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Autore: Lizzyluna    06/09/2006    4 recensioni
Lo scontro finale si avvicina...ma Harry non è solo: quattro improbabili alleati combatteranno al suo fianco!
I personaggi più odiosi della storia di Hogwarts per la prima volta insieme...dalla parte dei buoni! Cosa succederà?
Genere: Azione, Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Dolores Umbridge, Harry Potter, Peter Minus, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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3-Rivelazione

Dopo il trambusto causato dal malore di Harry (“Tutto a posto, tutto a posto...sarà l’emozione per avermi rivisto, a volte la felicità può essere fatale!” aveva assicurato Allock) ed il tempestivo intervento di Piton (“Poche storie, Potter, dobbiamo lavorare!” aveva sentenziato, versandogli spietatamente in testa una brocca d’acqua gelida), la Umbridge propose uno spuntino serale “per riflettere a stomaco pieno”. L’idea fu approvata all’unanimità ed ebbe benefici effetti sul morale del gruppo: dopo essersi saziato di panini, patatine fritte e cioccolata Harry cominciò a sentirsi allegro ed ottimista, benché ancora convinto di trovarsi in una gabbia di matti.
Per tutta la cena Allock non fece altro che chiacchierare: tra un boccone e l’altro spiegò al suo ex allievo le idee geniali che aveva elaborato. “Naturalmente bisognerà sfruttare l’effetto sorpresa, una bella irruzione è quello che ci vuole. Dovremo eliminarne un bel numero, in modo che...Harry, tutto chiaro?”
“Chiarissimo!” rispose il ragazzo, che non aveva sentito una parola. “Però il nome Harry’s Angels non mi sembra abbastanza aggressivo. Perché non ci chiamiamo...che ne so...Ordine della Pernice?”.
Sfortunatamente, Allock lo prese sul serio. “Ordine della Pernice...magnifico! Si vede che sei stato mio allievo. Tutti d’accordo, voi?”
“Si, Gilderoy!” risposero in coro Piton, la Umbridge e Minus (“Diamogli corda!” aggiunse Piton a bassa voce).
Alla fine del pasto, Minus si alzò in piedi. “Bene, ora che abbiamo cenato passiamo a questioni più importanti. Harry, se non sei troppo stanco potremmo discutere della nostra missione: abbiamo molte cose da spiegarti, e altre che vorremmo conoscere. Credo che tu voglia sapere perché sei qui”
“Per me va bene!” dichiarò Harry incuriosito.
“Perfetto. Allora, liberiamo il tavolo dalle cartacce e cominciamo”.

Harry si aspettava che Allock prendesse la parola per illustrare i suoi assurdi piani, invece fu Minus a cominciare, in tono nervoso e risoluto. “Sapete tutti perché siamo qui!” esordì. “Il mondo magico sta attraversando un momento difficile ed è nostro dovere fare qualcosa, anche per rimediare alle azioni malvagie che abbiamo commesso. Siamo una squadra, e il nostro obiettivo è uno solo: aiutare il Prescelto a distruggere il Signore Oscuro!”
“Fosse così facile!” borbottò Harry.
Piton lo guardò in modo non troppo amichevole. “Aspetta, Peter...come al solito Potter sembra saperne più di noi. Ti dispiacerebbe illuminarci, Prescelto?”.
Tutti si voltarono verso il ragazzo, in attesa. “Gli Horcrux! Se non li distruggiamo non potremo uccidere Voldemort!” spiegò Harry, sperando che Piton si strozzasse con una nocciolina.
Tutti fecero un salto sulla sedia (sfortunatamente Piton sputò la nocciolina, che finì nell’occhio di Allock). “Santo cielo, ragazzo...quel nome mi fa ancora effetto!” si scusò Peter, asciugandosi il sudore. “Dunque tu sai degli Horcrux...te ne ha parlato Silente?”
“Sì...li stavamo proprio cercando quando lui...quando è morto!” rispose il giovane mago, dando un’occhiataccia a Piton.
“Meraviglioso, questo rende tutto più facile. Potresti per favore spiegarci l’esito delle vostre ricerche?” chiese ancora Minus.
“Secondo il preside, Vol...ehm, quello lì ha creato sei Horcrux” cominciò Harry. “Di questi, due sono stati distrutti: il diario che ha incantato Ginny e l’anello di famiglia appartenuto al nonno di Riddle. Credevamo di averne trovato un terzo, il medaglione di Serpeverde, ma era un falso: l’originale è stato preso da un certo R.A.B.”
“R.A.B...ah, Regulus Black, il fratello di Sirius! Dunque ha fatto qualcosa di buono nella sua inutile vita!” commentò Piton.
“Ora che ci penso, indossava una strana collana quel giorno...” mormorò Minus. “Ah, ecco perché rideva quando Dolohov l’ha ucciso! Credevamo che fosse matto da legare, invece ci stava fregando tutti e noi neanche lo sapevamo!”
“È saltato in aria insieme all’Horcrux...immagina la faccia dell’Oscuro, quando lo verrà a sapere!” disse Piton sghignazzando.
“Ehm, Peter...mi dispiace interrompere il vostro tuffo nel passato, ma io vorrei sapere il resto, se non avete nulla in contrario!” intervenne la Umbridge.
“Hai ragione, Dolly. Continua, Harry” esclamò Peter.
Il ragazzo riprese: “Secondo Silente rimangono tre Horcrux: la coppa di Tassorosso, il serpente Nagini, un oggetto appartenuto a Grifondoro o Corvonero. Dobbiamo cercarli e distruggerli”
“È proprio quello che vogliamo fare, Potter!” disse Piton sorridendo. “E per una volta sono più informato di te. Si dà il caso che io sappia cos’è il terzo Horcrux...e dove sono nascosti gli altri due!”.
Harry rimase senza fiato: gli sembrò di capire come si era sentito suo padre quando Lily Evans, invece di mandarlo al diavolo come al solito, aveva accettato di uscire con lui. “Lei sa dove sono gli Horcrux? Che aspettiamo allora, andiamo a prenderli!” gridò, saltando sul tavolo e sfoderando la bacchetta come D’Artagnan prima di un duello.
“Non così in fretta, Potter!” lo bloccò Piton. “Sei troppo precipitoso...come sempre. Scendi da quel tavolo e lasciami finire”.
Harry scivolò di nuovo sulla sedia. “Bene. Sono calmo. Potrebbe spiegarsi, adesso?”.
L’ex professore gli rivolse un sorriso alquanto sgradevole. “Sei sempre il solito, Potter. Usa il cervello, ogni tanto. Eri già pronto a partire in quarta per cercare l’Horcrux...ma l’hai sempre avuto sotto il naso. Anzi...sopra!” e così dicendo si avvicinò a Harry e gli sfilò gli occhiali.
Il ragazzo li guardò confuso. “Non è possibile!” protestò. “Lei mi prende in giro!”
“E perché, Potter?” ribatté soavemente Piton. “In fondo tu sei un Grifondoro, nonché il peggior nemico dell’Oscuro Signore...una sorta di simbolo, se preferisci. Lui lo trovava molto divertente...me lo ripeteva ogni tanto: «Sono o non sono un genio del male, Severus? Quel buffone di Silente non lo troverà mai!». Una buona idea, non trovi? Pensava addirittura di usare te, ma era troppo banale. Tra parentesi, non ti sei mai chiesto perché in sei anni di movimentata vita scolastica ti sei rotto tutto tranne gli occhiali?”.
Harry era troppo scioccato per rispondere: fino a quella sera aveva portato a spasso un frammento dell’anima di Voldemort...e non se n’era mai accorto. “Avrei dovuto sentirla...la cicatrice...” mormorò.
“L’Oscuro è più sveglio di te, a quanto pare!” affermò sbrigativo Piton, gettando gli occhiali per terra. “E adesso...avada kedavra!”. Un raggio di luce verde partì dalla sua bacchetta e colpì gli occhiali, che esplosero in mille pezzi. “Un problema in meno!” dichiarò, riponendo la bacchetta. “Vuoi proseguire, Peter, per favore?”.
Harry, incredulo, fissava i resti contorti dei suoi occhiali. “Avada kedavra? Non poteva usare qualcosa di più...leggero?”
“Gli Horcrux contengono frammenti di anima, Potter, quindi devono essere uccisi, come un qualsiasi essere vivente!” spiegò Piton con calma. “Forse avrei potuto usare un altro metodo...ma che ci vuoi fare, è la forza dell’abitudine. Funziona anche contro gli insetti, sai, meglio dell’insetticida...e di solito non lascia tracce”.
Ignorando l’orrore dipinto sul viso di Harry, Minus raccolse la montatura e la esaminò. “Forse stavolta hai esagerato, Severus...beh, non c’è problema: reparo! Ecco, Harry, come nuovi!” disse porgendo gli occhiali al ragazzo, che li prese con una certa cautela.
“Molto bene!” esclamò Allock tutto allegro. “Se non ho capito male, mancano solo due...come si chiamano...Harfax?”
“Horcrux!” lo corresse la Umbridge sospirando.
“Beh, quella roba lì...e poi potremo passare all’azione! Ho già in mente un piano infallibile, vedrete!”
“Una cosa alla volta!” lo interruppe Piton. “Dobbiamo cercare il secondo Horcrux...tranquillo, Potter, non sono le tue mutande!”
“Cerchiamo Nagini?” chiese Harry. Minus scosse la testa. “Non adesso, Harry. Il nostro prossimo obiettivo è la coppa di Tassorosso, e secondo le nostre informazioni dovrebbe trovarsi”, e i suoi occhi mandarono un lampo, “a Hogwarts!”.


La ricerca inizia! Quali disastri combineranno i nostri eroi? Riuscirà Voldemort a non morire dal ridere quando l’Ordine della Pernice farà la sua comparsa? Lo saprete nelle prossime puntate!
Saluto tutti voi lettori e vi assicuro che apprezzo molto Harry, anche se da questa storia non si capisce.
Per Palanmelen: credo di aver tirato fuori questa storia...dagli appunti di Letteratura Italiana: mentre li stavo copiando(a mezzanotte circa) mi è venuta un’improvvisa ispirazione, quindi ho mollato gli appunti e ho scritto il cap. 1 sul primo foglio che ho trovato.

   
 
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