Anime & Manga > Mahō shōjo Lyrical Nanoha
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Autore: Peorth    24/01/2012    1 recensioni
20 anni dalla loro ultima battaglia.
La gente ha perso la fiducia nella magia?
Ciò che Sakura non sapeva è che l'era della magia non era ancora realmente iniziata. Ma ora ha una famiglia da accudire, un figlio. Chissà se è pronta per tutto questo. Ma non sarà sola. Non è mai sola.
...
...
- Perchè sono qui? Perchè sono nato e a quale scopo? -
La guerriera bionda dagli occhi bicromatici si alzò in volo: - Non posso rispondere a tutte le tue domande, ma una cosa di sicuro che so è che tu servi a me!-
Introduzione e titolo modificati. Inseriti alla fine di alcuni capitoli immagini del personaggi di Mahō shōjo Lyrical Nanoha in quanto anime meno conosciuto. [Crossover Card Captor Sakura - Mahō shōjo Lyrical Nanoha(in particolare alla fine della serie Stricker's)]
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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cap3
Salve a tutti! Spero sia di vostro gradimento la storia!
Ho deciso di inserire in fondo al capilo alcune immagini in riferimento ai personaggi dell'anime Maho Shojo Lyrical Nanoha, in quanto meno conosciuto.
Spero che siano di vostro gradimento ed aiuto nel configurarvi meglio la trama.

Un bacione e buona lettura,
Peorth

Cap. 3: Attacco a sorpresa



Il cielo si era annuvolato e minacciava pioggia.
Yuki si dovette sedere per riprendere fiato.
Dopo quello che era successo davanti all'università, Vivio l'aveva preso per mano, trascinandolo il più lontano possibile dal luogo del "misfatto".
Avevano corso per un bel po' e svoltato in un paio di vie, cercando di far perdere le loro tracce.
Si ritrovarono in un piccolo parco giochi in una zona di periferia.
La biondina era in piedi, piegata in due mentre cercava di smorzare il fiato.
- Scu...scusa per...per la gran...corsa - disse mentre il respiro tornava più regolare.
Yuki era seduto su una panchina, con la testa buttata all'indietro. Con una mano si stringeva il petto e il suo viso aveva un espressione di dolore.
Vivio si accorse di questo: - Tutto bene? - chiese preoccupata.
Il ragazzo annuì leggermente, ma si strinse ancora di più il busto verso le gambe.
- Purtroppo sono dolori che mi vengono spesso, da quando sono nato. Secondo i dottori è un problema cardiaco, anche se dagli esami non si vede nulla. Comunque è tutto ok, davvero -
Vivio si accomodò al suo fianco portandosi la borsa di pelle sulle ginocchia.
- Spero di non averti fatto faticare troppo... - disse, ma fra se e se sapeva già che il ragazzo le avrebbe chiesto spiegazioni su ciò che era successo prima.
Yuki tornò in posizione normale e fissò per un secondo la ragazza che sembrava persa nei suoi pensieri, mentre giocherellava con il suo ciondolo azzurro.
- Vivio-chan...- disse con il cuore in gola per l'emozione nel pronunciare il suo nome.
La ragazza lo guardò negli occhi e si accorse all'improvviso di quanto era dolce il suo viso.
Aveva i lineamenti marcati del ragazzo che diventa uomo; la barba fatta alla mattina che si intravedeva appena; lo sguardo profondo, ma anche tanto timido.
Sembrava chiederti con gli occhi " Scusa ".
- Ecco...tu non mi conosci. Io non ti conosco...e  quello che è successo prima...-
Vivio sospirò: - Si, dovrei darti una spiegazione...immagino - sorrise chiudendo gli occhi e portandosi una mano dietro la testa, imbarazzata..
- No, no. Cioè vorrei farti tante domande, ma penso che ognuna di queste ti sorprenderà perchè non sono quelle a cui tu stavi pensando di darmi una risposta. Credimi quando ti dico che non mi conosci. Perciò... -
Vivo era molto perplessa: non si aspettava una reazione del genere.
Yuki alzò lo sguardo al cielo grigio e un sorriso di vera felicità comparve sul suo volto: - Ti ringrazio per l'aiuto contro quei due. Sei stata una forza, davvero! -
La ragazza congiunse le mani al grembo e si osservò la punta delle scarpe: - Beh, io...-
Il morettino si alzò in piedi e le porse la mano, continuando a sorridere: - E' stato un piacere conoscerti e spero di poter continuare a conoscerci di più. -
Vivio fissò perplessa la grande mano del ragazzo davanti al suo volto.
- Mah non vuoi sapere proprio nulla? - chiese fissandolo ancora negl'occhi.
Il morettino scosse la testa: - Per oggi  no -
La biondina ricambiò il sorriso, si alzò in piedi e gli prese la mano.
Yuki si accorse della morbidezza delle mani di lei ed una leggere brezza di fine estate gli trasportò il suo profumo. Sapeva di talco e fiori di pesco.
- Ci vediamo domani mattina a lezione...Vivio-chan - disse facendo un leggero inchinò.
Vivio sorrise: - A domani, Yuki-kun -
Il ragazzo girò i tacchi e si diresse verso la strada fuori dal parco giochi, osservando uno strano scivolo a forma di pinguino con una corona in testa: che buffo che era!
Vivio non gli staccò gli occhi di dosso finchè non lo vide svoltare l'angolo.
Sospirò mentre tornò a sedersi: - Bene...direi che come primo giorno ho causato un bel casino. Che ne dici Holy Grail? -
- NO, MASTER. IT WAS MY FAULT THAT I HAVE SECURED YOU( No, padrone. E' stata colpa mia che vi ho protetto) – disse il dispositivo al suo collo illuminandosi ad intermittenza.
- Ma cosa dici? Anzi tu mi hai salvata! - la ragazza si tolse il ciondolo dal collo e quest'ultimo iniziò a librarsi davanti ai suoi occhi bicromatici.
- Grazie Holy Grail - disse sorridendogli.
-  IT'S MY DUTY. THE RESEARCH HAS BEEN COMPLETED BY 100%( Dovere. La ricerca è stata completata al 100%) - 
Vivio si fece cupa in volto: - Mostrami i risultati -
Davanti ai suoi occhi comparvero una serie di schermi che le mostravano immagini e dati.
Il suo sguardo si posò su un'immagine particolare:  una donna castana dagl'occhi verdi.
- Grado rilevato? - chiese al suo dispositivo.
S+ -
- Mmm...sono sicura che non è il suo massimo potere. Dobbiamo cercare di farlo attivare senza fargli destare sospetti -
Vivio si portò una mano al mento concentrandosi sul da farsi.
- Forse con una magia di evocazione...ma certo! - disse picchiando il pugno chiuso sulla mano libera.
- Holy Grail mettimi in contatto con il quartier generale e prepara un richiesta di rinforzi -
ALRIGHT -
Un goccia si adagiò sulla guancia della ragazza e un altra le colpì una mano.
Vivio si alzò in piedi ed iniziò a correre per trovare un riparo, mentre, lentamente, iniziò a piovere.


Yuki uscì dal bagno mentre, con un asciugamano, si asciugò i capelli molto velocemente.
Suo padre salì le scale e lo vide.
- Ti stai asciugando i capelli o ti vuoi staccare la testa? - chiese sorridendo.
Yuki si posò l'asciugamano sulle spalle mostrando i capelli un po' arruffati e fece la linguaccia a suo padre.
- No, chiedevo così. Neanche avessi i capelli lunghi fino alla schiena -
Shaoran si spostò verso la camera da letto e vide il figlio seguirlo: - Allora, com'è andato il primo giorno di università? - chiese aprendo la porta e appoggiando la ventiquattrore sul letto.
- Bene, un po' diverso da come me lo ero immaginato, ma bene. Sei appena tornato da lavoro? - chiese appoggiandosi allo stipide della porta.
Shaoran annuì slacciandosi la cravatta e sfilandola dal collo. L'uomo si tolse anche l'orologio, appoggiandolo su un mobile a specchiera, osservandosi allo specchio.
Si prese il viso fra le mani e sentì la barba che era già cresciuta, ma soprattutto vide le occhiaia e qualche segno, quasi impercettibile, delle zampe di gallina.
Il lavoro da assicuratore gli piaceva davvero molto, ma a volte lo sfiniva come non mai.
Tutte quelle ore passate davanti al computer per preparare preventivi su preventivi, per poi presentarli ai clienti, sempre con il sorriso sulla faccia, sempre cordiale e disponibile.
Yuki si avvicinò al padre e si specchiò anche lui: - Eh i segni dell'età iniziano a farsi vedere! - disse sogghignando.
Shaoran lanciò un occhiataccia al figlio: in un attimo gli prese il collo sotto al braccio sinistro e con la mano libera iniziò a sfregare i capelli bagnati del giovane.
- No! Dai, smettila! Va bene! Perdono! Perdono! - urlò Yuki mentre rideva, divertito.
- Così va meglio! -
Shaoran mollò la presa e cominciò a svestirsi. 
Yuki riprese fiato dalle risate e si appoggiò al mobile. I suoi occhi si posarono su un cassetto semi-aperto, dove si intravedeva il libro di sua madre.
Lo tirò fuori ed iniziò ad accarezzarne la copertina in rilievo: era un grazioso libro rosa di pelle, con rifiniture ore. C'era inciso il nome di sua madre e vi era disegnato il guardiano Cerberus con le sue maestose ali. Sotto al mento del felino vi era, sempre in oro, il simbolo del sole.
Le immagini di ciò che era successo al pomeriggio gli ritornarono in mente: quindi esistevano altre persone con poteri magici? Oppure Vivio era riuscita ad ottenerli in un qualche modo?
La sua curiosità era alle stelle. Era meglio dire ai suoi quello che era successo?
-  Ehi stecchetto! Metti giù quel libro! Non è un giocattolo! -
I pensieri di Yuki furono interrotti da una voce autoritaria provenire dalla porta.
Shaoran, che ormai aveva indossato una tuta, e il figlio si voltarono verso la piccola figura di un pupazzetto giallo alato, dalla lunga coda.
- Tranquillo Kero-chan! Lo stavo solo guardando! - disse riponendolo nel mobile.
- Sarà meglio! Sappi che ti tengo d'occhio! - 
Il pupazzetto volante si passò due dita davanti agli occhi e le puntò verso il morettino in maglietta e pantaloni del pigiama.
- Oddio, Kero! Non stava facendo nulla di male! - disse l'uomo mentre ripiegava i vestiti del lavoro.
- Sarà ma io non mi fido di nessuno! -
In quel momento la voce di Sakura attirò l'attenzione di tutti: - E' pronto! -
E, come ogni sera, ci fu una gara fra i tre per arrivare prima a tavola.


La pioggia continuava con insistenza.
Era il chiaro segno che l'autunno era iniziato.
Il vento spingeva le gocce a destra e a sinistra, facendole sembrare più di quante fossero in realtà.
Tre figure si stavano riparando dall'acqua fastidiosa, sotto ad un porticato di un tetto piatto.
La figura più alta fece un passo in avanti e subito il suo cane le si avvicinò.
Non era un cane qualunque: il suo manto era arancione, aveva una criniera marrone e il viso di un lupo, ma la sua coda ricordava quella di una volpe.
Al centro della fronte aveva incastonato un piccolo gioiello rosso a forma di rombo.
I suoi occhi verdi erano rivolti alla padrona.
- Arf riesci a creare una barriera protettiva che si estenda almeno per 10km su tutti i lati di quella casa? - chiese una voce calma e molto fredda, mentre con l'indice indicava una semplice casa due isolati più in la.
- Certo - rispose il cane, mentre ai suoi piedi comparve un cerchio arancione, dai bordi pieni di simboli, in cui aveva circoscritto al suo interno due quadrati che continuavano a ruotare nei due sensi opposti.
In un momento si formò come una grossa cappa di colore verde che partiva da sopra la case indicata, fino alla distanza che la sua padrona aveva desiderato. 
All'interno di quella barriera la pioggia si era fermata e il cielo aveva un colore tendente al verdastro.
- Bene...- disse la padrona di Arf, voltandosi verso una terza figura alle sue spalle - Tocca a te, Caro -
Una ragazza dai lunghi capelli rosa, racchiusi in parte sotto un cappello bianco, si fece avanti. 
Aveva un divisa formata da una camicia rosa a bottoni e rifiniture nere, una lunga gonna e un lungo mantello bianchi, sempre con rifiniture nere.
La ragazza alzò le mani davanti a se: esse aveva un paio di guanti grigi che scoprivano le ultime due falangi delle dita; sopra ad entrambi i dorsi vi erano due grossi gioielli tondi, incastonati.
- " Sacro scarabeo che proteggi il sonno degli antichi egizi, osa disturbare il tuo sonno per questa missione così importante "- un quadrato rosa, dagl'angoli racchiusi in cerchi, e con bordi pieni di simboli comparve ai suoi piedi e nel medesimo istante anche due isolati più in là.
Ai gioielli che aveva alle mani si formarono due specie di ali rosa.
- "Svegliati o potente Jiraio!" - 
Pronunciando quell'incantesimo dal simbolo magico posto in strada si levò un gigantesco scarabeo che urlò dalla rabbia.
Un fulmine squarciò il cielo al di fuori della barriera ed illuminò il volto della figura più autoritaria dei tre.
Una bellissima donna con lunghissimi capelli biondi racchiusi in due codini da due fiocchi neri, osservava il possente Jiraio.
I suoi abiti si componevano da una divisa attillata, nera, che si apriva sopra il ginocchio formando una coda all'indietro. 
Portava un lungo mantello bianco e lunghe calze nere che arrivavano sotto al ginocchio.
Le sue mani avevano guanti neri dove posto sul dorso vi era una gioiello giallo a forma di triangolo.
I suoi occhi marroni si posero su uno di questi gioielli: - Bardiche - sussurrò.
- YES, SIR -
Immediatamente un lungo bastone grigio con la testa nera a forma di falce, comparì nella sua mano destra.
La falce aveva incastonato al centro un ovale cristallino, giallo.
Sorrise vedendo quanti progressi aveva fatto la sua caro.
- Brava Caro, mantieni il controllo di Jiraio. Tu, Arf, invece, mantieni la barriera. Vediamo cosa succede... -

La famiglia stava cenando con tranquillità, come ogni sera.
Shaoran era seduto a capotavola. Alla sua destra la moglie e alla sua sinistra il figlio.
Di fronte a lui Kero che si stava ingozzando, come ogni volta, delle buonissime polpetta di Sakura.
- Kero-chan! Fai piano altrimenti starai male! - lo rimproverò la donna, divertita dal suo amico.
Yuki si taglio un pezzo di carne e la portò alla bocca, quando, guardando fuori dalla finestra scorrevole, si accorse che aveva smesso di piovere all'improvviso.
- Lo sai che tuo figlio ha conosciuto una  ragazza oggi! - disse Sakura tutta fiera e contenta del suo ragazzo.
Shaoran mise di bere un secondo ed iniziò a prendere a gomitate il figlio: - Bravo! Non me l'avevi detto! E com'è? Che tipo? -
Yuki divenne rosso: - Mamma! - la rimproverò - Beh...ecco un tipo totalmente diverso da me. Non tace un secondo! Però è stata molto gentile con me -
In quel momento Yuki ebbe un altro dei suoi soliti attacchi e si dovette premere il petto con una mano.
- Yuki tutto bene? - chiesero in coro, preoccupati i genitori.
- Si...tranquilli è solo una...- non riuscì a finire la frase perchè il dolore si fece più forte ed intenso. Non gli era mai capitato prima.
Nel medesimo istante Sakura, Shaoran e Kero ebbero una strana sensazione.
Un urlo squarciò la quiete della serata ed i tre guardarono fuori dalla finestra: un gigantesco scarabeo era a poche case da loro.
- Oh mio dio! E quello cos'è?- chiese Shaoran incredulo.
Yuki cercò di alzare lo sguardo per vedere anche lui che stesse succedendo, ma il dolore era troppo forte.
- Kero, prendi le mie carte. Shaoran stai con Yuki - disse la donna alzandosi in piedi ed aprendo la porta a vetri che dava sul giardino.
Il piccolo pupazzetto obbedì ed volò subito al piano di sopra.
Shaoran la prese per un braccio: - Che intenzioni hai? Sono anni che non combattiamo più! Lascia che ti aiuti! E poi ci sono dei civili! -
Sakura guardò il marito e gli accarezzò una guancia: - Anche nostro figlio è un civile e ha bisogno di te. Se non lo fermo potrebbe far danni irreparabili e poi...mi ci voleva di sgranchirmi un pochino -
Finì la frase dando un leggero bacio al marito, mentre Kero gli porse un portacarte da mettersi in cintura.
Sakura tirò fuori la collana che aveva al collo, corse in giardino e disse: - Chiave del sigillo, sprigiona tutti i tuoi poteri magici. Risveglia il potere della Stella! -
Sotto ai suoi piedi si sprigionò il cerchio color rosa che la rappresentava, formato da una stella centrale e da un lato una luna rinchiusa in un cerchio più piccolo, dall'altro un sole.
- Luce stellare cancella l'oscurità ed il male! Scettro a me! - immediatamente nelle sue mani comparve un lungo scettro rosa, dove, su di un lato, vi era una grandissima stella oro con due piccole ali.
Le figure nascoste sul tetto, lontano da li, la osservarono in ogni suo movimento.
- Hai visto Fate! - disse il cane, rimanendo ferma nella sua posizione all'interno del suo simbolo magico.
- Si. Non c'è dubbio. E' ciò che stavamo cercando - disse la bellissima donna bionda.
Caro alle loro spalle manteneva le mani incrociate una sopra all'altra per controllare la sua evocazione: - Cosa faccio, Fate-san? Richiamo Jiraio? -
- No, dobbiamo aspettare di raccogliere informazioni sul soggetto. Dobbiamo capire anche che tipo di dispositivo si è creato -
Entrambe annuirono, mentre Jiraio iniziò a lanciare una scossa elettrica verso Sakura.
- Shield! - urlò Sakura mentre davanti a lei si risvegliò una delle sue tanto amate carte, che la protesse.
- Fly! - urlò di nuovo Sakura, lanciando in aria un altra carta e sfiorandola con il suo scettro.
Un enorme cigno uscì dalla carte ed andò a rivestire la sua padrona di due grandi ali che le permisero di volare, prima che il mostro l'attaccasse ancora.
Jiraio si voltò per seguire il suo bersaglio, ma a pochi metri da lui si trovo una ragazzina con arco e frecce che lo puntavano.
- Ora, Arrow! - urlò Sakura mentre la sua carta scoccò la freccia che si moltiplicò di mille frecce, andando a colpire la fronte del mostro.
-Mmh...è brava - constatò Fate dal luogo in cui era nascosta.
- Aaaah! - 
In quel momento, uno da sinistra e uno da destra, Shaoran e Cerberus cercarono di attaccare Caro.
Cerberus fu respinto da Arf e la spada di Shaoran fu bloccata dalla lancia di Fate.
La donna fissò negl'occhi il coetaneo: - Non pensavo ci vedeste - disse sorridendo.
Shaoran premette di più con la spada, ma la bionda non sembrava cedere.
- Chi siete? - chiese in preda alla collera.
- Cosa volete da noi? - chiese Cerberus all'animale che aveva di fronte.
Fate sorrise: - Caro richiama Jiraio! - ordinò, mentre con un colpo lanciò lontano il suo avversario.
Il mostro scomparì all'interno del suo simbolo magico.
- Ma cosa...- Sakura si accorse che poco lontano da li stava succedendo qualcosa.
Senza che ne Cerberus, ne Shaoran se ne accorgessero, sopra alle loro teste si erano formate dei cerchi gialli con all'interno come dei piccoli fulmini pronti a partire.
Caro si avvicinò ad Arf, la quale espanse il suo cerchio e sogghignò.
-Photo Lancer...- disse Fate con un filo di voce.
Shaoran nel momento che si voltò e vide quei cerchi sentì la fine della frase di Fate.
- PHALANX SHIFT! -
I fulmini partirono verso i loro bersagli.
Yuki era riuscito a raggiungere il giardino ed incredulo aveva assistito alla scena.
Il dolore al petto era sparito nel medesimo istante dell'attacco.
Il ragazzo s'inginocchiò a terra, sussurrando: - Mamma...Papà...-
Ci fu un enorme esplosione di elettricità.
Poi del fumo.
La barriera si sciolse e ritornò a piovere sopra le case del quartiere.

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Immagini nuovi personaggi e magie all'interno di questo capitolo:
Fate Testarossa Harlaown
fateFate
Bardiche e simbolo magico di Fate

Bardiche
Attacco Photon Lancer Phalanx Shift
Photon Lancer Phalanx Shift
Arf versione canina e umana dove si intravede il suo simbolo magico
arfarf
Caro Lu Lushe e il suo simbolo (vi posto l'immagine della statuina perchè è una della poche in cui si vede bene il suo simbolo)
Caro
  
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