Capitolo 1
Era domenica mattina e Sole aveva tutta
l’intenzione di rimanersene nel letto a poltrire ancora per qualche oretta. La
domenica era il suo unico giorno di riposo e voleva goderne tutti i benefici,
tra i quali era inclusa una bella dormita. Purtroppo Sky, il suo adorabile
cucciolo di labrador, non era del suo stesso avviso: continuava a gironzolare sopra
al letto e a darle qualche leccata di tanto in tanto.
-Ho capito, ho capito. Mi alzo Sky- disse la
ragazza sbuffando e alzandosi di malavoglia dal letto. Erano solo le otto del
mattino.
Appena Sole fu in piedi Sky iniziò a gironzolarle
intorno, voglioso di una bella passeggiata mattutina. Così la giovane si cambiò
il pigiama con i primi vestiti che vide: una maglioncino nero e un paio di
pantaloni della tuta grigi sulla sedia vicino alla scrivania. Dopo essersi
vestita velocemente si sciacquò il viso e si sistemò i lunghi capelli biondi in
una coda alta senza pettinarli. Non c’era bisogno di farsi bella per portare
fuori il cane, inoltre aveva tutte le intenzioni di ritornarsene nel letto.
Così, con Sky che continuava a seguirla, si diresse
verso la cucina, dove ad attenderla c’era sua mamma indaffarata a riassettare i
cuscini del divano.
-Ciao mamma, porto fuori Sky e poi torno- la
informò Sole prendendo il cappotto per lei e il guinzaglio per il cane.
-Okay tesoro. Io tra poco vado in Chiesa, ci vediamo
dopo- le rispose sua madre senza rivolgerle neanche uno sguardo.
Sole era abituata ai modi spicci di sua madre,
quasi li preferiva alle sue prediche interminabili. Si, perché Nicoletta era
una donna senza mezze misure. Poteva liquidarti senza dire una sola parola o
tenerti incollata alla sedia per tre ore consecutive con una predica più che
noiosa e senza una reale conclusione. Inutile, insomma. Non che a lei
importasse più di tanto, il rapporto con sua mamma era di tacita sopportazione.
Le voleva bene, certo, ma erano molto diverse e non solo nell’aspetto. Sole
sapeva di essere la copia sputata di suo padre: stessi capelli biondi, stessi
occhi verdi, stessi tic… e questo faceva sempre imbestialire sua madre. I suoi
avevano divorziato quando lei era molto piccola, ma l’astio tra i due non era
mai diminuito e sua madre non faceva altro che ripeterle quanto lei
assomigliasse al padre.
Sole non vedeva l’ora di andarsene da casa e la
sera prima aveva accennato qualcosa a sua madre, la quale le aveva detto che avrebbero
guardato insieme le varie agenzie. Però lei non voleva aspettare e soprattutto
voleva fare questa cosa da sola. Così Sole decise di fermarsi in una agenzia
immobiliare durante la sua passeggiata con Sky, il suo unico e grande amore.
Sky aveva tre anni e lei lo prese che era un
cucciolotto di appena un mese, neanche svezzato. Era sul ciglio della strada,
in una stradina secondaria e stava piovendo a dirotto. Sole quel giorno aveva
litigato con sua madre ed era uscita senza ombrello, borsa o cellulare. Si
sentiva molto sola e quando vide quel cucciolo indifeso se ne innamorò subito.
Lo prese con sé e nonostante i problemi dovuti alla salute cagionevole di Sky e
ai rimbrotti di sua madre non se ne è mai pentita. Ha persino tatuato il suo
nome addosso.
Uscita dall’agenzia, con una buona notizia, Sole
decise di tornare a casa e soprattutto nel suo letto. Quel giorno aveva tutta
l’intenzione di poltrire e nessuno glielo avrebbe rovinato. Aveva tutte le
buone intenzioni di andare dritta a casa, al massimo di fermarsi un attimo in
edicola a comprare un giornale, ma quando passò davanti a Caffè Therapy tentennò
solo qualche istante prima di entrare seguita da Sky. Non voleva tornarci così
presto e di sicuro non trasandata senza un filo di trucco e spettinata, ma non
poté resistere alla voglia di rivedere quel ragazzo.
Sole non si spiegava l’attrazione che sentiva verso
di lui: era molto carino, ma non si poteva definire un ragazzo bello. Aveva il
naso troppo grande e le orecchie leggermente a sventola per essere definito
bello, ma era indubbiamente attraente. Quel naso troppo grande non stonava con
l’armonia del volto inoltre nonostante la divisa da lavoro si poteva benissimo
presupporre un fisico niente male. Nonostante fosse un ragazzo attraente non
era il suo tipo. Sole preferiva ragazzi più alti e belli, che quando ti passano
vicino per strada non puoi fare a meno di sospirare. Forse era troppo
superficiale, ma essere attratta da quei ragazzi aveva un senso. Essere
attratta da lui, un ragazzo affascinante certo, ma non bello non aveva senso.
Non lo conosceva, non sapeva neanche il suo nome, quindi come poteva piacerle? Che cosa le piaceva di lui?
Con un sospiro tra il sofferto e il sollevato, la
giovane si recò al bancone per ordinare un cappuccino con tanta schiuma.
-Arriva subito- le sorride il barista.
Mattia era sicuro che l’avrebbe rivista. Certo, non
si aspettava di vederla così acqua e sapone e con un cane appresso, ma era
sicuro che sarebbe diventata una cliente fissa. Le poche volte che era venuta
al bar era sempre vestita impeccabilmente con un tailleur, capelli raccolti in
una crocchia severa e viso truccato. Adesso con il viso assonnato e i capelli
più liberi gli sembrava quasi una bambina. Inoltre senza tacchi era più bassa e
questo aumentava a farla sembrare più giovane.
-Ecco a te- le disse porgendole il cappuccino e
sorridendole.
-Grazie mille- gli rispose abbozzando un timido
sorriso.
-Prego duemila!- le disse Mattia strizzandole
l’occhio.
Era un simpaticone e questo Sole aveva già avuto
modo di appurarlo, ma il suo cuore non poté fare a meno di mancare un battito.
Le facevano piacere le sue attenzioni, anche se erano arricchite dalle sue
illusioni.
Sole lo guardava preparare caffè e cappuccini per
gli altri clienti e non poté fare a meno di chiedersi nuovamente che cosa le
piaceva di lui. Forse semplicemente era una donna superficiale.
-Di solito prendi sempre cioccolata calda, come mai
hai chiesto un cappuccino oggi?- le chiese il barista mentre continuava a
servire gli altri cliente e a preparare gli ordini.
-Ho bisogno di un po’ di caffeina per svegliarmi-
gli sorrise lei timida.
-Dove devi andare per essere già in piedi alle 9 di
domenica mattina?- le chiese incuriosito lui.
-Dovevo portare fuori il cane, inoltre avevo una
commissione da fare-
La conversazione si concluse così. Lei non sapeva
bene che cosa dire e lui fu portato a fare altre chiacchiere con altri clienti.
-Buon lavoro- lo salutò prima di andarsene.
-Buona giornata a lei donzella- le rispose lui
continuandole a sorridere.
Mattia non sapeva perché, ma quella ragazza lo
incuriosiva. Non vedeva l’ora di rivederla per farle qualche altra domanda. Non
aveva problemi con le donne, anzi, c’erano fin troppe donne che continuavano a
dargli su anche quando lui le respingeva chiaramente. La sua ultima storia
risaliva oramai a due anni prima e da quella volta ha sempre avuto solo delle
storielle: meno complicazioni e più divertimento. Stava bene da solo e la sua
libertà gli piaceva. Al momento non si vedeva con nessuna e quella ragazza gli piaceva.
Perché non provarci con lei?
Quel pomeriggio Sole era intenta ad ammazzare il
tempo su facebook chattando con qualche collega di lavoro e facendosi gli
affari degli altri quando vide tra i suggerimenti degli amici una foto alquanto
familiare. Decise di vedere il profilo di questa persona e capì subito che le
era familiare perché era la foto di Mattia. Mattia Capu per la precisione.
Avevano tre amici in comune e Sole si sorprese di
constatare che i tre amici in comune erano tre bellissime cubiste e
spogliarelliste del locale dove lavorava di notte. Non si sorprese tanto che
lui avesse tra gli amici delle belle ragazze come loro, ma si sorprese del
fatto che erano sue colleghe. Infatti Sole lavorava al Night Club oramai da
quattro anni ed era il suo lavoro segreto. Nessuno sapeva che lavorava lì,
neanche sua madre, ma aveva iniziato perché le servivano i soldi e poi dopo che
aveva trovato lavoro come segretaria continuava a lavorare lì perché si
divertiva e si trovava bene con i suoi colleghi. Anche con quelle tre ragazze. Mattia forse frequentava il Night Club?
Decisa ad non agitarsi subito, Sole prese in
considerazione l’idea di chiedergli l’amicizia su facebook. Certo non lo
conosceva e aveva capito che non era il ragazzo giusto per lei, ma cosa c’era
di male nel richiedergli l’amicizia? Nulla. Così gliela chiese e poco dopo
ricevette subito la notifica che la informava che lui aveva accettato la sua
richiesta. Che fare adesso?
Sole non era brava nelle questioni di sentimenti,
relazioni e affini, così decise di non fare niente. Lei aveva fatto il primo
passo, il secondo spettava a lui.
Mattia era comodamente spaparanzato sul letto di
casa sua e non potè fare a meno di sorridere quando vide la richiesta di
amicizia di quella ragazza. Era contento di constatare che non gli era
totalmente indifferente perché questo voleva dire che ci avrebbe messo meno
tempo a conquistarla. Aveva tutta l’intenzione di sedurla e di portarsela a
letto.
Chat:
Mattia Capu: Ciao Donzella!
Sole Solei: Ciao bel
ragazzo :)
Mattia Capu: Che fai di
bello stasera?
Sole Solei: Esco con degli
amici, te?
Mattia Capu: Mi vedo con un
mio amico per un aperitivo tra poco. Comunque bellina la divisa sportiva!!
Sole Solei: Vero? Tu non lo
sai ma tra un tacco alto e un tubino ho anche pantaloncini e scarpe da
ginnastica.
La chiacchierata terminò così e Sole non si seppe
spiegare perché, ma era felice di aver scambiato quattro chiacchiere con
Mattia. Gli aveva detto che sarebbe uscita con degli amici, ma in realtà doveva
andare a lavorare quella sera e oramai era giunta l’ora di prepararsi. Così la
ragazza spense il pc e prese la sua borsa da ginnastica per metterci dentro la
divisa della serata. Era indecisa tra il tubino di pelle senza maniche né
bratelle o i pantaloni di pelle neri con una fascia come parte superiore sempre
in pelle nera. Alla fine optò per quest’ultimo completo al quale aggiunse un
paio di scarpe alte con degli spilloni lungo i tacchi. Mise dentro il borsone questi
ultimi, un maglione pesante per dopo la serata e il portafoglio. Infine prese
il piumino, cellulare e chiavi di casa.
-Mamma esco con l’Eri, non mi aspettare sveglia che
non so a che ora tornerò stasera- disse la giovane mentre si stava sistemando.
-Okay, stai attenta- le rispose Nicoletta
continuando a cucire un cuscino.
Sole, sospirando, si chiuse la porta di casa alle
spalle e si diresse verso la macchina. Faceva la barman al Night Club da molto
tempo e sapeva che la domenica sera, nonostante il giorno dopo tutti andassero
a lavorare, era una tra le serate più affollate e quindi non poteva
innervosirsi ancora prima di arrivare al lavoro.
Intanto Mattia stava bevendo un drink con un suo
amico in uno dei tanti bar della città quando li raggiunse Damon, un loro
amico.
-Ma guarda chi si vede! Ciao ragazzi- li salutò quest’ultimo
sedendosi al loro tavolo –Che combinate qui?-
-Niente, si stava bevendo un birra. Te?- gli chiese
Mattia.
-Sto andando al lavoro, perché non venite con me?
Una serata di puro divertimento vi farebbe bene! È da una vita che non vi vedo
più in giro- li sgridò bonariamente Damon.
-Io non posso. Domani devo lavorare come al solito-
disse Alex.
-Io invece mi unisco volentieri a te. Una serata di
svago mi ci vuole- gli rispose Mattia felice del diversivo.
-Perfetto, allora si va Night Club!!-
Aly_Swag: con un po’ di ritardo il capitolo è
arrivato :)
imane: devo dire che i personaggi li hai
centrati in pieno e dal prossimo capitolo si scoprirà qualcosa di più su
Mattia.