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Autore: hobrienxx    15/01/2012    1 recensioni
Una ragazza con tante insicurezze e paure incontra qualcuno che ha sempre ammirato e apprezzato. Potrebbe ora cambiare la sua vita in meglio?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Ti fermi un dannato secondo?' era Liam dietro di me, imprecava, era arrabbiato, furioso.
'Lontano da lì' solo questo seppi dire che un respiro e l'altro mentre correvo piu' volevo che potevo. Non sapevo dove stavo andando, sapevo solo che volevo fuggire.
'Basta' mi sentii tirare per un braccio 'Fermati, ora!' mi fece voltare.
'Cosa diavolo c'è?'
'Cosa c'è?' mi guardò ancora piu' furioso 'Cosa stai facendo? Perchè stai correndo? Dove vuoi andare? Perchè non vuoi fermarti?' mi prese di nuovo mentre mi girai.
'Troppe domande' sbuffai 'Voglio sol oandare il piu' lontano possibile da lì.' Mi asciugai una clacrima che stava scendendo giù verso la guancia. 'Se mi vede è la fine, vorrà che gli ridia cosa gli ho fatto portare via due anni fa.'
Liam mi guardava sempre piu' confuso, arrabbiato ma soprattutto preoccupato.
'Chi è quel ragazzo, quel Maik, perchè tutto questo?' mi lasciò il braccio.
Mi sedetti su una panchina li vicino, mi segai i capelli con un nastrino che tenevo al polso, presi una sigaretta e iniziai a fumare. Non lo facevo spesso, era il vizio di Gabriel e a furia di stare con lui mi aveva coinvolto, fumavo quando ero nervosa oppure quando volevo ricordarmi di cosa provavo mentre lo facevo con lui.
Quando ero nei grandi spazi aperti, mi ricordavano i giardini in cui io e lui, il mio migliore amico, stavamo anche per tutto il giorno guardando le nuvole e il cielo.
Liam mi guardava in modo strano.
'Cosa succede, piccola?' sospirò e si sedette affianco a me 'Un momento prima sei felice e quello dopo sei di nuovo triste, sembrava che avessimo risolto qualcosa..'
'Io ero e sono uno scarto della società, quante volte dovrò ripeterlo?' buttai a terra la sigaretta e la spensi col piede.
'Se solo mi potessi spiegare.' buttò la testa all'indietro.
'Così capiresti quanto tu sia perfetto e perchè io dovrei sparire dalla tua vita con tutti i miei problemi.'
'SONO STANCO, ELLEN.' quando sentii le mie parole alzò di colpo la testa e mi fissò 'Sono stanco di tutte queste cose, del tuo comportamento. Tu non vuoi capire quanto tu sia importante per me, ora, domani, potrai anche sparire ma io verrei a cercarti ovunque, sei ciò che voglio in questo momento.' aveva gli occhi lucidi, e quando si hanno vuol dire che era in programma un pianto, l'avevo capito osservando le persone.
'Sei troppo buono.' sospirai e lui si alzò e mi diede le spalle.
Cosa faceva ora? Non parlava, era fermo, immobile. Non avrebbe pianto vero?
No.. non me lo perdonerei mai. Tutto ma non farlo soffrire, ancora.
Si, sono poco coerente prima voglio sparire e so che così facendo lo farei star male e dopo non voglio, non voglio che stia così.
Respirai profondamente. Una, due, tre volte.
Mi alzai e andai davanti a lui. Chiusi gli occhi e lo abbracciai.
Mi strinse tra le sue morbide braccia, affondai il mio viso nel suo petto e continuai a fare grandi respiri. Non abbracciavo nessuno da molto tempo.
Nessuno era arrivato a farmi provare così tanto da farmi dimenticare per un secondo quanto non voglia essere toccata, sfiorata, lui ci era riuscito.
Gabriel un giorno mi aveva raccontato che quando una persona prova qualcosa sente le farfalle nello stomaco, sente un grande calore, brividi.
Io li sentivo e le mie guance stavano scoppiando.
Mentre mi stringeva pensavo a ciò che mi aveva chiesto prima, se in qualche modo ero interessata a Zayn. Perchè era così importante? Perchè in quel momento lo aveva fatto rattristare? Ma soprattutto, perchè non provavo quelle cose anche con Zayn?
Magari avrei scoperto qualcosa in piu' se solo Maik non fosse spuntato.
Non lo vedevo da un pò.. non si mi era mai venuto a trovare, ne fatto sentire, ne scritto una lettera... mi aveva illusa e io ci ero cascata in pieno.
Alzai il viso e lo trovai a fissarmi, fece un sorriso timido e sussurrò 'L'hai fatto veramente? E' da quando ti ho conosciuta che desidero di abbracciarti, per sapere cosa avrei provato.'
Sarebbe stato bello chiedergli cosa provasse ora, ma avevo altri pensieri.
Sorrisi e mi allontanai. 'Se andarmene vuol dire ferirti, resterò.'
'Promettilo.' era serio.
'Prometto' dissi fissandolo negli occhi.
Si sedette di nuovo sulla panchina eio lo seguii. 'E' colpa di Maik se ti sei messa a pinagere? Era lui quel ragazzo che hai visto prima..?'
'Cosa vuoi sapere? Sono tante le cose che non sai.'
'So che ti chiami Ellen, e presumo che tu abbia tra i 17 e i 18 anni.' sorrise
'18' sorrisi 'anche se dimostro molto meno.' sospirai 'Non sai da dove vengo, la mia storia..'
'Sono disposto ad ascoltare ciò che tu vuoi dirmi.'
Scoilsi i capelli, se per caso avesse visto ciò che nascondevo dietro al collo sarebbero nate altre domande, piu' complicate.
'Tutto successe quando avevo 16 anni.'

'Questo è il modo di fare soldi facili e veloci!' disse con tono allegro 'E avremo un posto dove dormire invece di vivere per strada o nei covi di dorgati.'
'Dai l'ultimo posto non era così male' risi
'No infatti... se non fosse che erano così fatti che non sapevano nemmeno accendere un fuoco.'
'Come se tu ne fossi capace' lo presi ingiro tirandogli una sperla sulla spalla, lui si buttò giù sdraiato sul prato.
'Non è che ci voglia un genio' disse con superiorità, mi sdraiai anche io poggiando la testa sul suo petto.
'Sempre il solito buffone, Grabriel.' risi.
Gabriel, il mio migliore amico, non avevo mai capito da che posto provenisse, aveva i capelli biondi e gli occhi quasi neri.
Era uno di quei ragazzi da riviste di moda, quando passavamo per le strade tutte le ragazze lo fissavano, a me non dava fastidio, non ero gelosa, per nulla.
Lui però non importava di loro, più e più volte mi aveva detto che interessava solo proteggermi e basta.
Aveva la mia stessa storia, la mia stessa infelice infanzia, mi aveva aiutata quando mi buttarono fuori senza sapere cosa ci fosse al di là delle mura di quella enorme casa piena di ragazzi, un mondo a me sconosciuto.
'Ci fidiamo? E se finiamo nei guai?' scossi la testa.
'Ci finiamo insieme.' rise 'No dai, non ci finiremo.'
'Mah..'
'Chi ti aiutata quando eri persa? Fidati.' mi accarezzò una guancia. Solo e soltanto lui poteva toccarmi, di lui non avevo paura.
'Tre anni fa, ricordo bene.' sorrisi.
'Ti ho mai abbandonata da quel giorno?' iniziò a giocare coi miei ricci.
'Mai.'
'E sai che se solo ci fossi stato io quel giorno quando ti ha...' non lo feci finire.
'Non ricordiamo il passato, per favore' non volevo aprire vecchie ferite.
'Ho già incontrato questo ragazzo. E' un tipo apposto'
'Non cambia ciò che penso.' mi alzai.
'Se non lo fosse ti avrei coinvolta?' fece uno dei suoi soliti sorrisi a cui non puoi dire di no. 'Uffa, tu e i tuoi sorridi. Ok, quando lo incontriamo?'
'Uhmm.. Tra 10 minuti all'entrata del parco' rise
'Ma?' feci una smorfia 'Dai muoviti lumaca' gli tesi una mano per farlo alzare.

'Posso chiederti ora dov'è questo Gabriel?' disse Liam.
'Era lì con Maik, mi ha sorriso ma non può farsi notare, mi scoprirebbero..'
'Scoprirebbero?' inarcò un sopracciglio.
'Se Maik scoprisse che sono a Londra sarebbe la fine.'
'Continuo a non capire..'
'Bisognerebbe stare attenti ai giri in cui si finisce.'
Un giorno Liam avrebbe capito tutto.

'Io sono Maik, piacere' sorrise il ragazzo.
'Ellen e Gabriel' sorridemmo anche noi.
'Allora, visto che non so se sapete cosa faccio vi spiegherò un pò.' sorrise ancora.
Era un ragazzo moro, rasato ai lati con una cresta al centro, gli occhi di colore marrone, era un ragazzo molto carino e... normale.
'Cerco nuovi ragazzi che facciano da corrieri per portare la mia merce ai miei clienti che abitano piu' lontano, non riesco piu' a gestire tutto da solo.'
Feci una faccia strana, corrieri? merce?
'Ah, sono uno spacciatore, e voi con altri due mi dovreste aiutare a portare la roba'
Soldi facili, ora capivo. Avevo voglia di strozzare Gabriel.
'Ellen..' disse il ragazzo vedendomi confusa ' avrai un posto dove dormire, riscaldato, con la corrente, cibo.'
'Gabriel?' lo guardai arrabbiata
'El, avremo una vita migliore, amici, e quando passeremo davanti alle vetrine potremo prendere ciò che ci piace.' sorrise
'Ho bisogno di una bella ragazza come te.. le belle ragazze sono meno controllate, saresti il mio asso nella manica.' rise.

'Dimmi che non hai detto di sì' spalancò gli occhi Liam.
'Mi spiace deluderti. Avrei potuto finalmente compare un Ipod e il vostro Cd.'
'Quindi sei diventata l'asso di Maik' sospirò
'La sua protetta.' feci una smorfia 'La sua Ellen, come diceva lui.'
'E dopo cosa è successo?'
'Entrai nel giro.'

'Io sono Cory, piacere' sorrise un ragazzo dagli occhi verdi che si trovava seduto su un letto quando entrai nella stanza d'albergo.
'Io Ryan.' disse quello moro e riccio.
'Ellen' risposi ai loro sorrisi.
'Io Gabriel.' per protezione posò le sue mani sui miei fianchi e mi portò verso di lui.
Lo guardai come per dire - e ora che ti prende? -
'Allora qui ci sono quattro letti, per voi, di là troverete la mia stanza, un soggiorno e due bagni.' poi si voltò verso di me 'hai problemi a condividere la stanza con tre ragazzi?'
'Basta che sia vicina a Gabriel'
'Tu sotto, io sopra!' indicò il letto a castello, l'unico in tutta la stanza.
'Ok, allora tutto apposto?' chiese Maik
'Si.' il ragazzo si voltò e andò nella sua stanza.
Mi liberai dalla presa di Gabriel e lasciai la mia piccola borsa sul letto. Mi sdraiai e sospirai.
'Ti troverai bene, tranquilla.' disse Cory 'Alla fine non è così male.'
Ryan raccolse un mucchio di riviste e iniziò ad attaccare sulla parte della sua parete poster di band a me sconosciute, non era strano, vivendo per strada non conoscevo molti artisti, mi ero innamorata degli One Direction perchè a Londra le ragazze li conoscono tutti e ho imparato a conoscerti nei vari negozi, leggendo libri, ascoltando loro canzoni.
'Da quanto siete qui?' chiese Gabriel sedendosi sul mio letto.
'Due mesi' risposero
'Anche noi.'

'Vuoi tornare a casa?' chiese Liam vedendomi stanca.
'Mi manca Gabriel..' non so perchè lo avessi detto.
'Anche a lui mancherai te.' sorrise
'Non può vedermi, incontrarmi. Vedi quanto è inigusto il mondo?' sospirai.
'Il tuo di mondo, ti ricordo che ora appartieni al mio, a un altro mondo.'
  
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