Anime & Manga > Mahō shōjo Lyrical Nanoha
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Autore: Peorth    19/01/2012    0 recensioni
20 anni dalla loro ultima battaglia.
La gente ha perso la fiducia nella magia?
Ciò che Sakura non sapeva è che l'era della magia non era ancora realmente iniziata. Ma ora ha una famiglia da accudire, un figlio. Chissà se è pronta per tutto questo. Ma non sarà sola. Non è mai sola.
...
...
- Perchè sono qui? Perchè sono nato e a quale scopo? -
La guerriera bionda dagli occhi bicromatici si alzò in volo: - Non posso rispondere a tutte le tue domande, ma una cosa di sicuro che so è che tu servi a me!-
Introduzione e titolo modificati. Inseriti alla fine di alcuni capitoli immagini del personaggi di Mahō shōjo Lyrical Nanoha in quanto anime meno conosciuto. [Crossover Card Captor Sakura - Mahō shōjo Lyrical Nanoha(in particolare alla fine della serie Stricker's)]
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap1 Salve a tutti! Questa è la mia prima fanfiction, nonchè prima crossover!
L'intreccio di questa storia vede come protagonista l'anime/manga Card Captor Sakura e un anime meno conosciuto Mahō shōjo Lyrical Nanoha[in particolare alla fine della serie Stricker's].
Avevo pensato di farvi un riassunto, visto che pochi conosco il secondo anime che ho citato qui sopra, ma mi sembrava troppo lungo e quindi ho deciso di scrivere solamente qualcosa sull'ambientazione.
Per qualsiasi domande sulle serie degli anime che utilizzo non esitate a contattarmi e a chiedermi spiegazioni.
Cercherò di fare del mio meglio e vi ringrazio fin da ora per il tempo che mi dedicate.

Ambientazione:
Card Captor Sakura - Un po' di anni dopo la fine della seconda serie e del secondo film, dopo che tutte le Clow's Card sono diventate Sakura's Card, compresa la carta del nulla.
Mahō shōjo Lyrical Nanoha - Anni dopo la fine della serie Stricker's.
Città: Tomoeda

Buona lettura!
Peorth

Il giorno del giudizio



Cap.1 : Il "solito" primo giorno di scuola


- Guarda Shaoran…-
La voce di Sakura sembrò quasi un sussurro portato via dal vento.
La ragazza era immobile.
Il suo fedele scettro nella mano destra, gli abiti logori e sporchi di polvere e gli occhi smeraldo fissi in un punto ben preciso.
Shaoran, con un balzo, ritorno sul suolo e ripose la sua possente spada.
Con una mano si asciugò il sudore sulla fronte e tirò un grosso sospiro di sollievo: anche questa volta era fatta.
Nell'udire la voce della sua ragazza si voltò e la vide ferma davanti ad un grosso polverono, causato dal loro ultimo attacco.
La prima cosa che fece fu di assicurarsi che lei stesse bene: non sembrava portare ferite e anche a livello di stanchezza le sembrava ok.
C’era stato un po’ di trambusto ultimamente a Tomoeda.
Strane presenze si erano come materializzate dal nulla e avevano iniziato a distruggere la città, senza alcun motivo preciso.
Questi mostri non avevano ne forme proprie, ne obiettivi precisi.
Aumentavano ogni giorno sempre più, quasi in cocomitanza alle guerre, agli scontri e ai disastri che si svolgevano nel resto del Mondo.
Dichiaravano guerra ad uno Stato? Compariva un mostro.
C'era un disastro ambientale di dimensioni apocalittiche? Compariva un mostro.
Tutti stranamente nella loro città. Tutti stranamente uguali.
La cattura carte Sakura e il suo compagno Shaoran erano stati costretti ad entrare in azione per fermare questi “esseri” e per dare una mano alle forze dell'ordine.
Da due anni si erano messi al servizio della polizia, smascherando le loro identità e poteri.
Naturalmente subito furono accettati con riluttanza, ma poi vedendoli sempre pronti ad intervenire e riuscendo nella maggior parte delle volte a salvare una situzione insalvabile, divennero gli eroi della città.
- Vedi anche tu ciò che vedo io? -
Sakura alzò la mano sinistra per indicare un punto in mezzo all'oscurità del cratere che aveva davanti.
- Non vedo nulla con questa polvere - disse lo spadaccino, raggiungendola e stringendo gli occhi per cercare di metter meglio a fuoco.
Sakura pose davanti a se lo scettro della Stella e quest’ultimo tornò un semplice ciondolo: le sembrava impossibile eppure, la, in quel cratere, c’era…
- Un momento e quello cos’è? – esclamò di colpo Shaoran avvicinandosi sempre più al cratere, facendo attenzione a dove poggiava i piedi.
Nel punto più remoto, coperto dall’oscurità, si intravedeva un fagotto bianco. Sembrava quasi un bozzolo d’insetto.
- Allora non me lo sono immaginata! Dopo che abbiamo colpito il mostro una luce è confluita in quel punto e ha lasciato questo…coso –
Anche Sakura si era avvicinata, appoggiandosi ad una spalla del ragazzo per sporgersi un po’ di più.
- Augh..auah..-
Il fagotto si dondolò un po’ emettendo uno strano rumore.
La ragazza si spostò e face un piccolo balzo fra le macerie, cercando di non scivolare.
- Attenta Sakura, potrebbe essere qualsiasi cosa lo sai che…- Shaoran fu interrotto dalla mano aperta a mezz’aria di lei.
Il fagottino si mosse ancora di più ed allentò alcune fasce, scoprendo così un viso paffuto e color latte di un neonato.
- Mah…è un bambino! –
Subito l’istinto materno di donna scattò in Sakura che non ci pensò due volte a prenderlo da terra e sollevarlo: lo strinse forte sopra al seno e cercò di coprirlo col mantello che indossava, per dargli più calore.
Il bimbo aveva già una piccola chioma di capelli neri, nonostante la sua tenera età.
Lottando contro quelle bende tanto strette riuscì a liberare anche le sue paffute e piccolissime braccia.
Shaoran non potè credere ai suoi occhi: scese anche lui e la raggiunse.
Era proprio un bambino in carne ed ossa e sembrava stare bene nonostante fosse proprio nel punto dove l'ultimo mostro attaccò.
- Da dove pensi sia venuto? Che qualcuno l’abbia perso? Magari durante la battaglia una signora è rimasta ferita e ha smarrito il piccolo! Sai qui in città, nonostante cerchiamo di evacuare sempre tutti non è difficile che qualcuno rimanga coinvolto – disse il ragazzo mentre si guardò intorno sperando di scorgere una qualche figura umana.
Il piccolino si stropicciò il viso e lentamente aprì le palpebre, mostrando due occhi azzurri come il cielo più limpido.
Sakura sorrise vedendolo e gli sussurrò: - Ciao piccolino, ti sei perso? –
Il bimbo spalancò gli occhi per guardare le due persone che erano con lui e, sentendosi al sicuro, si strinse di più a Sakura ed iniziò a succhiarsi il pollice.
Sakura alzò lo sguardo verso Shaoran: - Non è un amore? – disse sorridendo.
Il ragazzo in un primo momento si lasciò catturare dal sorriso di Sakura e sulle sue gote comparì un lieve rossore.
Era follemente innamorato di quella ragazza ed era già da qualche tempo che stava pensando di chiederle di andare a vivere insieme o, perchè no, di sposarsi.
In fin dei conti avevano finito entrambi il college, lui aveva anche trovato un buon lavoro e le cose fra loro andavano sempre meglio.
Dopotutto un giorno avrebbe voluto davvero tanto anche lui avere un famiglia.
La visione di Sakura con quel pargolo gli sembrò...NO!
"Ritorna in te Shaoran! Questo bambino è un civile! Tu sei un guerriero! Pensa ai tuoi doveri!" si disse fra se e se, scuotendo la testa.
- Avrà sicuramente una madre e sarà tanto in pensiero per lui! – i suoi doveri da guardiano della città lo riportarono con i piedi a terra.
- Lo so, ma come faremo a ritrovarla? – anche Sakura iniziò a guardarsi intorno, ma in lontananza vide arrivare solamente le forze dell’ordine giunte sul posto, come ogni volta, alla fine di una battaglia.
- Vedrai che grazie all’aiuto degli agenti riusciremo a trovarla – disse il ragazzo allontanandosi da li e raggiungendo velocemente il capo dalla polizia per un rapporto dettagliato.
Il piccolo bambino lentamente si addormentò cullato dal regolare battito del cuore della maga che lo teneva in braccio.
Sakura sospirò osservandolo.
In quel momento al suo fianco si posò Cerberus, scuotendo le sue meravigliose ali dorate e ripiegandole sulla schiena dolcemente.
Il maestoso felino si avvicinò alla sua padrona: - Stai bene Sakura?-
La ragazza annuì voltandosi verso il suo fidato guardiano.
- E quello? - chiese Cerberus con fare interrogativo.
- L'abbiamo appena trovato. Poverino si deve esser perso...-
La ragazza posò con delicatezza un dito sul nasino dal bambino, facendo attenzione a non svegliarlo.
C’era qualcosa di diverso da ogni altro bambino in quel pargolo che stringeva al petto.
Non sapeva se era il suo istinto materno che parlava o il suo senso da maga, ma comunque quel fagotto le sembrava “la cosa” più preziosa al Mondo, in quel momento.
Anche Cerberus sentiva qualcosa di strano in quel bambino, ma non volle interrompere quel quadretto così delizioso.


20 anni dopo - Nei pressi del College Towa di Tomoeda
L'inizio delle lezioni era sempre un gran giorno.
Indifferentemente che fosse il primo giorno di inizio delle elementari o dell'università, era sempre il primo giorno di scuola!
Nell'aria davanti agli edifici scolastici si respirava quel nonsochè di nuovo e sconosciuto.
Cambiare scuola, diventare grandi, farsi nuovi amici. Insomma una nuova avventura, bella e misteriosa che ti faceva comunque iniziare la giornata con un sorriso.
Tutte i ragazzi che in quel momento stavano raggiungendo il vicino College Towa erano pieni di aspettative e di felicità per l'inizio del nuovo anno accademico.
Tutti tranne...
-...me...-
Un ragazzo alto, moro si stava fissando nella vetrina di un negozio di elettrodomestici, sospirando.
Nei suoi occhi azzurri, più che felicità, si leggeva tristezza e rassegnazione.
Come ogni anno, l'arrivo del mese di Settembre significava per lui dover affrontare, ancora una volta, la classe, gli amici e ciò che pensavano di lui.
Per Yuki non era mai stato facile relazionarsi con le persone, un po' perchè era timido di natura e un po' perchè il suo cognome...
- Yuki Li Kinomoto, matricola 5678 - lesse ad alta voce la prima riga incisa sul suo tesserino universitario, sospirando ancora una volta.
Già, proprio il suo cognome lo portava ad essere isolato.
Lui era figlio di due maghi che in passato erano stati acclamati da tutti, ma ora erano visti come una minaccia e come una estraneità.
Erano 20 anni che ne un mostro, ne una guerra, ne un disastro ambientale capitava più. In nessuna parte del Mondo.
Il contributo dei suoi genitori era diventato, quindi, inutile. Anzi alcuni avevano iniziato ad insinuare che furono proprio loro a causare tutti quei disastri, attraverso il malocchio e che, un giorno, stanchi di tutto ciò, smisero solo per loro piacere.
"Ciò che non si conosce, fa paura"- ripeteva sempre sua madre accarezzandogli la fronte quando da bambino lo portava a letto-"Ed è per questo motivo che facciamo tanta paura alla gente. Però tesoro mio se continuiamo a vivere la nostra vita normalmente ed a dimostrare che siamo persone come tutti gli altri, vedrai che prima o poi ci accetteranno. Ma tu Yuki non devi temere perchè sei il più 'normale' di tutti noi, ma soprattutto sei intelligente e un bravo bambino e vedrai che diventerai qualcuno anche senza magia e riscatterai il tuo nome".
- Già...senza magia - sussurò Yuki, tornando ad osservare la sua uniforme marrone con cuciture ocra.
Yuki era stato adottato da Sakura e Shaoran e quindi non aveva alcun potere magico, ma nonostante questo la gente lo trattava come "un mostro".
Forse era meglio così.
Yuki avrebbe sempre voluto sentir scorrere nelle sue vene, almeno una volta, la magia.
Voleva sapere cosa significasse essere speciale.
S'infilò una mano nella tasca e lentamente s'incamminò verso la vicina università.
Lo sguardo era basso, come sempre. Camminava defilato, vicino ad un muretto, cercando di non urtare niente e nessuno.
Cercando di esser niente e nessuno.
Non era sempre stato così. Lui ci aveva provato, ci aveva creduto nella magia.
Tutti i giorni, dopo i compiti, andava in bibblioteca e cercava di impare il più possibile sulla magia o su come praticarla, mentre a sua madre diceva sempre che usciva a giocare: non voleva esser frenato nella sua curiosità.
Quante volete aveva aperto il libro delle Sakura's Card ed aveva cercato di far levitare anche solo una delle sue carte, ma nulla.
Tutto quello che gli riusciva bene era studiare, prendere dei bei voti. Assimilava i libri come una spugna, ma si è sempre detto
che questo non lo avrebbe mai portato da nessuna parte.
Yuki si fermò di colpo e alzò lo sguardo per osservare l'entrata al campus: un bellissimo edificio appena restaurato a forma di 'E' si presentava ai suoi occhi imponente ed autoritario.
In alto, al centro dell'ala principale, mostrava, quasi con orgoglio, lo stesso stemma che Yuki aveva cucito sul taschino dell'uniforme.
Il giardino pieno di alberi, panchine e tantissimo verde, brulicava di ragazzi che andava dai 20  fino ai 30 anni.
Yuki sopirò ancora.
- Cara mamma chissà se, almeno questa volta, con questa nuova scuola, riuscirò a non deluderti...di nuovo - bisbigliò fra se e se.
Con una mano si portò la cartella di pelle dietro alla spalla destra e l'altra se la mise in tasca.
Percorse una prima parte del lungo viale che portava ad una piccola gradinata dell'entrata principale ed alle sue spalle uditì già qualcuno bisbigliare qualcosa come "E' lui il figlio dei maghi", "Ho sentito che ha una borsa di studio!", "Per forza avrà fatto uno dei suoi incantesimi per ottenerla".
Ignorò in parte quelle dicerie, ma fra se e se si disse che :"...sarebbe stato un altro anno scolastico come tutti gli altri".

Tomoeda - Vicolo cieco vicino al College Towa
Su un muro nella penombra apparve uno strano simbolo dal nulla.
Un triangolo azzurro,con gli angoli racchiusi in cerchi più piccoli, aveva all'interno circoscritto un cerchio, il quale a sua volta aveva una stella a cinque punte.
Il cerchio si illuminò sempre più e  in un attimo comparve una ventenne longilinea, con gli occhi sbarrati.
Aveva lunghi capelli biondo cenere racchiusi in una lunga coda a cavallo che le arrivava a solleticare i fianchi ben marcati.
Portava un completo blu con guanti bianchi, come a far parte di una qualche unità dell'ordine.
Appena si materializzò del tutto il simbolo alle sue spalle sparì e lei spalancò gli occhi.
I suoi occhi bicromatici, uno rosso e uno verde, si guardarono intorno.
- Bene - sussurò.
Strappò il cioncolo tondo e azzurro che aveva al collo.
- Qui che parlà è l'unità speciale Stars 1. Transazione completata - disse verso la piccola sfera.
- Comando nave Asura. Ricevuto. Avete il permesso di iniziare la missione. Attivazione delle  barriera per il controllo energetico. Autorizzato Stars 1 a procedere con il livello di 'S ' - ricevette risposta dall'oggetto stesso.
- Ricevuto. Blocco attivato.Effettuerò rapporto appena avrò novità. Passo e...- la ragazza fu interrotta dalla voce provenente dal suo gioiello.
- Vivio-chan...-
La ragazza sossultò.
- Buona fortuna! -


  
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