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Autore: Jehanne    12/01/2012    5 recensioni
Tutto quello che la giovane Elis desiderava era un'avventura. Voleva solo esplorare la regione di Johto e diventare un'allenatrice. Ma, come molti sapranno, bisogna sempre stare attenti a ciò che si desidera, perché quando l'universo decide di accontentarci il risultato potrebbe non essere quello che si immaginava. Il mondo dei Pokémon sa essere crudele con un'allenatrice alle prime armi con il dono di attirare guai, fortuna (o sfortuna?) che non sarà sola, oh no, la compagnia non le mancherà di certo nel suo viaggio verso la lega. La domanda è: ci arriverà tutta intera?
[“Se hai ancora la mappa possiamo cercare un sentiero”
“Certo che ce l'ho ancora” Rispose acidello Silver, estraendo un foglietto spiegazzato dalla tasca “Ma ovviamente non siamo vicini a nessuna strada”
“Giusto, scusami. La prossima volta che vengo aggredita da un Pokémon gli chiederò se può gentilmente scaraventarmi sul percorso principale, chissà perché non ci ho pensato” ]
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, N, Nuovo personaggio, Silver
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Cap 26
Balletto 

Guardai la sfera fra le mie mani annoiata, seduta su uno dei cuscini-poltrona in una delle ultime file nel teatro di Amarantopoli. Neppure io conoscevo il motivo preciso per cui mi trovavo lì.

Ripensai a quella mattina e alla "sparizione" del mio compagno di viaggio.


Lo avevo trascinato a fare il giro turistico della città insieme a me, Silver aveva acconsentito riluttante e mi aveva seguito per un po'. Ad un certo punto però si era allontanato incuriosito da qualcosa, e con un "Continua pure la tua passeggiata, io vado a vedere cosa c'è là. Ci vediamo più tardi" Si era addentrato nella spoglia vegetazione che costeggiava il lato nord-ovest della città.

Quel ragazzo aveva la capacità di smaterializzarsi e scomparire dalla mia vista meglio di uno spettro. Mi chiedevo dove fosse e cosa avesse trovato di così interessante in un paio di cespugli e qualche albero rinsecchito.

Scossi la testa e tornai a studiare annoiata la pokeball vuota che tenevo in mano.
*Click*

Premetti il tasto al centro e quella si rimpicciolì fra le mie mani.

*Click* Grande.
*Click* Piccola.
 Avrei potuto continuare quello stupido gioco per ore.


Ormai ero un'allenatrice a tutti gli effetti. Avevo persino quattro medaglie (una delle quali vinta solo il giorno precedente) a dimostrare che l'idea di partire non era stata così cattiva.
Anzi... pensandoci bene era la migliore che mi fosse venuta da quando avevo scoperto di avere un cervello....

Ma c'erano ancora parecchie cose che non riuscivo a capire.

Per esempio come facevano in miei Pokemon ad entrare nelle pokeball;
Non avevo ancora scoperto tutte le funzioni del pokedex;
Né avevo compreso appieno il motivo perché Oak me lo aveva affidato.

 Se era vero che erano anni che il professore si dedicava allo studio dei Pokemon, come mi aveva detto, mi domandavo perché il mio dex fosse quasi vuoto a parte i dati di base!  E soprattutto perché avrei dovuto essere io a completarlo!

Si sà... I professori sono persone strane, quindi mi ero messa l'anima in pace e avevo smesso di farmi domande sul perché dovessi essere io a fare tutto il lavoro per catturare i Pokemon.

E poi il mistero più misterioso, quello che mi tormentava circa dal giorno in cui ero partita. Un mistero con un nome  e un caratteraccio.

Silver.
C'erano ancora molte cose che non avevo capito. Troppe per permettermi di dire che lo conoscevo.
Ero quasi certa che nessuno potesse dire di conoscere Silver.

Era senza ombra di dubbio una delle persone più singolari che avessi incontrato.
Riusciva a cambiare umore con la velocità di un lampo, trattarmi male e poi cercare un modo per farsi perdonare (senza ovviamente esplicitare le sue vere intenzioni... sarebbe stato troppo imbarazzante per lui ammettere di aver sbagliato)

Era orgoglioso, strafottente, antipatico, senza né cuore né sentimenti. Nascondeva qualsiasi emozione dietro una maschera di ghiaccio, fredda e inespressiva.

Chissà... forse quella che si sbagliava ero io... forse quella di Silver non era una maschera.

Eppure quei suoi modi di fare e il suo carattere scontroso che allontanava le persone, con me aveva l'effetto contrario. Invece di respingermi mi attraeva e mi incuriosiva, spingendomi a cercare una ragione al suo comportamento.

Distolsi lo sguardo dalla pokeball fra le mie mani alzando gli occhi verso il palcoscenico dove una donna con un kimono colorato ballava sulle note allegre di una melodia a me sconosciuta.

Scossi la testa come se quel semplice gesto potesse aiutarmi a non pensare al mio rivale adesso compagno Silver.

La mia mente era abbastanza intricata anche senza il suo aiuto.

D'un tratto la musica che aleggiava nella stanza si interruppe. La donna sul palco si era fermata e guardava allarmata un uomo in piedi fra il pubblico.
"Questo spettacolo è uno schifo!!" Gridò quest'ultimo "Vi faccio vedere io un vero spettacolo!"

Notai il cappello di forma quasi rotonda che quello portava sulla testa e la maglietta nera aderente.
-Quel tipo l'ho già visto da  qualche parte...Pensa testa di barbabietola, pensa!-

No, non ero mai stata brava a riconoscere le persone, a meno che non fosse davvero importante.


Il tizio vestito di nero si mosse, superando goffamente le persone sedute ai loro posti e rischiando di inciampare più o meno ad ogni passo.

Smisi di rovistare nell'archivio dei miei ricordi e mi alzai in piedi, c'era un modo semplice e immediato per capire chi diavolo fosse quell'uomo senza dovermi spremere le meningi.

Tossii per attirare l'attenzione "Scusi? Chi diavolo è lei?" L'uomo si voltò, guardandomi irritato per averlo interrotto
"Potrei farti la stessa domanda ragazzina..." fece una pausa per guardarmi meglio, una volta che ebbe capito che non somigliavo a nessuno di sua conoscenza piegò la testa di lato e scoppiò a ridere "Cosa ti è successo mocciosa? Hai litigato con il parrucchiere?"


Mi paralizzai, ogni singolo muscolo si era bloccato a causa della mia irritazione.
In quel momento avrei sbriciolato qualsiasi cosa avesse avuto la sfortuna di capitarmi fra le mani. Come si permetteva uno che va in giro vestito da spazzacamino di criticare i miei capelli e la loro colorazione?!

Finalmente capivo come doveva sentirsi Silver quando lo canzonavo per la sua originale capigliatura...

Giurai segretamente di ridurre al minimo le mie battutine e i nomignoli che il ragazzo aveva sopportato fino ad ora con una pazienza degna di un monaco tibetano. Dovevo essergli grata per non avermi polverizzata. Perché al suo posto io lo avrei fatto.

Se c'era una cosa che odiavo era essere derisa! Non che fossi una ragazza permalosa, ma vedere la gente che mi prendeva in giro così esplicitamente mi faceva letteralmente imbestialire.

"Sei la fata turchina?" Rincarò il tizio che aveva interrotto lo spettacolo. 

Adesso che guardavo meglio, potevo vedere una grossa "R" rossa sulla maglietta.
-Bene, un'altra recluta del Team Rocket...- Pensai.

L'uomo salì tranquillamente sul palco senza smettere di fissarmi "Sta' a vedere ragazzina, ti mostro come ballano i veri uomini! Quindi mettiti  seduta e ammira la mia performance!"

Obbedii e mi sedetti per terra sbuffando come una pentola a pressione. Intanto l'uomo si era posizionato al centro della scena e stava improvvisando un balletto saltellando quà e là, aggraziato quanto può esserlo l'incredibile Hulk con un tutù da ballerina.

Non sapevo se definire quella danza ridicola o ripugnante.

"Hop! Hop!" Strillò, sembrava un gabbiano a cui hanno appena rubato l'acciuga appena catturata "Avete visto? Hop, hop!"

Ad ogni -hop- saltava e divaricava le gambe in aria per poi riatterrare pesantemente nella stessa posizione in cui era partito.

"Passé, Plié " annunciò prima di eseguire i suddetti passi "Egalité, liberté, fraternité!" continuò convinto.
"Ho bisogno di un caffé..." continuai io, facendo rima con quello che aveva appena detto.

Per una combinazione di coincidenze fortuite, dopo l'ennesimo passo di danza, la recluta inciampò e cadde rovinosamente con un tonfo che rimbombò in tutta la sala.

"Grazie Arceus" sussurrai rivolta al soffitto. "Bene, lo spettacolo è finito!" dissi alzandomi i piedi e attirando l'attenzione di tutti. Persino il ballerino che ancora si contorceva per il dolore si voltò a guardarmi, storsi la bocca mentre quello mormorava imprecazioni miste a gemiti "Forse è meglio chiamare un medico..." ragionai.

"Ferma dove sei!" gridò il tizio ancora accasciato a terra.
"Neanche morta" risposi voltandomi verso l'uscita.
colpa tua se sono caduto, mi hai distratto!" ma io lo ignorai bellamente fingendomi sorda.

-Non ti sento, non ti sento...-

"Hey! Non fare la finta tonta, sto parlando con te!!" strillò di nuovo.
Le reclute del team Rocket erano davvero delle persone strane.

-Non sento...-


"Sei sorda mocciosa?!"
"SI! Problemi? Soffro di sordità momentanea!" e fu così che per colpa della mia boccaccia feci saltare una fantastica copertura.
"Allora ci senti..." Sorrise soddisfatto.

"Sì, ma non tempo per ascoltarti mi spiace..." mi guardai il polso fingendo di controllare un orologio invisibile "Devo...Io...Credo di..." balbettai senza sapere cosa dire, mentre indietreggiavo verso l'uscita

"Ho lasciato il gatto nel forno, ciao!" Aprii la porta e la richiusi svelta, poi mi allontanai il più possibile da quel teatro. Avevo parlato così in fretta che non sapevo neppure cosa avevo detto, ma chissà perché avevo la sensazione che non fosse niente di furbo.

*     *     *

Mi avvicinai al boschetto nel quale avevo visto entrare Silver qualche ora prima, sicura che si trovasse ancora lì, anche se mi aveva detto che ci saremmo incontrati al centro Pokemon non c'era traccia di lui nella hole e nemmeno nella sua stanza.

Spostai con la mano un cespuglio che mi intralciava il passaggio e proseguii fra l'erba che mi arrivava fin sopra le ginocchia alla ricerca del mio compagno.

"Crow!" Un uccello dalle piume nere svolazzò fra le foglie degli alberi, scegliendosi un bel ramo su cui posarsi, poco dopo sentii un fruscio e un cespuglio si mosse.
Mi fermai e mi misi in ascolto cercando di capire chi ne fosse la causa, ma il verde spento della vegetazione era tornato immobile e silenzioso.

"Crow... Crow" il Pokemon corvo ricominciò con il suo verso fastidioso interrompendo così il silenzio. Si guardò intorno, anche lui alla ricerca della fonte dei rumori.
Il fruscio si ripeté, questa volta più vicino e potei giurare di aver visto dei ciuffi rossi spuntare fra l'erba alta.

Il volatile nero iniziò ad agitarsi, aprì e chiuse il becco aguzzo facendolo schioccare. Mi avvicinai cautamente all'albero su cui si trovava il Pokemon, quello non mi degnò della sua attenzione, sembrava troppo impegnato a scrutare i dintorni.

Uno Sneasel balzò improvvisamente fuori dai cespugli e si lanciò contro l'uccellaccio, lo afferrò con gli artigli ed entrambi piombarono a terra. Quest'ultimo lottò per liberarsi sbattendo più volte le ali, tentò di riprendere il volo ma appesantito dall'altro Pokemon impiegò molte più energie e tempo per prendere quota.

Poco dopo l'animaletto grigio cadde di nuovo al suolo schiacciando un po' d'erba nell'impatto, si rialzò e si tolse di dosso le piume che aveva stappato al suo avversario, poi sparì anche lui.

 Non avevo ben capito cosa fosse successo durante quel piccolo scontro, ma non doveva essere particolarmente rilevante...
Adesso però una domanda mi sorgeva spontanea: perché uno Sneasel gironzolava per Amarantopoli invece di starsene sulle montagne? Forse il suo allenatore era nei paraggi, speravo che l'allenatore in questione fosse Silver, dopotutto anche lui aveva uno Sneasel.

Avanzai con difficoltà fra l'erba ancora più alta di prima, stavolta ero immersa nel verde fino alla vita. Camminavo piano, lenta e con cautela, non volevo rischiare di inciampare i qualche ostacolo nascosto dalle foglie.

Un passo dopo l'altro mi ritrovai nuovamente davanti al Pokemon corvo, anche stavolta era appollaiato sul ramo di un albero. Decisi di avvicinarmi per guardarlo meglio, non avevo ancora capito che specie fosse e intendevo rimediare ma da quella distanza non vedevo abbastanza bene.

Iniziai a muovermi ma prima che potessi rimettere il piede a terra qualcosa mi afferrò la caviglia e mi fece affondare nell'erba.
Stavo per urlare ma la stessa mano che fino a poco prima arpionava la mia gamba mi tappò la bocca.

"Guai a te se fai scappare quel Murkrow" mi sibilò all'orecchio il mio cosiddetto "rapitore".
"Sai Silver, certe volte mi chiedo se hai tutte le rotelle al posto giusto..." sussurrai in risposta una volta che ebbi riavuto la bocca libera.
Il rosso non disse altro e tornò a scrutare i dintorni spostando di poco un ciuffo verdastro davanti a lui.

"Cosa stai facendo?" chiesi sottovoce avvicinandomi un po'.
Mi guardò come se fossi scema "Secondo te?"
"Conti le formiche?"
Scosse la testa e le sue labbra su incurvarono in un mezzo sorriso "Adesso fai silenzio e lasciami lavorare, voglio catturare quel Murkrow" disse indicando lo stesso corvo che qualche minuto prima avevo visto lottare contro Sneasel.

Quindi l'uccellaccio dalle piume nere era un Murkrow, chissà perché non avevo tirato fuori il pokedex per controllare.

"E perché vuoi catturare quella specie di corvo?"
"Affari miei" rispose sintetico senza staccare gli occhi dall'albero.
Fare quattro chiacchiere con quell' individuo era impossibile, sospirai rassegnata e rimasi in silenzio aspettando che fosse Silver a fare qualcosa.

Ma quello se ne stava fermo, immobile acquattato fra l'erba alta a fissare un Pokemon altrettanto immobile.

La scena mi sembrava un quadro, dove le immagini erano state fissate sulla tela, catturate dalle pennellate di un anonimo pittore. La cosa che mi piaceva di più di quell'immagine era il bizzarro colore dei capelli del mio compare che risaltava in contrasto con i verde delle foglie, e il corpo nero dell'uccello che sembrava indossare un cappello per colpa della forma delle penne sulla sua testa.

Senza farmi notare scattai una foto con il dex (sì, il pokedex poteva fare questo e altro! Le immagini avevano anche un'ottima risoluzione, ed io che pensavo che fosse una calcolatrice*...).

Silver si mosse, provocando lo stesso fruscio che avevo sentito qualche minuto prima, avanzò lento verso il corvo rimanendo nascosto, mentre prendeva una sfera pokè vuota dalla tasca.

Fece uno strano gesto con la mano e preparò la ball, poi dal verde che ci circondava spuntò il suo Sneasel che si diresse svelto verso il Pokemon ma invece di attaccarlo si limitò a bloccarli le ali per impedire che fuggisse mentre il suo allenatore lanciava con precisione la pokeball e incrociava le dita sperando di catturarlo con successo.

La sfera assorbì il Murkrow, cadde a terra e oscillò come le avevo visto fare già altre volte. Vibrò e brillò per qualche secondo, desideravo ardentemente che non si liberasse, volevo uscire da quel mare di erba e visto che avevo già ottenuto la mia medaglia potevo anche andarmene da quella città.

Qualcuno ascoltò il mio desiderio e mi accontentò, la ball si fermò e venne raccolta dal ragazzo che ridacchiava soddisfatto.

"Adesso mi dici perché era così indispensabile catturare l'uccellaccio?" chiesi stiracchiandomi.
"Uff.." sbuffò "Solitamente i Murkrow non vanno in giro di giorno, mi sembrava il momento migliore per provare ad acchiapparlo, non è molto a suo agio alla luce del sole"
"Ooohh" feci annuendo come una scema, la logica del rosso non faceva una piega ma io rimanevo dell'idea che strisciare fra l'erba era un operazione piuttosto imbarazzante.

"Novità?" continuò il ragazzo assicurando il nuovo arrivato nella sua squadra in un posticino della cintura.
"Sono stata a teatro e ho visto una recluta del team Rocket che si credeva un ballerino di danza classica. Avresti dovuto esserci, era una scena ridicola" accennai un sorriso mentre ricordavo il tipo strambo che saltellava per il palco gridando "Hop!"

"Possiamo andarcene da questa città?" mi alzai e mi fermai ad aspettare una risposta da parte di Sil.
"No" fece secco.
Spalancai gli occhi incredula "Perché?! Devi catturare qualche altro uccello del malaugurio?"
"No"
"Che fantasia... Hai finito di rispondermi a monosillabi?" riecco la mia innata acidità che tornava a farsi sentire.
"Hn"
Quel ragazzo mi avrebbe portato sull'orlo di una crisi di nervi prima o poi.

Sbuffai e girai sui tacchi.
Stupido Rossino, perché era così difficile andare d'accordo con quell'idiota? E perché non poteva parlare come una persona normale?

"Bene, allora me ne vado. Quando avrai finito con le tue diavolerie mi troverai al centro Pokemon" Alzai la testa con un movimento secco e irrigidii il collo come una capricciosa ragazzina snob e ricominciai a nuotare nel mare di erba fino a che non ne fui uscita.

Stupido Silver... Possibile che avesse sempre cose importantissime e segretissime da fare?

 



Author's nook:
è un capitolo corto, stupido e inconcludente, lo so e me ne assumo la responsabilità ma devo riprendermi dal blocco dello scrittore.
Sepero che non sia terribile come lo vedo io, fatemelo sapere per favore.

Elis Strange
La regina del Sottoscala.



  
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