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Autore: DeAnna     16/01/2012    3 recensioni
Questa FF è una traduzione. L'autore (francese) mi ha permesso di tradurla e postarla perchè a me è piaciuta molto; è una classica "Sick Neal" . Neal è bloccato in casa per una tempesta di neve, malato, e Peter (ed un po' anche Elizabeth) si prendono cura di lui. (No slash, solo un legame familiare/fraterno/amichevole...)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Burke, Neal Caffrey, Peter Burke
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Posarono le scatole per terra, all'ingresso, e scossero le giacche, mentre pestavano i piedi, prima di entrare in casa, cercando di eliminare un po' di neve. Satchmo li accolse con gioia.

Neal non aveva mai pensato che il calore di una casa potesse rendere felice. Con sollievo, sentiva  le sue articolazioni intorpidite dal freddo sciogliersi, mentre seguiva Peter in sala da pranzo a posare le due scatole ai piedi del tavolo. 

 

Neal si lasciò cadere su una sedia, sospirando.

“Cosa vorresti bere?” chiese Peter.

“Qualsiasi cosa purchè sia calda!”

“Ok! Caffè? Thè? Cioccolata calda? Zuppa?”

“Un caffè andrà benissimo”

 

Neal guardò Peter sentendosi vagamente colpevole perchè non faceva nulla, non si offriva nemmeno di aiutarlo, ma si sentiva davvero stanco, troppo stano...

Aveva la sensazione che la testa fosse troppo pesante per il collo e le spalle!

Mise i gomiti sul tavolo e posò la testa fra le mani. Chiuse gli occhi e cominciò  a massaggiarsi le tempie, nel vano tentativo di alleviare le pulsazioni che gli martellavano il cranio. Sentì squillare il telefono e afferrò alcuni brandelli di conversazione, ma era come se tutto succedesse lontano da lui, quasi in un sogno...."Cara ... Con Neal ... Sì ... Ok ... si, sono sicuro .. . ... Ti amo...A domani ... domani ... anch'io ... "  Poi di nuovo il silenzio, interrotto solo, dal rumore della caffettiera.

 

 “Il caffè è servito” dichiarò Peter, posando una tazza di fronte a Neal che aprì gli occhi.  Il movimento  gli causò una brusca vertigine che faticò a tenere sotto controllo.

“E un'aspirina” aggiunse, depositando accanto al caffè anche un bicchiere d'acqua e una compressa.

“Peter sto bene....Io”

“Non provarci con me Neal! Ti sei addormentato in macchina. Sei bianco come un lenzuolo...Ti tengo d'occhio da un po'...Prendi questa compressa. E non provare a discutere: È un ordine”

Normalmente, Neal avrebbe sicuramente continuato a discutere ma, allo stato attuale delle cose, non  aveva l'energia per farlo ed in più ne aveva davvero bisogno; sentiva disperatamente la necessità di alleviare l'emicrania. 

Ringraziò Peter  e prese l'aspirina.

 
“Era Elizabeth al telefono?”

“Sì”

“Va tutto bene?”

“Vorrebbe tornare a casa, ma è bloccata al lavoro. Inoltre non ci sono taxi disponibili, la fermata della metropolitana è troppo lontana e non può camminare con questo tempo. Passerà la notte in hotel...”

“Oh....Con i colleghi...Uomini !

“Ḕ lavoro!”

“Wow! Sembra una cosa sexy...”

Peter  posò le scatole sul tavolo e si sedette di fronte a Neal.

“Vediamo cosa abbiamo qui ...Frode assicurativa...”

“Noioso”

“Contraffazione di documenti...”

“Prescrizione?”

“Posso controllare ... Troppo tardi. Oh! Oh! Questo dovrebbe interessarti.... Una falsificazione di opere d'arte risalenti al 1997. Non è opera tua vero?”

“La vita è piena di misteri. Fammi vedere”

“E allora?”

“Possibile”

“Neal!”

“No, Peter io non c'entro. Ok? Va bene, prendo questo”

 

Cominciarono a leggere. 
Ognuno era assorto nella lettura e il silenzio regnava nella stanza interrotto solo, di tanto in tanto dal fruscio delle pagine. L'aspirina pareva aver fatto il effetto e Neal era riuscito a rimanere concentrato sullo studio dei falsi per  quasi mezz’ora,ma poi il mal di testa era ricomparso. Aveva cominciato ad avere disturbi alla vista  ed il calore della stanza non gli sembrava sufficiente a scaldarsi. Sentiva di nuovo freddo e non riusciva a controllare i brividi. 

Posò i fogli sul tavolo, invece di tenerli in mano , sperando che Peter non facesse caso ai suo tremori e cercò di leggere le ultime pagine del caso, con la testa appoggiata alla mano destra .

Peter, ancora immerso nel suo lavoro (un vecchio caso di ricettazione di gioielli rubati nella quale nessuno era stato arrestato) dopo quindici minuti  trascorsi cercando di  rileggere un paragrafo, chiuse  il fascicolo e, sollevando lo sguardo, vide che Neal si era addormentato. Aveva la testa appoggiata sulle braccia, ed il fascicolo che, in qualche modo, fungeva cuscino. Era ancora pallido e una ciocca di capelli sudati gli si era appicciacata alla tempia. Si sporse e allungò la mano per toccargli la fronte.

La differenza di temperatura tra la mano di Peter e la fronte ardente di Neal fu una sorpresa per entrambi. Per alcuni secondi, Neal sembrò disorientato; guardò Peter, poi la stanza intorno. Strizzò gli occhi diverse volte, perplesso, e poi ,rendendosi conto di cosa era successo, mormorò: “Peter…mi ... dispiace. Io ... Mi sono addormentato senza rendersene conto. Mi ...”

“Neal ...”

“Mi dispiace. Io….ho quasi finito…comunque….”

“Neal!”

“Cosa?”

“Dovresti sdraiarti un po’ sul divano.”

“No, sto bene. Finisco questo”

“Neal!  Dovresti sdraiarti un po’ sul divano”

“Perché?”

“Perché hai la febbre! Ecco perché!”

Dal momento che Neal non sembrava propenso a cogliere il suggerimento, rimanendo fermo a guardarlo, Peter fece il giro del tavolo e lo aiutò ad alzarsi afferrandogli il braccio.

“Andiamo”

Neal ondeggiò leggermente, quando fu in piedi,ma Peter lo sostenne.

 

“Wowww! Piano!”

Peter rafforzò il supporto, mettendo l'altro braccio intorno alla vita di Neal. Poi notò che   tremava e  lo accompagno in salotto, seguito da Satchmo che simuoveva selvaggiamente intorno a loro.

“No, Satch! Non adesso. Fila!”

Il tono della voce di Peter non avrebbe potuto essere più chiaro tanto che il labrador tornò in cucina immediatamente.

Neal era sorprendentemente tranquillo. Lasciò che Peter lo accompagnasse al divano senza lamentarsi , cosa che preoccupò doppiamente Peter, che lo lasciò andare solo quando lui fu tranquillamente seduto..

“Non ti muovere. Torno tra un minuto”

Neal seguì Peter con gli occhi fino a  quando scomparve in cima alle scale.

 

Tornò dopo pochi minuti con una spessa coperta fra le mani.

 

Trovò Neal  sdraiato sul divano; aveva allentato la cravatta, si era tolto le scarpe e teneva le ginocchia piegate e le braccia strette al petto per scaldarsi.

 

Peter  lo coprì e  gli toccò di nuovo la fronte, ma Neal continuò a dormire.

N.D.A: Buonasera a tutti/e!!!

Ringrazio (anke a nome di chi ha scritto non solo di chi ha tradotto) chiunque legga questa storia, chi la segue (ChiaraLuna 21 e tabina) , chi l'ha inserita fra le preferite e chi ha lasciato (graditissime) recensioni ( ChiaraLuna 21, NIko_tensai e  Icegirl46) !

Spero vi piaccia anche questo capitolo! Conto su di voi perchè mi facciate sapere che ve ne pare!
  
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