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Autore: Evelyn Wright    12/01/2012    1 recensioni
Non c'è niente di peggio di un destino avverso, capace di rendere la tua vita un vero inferno senza che tu possa fare nulla per impedirlo, ma forse un destino negato può essere anche peggio di un destino avverso. E' quello che è accaduto alla protagonista di questa storia, Eyleen, che si ritroverà catapultata nel mondo magico di Camelot. Riuscirà a ritrovare la pace in un mondo che non conosce, insieme a Merlin e Arthur?
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino, Nuovo personaggio, Principe Artù
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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Ciao a tutti miei cari lettori/lettrici!! ^^ Sono davvero contenta che qualcuno ha avuto il coraggio di leggere il primo capitolo di questa storia, anche perchè io in primis non ne ero affatto convinta di quello che avevo scritto per via delle mille idee che mi giravano in testa per portare Eyleen nel mondo di Camelot XD Devo confessare che questa idea della lettrice che trasporta la ragazza a Camelot mi è venuta realmente quando la lettrice era venuta a fare lezione nella nostra classe e mentre lei parlava avevo partorito questa assurda idea! Quindi non l'ho ascoltata per niente sebbene io adori sinceramente l'Inghilterra e tutto ciò che riguarda questa popolazione.. Beh che dire? Ci eravamo lasciati con Merlin che decideva di portare Eyleen dal medico di Camelot, naturalmente il nostro Gaius! Riusciranno i nostri eroi nell'impresa o Eyleen ne combinerà una delle sue? Lo scoprirete solo leggendo!

Buona lettura, Evelyn.

Destiny Denied

 

Capitolo 02:

Si era presentata come Eyleen e questo aveva segnato una svolta significativa nella sua vita perchè sapeva che la vecchia Roberta non poteva più esistere in un mondo diverso da quello in cui era abituata a vivere e tutto quello che prima era la sua vita ora non poteva esistere più. Cambiare il suo nome in Eyleen le era sembrato la cosa giusta da fare, sebbene sentisse ancora una volta quell'immancabile senso di vuoto riconoscendo che non aveva avuto alcun potere decisionale in questa vicenda perchè quella Mary Scott aveva deciso di trasportarla in quel luogo e chissà chi altri invece le avevano negato la vita a cui era stata sempre stata destinata portandola nel futuro.

Solo ora notava gli abiti di Merlin e comprese che si trovavano davvero in tempi molto antichi e i suoi vecchi jeans e il maglione che indossava stonavano di certo con l'abbigliamento dell'epoca e si chiese come Merlin non si fosse accorto della cosa e non l'avesse trovato bizzarro, ma evidentemente non era un problema suo e voleva semplicemente portarla dal medico di cui era un apprendista. Di certo questa era una vera sorpresa perchè non ricordava che le leggende narrassero di un Merlin che faceva l'apprendista medico, ma c'erano tante cose che le leggende omettevano mentre altri pezzi della storia li esageravano proprio. Ma il dubbio più atroce era appunto il fatto che Merlin poteva anche non essere quel Merlin, anche se le coincidenze erano troppe.

Chi avrebbe mai chiamato poi il proprio figlio Merlin? Era un nome troppo particolare e di solito nei tempi antichi erano troppo tradizionalisti per sbizzarrirsi con i nomi, tutti evidentemente tranne la madre di Merlin che gli aveva donato quel nome. Ed ora la domanda sorgeva spontanea: come avrebbe fatto a capire se Merlin era davvero quel Merlin? Non gli poteva mica dire: "Ma tu sei un mago?" per poi scoprire quale fosse stata la sua reazione! Ma era quasi certa che si trattasse di lui perchè Mary Scott prima di trasportarla in quell'epoca le aveva fatto parlare di re Arthur e della leggenda a lui legata, quindi perchè non doveva essere quel Merlin?

Le sembrava davvero strano lo stare sulla schiena del leggendario mago Merlin che con un accenno di fiatone la stava trasportando verso il castello, e si sentì un pò in colpa per questo, ma non poteva negare di essere un pò più tranquilla adesso che non era più sola. Stava andando verso un castello pieno di gente, sarebbe stata curata e conosceva Merlin, anche se non credeva che dopo l'avrebbe più rivisto perchè non voleva approfittare della sua gentilezza, ma dove poteva andare? Non aveva uno straccio di soldi con sè, nè sapeva cosa fare per sopravvivere in un epoca a cui non era affatto abituata e probabilmente le sarebbe capitato di dormire per strada, ma che scelta aveva?

Ripensò alla sua vita tranquilla nella città in cui viveva fino a quella mattina e si ricordò improvvisamente delle persone che l'avevano cresciuta fino a quel momento e un immenso dolore si propagò all'interno del suo corpo lasciandola letteralmente senza fiato. Non li avrebbe più rivisti. Non avrebbe più rivisto quella peste di suo fratello, nè sua madre e nè suo padre che nonostante tutto le volevano bene e lei gliene voleva pure anche se non riuscivano affatto a comprendersi, ma che importanza poteva avere se c'era dell'affetto?

Calde lacrime le rigarono il volto e si strinse a Merlin mentre inesorabilmente bagnava la sua maglietta senza neanche farci caso, e con le lacrime agli occhi e il cuore stretto in una morsa si lasciò sfuggire un singhiozzo che avvertì Merlin del suo stato d'animo e impercettibilmente anche lui la strinse di più a sè come se volesse aiutarla a superare il dolore con la sua sola presenza, ma non chiese il motivo del suo pianto ed Eyleen lo ringraziò per questo perchè non avrebbe saputo cosa dirgli nè come spiegargli che veniva dal futuro e che era stata trasportata lì per ritornare al suo vecchio destino. Poteva anche prenderla per pazza anche se era il Merlin delle leggende! Venire dal futuro era un qualcosa che nessuno avrebbe capito, quindi si asciugò le lacrime con determinazione e fece un enorme respiro profondo per tentare di ritrovare nuovamente la calma perduta, mentre il battito del suo cuore si ristabilizzava.

- Merlin, mi potresti dire in quale città ci troviamo? - chiesi indicando con un dito il castello proprio di fronte a noi, sperando con tutto il cuore che mi prendesse per una forestiera che vagabondava per quelle zone senza una meta precisa.

- Quella è Camelot, il regno di Uther Pendragon.. Non te l'ho detto, ma sono anche il servitore di suo figlio, Arthur Pendragon.. Il solito borioso asino reale! Non fa altro che ordinarmi le cose più impossibili.. "Lucida la mia armatura Merlin! Pulisci la mia stanza Merlin! Vai a strigliare i cavalli e mentre che ci sei pulisci anche le stalle Merlin".. Beh, non ho un attimo di pace – disse e con quelle parole fece spuntare un timido sorriso sulle labbra di Eyleen che finalmente ebbe la conferma di trovarsi realmente all'epoca di re Arthur e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, anche se era evidente che qualcosa era cambiato dalla leggenda. Merlin in primis doveva essere un uomo anziano con la barba eppure eccolo che si portava sulle spalle una ragazzina sconosciuta e non era per niente vecchio e faceva il servitore di re Arthur. Eyleen non poteva realmente crederci!

Che cosa aveva amato per tutti questi anni? E se Arthur Pendragon non era come lo dipingevano le leggende? E se era veramente un asino reale che si comportava arrogantemente come la maggior parte degli stupidi ricconi? A questo non voleva realmente pensarci per paura di aver perso diciotto anni della sua vita ad adorare qualcuno che non se lo meritava affatto. Tutti gli ideali di uguaglianza, giustizia, speranza e tanti altri che erano troppi da elencare erano nati a Camelot sotto il regno di re Arthur e non doveva, anzi non poteva essere tutto falso! Almeno questo doveva essere vero.

- Deve essere difficile per te lavorare come suo servitore Merlin.. Soprattutto se sei davvero il mago più potente del – ops! - disse lei tappandosi violentemente la bocca mentre il corpo di Merlin si paralizzava letteralmente nel sentire quelle parole. La lasciò cadere bruscamente a terra e con uno sguardo misto tra incredulità, spavento e rabbia, la guardò dritto negli occhi e le disse con un acceso tono di voce – E tu che cosa ne sai? Sei forse una strega? Una druida? E poi chi te lo dice che io sia un mago, eh? Io non sono affatto un mago.. sono solo il servitore del principe Arthur – e continuò a guardarla con rabbia mentre i suoi occhi di un colore che Eyleen non aveva mai visto, di un azzurro misto al grigio, mandavano quasi letteralmente lampi che lei avrebbe giurato che avrebbero potuto anche ucciderla all'istante.

Ma cosa le era saltato in mente? Sapeva tenere quella cavolo di boccaccia chiusa? Aveva mantenuto i segreti di tutti per tutta la sua breve vita ed ora che cosa cavolo le prendeva? Era forse diventata davvero matta per tutte le botte che aveva preso?

- Beh, ecco vedi.. Non.. Stavo solo scherzando! Si.. Si! Era solo uno scherzo! Uno stupido scherzo.. Non credo affatto che tu sia un mago.. No.. No.. Come potresti esserlo? - ma il mago continuava ancora a guardarlo con un cipiglio sospettoso così lei non resistette più e come una povera ingenua confessò tutto dandosi della stupida sola. Non era mai stata capace di mentire.

- Oh, e va bene! So che sei un mago Merlin.. Un mago è riduttivo perchè diventerai, se non lo sei già, il più grande mago di tutti i tempi al fianco di Arthur Pendragon che governerà saggiamente queste terre.. O almeno è così che la leggenda racconta. Non sono nè una druida nè una strega.. Non sono magica! Non ho alcun potere.. Ti prego di credermi e di non abbandonarmi qui.. Ti prego! - disse lei con sguardo così carico di dolore e speranza che il mago capitolò e si portò una mano ai capelli come se stesse ragionando sul da farsi prima di prendere una decisione definitiva. Eyleen sentiva però che le sue parole l'avevano convinto, anche perchè erano totalmente vere, e sperava davvero che il buon cuore del ragazzo lo capisse e la portasse nuovamente con sè al castello. Non voleva rimanere ancor una volta sola, o sarebbe impazzita.

- Non hai alcun potere magico? Fatico a crederlo, ma il mio cuore mi dice che sarebbe ingiusto lasciarti qui in mezzo al nulla e con una ferita per di più, quindi ti porterò con me al castello. Giurami che non dirai a nessuno quello che sai! Giurami che il mio segreto è al sicuro con te.. Giuramelo altrimenti non potrò portarti con me.. La magia è bandita a Camelot! Chiunque viene accusato di stregoneria è condannato al rogo ed io ho una missione troppo importante che deve essere compiuta.. Non posso correre rischi! Giura Eyleen.. - e la ragazza naturalmente non se lo fece ripetere due volte e giurò con quanto fiato aveva in gola mentre altre lacrime le ricadevano sul viso. Era sempre stata dalla lacrima facile per via della sua profonda sensibilità, ma le aveva sempre odiate perchè mostravano il suo lato debole e fragile quando avrebbe preferito che nessuno ne fosse a conoscienza e che la credessero praticamente un osso molto duro.

- Va bene.. Non parliamone più.. Fai conto che questa conversazione non ci sia mai stata, ed ora è meglio andare prima che faccia buio. - disse Merlin riprendendola di nuovo sulla schiena, ma questa volta Eyleen cercava di mantenere le distanze come se temesse una nuova reazione da parte di Merlin e lui ne aveva ben donde perchè stava andando tutto così meravigliosamente bene e lei aveva dovuto rovinare tutto con una semplice frase.

- Mi dispiace di averti spaventato Merlin.. Io non avevo alcuna intenzione di dire niente neanche a te di quello che sapevo, ma purtroppo sono una stupida incapace che non combina niente di buono.. Non sapevo neanche dove fossi finita prima di incontrare te.. Una magia mi ha portata qui, anche se non so per quale assurdo motivo, ma so che c'entra con il mio destino. - disse lei mentre una nuova ondata di tristezza si impadroniva della sua mente e tirò su col naso ricacciando le lacrime che premevano per uscire fuori. Oh si, ora ne aveva davvero abbastanza di queste lacrime!

- Anche tu hai un destino complicato? Benvenuta in famiglia.. Ormai ci ho fatto il callo e mi sono rassegnato.. Una magia ti ha portata qui? - chiese lui improvvisamente incuriosito mentre arrivavano davanti alle porte dell'immensa città e per un attimo Eyleen rimase completamente affascinata dal luogo mentre osserva tutte le persone che si apprestavano a svolgere le loro faccende. Quella era sicuramente la città bassa perchè il castello vero e proprio si poteva scorgere ancora in lontanza dal punto in cui cui si trovavano.

Fu investita dall'odore di diversi cibi ed il suo stomaco borbottò per la fame e lei si ricordò improvvisamente che quella mattina non aveva neanche fatto colazione, ma ora doveva concentrarsi su Merlin e sulla domanda che le aveva posto. Gli raccontò brevemente che una donna che non aveva mai visto l'aveva rapita dal luogo in cui era nata, omettendo volontariamente che si trattava del futuro, trasportandola con la magia a Camelot dicendo che era ora che tornasse al suo vero destino. Gli spiegò che non poteva neanche tornare a casa perchè non sapeva dove essa si trovasse e lui fece un timido cenno di assenso con il capo mentre salutava un uomo con un carretto diretto verso l'enorme porta da cui eravamo entrati.

Restarono per un pò in silenzio, ognuno immerso in un mare di pensieri che sembravano assorbirli completamente, e Merlin continuava a camminare inesorabile verso la sua meta. Eyleen non credeva davvero che quel ragazzo mingherlino potesse resistere ancora molto con il suo peso sulle spalle, ma era molto più resistente di quello che si poteva pensare infatti a parte un leggero fiatone era ancora in grado di trasportarla su e giù per la città.

Il loro pensiero fu riscosso da un rumore di zoccoli in avvicinamento ed entrambi si girarono nella direzione da cui proveniva il suono e gli occhi di Eyleen caddero inesorabilmente sulla figura dell'uomo più bello che avesse mai visto, dal portamento così regale da sembrare davvero il principe azzurro dei suoi sogni, e poteva scorgere anche da quella distanza i suoi capelli biondi che brillavano alla luce del sole morente, mentre con andatura lenta e sicura si avvicinava sempre più. Merlin per un attimo si pietrificò prima di imprecare mentalmente stringendo ancora di più a sè Eyleen che non comprendeva cosa stesse accadendo al mago.

- Merlin! Che cosa fai qui in giro a bighellonare? Non ti avevo forse assegnato dei compiti da svolgere? - e l'uomo a cavallo si fermò proprio di fronte alle due figure guardando Merlin in un modo che ad Eyleen non piacque per niente, un misto tra la sufficienza e l'incavolato che stonava con il viso d'angelo che l'uomo si ritrovava. Eyleen capì ben presto di trovarsi di fronte ad Arthur Pendragon ma non aveva nulla di buono e generoso come le leggende narravano e si chiese realmente se avesse venerato un uomo per tutti questi anni per nulla.

- Non ti avevo detto forse di pulire le mie stalle, lavare i miei pavimenti e lucidare la mia armatura? Che ci fai qui così sfaccendato? - chiese ancora il principe Arthur squadrando da capo a piedi il suo servitore che cercò di accampare una scusa per non sentire ancora il tono di rimprovero di Arthur.

- Niente mio signore! Gaius mi aveva ordinato di raccogliere per lui alcune erbe e sono uscito fuori Camelot.. Andrò immediatamente a fare quello che mi è stato ordinato! - disse Merlin cercando di mantenere un profilo basso, ma più Eyleen ascoltava più aumentava la sua voglia di urlare in faccia ad Arthur tutto quello che pensava del suo comportamento tanto che dovette farsi male per non parlare. Ma cosa le era successo? Lei di solito non parlava mai, nè tantomeno contestava i comportamenti altrui, e allora da dove veniva fuori tutta questa voglia di parlare e di urlare in faccia al prossimo? Non era per niente da lei!

- Ah si? E dove sono le erbe di grazia? Io vedo solo una ragazza sulla tua schiena, Merlin – e lo sguardo di Arthur la penetrò fin nel profondo e per un attimo si perse nei suoi occhi incredibilmente azzurri chiedendosi ancora una volta perchè mai lei invece era nata con gli occhi marroni e con uno sbuffo spazientito non riuscì più a trattenere le parole.

- Non vedete da voi che sono ferita? - disse Eyleen indicando il suo ginocchio incrostato di terra e sangue – E' logico supporre che mi abbia prestato soccorso e che non abbia avuto il tempo di prendere le sue erbe, ma non mi aspetto che voi lo comprendiate, in fondo non siete solo e soltanto un asino reale? - e non appena ebbe compreso quello che aveva detto si tappò violentemente la mano con la bocca maledicendo per l'ennesima volta in quella giornata quella sua boccaccia!

Lo sguardo del principe Arthur passò dal sorpreso, all'incredulo e all'incavolato nel giro di pochi secondi ed anche Merlin girò lo sguardo per osservare il viso di Eyleen che intanto era diventato paonazzo dalla vergogna e dalla paura per quello che aveva osato dire.

Doveva esserle seriamente accaduto qualcosa perchè sembrava mancare di responsabilità se riusciva a spifferare, per fortuna al diretto interessato, un segreto che doveva rimanere tale e ad insultare l'erede al trono di Camelot che poteva sbatterti in prigione in meno di un attimo.

Vide che il principe stava puntando un dito minaccioso proprio all'altezza della sua testa e si aspettò di ricevere una punzione esemplare, ma fu Merlin a toglierla dai pasticci e non potè fare a meno di ringraziarlo mentalmente per quello che stava facendo per lei.

- Sire, la ragazza è caduta in un fosso e temo che abbia sbattuto la testa troppo forte.. Anche prima delirava ed è per questo che ho deciso di portarla da Gaius.. Sarebbe un pericolo per se stessa in questo momento! Non voleva sicuramente offendervi, ma non è in sè. - e per tutta risposta Eyleen si appoggiò con il mento sulla spalla di Merlin fingendo davvero di avere qualche rotella fuori posto e indicò un punto imprecisato davanti a Merlin con entusiasmo prima che lui le rispondesse – Ehm.. Si Eyleen.. Molto carino.. - e il mago si rivolse di nuovo ad Arthur con una faccia come a voler dire "Visto?" e gli chiese immediatamente il permesso di proseguire per portarla dal medico.

- Si.. Beh.. Portala via prima che cambi idea! - disse il principe guardando con un sopracciglio alzato Eyleen che continuava ad indicare in giro con un enorme sorriso stampato in faccia ed il principe si allontanò in groppa al suo cavallo continuando a guardarla con sguardo dubbioso prima di fermarsi e dire – Ah, Merlin.. Tienila d'occhio! - e detto questo si allontanò definitivamente dai due ragazzi continuando a guardare la ragazza con uno strano cipiglio finchè la sua figura non scomparve all'orizzonte ed Eyleen emise un sospiro di sollievo accasciandosi esausta sulla spalla di Merlin.

- Ma come diamine ti è saltato in mente di insultarlo? - chiese Merlin girando di nuovo lo sguardo verso Eyleen che intanto cercava di trovare una scusa a quello che aveva fatto, non trovandone nessuna che potesse andare bene. - Lo sai vero che lui è il principe ed il futuro re di Camelot? Ti avrebbe potuta spedire nelle prigioni, o peggio alla gogna! Ed io ne so qualcosa.. - disse Merlin continuando a camminare in mezzo alla folla come immerso in cattivi pensieri prima di scansare abilmente una cesta posta in mezzo alla strada.

- Merlin non ne ho idea.. Temo che mi sia successo qualcosa quando la strega mi ha trasportata qui perchè non riesco a trattenere i miei pensieri.. Così come è successo con te! Grazie per avermi salvata di nuovo.. - dissi stringendomi di più a lui per posizionarmi meglio sulla sua schiena. Non riuscivo davvero a capacitarmi di come ancora riuscisse a tenermi su, ma era meglio così perchè altrimenti non sarei mai riuscita ad arrivare fin dal medico di corte.

- Questo è un grosso problema.. Non so se la prossima volta riuscirò ancora a salvarti.. - disse sincero ed Eyleen lo apprezzò ancor di più per questo prima che tra loro scendesse il silenzio ed il mago continuasse a camminare imperterrito verso il castello di Camelot.

Eyleen si rendeva conto di dover fare qualcosa per frenare questa sua voglia di spifferare a i quattro venti tutto ciò che pensava, ma non sapeva realmente come fare perchè non aveva mai avuto questi problemi. Era stata sempre remissiva nei confronti degli altri e non aveva mai espresso un parere personale su nessuna questione, neanche a scuola quando era richiesto, pensando vivamente che il suo parere non interessasse a nessuno. Che si stesse sfogando? No, perchè Eyleen aveva sempre avuto molto buonsenso e non si sarebbe mai messa contro qualcuno di sua spontanea volontà, nè tanto meno avrebbe insultato un principe! L'unica cosa che poteva fare era incolpare la magia di Mary Scott, perchè tutto era accaduto per colpa sua e si rendeva conto che una magia non si poteva combattere facilmente, soprattutto perchè non sapeva quale magia fosse in atto. Beh, non è che proprio se ne rendesse conto, ma si affidava a quello che aveva letto nei libri fantasy perchè lei di magia non ne sapeva proprio nulla.

Arrivarono ben presto alle porte del castello di Camelot ed il mago entrò nel cortile interno, oltrepassando normalmente le guardie alle porte, e lei ammirò il castello dall'esterno trovandolo davvvero magnifico tanto che rimase per un pò con la bocca aperta senza alcun ritegno.

Non si accorse che il mago aveva svoltato verso una direzione imprecisata se non quando si ritrovò in un corridoio da cui naturalmente non poteva ammirare più le bellezze del castello di Camelot e riportò la sua attenzione sulla strada che stava percorrendo Merlin, rendendosi conto che neanche volendo non sarebbe riuscita a memorizzare la strada.

Il mago si fermò davanti ad una porta e senza bussare cercò di aprirla, ma avendo tutte e due le mani occupate a reggere Eyleen fu più difficile del previsto e così ella lo aiutò buttando il peso in avanti e finalmente i due entrarono nella stanza del cerusico.

La prima cosa che Eyleen notò fu la confusione che regnava nella stanza per via delle ampolle e di tutto quell'armamentario che pensò contenesse tutte delle medicine dell'epoca, in seguito si accorse dei libri e del letto che torreggiava nella stanza e dopo piegando la testa di lato si accorse di un uomo anziano che le sembrava stesse pestando delle erbe.

- Ah, Merlin! Hai trovato le erbe che ti avevo chiesto? - chiese girandosi verso i due ragazzi e quando si accorse che era in compagnia li squadrò entrambi con fare critico prima di notare la gamba della ragazza senza che Merlin avesse il tempo di dire nulla al cerusico, e non fu solo quello che notò perchè si accorse che Merlin non aveva erbe con sè.

- Non hai fatto quello che ti avevo chiesto Merlin.. Vediamo la gamba della ragazza. Poggiala sul tavolo.. - disse lui sgombrando una parte di tavolo da delle ampolle e un libro aperto e Merlin si affrettò ad eseguire l'ordine con un accenno di assenso col capo e ancora una volta Eyleen si chiese il perchè del suo comportamento tanto remissivo. Era o non era il grande mago Merlin?

Il cerusico controllò ben bene la gamba di Eyleen ed ogni volta che le dita del medico la sfioravano lei non poteva che trattenere un urlo di dolore ed il medico si accigliò chiedendole immediatamente che cosa le fosse accaduto.

- Credo di essere caduta su una pietra, signore.. E dopo in un fosso! - rispose immediatamente lei stringendo involontariamente la mano di Merlin che le era rimasto accanto guardando attentamente la ferita della ragazza, e non si accorse minimamente dello sguardo sorpreso che le lanciò il ragazzo troppo occupata a guardare quello che il cerusico le faceva dopo aver preso delle varie ampolle probabimente per disinfettare la ferita. Gliene versò un pò sulla gamba e strinse ancora più forte la mano di Merlin con le lacrime agli occhi e questo impose il vecchio cerusico a fare ancora più in fretta per evitare dolore inutile alla ragazza. Le fasciò la ferita con mani abili ed esperte e decretò che per il momento il suo lavoro era concluso ma che avrebbe dovuto cambiare la benda l'indomani mattina per evitare che si infettasse. Eyleen lo ringraziò abbassando il capo e scese giù dal tavolo poggiandosi solo su un piede, lasciando finalmente la mano di Merlin guardando il mago negli occhi tentando di trovare le parole per ringraziarlo e congedarsi.

- Ti ringrazio davvero Merlin per avermi aiutata.. Sarò di nuovo qui domani mattina per farmi cambiare la fasciatura.. - disse lei abbassando di nuovo la testa vergognosa per poi rialzarla per guardare quei suoi meravigliosi occhi. Era certa davvero di non aver mai visto occhi così belli in vita sua e per un attimo si perse dimenticando tutto quello che le era accaduto.

- Dove andrai? - chiese semplicemente il mago poggiandosi sul tavolo dove prima era seduta lei, ed incrociò le braccia al petto ricambiando il suo sguardo mentre Gaius si allontanava come per lasciare un pò di privacy ai due ragazzi.

- Troverò un posto dove stare.. - disse ma il tono di voce non convinse neppure Eyleen stessa perchè sapeva che si sarebbe rintanata da qualche parte a dormire per strada, e che altra scelta aveva senza un pò di soldi per affittare una stanza in una locanda ad esempio?

- Resta qui.. - disse ancora una volta lui semplicemente – Non credo che per Gaius ci siano problemi, e per un pò di cederò il mio letto.. Finchè non troveremo un posto adatto a te. Non è vero Gaius? - chiese Merlin con un sorriso e Gaius si girò con un sorriso facendo un cenno di assenso ed Eyleen non potè fare a meno di indietreggiare inorridita.

- No! Non potrei mai.. Non se tu dovessi rinunciare al tuo letto! - disse lei come scandalizzata all'idea ed in effetti era davvero quello che pensava perchè non avrebbe mai permesso a nessuno di sacrificarsi per lei, soprattutto una persona come Merlin che aveva già fatto tanto per aiutarla.

- Credimi, ci sono abituato.. Ho dormito in posti peggiori di un pavimento Eyleen e tu ne hai più bisogno di me adesso.. - disse ancora Merlin continuando a sorridere bonariamente, ma ancora Eyleen non si convinceva e a lui non restò altro da fare che passare alle maniere forti avvicinandosi a lei mentre indietreggiava ancora per poi afferrarla per prenderla in braccio e mentre lei cercava di dibattersi per impedirglielo, lui fu molto rapido nel portarla nella sua stanza e poggiarla delicatamente sul suo letto.

- Fai la brava e riposati.. Il riposo aiuta a guarire! Io devo andare da quell'asino di Arthur o se no chi lo sente? Chiederò anche a Gaius di non farti uscire, e dopo dovremmo anche spiegargli il fatto che tu sai realmente chi sono.. Riposa adesso. Ci vedremo non appena ti sveglierai! - e le schioccò un bacio sulla fronte prima di sparire dietro la porta chiudendola delicatamente.

Eyleen non sapeva che dire sinceramente di quella situazione e pensò semplicemente che continuare a lottare fosse totalmente inutile se non anche una perdita di tempo, quindi appoggiò delicatamente la testa sul cuscino e senza neanche accorgersene si addormentò di botto, troppo stanca dagli avvenimenti della giornata che di certo erano unici nel loro genere. 
 

   
 
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