è successo? Perché stai piangendo? ” E prima che potessi anche solo pensare di rispondere mi ritrovai tra le braccia di Edward. Per un attimo mi abbandonai contro il suo petto, ispirando forte il suo profumo, per cercare di calmarmi, ma poi mi irrigidii e lo allontanai da me, e lui mi guardò senza capire il mio gesto.
“ Farà ancora più male quando te ne andrai. ” Singhiozzai, prevedendo che il motivo della sua venuta fosse dirmi che sarebbe partito insieme a Carmen e Bree.
Il suo sguardo era ancora più confuso e così mi affrettai a chiarire le mie parole “ E’ giusto che tu segua Bree, quindi ti chiedo di non avere più alcun contatto intimo con me, non riuscirei a farcela. ” E dicendo così la mia voce si spezzò e nuove, calde lacrime presero a scorrermi sulle guance, e mi voltai di spalle, per evitare che mi vedesse.
Subito le sue braccia cinsero la mia vita, e fece scontrare la mia schiena con il suo petto.
“ Io non vado da nessuna parte senza di voi. ” Mi sussurrò all’orecchio, e poi mi fece voltare verso di lui, stringendomi il viso tra le sue mani e asciugandomi le lacrime con i pollici.
“ Edward io non posso impedirti di conoscere tua figlia, non potrei vivere bene sapendo che tu sei rimasto qui per me, perché non sono abbastanza forte per andare avanti da sola. Io ti amo e per questo ti lascio libero di andare via, ma ti prego, non dimenticarti di Matthew: io posso vivere senza il mio compagno, ma lui non può farlo senza il suo papà. ” Lo guardai a lungo negli occhi e li vidi farsi lucidi. Prese un respiro profondo, scuotendo leggermente la testa, per poi avvicinare la sua fronte alla mia, e senza allontanarsi iniziò a parlare.
“ Prima di trarre qualsiasi conclusione lasciami finire di parlare, ok? ”
Feci cenno di sì con la testa e lui riprese. “ Ho conosciuto Bree in questi giorni. Oddio forse dire di conoscere una persona in due giorni è fuori luogo, ma posso dire di sapere qualcosa in più su di lei. È una bambina molto sveglia, adora disegnare, non le piace il pesce e fa un movimento con le mani, quando se le passa tra i capelli, identico al mio. ” Sorrise ripensando a quel particolare, mentre il mio cuore si stringeva, ma mi imponevo di rimanere in silenzio come gli avevo promesso, per poi continuare con il suo discorso.
“ Ma io non so nulla di lei, oltre questo, e soprattutto crede che io sia solo un amico di sua madre. Non potrò mai considerarla realmente mia figlia perché lei per prima non mi vedrà mai come suo padre. Se c’è una cosa che ho sempre creduto vera è che i figli sono di chi li cresce, non di chi li mette al mondo. E anche se non è stato per causa mia che non ho potuto crescere Bree, non posso strapparla adesso dalle braccia di Laurent, che la considera sua figlia. Pensa, quando oggi sono andato a trovarle, lei ha chiesto di Matthew, voleva giocare con lui, di me non gli importa nulla.
Ho parlato con Carmen, e le ho detto che se avrà bisogno di qualcosa potrà chiedere a me, ma è giusto che continuino a crescerla lei e Laurent, in fondo la piccola sa che sono loro i suoi genitori.
Ma amore mio, ti giuro che mai per un secondo ho pensato di abbandonare te e Matthew: siete voi la mia famiglia adesso. ” E avvicinò lentamente le sue labbra alle mie, per un bacio carico di dolcezza, mentre il mio cuore accelerava i battiti per la consapevolezza che io e Edward non ci saremmo separati. Lo strinsi forte a me, portando le mie mani ai suo capelli e facendo in modo che aderisse al mio corpo: la paura di perderlo era stata tale che volevo sentirlo presente il più possibile in quel momento. Sentivo come se un peso sul mio cuore si fosse finalmente dissolto, qualcosa che non sapevo neppure di avere, ma che adesso sapevo non esserci più.

Quando stavamo per approfondire il bacio, però, fummo interrotti da Matthew, che si aggrappò alla gamba del padre, pretendendo la sua attenzione. Edward si staccò da me, non prima di avermi nuovamente sfiorato le labbra con le sue, e lo prese in braccio.
“ Ciao campione di papà! Vuoi andare al parco con me e mamma? ”
Sorrisi a quelle parole e vidi gli occhi di mio figlio diventare luminosi come due stelle.
“ Tì, scila, scila. ”
“ E che scivola sia ” dissi, spingendoli fuori e chiudendomi la porta alle spalle.



** Mangia, prega, ama. Elizabeth Gilbert

Spero che la decisione presa da Edward non vi sembri troppo strana, ma io ho provato a mettermi nei suoi panni, e forse sbagliando, visto che non ho figli, penso che avrei preso la sua stessa decisione. Per me è un gesto totalmente d'amore quello che lui compie nei confronti della piccola Bree, lasciandola serena con la sua famiglia; se avesse rivelato la verità, a mio avviso avrebbe fatto solo un gesto egoistico, e a pagarne le conseguenze sarebbe stata la piccola.

Allora, eccoci giunti alla fine... i ringraziamenti e tutto li rimando all'epilogo, che arriverà la prossima settimana. Spero di non avervi deluse e che il finale vi piaccia. Un bacione e un grazie immenso a tutte, Paola.
PS: domani controllate la mia pagina autore, ci sarà una sorpresa, spero gradita ;)
   
 
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