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Autore: ojamajo    15/01/2012    5 recensioni
I ragazzi giovani, si sa, risultano sempre affascinanti e non solo alle loro coetanee, si sente sempre più spesso di donne che iniziano relazioni con uomini più giovani di loro, soprattutto nel mondo dello spettacolo. Bella, direttrice quarantatreenne di una filiale della National Bank of America, ha un'idea più che rigida su quest'argomento e disapprova che anche le sue colleghe siano state contagiate dalla mania del Toy Boy. Potrà un evento improvviso e inaspettato cambiarle così tanto la vita da far vacillare il rigido muro di diffidenza, regole e solitudine che si è costruita? Potrà un nuovo arrivo farle trovare la capacità di amare che sembra aver perduto?
Dal Capitolo 5
Sembra che il mio abbigliamento gli piaccia molto, ma poi cosa penso? Mica mi sono vestita così per lui! "Sicura?" mormora la fastidiosa vocina del mio grillo parlante "sei anche andata a fare shopping con Tanya, e tu odi fare shopping, soprattutto con lei."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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POV EDWARD

 

 Appena tornati a casa Bella ed io abbiamo potuto gettare l'orribile maschera che siamo costretti a tenere sul lavoro. Lei è accocolata sul divano le gambe piegate sotto le ginocchia, le gambe, lasciate scoperte dalla gonna del tailleur e rivestite solo con una collant leggero, ed è veramente sexy.

Io le sono seduto di fronte, le mie gambe sfiorano le sue, mentre parliamo ridendo e scherzando della giornata. Questa nostra complicità mi è mancata oggi. Dopo aver passato tutto il weekend insieme, far finta che lei non fosse altro che il mio capo è stato veramente difficile, soprattutto considerando le occhiate indagatrici di Alice, che non ha smesso un secondo di pretendere risposte alle sue mute richieste.

Bella ed io ne abbiamo parlato tanto ieri sera, prima di arrivare alla conclusione che ignorarci fosse la cosa migliore.

- E' stato orribile vero amore? - mi chiede Bella dispiaciuta.

- Lo è stato, non posso negare che lo sia stato. Ma nemmeno io mi sento pronto ad affrontare le chiacchiere delle galline. - le rispondo accarezzandole il volto.

- Sai perchè mi hai colpita da subito? Perchè fai le cose per gli altri e non glielo fai pesare anche quando ti fanno stare male. Come quando hai fatto da candela tra Jasper ed Alice o ora che per non farmi soffrire hai accettato questa farsa terribile. - le si oscura il volto.

- Amore non dire così. Lo sai che non mi hai costretto, io sono felice se ti senti a tuo agio lo sai. Te l'ho proposto io di comportarci così. E poi tu con i ragazzi sabato sei stata fantastica! -

- Sono stupendi, mi hanno fatta sentire veramente a mio agio. Vorrei che fossero tutti così al mondo. -

- Naaa sarebbe noioso! -

Scoppiamo a ridere contemporanemente ed è proprio in quel momento che suona il citofono.

- Aspettami qui. - le dico dandole un casto bacio, mentre curioso vado ad aprire.

Chi può essere? Questa è la serata del basket per cui con Jazz e Emm ci vediamo direttamente al campetto, Rose è sicuramente impegnata con Seth e spero vivamente non sia Alice, non voglio che riempia Bella di domande o peggio accuse sul comportamento. Alice così solare e con un'eccessiva tendenza a fidarsi delle persone ha difficoltà a capire il carattere diffidente di Bella.

- Ed sono Jazz, posso salire? - mi dice il mio amico al citofono.

Un terribile dubbio si insinua in me: che sia stato mandato da Alice a indagare?  Ma quando entra in casa il suo volto esprime la disperazione più nera.

- Jazz che cos'è successo? Sei sconvolto! Hai litigato con Alice? -

- Ancora no. - mi risponde con un filo di voce.

- Cosa vuol dire ancora no? - gli dico scrollandolo.

Le mie esclamazioni fanno accorrere anche Bella.

- Jasper siediti per favore hai l'aria di uno che sta per svenire!- gli dice Bella prendendolo per mano e trascinandolo in salotto.

- Scusate non volevo farvi preoccupare, è solo che è successo un casino e avevo bisogno di parlarne. -

- Allora vi lascio soli ragazzi, tanto so che dopo vi attende una partita di basket. - si avvicina per darmi un bacio quando Jazz, torturandosi le mani la ferma.

- No Bella, aspetta, se non hai fretta vorrei un parere anche da te. Credo mi sia necessario il parere di una donna che non sia mia sorella. -

Ok quando Jasper iniziava a dubitare dei consigli di Rosalie, la situazione era veramente grave.

- Cos'hai combinato Jazz? - gli chiedo a bruciapelo, mentre Bella si siede sul bracciolo del divano dietro di me.

- Non io, dovresti chiedermi che cos'ha combinato Emmett ieri a cena dai miei! -

O mio dio! Ora ho capito!

- O mio dio! Ha detto di Alice a tua madre! -esclamo sconvolto. Lui annuisce con un lamento.

- Scusate, ma io non capisco che cosa ci sia di così terribile in questo. Se non ho capito male vivete insieme, avresti dovuto già dirglielo! -

- No, no Bella tu dici così perchè non conosci mia madre. - mormora disperato Jasper. - come posso farti capire? Ecco! Hai mai visto il film "Quel mostro di suocera?" -

- E' il film con Jennifer Lopez vero? Sì sì l'ho visto. -

- Ecco diciamo che il personaggio interpretato da Jane Fonda è la versione buona di mia madre. -

Bella con gli occhi fuori dalle orbite mi guarda per chiedere conferma. Non posso far altro che ribadire ciò che dice Jazz.

- Ed ora mia madre vuole conoscerla. E con vuole intendo pretende. Domenica ha deciso che andremo a pranzo là e pensa già il peggio di Alice, che sia un pessimo elemento solo perchè è orfana di madre e che mi tenga lontano da loro perchè li odia. E io non so come dirlo a Alice. Insomma la farà scappare lo so, l'ha sempre fatto. L'unico che non è scappato è  Emmett, forse perchè l'aveva conosciuta come mio amico prima che come fidanzato di Rose e sapeva che da qualche parte dentro di lei c'è un lato buono! -

- Jasper, Alice ti ama non scapperà. Ecco magari tu preparala prima a quello che troverà, sono sicura che sia Emmett che Edward e Rose saranno pronti a confermare se servirà. E magari domenica chiedi a Rosalie di essere presente, lei e Alice sono amiche, un po' di supporto morale le servirà. - gli risponde Bella stupendomi, perchè in poche parole ha calmato il panico del mio amico. - E soprattutto ricordati che lei ti ama veramente e il comportamento di tua madre non la farà scappare. -

- Grazie Bella sei veramente unica. - le risponde lui abbracciandola, cogliendo di sorpresa sia me che lei, che si stacca sorridente.

- Ora è meglio che vada ragazzi, o va a finire che fate tardi alla partita di basket. -

Mi saluta con un leggero bacio e si avvia verso la porta salutando Jasper.

 

 

POV BELLA

 

Mentre torno a casa non posso che pensare a Jasper ed al fatto che, malgrado io lo abbia calmato e rassicurato, domenica dovrà affrontare parecchio stress. Se la madre è veramente così terribile, Alice avrà bisogno di parecchio supporto e per un figlio, maschio per giunta, non è facile andare contro alla propria madre.

Un altro terrore mi invade pensando alle parole di Jasper. Cosa succederà quando Edward vorrà presentarmi i suoi genitori? Oddio panico non voglio neanche pensarci! Non sappiamo nemmeno quanto durerà la nostra storia e io già mi preoccupo della reazione dei suoi genitori. Corro veramente troppo! Se mai accadrà lo affronterò.

Quando arrivo a casa mi accorgo che da sotto la porta filtra una luce. Il mio primo pensiero è che siano arrivati i ladri. "Brava Bella - mi dico - continua a lasciare la chiave nascosta sotto le zerbino in una città  come Philadelphia, poi è ovvio che ti trovi i ladri in casa! Devi perdere queste abitudini da provinciale. -" Ma poi mi chiedo quale ladro sia così stupido da lasciare accesa la luce nell'ingresso dell'appartamento. Dev'essere qualcuno che mi conosce bene, per sapere dove tengo le chiavi di riserva, non l'ho ancora detto nemmeno ad Edward.

Mi decido ad entrare e vengo accolta da Tanya in lacrime.

- Scusami Bella, ho usato la tua chiave di riserva, ma avevo bisogno di parlare con qualcuno. - mi dice scoppiando nuovamente a piangere.

- Tania ma che succede? -

Tra un singhiozzo e l'altro Tanya mi racconta di essere tornata a casa prima dal lavoro perchè non si sentiva molto bene ed aver trovato il marito nel loro letto con la ventisettenne baby sitter dei bambini.  Shockata si è messo a urlare contro il marito di sparire ed è corsa fuori da casa sbattendo la porta. Dopo aver girato per la città senza una meta precisa è arrivata sotto casa mia e mi ha aspettata.

- Ma capisci? Non solo mi tradisce! Ma lo fa con la babysitter dei bambini! La conosciamo da anni, è come se fosse nostra figlia anche lei! Infondo ha solo 27 anni è arrivata da noi che ne aveva appena 23! E lui se la porta a letto! E' malato, un maniaco! No anzi un pedofilo, infondo lei per noi è una bambina!-

Le parole della mia amica mi penetrano dentro come una lama di ghiaccio: questo è quello che penseranno di me le persone quando scopriranno di Edward e me?

Eppure i suoi amici sono stati così carini con me e sembravano sinceri. Ma forse non sono così brava così penso a riconoscere la sincerità delle persone.

Oppure, dice la solita vocina dentro di me, quella che non sentivo da qualche giorno, semplicemente Tanya è molto arrabbiata con il marito e parla così solo per questo. Chi potrebbe darle torto? Se fosse successo a me probabilmente avrei reagito nello stesso modo.

- Oddio Bella! Ho lasciato i bambini soli con quel matto! Come ho potuto? Ma io non ce la faccio ad affrontarlo. Non ce la faccio. Bella posso dormire qui? Lo faccio sloggiare domani mentre i bambini sono a scuola così non devo vederlo più. -

- Tania certo che puoi rimanere, non devi nemmeno chiedermelo. - le dico abbracciandola.

- Bella, devo licenziarla vero? La sgualdrina intendo. Era una babysitter perfetta. Quando Ezra la chiamava accorreva subito, non importa quanto poco preavviso avesse. -

Gli insulti al marito ed alla babysitter di Tanya continuano per parecchie ore, intervallati dai singhiozzi e da veri e propri attacchi di isteria. Poi finalmente la mia amica si calma e si dirige verso la camera da letto.

Quando eravamo al college e dividevamo la stessa stanza era per noi consuetudine dormire insieme quando una delle due stava male. Questa consuetudine e tanti chili di gelato ci avevano aiutate a superare stress da esami, liti con i fidanzati, rotture e tantaltro. Ormai erano anni che questo non succedeva, il nostro rapporto, già minato dalla mia insana abitudine a non confidarmi più di tanto, si è molto raffreddato, ma questa sua richiesta ci riporta indietro di molto tempo.

Prima di addormentarmi sento vibrare il cellulare che ormai sono solita lasciare sul comodino.So che è un messaggio di Edward che mi augura la buonanotte, lo fa tutte le sere, o quantomeno tutte quelle che passiamo separati, ma oggi c'è qualcosa che non va in me. Le parole di Tanya non vanno in me. Ha dato del pedofilo al marito, so che l'ha fatto più altro per rabbia nei confronti di Ezra, ma ha fatto scattare in me qualcosa, il lucchetto che aveva sigillato le mie paure e insicurezze riguardanti la storia con Edward. Con un ragazzo che avrebbe anche potuto essere mio figlio. E' così che mi avrebbe vista la gente? Come una poco di buono che irretisce un ragazzino con la metà dei suoi anni? Lo amo, ma in quanti mi crederanno? Dovrò sempre e solo lottare per il mio amore? Sento scendere le lacrime sul mio viso, ho bisogno di pensare.

 

 

Quando mi sveglio Tanya si sta già vestendo per andare al lavoro. Non sembra la stessa donna disperata che ho trovato in casa ieri sera. Gli occhi non sono più gonfi e arrossati e la disperazione è stata sostituita da un fredda determinazione.

- Bella, grazie per ieri sera, ora so come comportarmi, non mi vedrà versare nemmeno una lacrima. MA! Bella stai bene? Hai un aspetto orribile! Assai peggiore del mio prima che lo sistemassi col trucco! -

No non mi sento per niente bene. Sono a pezzi. Il cellulare vibra: il buongiorno di Edward. Di nuovo non gli rispondo.

- No Tanya, non sto per niente bene, credo che per oggi me ne resterò a casa. -

Mando un messaggio a Lauren per avvisarla che non sarei andata e mentre Tanya esce di casa cerco di placare il mio disagio. Sto fuggendo, mi rendo conto che alla prima difficoltà mi sto tirando indietro e so che questo farà soffrire Edward. Lo so perchè lui crede in me, lo so perchè conosco tutte le sue paure, lo so perchè gli ho chiesto di fidarsi di me, di non pensarmi così codarda e invece mi sto comportando proprio come lui credeva. Il mio cellulare vibra di nuovo.

 

" Lauren mi ha detto che non ti senti bene. Mi dispiace amore mio, hai bisogno di qualcosa? " 

 

Non rispondo nemmeno a questo sms, non ce la faccio, devo risolvere quello che mi sta succedendo devo chiarirmi prima di parlare con lui. Devo essere totalmente certa della scelta che ho preso tra me e me nella notte. Perchè soffriremo entrambi, ma sono sicura che, soprattutto per lui, con il passare del tempo sarà la scelta migliore. Per me, beh io la mia vita l'ho già largamente vissuta, non importa se starò male, non posso essere egoista.

Alle dieci il cellulare vibra nuovamente, è una chiamata questa volta. Decido di chiuderlo in un cassetto, per vincere la tentazione di rispondergli, poi mi metto il cuscino sopra le orecchie per cercare di dormire. Non posso però ignorare il trambusto nella mia testa, finchè non mi decido a prendere un blando sonnifero.

Vengo svegliata  dall'insistente vibrare del cellulare dentro al cassetto. Senza nemmeno controllare la sveglia so che è ora di pranzo, ne ho la certezza quando apro il cassetto e prendo in mano il cellulare: Edward. Mi avrà mandato almeno sei sms nel frattempo. Lascio la bustina lampeggiare, non voglio leggerli o vacillerò nella mia decisione. il cellulare squilla ancora. E il groppo in gola che mi accompagna da quella mattina sembra soffocarmi. Il cellulare continua a squillare fino alle due e mezza, ora in cui so che deve rientrare al lavoro. Mi chiedo se abbia mangiato. Probabilmente no. Sono ancora sicura che per lui sia la cosa migliore?

Mi trascino per casa tutto il pomeriggio, cercando di ignorare il continuo vibrare del telefono all'arrivo dei messaggi.

Alle cinque il cellulare smette di vibrare. Non so se si sia scaricato o Edward si sia arreso, non voglio controllarlo, preferisco non leggere quello che mi ha scritto. L'ho ferito e mi sento male per questo.

Alle sei, mentre sto affondando il cucchiaio sul fondo della vaschetta di gelato al cioccolato che tengo sempre nel congelatore, suona il campanello di casa. Non quello del portone, proprio quello di casa.

- Bella aprimi ti prego! - Edward, come potevo sperare che si rassegnasse?

Qualcosa di più forte di me mi spinge ad aprirgli, come se la mia decisione fosse stata cancellata proprio da quel gesto, dalla disperazione con cui è venuto a cercarmi.

Ed appena lo vedo il groppo che mi opprime la gola sembra esplodere e non posso fare a meno di abbracciarlo e mettermi a piangere mentre le sue braccia mi stringono protettive. Non so per quanto restiamo così, possono essere passati pochi minuti come ore. Ma questo tempo è servito a calmarmi e a farmi capire quale immensa stupidaggine stessi facendo.

- Perdonami perdonami sono una stupida, sono entrata nel panico! Perdonami ti prego. - e mentre lui mi porta a sedere gli racconto di Tanya e di Ezra. Delle parole della mia amica e di quanto mi siano penetrate in corpo come una lama gelata. Di come ho pensato che non ce l'avrei mai fatta a sentire quelle malignità per tutta la vita.

Solo in quel momento mi rendo conto che accanto a lui in realtà potrei affrontare tutto, che lui è la mia forza, quella forza che serve per lottare. Mi sarebbe bastato ripondergli ieri sera.

- Sei arrabbiato con me? -

- No amore, ho solo avuto paura, molta paura di perderti. -

- Tesoro ti fermeresti qui? -

- Stanotte? Certo amore. -

- No non solo stanotte. Insomma ti piacerebbe venire a vivere qui? -

I suoi occhi si illuminano.

- Sei sicura? -

Annuisco.

- Ne sarei felicissimo! -

 

 

 

 

 

Eccomi qui ragazze. Scusate se vi ho fatto aspettare ma il periodo è un po' irrequieto come vi dicevo.  Comunque so che il capitolo non prometteva bene praticamente fino alla fine, ma era necessario che Bella sbattesse il muso sulle sue paure e le affrontasse. Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto. XD

Scusate ancora per il ritardo.

 

 

 

   
 
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