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Autore: Raika    14/01/2012    3 recensioni
Gli opposti si attraggono e quando un demone e un agnello si incontrano la scintilla è inevitabile.
"Nei momenti critici il bene ha qualcuno dalla sua parte. Il male no."
E se il destino concedesse ad un demone l'aiuto di un agnello?
Bene e Male.. Demone e Agnello.. Destino e Scelta..
Il suo nome è Charlotte Hellenton e questa è la sua storia..
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Jin Kazama, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ali Nere

Delle possenti e lucenti ali nere.. Soffici e scure piume corvine come una notte senza stelle.. Un volto delicato su cui si apre un malinconico sorriso.. Ancora quelle affascinanti e oscure ali aperte su una schiena muscolosa e bianca che prendono il volo.. Una cascata di piume del colore del buio e tra di loro uno spiraglio di luce candido e delicato.. E poi un volto.. Un volto dolce e bellissimo, dai profondi occhi castani.
<< Proteggili. Proteggili entrambi >>
E infine un calore, un calore così intenso..
<< Charlotte! >> esplose un’impaziente voce femminile spazzando via in un soffio quell’ipnotizzante sogno.
<< Mmh.. >> protestò il soffocato suono di qualcuno da sotto il soffice piumoncino di seta pervinca.
<< Oh andiamo Charlotte! Non fare la bambina e alzati! >>
<< Altri cinque minuti. >>
<< Charlie non farmi venire lì >> la minacciò la paffuta governante guardando torva la sagoma nascosta sotto le lenzuola, senza però ottenere il risultato desiderato. Così esasperata si avvicinò al letto e prendendo saldamente tra le mani il pregiato tessuto tirò scoprendo completamente la giovane nascosta sotto, che per l’improvviso fresco si rannicchiò ancora di più, nascondendo il volto sotto il cuscino.
<< Charlotte insomma! Non hai più dici anni! >> esplose alla fine Amalia strappandole di mano anche il cuscino e costringendola ad alzarsi. << Su alzati, vado a prepararti il bagno e quando torno voglio vederti fuori da quel letto. >>
<< Mmh.. Che ore sono? >>
<< Le undici e mezza >> rispose la donna avviandosi verso la zona bagno, per poi aggiungere prima di sparirvi. << E non azzardarti a rimetterti a dormire, capito signorinella? >>
Charlotte guardò sparire la morbida figura oltre la porta, poi sbuffando si decise ad alzarsi andando dritta verso il cassettone per recuperare la nuova essenza a base di Delphiniium Incanum che la madre le aveva ordinato dall’India.
<< Autenticity. Sviluppa la capacità d’esprimersi, la comunicazione verbale, il senso estetico, il piacere e la bellezza e bla bla bal. Un mucchio di cavolate >> disse la ragazza leggendo le sue proprietà.
Sua madre era maledettamente fissata con tutta quella roba assurda dei Chakra e la spiritualità che non faceva altro che riempire lei e sua sorella di quelle stupide essenze dalle proprietà magiche. Ma per favore! Su via, siamo seri, come era possibile che uno stramaledettissimo fiore o un insulsa pietra riuscisse a guarire l’ansia, le malattie o i traumi della vita?! Suo padre si era condannato facendo quella vacanza in India.
<< E’ pronto Charlie >> la informò la governante uscendo dal bagno e iniziando a rifare il letto.
<< Grazie Amalia >> disse la giovane chiudendosi alle spalle la porta e spogliandosi della finissima camicia da notte di raso per poi immergersi nella calda acqua profumata.
Una volta dentro la vasca Charlotte chiuse i grandi occhi color pervinca poggiando la testa sul bordo sospirando. Anche quella notte aveva sognato quelle ali nere, così splendide e possenti da incutere quasi timore, era ormai la terza volta in quella settimana che le vedeva e stavano iniziando a darle sui nervi. Per quale accidentaccio di motivo le apparivano in sogno delle stupidissime ali di piccione?!
“Non di piccione.. D’angelo” le sussurrò una timida voce dentro di sé.
<< E che differenza fa?! >> esclamò la ragazza stizzita ad alta voce.
<< Hai detto qualcosa Charlie? >> domandò Amalia dalla stanza adiacente.
<< No >> rispose lei, poi abbassando la voce aggiunse << Oh andiamo Charlie adesso parli anche da sola?! Che ti importa di quello stupido sogno? Infondo non ti piacciono neanche i piccioni? >>
“Angeli”
<< Si va bé angeli. >>
Eppure ogni volta che le vedeva, quelle splendide ali scure come due pozze senza fondo, la ipnotizzavano, esercitavano su di lei un fascino quasi magnetico che le impedivano di staccargli gli occhi di dosso. E poi c’era quella voce.. Era la prima volta che la sentiva, o almeno credeva, era una voce così dolce e melodiosa che era impossibile dirle di no. Le aveva chiesto di proteggerli, proteggerli entrambi, ma da che diavolo doveva proteggerli? E soprattutto, chi?!
<< Che assurdità.. >> sussurrò Charlotte immergendosi sott’acqua.
Lei non credeva affatto a tutta quella roba da medium, trovava ridicolo anche solo il pensiero che i sogni potessero mandare dei messaggi, sapevano tutti che essi erano la rielaborazione di ciò che l’inconscio e nient’altro. Non era assolutamente possibile che quelle stupidissime ali o quella voce avessero voluto dire qualcosa ed era solo un caso che il sogno si fosse ripetuto, probabilmente era successo perché ci pensava troppo. Si sicuramente era così e per evitare che accadesse di nuovo avrebbe smesso di pensarci.
Con quella decisione Charlie riemerse finendo di lavarsi e poi uscì.
Una volta pettinati e asciugati i lunghi capelli color caramello tornò in camera e solo per far contenta sua madre utilizzò l’essenza che le aveva regalato, tutto sommato, anche se non serviva praticamente a niente, aveva un buon profumo.
<< Stai usando l’essenza di tua madre? >>
<< Già, incredibile vero? >>
<< Non credevo credessi a queste cose. >>
<< Infatti, l’ho messo solo per farla stare buona >> disse la ragazza avviandosi verso l’armadio e prendendo la prima cosa che le capitò a tiro.
Una volta vestita e truccata Charlotte recuperò un leggero soprabito bianco, poi dopo aver salutato Amalia scese in cucina recuperando un bicchiere di succo d’arancia e una male, infine si diresse nella serra.
<< Mamma? >>
<< Sono qui. >>
La giovane seguì il suono della voce fino alla parte più ad est del locale, dove sua madre, con i lunghi capelli color miele raccolti in una comoda treccia e spessi guanti da giardiniere, che indosso a lei sembravano elegantissimi, stava piantando rose dalle modeste dimensioni di colore.. Nero?!
<< Mamma che stai facendo?! >> esclamò Charlotte guardando sbalordita i fiori.
<< Oh tesoro buongiorno. Ti piacciono? >> chiese la donna dando un lieve bacio sulla guancia della figlia.
<< Che cosa sono? >>
<< Sono pregiatissime Chinensis Louis XIV°, ibride rose cinesi. Non sono bellissime? >>
<< Ma sono.. Nere.. >>
La donna rise. << No tesoro, guarda meglio, sono rosso scuro. Le rose nere non esistono in natura, in realtà sono rose bianche imbottite di coloranti. >>
Ora che glielo faceva notare, sua madre aveva ragione,  guardando meglio i fiori erano di un rosso scurissimo che così a prima vista l’avevano ingannata.
<< Per un attimo ho temuto che volessi darti alla magia nera, mamma. >>
<< Non credo possa fare per me, preferisco la pacifica e benevola liberazione dei Chakra all’ingannevole magia ciarlatana. E a proposito di Chakra, è Delphiniium Incanum quello che sento? >>
<< Si.. >>
<< Oh tesoro, sono felice che tu lo abbia utilizzato. Sei molto più radiosa è bella del solito, inoltre sono sicura ti aiuterà molto quest’oggi. >>
<< Ah si? E come mai? >>
<< Tuo padre vuole vedere sia te che tua sorella a pranzo. E anche Emily. L’auto è già pronta, le passerete a prendere e vi porterà a pranzo. >>
<< E papà per caso ti ha detto perché ci vuole con lui? >>
La donna sorrise maliziosa, poi aggiunse << Lo scoprirai presto, però credo faresti meglio a indossare qualcosa di più elegante. >>
Charlotte alzò gli occhi al cielo, pensava di sapere già cosa avesse in mente suo padre, poi dopo aver dato un bacio sulla guancia di sua madre tornò in camera sua per cambiarsi.
<< Tesoro aspetta. >>
<< Si mamma. >>
<< Quel pacchetto sul mobile è per te. >>
Charlie lo prese, conteneva uno splendida catenina con un ciondolo di tanzanite a forma di rosa.
<< E’ bellissima. >>
<< L’ho vista ieri in centro e ho pensato si intonasse bene con i tuoi occhi e poi ha la forma del mio fiore preferito. >>
<< Grazie mamma, mi piace tantissimo >> disse la ragazza abbracciando la donna, quella donna il cui nome era Rosalie “Rose” Hellenton e che non poteva avere nome che meglio la rappresentasse.
   
 
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