Anime & Manga > Sousei no Aquarion
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Autore: mewmina__91    06/09/2006    12 recensioni
...e se Baron non fosse morto?
...e se Apollo non fosse un umano come lui e gli altri credono?
...e se da dodicimila anni fa tornasse una misteriosa ed esplosiva sorella?
...e se la premessa vi stuzzica allora leggete!
...
...
...e miraccomando recensite -_^!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1


Pierre- concentrazione!-
Apollo- fusione!
Sylvia- Go! Aquarion!!-

Ex colonia inglese, Gibilterra. È qui che sta avvenendo un altro scontro tra i soldati Kerubin, mandati dagli angeli, e ‘le creature senza ali ’ , gli esseri umani. A bordo dell’ Aquarion, un gigantesco robot, ci sono tre element; in posizione di testa c’è la bionda principessa Sylvia che possiede il potere della psico-cinesi, nella posizione di schiena il rosso Apollo, che viveva in strada, e alla posizione delle gambe il donnaiolo Pierre, con il potere di infiammare i propri colpi.
Perché si stanno scontrando con gli angeli, volete sapere?
Ottimo quesito, ma non v’è ancora risposta. Cominciò più di due millenni fa, poi si interruppe per undicimila anni ed ora è ricominciato. Si sa solo che al suo antico inizio l’angelo Apollonius tradì gli altri angeli per passare dalla parte degli umani, per amore della principessa Seiran; ed oggi come allora tra le fila umani ci sono loro, non come una volta, ci sono le loro ‘incarnazioni’. Sylvia e Apollo, ma lei non vede che il fratello Sirius, certa che sia lui Ali del Sole, l’amato della vita passata; lui (Apollo), invece, immemore della vita scorsa, pensa solo a liberare l’amico Baron, catturato dalle bestie mietitrici mandate dagli angeli.

Sylvia- Aquarion Luna!!!-
Apollo- bene, facciamo a pezzi quel mostro!-

Dall’interno dell’Aquarion Sylvia si mise in posizione per scagliare le frecce lunari, Apollo comparendo come un fantasma le si accostò nella stessa posizione e Pierre vi impresse il suo potere fiammeggiante. La ragazza scoccò le sue frecce, il soldato Kerubin gli andò incontro, scartando verso il basso e colpì la posizione di testa. Avvertendo una forte pressione al petto e la mancanza del respiro la principessa lasciò i comandi cadendo all’indietro con gli occhi sbarrati e la fusione fu annullata. Non essendoci nessuno che tenesse i comandi, il vector moon precipitò al suolo con a bordo Sylvia. Sia Apollo, per primo, sia Pierre atterrarono e il rosso corse ad aprire il portellone del vector uscendone portando in braccio la principessa priva di sensi.

Pierre- cos’ha? Sembra svenuta…-
Apollo- e io che ne dovrei sapere, non sono un medico!-
Pierre- ok, torniamo alla base- mugugnò risalendo sul vector mars per agganciare quello rimasto senza pilota

Apollo risalì sul vector sun con la ragazza sistemandosela in braccio, purtroppo erano troppo distanti dalla base per poter comunicare, una volta attraversato l’atlantico avrebbero potuto trasmettere il fallimento della missione. Rallentò la velocità inserendo il pilota automatico e immergendosi nelle acque oceaniche.

Pierre- ma che fai, Apollo?!-
Apollo- non mi urlare nelle orecchie, idiota! Per colpa dei gadget parlanti di Jun non ho chiuso occhio-
Pierre- ah, parli delle bamboline di Mana-mana? Non sarà invece che avere li le dolci forme della principessina…- lasciò in sospeso con tono eloquente
Apollo- Pierre, te l’ho mai detto che sei un coglione?-scherzò

Arrivato a quindici metri di profondità Apollo chiuse le comunicazioni, appoggiò la testa di Sylvia sulla propria spalla e chiuse gli occhi.

-Vector mars, qui base, mi ricevi?-
Pierre-forte e chiaro, Tsugumi. Allora, stasera esci con me?- disse facendo diventare sconsolati parecchi volti alla base
Tsugumi- ahem, -tossicchiò marcatamente- perché i vector sun e moon non rispondono?-
Pierre- il vector moon ha fatto una bella caduta un picchiata e me lo sto trascinando dietro, Apollo ha preso a bordo Sylvia, sembra che sia svenuta, e ha chiuso le comunicazioni per recuperare un po’ di sonno, sai non è facile dormire con una ventina di mini Mana-mana che lanciano inni e gridolini tutta la notte!-
Tsugumi-ok, l’hangar è gia aperto-chiudendo la comunicazione prima che il ragazzo potesse dire qualche cavolata.

Sylvia-Mmmh…-
Apollo- ti sei svegliata-
Sylvia- uh?- la ragazza sentì il sangue salire in volto appena si accorse di essere seduta sulle ginocchia di Apollo e di essere cinta in vita dalle braccia del ragazzo.

Inaspettatamente Apollo cominciò a baciarla sul collo tirandola indietro e facendole appoggiare la schiena contro di lui; si sentiva strana, da un lato sentire le labbra del ragazzo sul collo la stava letteralmente travolgendo, dall’altro era sconvolta, non capiva come potesse sentire emozioni del genere per colpa di Apollo. Il ragazzo abbassò la zip della elementsuit di Sylvia scendendo a baciarla sulle spalle, quando la voce di Pierre tratteggiata dai gracchianti disturbi radio li raggiunse.

Pierre- ehi, Apollo, mi senti?-
Apollo- come un gallinaccio!-
Pierre- b’è vidi di sbrigarti, Sirius sta lucidando il fioretto in modo inquietante-
Apollo- sicuro che non voglia usarlo sulla tua linguaccia?-

°°°

Di ritorno dalla missione a Gibilterra Sylvia era corsa da Reika, era strano non l’aveva mai trovata simpatica perché era ben visibile a tutti che suo fratello Sirius provasse per lei dei sentimenti, ma in questo momento le sembrava la persona più indicata con cui parlare, se avesse chiesto consiglio a Sophia si sarebbe sentita in imbarazzo. Per fortuna Reika si trovava alla reception della biblioteca, così non le fu difficile trovarla.

Sylvia- Reika, posso parlarti?-
Reika- certo-
Sylvia si guardò intorno- non qui, però…-
(10 minuti dopo in giardino)
Reika- dimmi, Sylvia, c’è qualcosa che ti preoccupa?-
Sylvia respirò profondamente e raccontò a Reika , previo giuramento di segretezza, quel che era successo. Il viso di Reika era, in quel momento, come un libro aperto e tradiva un certo stupore, che fece si che la principessa mettesse su un faccino imbronciato.
Reika- uhm……-riflettè- non saprei che dire, Apollo è un tipo strano, ma se ha seguito il suo istinto come fa di solito, allora ti direi di vedere fino dove vorrebbe arrivare…-
Sylvia- che!? Ma… ma, ti sembrano cose da dire!?-
Reika- fidati anche del *tuo* istinto però e poi puoi sempre scaraventarlo lontano come fai di solito, no?-

Sylvia fece per rispondere quando quel campanaccio di allarme elettronico risuonò in tutta la base chiamando a raccolta tutti gli element sul ponte di comando. Dagli altoparlanti vennero chiamati per la missione Reika, Sirius e Pierre. Uno schieramento diverso dal solito, data l’abitudine del comandante Fudo di mandare sempre o Sylvia o Apollo, il quale sembrava non troppo entusiasta della decisione e di conseguenza si fiondò sul ponte di comando con un diavolo per capello.

Apollo- ehi, vecchio, che ti salta in mente!?- gridò infuriato e, come al solito, con mala grazia
Fudo- così avrei fatto il gioco di quell’angelo delle tenebre-
Sylvia- quale angelo?-
Fudo- dovresti conoscerlo, Sylvia, era tuo rivale undicimila anni fa- rispose di nuovo senza scomporsi

°°°

Baron- Toma!!!!!!!!!! Fammi uscire dannato!!!- gridò cercando di smuovere le sbarre dietro alle quali lo avevano segregato
Toma- non temere giovane creatura senza ali, lo sai che per uscire di qui non devi fare altro che accettare la mia richiesta…-
Baron- non diventerò mai un assassino ai vostri ordini!- Othoha- mio signore! È successa una cosa terribile!!-esclamò terrorizzata
Toma- Othoha!- la riprese per la foga delle sue parole Othoha- mio signore, l’Aquarion ha penetrato le nostre difese ed è giunto fin qui, ma non è Ali del Sole che lo guida…-

L’angelo dal capo alato (si, toma ha le ali ai lati della testa, e sta da schifo n.d.mm) prese la spada dell’elsa finemente intarsiata e si apprestò ad affrontare l’aquarion con il suo soldato Kerubin. Certo, l’aquarion era forte, ma per quanto i suoi element si impegnassero, Toma era troppo forte. Aveva un tecnica perfetta e impeccabile nella spada e i suoi livelli di quantum estremamente alti; pochi minuti di battaglia bastarono a sfinire Sirius e Reika e anche Pierre, ma lui non voleva mollare, era sicuro che a momenti sarebbe stato effettuato il teleport-change. Sperava che facessero in fretta, perché era sicuro di non riuscire a trattenere la fusione ancora a lungo…

°°°

Alla Deava, gli operatori del ponte di comando stavano lavorano con la frenesia delle formiche operaie, bisognava settare il teleport-change su una distanza molto più lunga, calcolare la forza-disturbo delle difese del nemico, preparare il modulo di recupero, tenere pronto l’hangar e decidere quali element mandare. L’aria era tesa come non mai, di sottofondo si sentiva il rumore di centinaia di tasti che venivano premuti con celerità, il comandante Fudo dalla scrivania in cima alla sala impartì gli ordini ad ogni singolo operatore. Fece preparare il teleport-change con l’ordine di inviare Sylvia e Apollo per sostituire Sirius e Reika, così la fusione in corso si annullò mentre nelle Vector Machine Sun e Moon si effettuava il cambio dei piloti. Pierre perse il controllo del vector, non aveva più la forza di comandarlo, la macchina andò a schiantarsi contro una parete abbattendone buona parte, ma insieme ad essa venne sfondata anche la cella di Baron che poté uscire. Apollo arricciò il naso cercando di riconoscere l’odore che si era appena aggiunto, era troppo familiare per non ricordarlo, ingrandì un puntino vicino al Vector Mars, era Baron! Apollo non poteva crederci, allora Baron stava bene, era un’ottima notizia.

Apollo- ehi, principessa fessa!-
Sylvia- come mi hai chiamata!?-
Apollo- dobbiamo tenere il soldato Kerubin lontano dal Vector Mars!-
Sylvia- guarda che non prendo ordini da te!-
Apollo- e chi se ne frega, fallo e basta!-

Sbuffando Sylvia seguì le indicazioni di Apollo non capiva che gli passasse per la testa, poi vide il vector Mars rialzarsi e riprendere quota barcollando. Aprì la ‘finestra’ di comunicazione, convinta di trovare Pierre dall’altra parte, invece trovò…Baron!

Fudo-Apollo, prendi la posizione di testa!- ordinò dalla base della Deava
Apollo- agli ordini, Vecchio!-
Baron- Apollo…-
Apollo- che c’è Baron?-
Baron- non ho capito, un accidenti! Che devo fare!?-
Apollo- fa come facciamo noi-

Apollo si posizionò di fronte a Sylvia e Baron ed eseguirono la fusione nel Solar Aquarion, ma nella concentrazione dell’eseguire la fusione non avevano visto che gli avversari non erano i soldati Kerubin normali, ma quelli guidati dal “Grande Toma” e dal “Sommo Moroha” . Non era esattamente una grande situazione, e fu subito evidente che gli avversari erano più forti numericamente e per esperienza. Non riuscendo a difendersi su tre fronti contemporaneamente i tre element erano in difficoltà e l’aquarion aveva subito danni ingenti, Apollo cominciava a pensare che questa volta, era stanco, gli doleva la testa…

Sylvia-Apollo? Apollo! Rispondi, Apollo, che hai?-

°°°

Comandante Fudo- attivare modulo di soccorso a distanza!-
Vice-com. Gerard- ma ne è sicuro!? Inviandolo, noi resteremmo senza difese!!!-
Comandante Fudo-Sophia, avvia la procedura-
Sophia- agli ordini-

Dalla sua postazione la donna diede l’ok all’invio dei rinforzi. Sullo schermo apparve un secondo hangar, sull’unica rampa di lancio c’era un piccolo vector argentato con motivi decorativi di ali. Accompagnata dalla voce di un addetto ai comandi, la cella centrale del computer della Deava fu portata sopra l’apertura del vector, il fondo della cella fu aperto facendo scivolare velocemente nella macchina un esile corpo con attaccati centinaia di fili.

Addetto-livelli vitali minimi in aumento, avvio procedura di lancio-
Fudo- Vector Silver mi ricevi?-
?- prendi un appuntamento zio oggi non ricevo visite! Vector Silver, partenza!!!-

°°°

Ormai erano con le spalle al muro, tutti e tre gli element erano stanchi e affaticati dalla lotta e per Toma e Moroha a quel punto era stato semplicissimo afferrare l’aquarion per il collo. Entrambi gli angeli delle tenebre si prepararono a infliggere il colpo di grazia, quando una sensazione di gelo li colpì allo stomaco seguita da una raffica di colpi laser provenienti da un piccolo vector dai riflessi argentei.

Toma- questa vibrazione…-
?- giù le mani dall’aquarion lurido bastardo!-
Moroha-… Kikara!-
Kikara- in carne e ali!!! E non crediate che 12.000 anni mi abbiano fatto passare la voglia di vendetta!!!!!-

La ragazza diede il via a una nuova fusione, la Silver wings fusion, in testa c’era sempre Apollo e anche Sylvia e Baron mantennero le posizioni precedenti, ma stavolta sull’aquarion c’erano due ali d’argento. Inaspettatamente si ritrovarono tutti in testa nelle loro forme eteree dandosi la schiena, in circolo, e tenendosi per mano. La forza della fusione sprigionò onde di energia così forti da scaraventare entrambi gli angeli oscuri lontano e distruggendo buona metà del palazzo di Atlandia. Gli altri si girarono ad osservare la figura eterea che era venuta in loro soccorso dalla lunga chioma ribelle e delle grandi ali sulla schiena. Quelle ondate erano state opera sua, ed erano onde di dolore. Corrugò la fronte in un espressione mista di rabbia e di dolore e spalancando le ali dell’aquarion fece ritorno alla Deava.

°°°
Fudo-bene, l’operazione è riuscita-
Addetto- comandante! Soldati Kerubin in avvicinamento alla base!!!-
Fudo- dove si trova ora l’Aquarion?-
Addetto- a 600 km di altitudine-
Vice Jerome- Ma è impossibile!Questo vuol dire che… che si trova nell’esosfera terrestre!?-
Sophia- cosa facciamo comandante Fudo?-
Fudo- aspettiamo…-

°°°

(nell’Aquarion)
I tre element non riuscivano a smettere di interrogarsi su chi fosse il misterioso angelo che li aveva salvati con quella nuova fusione dalla potenza incredibile…

Kikara- davvero non vi ricordate di me? Nemmeno tu, Celi‘?- chiese come se gli avesse letto nel pensiero
Sylvia-un momento! Solo la sorella di Apollonius mi chiamava così!-
Baron- ragazzi, io non riesco a capire…-
Apollo- tranquillo ti spiegherò tutto più tardi,- si rivolse anche alle ragazze- ci sono dei soldati Kerubin che si avvicinano alla Deava-
Sylvia- ma siamo troppo lontani!-
Kikara- sicura?- chiese con un sorrisetto chiudendo le ali e buttando l’Aquarion in picchiata

  
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