Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: BiteMe12    25/01/2012    1 recensioni
La storia di Nihal, una studentessa che ad un tratto si ritroverà in un nuovo mondo, con Inuyasha e tutti i suoi amici, ma che dovrà fare i conti con il proprio destino...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nihal riprese i sensi, ma senza aprire gli occhi. Si rese conto di essere distesa perchè sentì la freddezza della terra a contatto con la sua schiena.  
Alzò il busto e rimase seduta a terra con gli occhi chiusi per un bel po'. Poi li aprì, ma non vide nulla. Era buio pesto. 
-Ma che diavolo è successo?- si chiese, confusa. Si sforzava di spalancare gli occhi per vedere meglio, ma quello che si trovava davanti erano soltanto tenebre. Si alzò in piedi lentamente e a fatica: la caduta le aveva fatto male. Poi guardò in alto e vide il cielo: limpido e azzuro. Era mattina. 
Ora ricordo. Sono caduta. Pensò. Si ma dove? Ma certo: il pozzo. Mentre ricordava,pensava ad una maniera per uscire da quel posto che, seppur fosse piena estate, era gelido. 
Poi si disse che per uscire da lì si sarebbe dovuta solo arrampicare su quei grossi mattoni freddi. Era abbastanza abile, praticava sport da bambina, quindi non sarebbe stata un'impresa troppo difficile. Si tolse le scarpe col tacco che sarebbero state alquanto scomode per l'arrampicata e cominciò a salire. Il pozzo non era molto profondo, quindi in men che non si dica arrivò sù. Quando uscì si guardò intorno: il giardino dell'albergo, con tanto di fontana e panchine in legno, era scomparso e aveva lasciato spazio ad un' enorme distesa di verde con intorno alberi di almeno due metri. 
Ma dove diavolo sono finita?!? Si chiese Nihal, confusa. Era caduta nel pozzo dell'albergo che era sera e si era risvegliata di mattina in una foresta.  Decise di dare un'occhiata in giro, in cerca di qualcuno che potesse darle qualche informazione. Cominciò a vagare tra gli alberi, ma dopo un po' ebbe la sensazione di essersi persa. Non aveva paura,ma il silenzio di quel posto la inquietava: sentiva solamente il fruscio del vento che accarezzava gli alberi e, di tanto in tanto, un canto di uccelli in lontananza. 
Nihal vagò per circa un'ora senza una meta, era ormai stanca ed il caldo stava cominciando a soffocarla quando all'improvviso intravide in lontananza una strana figura.
 Bene, magari ho le visioni per il caldo come quando succede quando ti trovi nel deserto, ma andare a dare un'occhiata non mi nuocerà mica. Non tanto sicura del suo ultimo pensiero affrettò il passo avviandosi verso la figura che aveva visto. 
-Ehi!- Nessuna risposta. 
- Ehi! Scusami! Sto parlando con te! Ehiiiii! - Finalmente, la persona che era a pochi metri da lei si voltò, con un espressione di ghiaccio, senza proferire parola.
Nihal indietreggiò istintivamente alla vista di quegli occhi che le sembrò la guardassero con disprezzo. Scrutò la persona che aveva davanti a sè: era un ragazzo che sembrò avere un'eta compresa tra i 24 e i 27 anni. Alto e rubusto, aveva dei lunghi capelli argentati ed indossava degli strani abiti che le sembrò fossero un po' troppo antichi per il mondo in cui viveva. In più aveva una mormida pelliccia candida come la neve che ricadeva sulle sue spalle. Nihal pensò che appartenesse ad un altro mondo. 
- Padron Sesshomaru, che succede? - Uno strano esserino verde si avvicinò rivolgendosi al ragazzo ma Nihal era così presa dallo sguardo che quello strano tipo le stava rivolgendo da non accorgersi che aveva l'aspetto di una lucertola. 
Poi l'essere parlò a lei e così Nihal potè accorgersi del suo aspetto. 
-Chi sei umana? Perchè stai infastidendo il grande Sesshomaru? - Le disse. - Padrone se questa mortale vi sta recando fastidio posso tranquillamente occuparmene io - continuò, rivolgendosi al suo padrone. 
Nihal lo guardò, incredula. Le parole le si erano bloccate in gola. Lo sguardo di quel ragazzo l'aveva davvero turbata, ma allo stesso tempo affascinata. Chi era quel Sesshomaru? E chi era quello strano animale verde? Dove diavolo era andata a finire?
 
Ma certo! Stava sognando. O almeno, credeva. Si diede un pizzicotto sul braccio sotto gli occhi dei suoi interlocutori. Ma niente, non si svegliò. Era sempre lì, ferma dinanzi a quei due strani esseri, aveva lo sguardo rivolto verso terra,  gli occhi che le pungevano a causa delle lacrime che a breve avrebbero solcato il suo volto. Ma che cosa sto facendo? All'improvviso ritornò alla realtà. Fin da piccola i suoi genitori le avevano insegnato che per uscire dalle brutte situazioni non serve piangersi addosso e disperarsi, ma trovare una situazione e restare calmi. Così si rivolse all'uomo di fronte a sè, ignorando la lucertola parlante.
 
-Senti..Sesshomaru, ti chiami così, vero?- Nihal arrossì e abbassò lo sguardò, imbarazzata: si stava comportando come una bambina che parla per la prima volta col ragazzo che le piace - Puoi dirmi dove siamo?Cioè, che città è questa... Mi sono persa. - 
 
L'uomo la guardò ma il suo sguardo non lasciava trapelare i suoi pensieri. Era freddo, come quello che le aveva rivolto poco prima. Poi, improvvisamente le diede le spalle senza proferire parola e iniziò a camminare.
Nihal si stava arrabbiando. Quell'atteggiamento la infastidiva. Ma chi si credeva di essere? Non si riuscì a trattenere e fece scoppiare tutta la sua rabbia  

-Ehi, senti un po', ma chi ti credi di essere? Ti ho fatto una domanda, maleducato! Ma così trattate la gente nel vostro paese di m...- non fece in tempo a finire la parola che si ritrovò l'uomo di fronte a pochi centimetri dal suo volto che la fissava, ma questa volta, quasi arrabbiato. Nihal tremò, un po' per la vicinanza con Sesshomaru un po' per la paura che si faceva strada nel suo animo quando i suoi occhi incontravano quelli ambrati del ragazzo. Già, ambrati. I suoi occhi hanno lo stesso colore dei miei. Eppure papà avevano detto che eravamo l'unica stirpe al mondo ad averli ancora di quel colore. Che era un colore raro negli uomini, che aveva delle discendenze divine. Ricordò che quando suo padre glielo aveva detto era scoppiata in una fragorosa risata. -Discendenze divine, eh papà?- gli disse. Ma ora si stava ricredendo. Quel ragazzo era l'uomo più bello che avesse mai visto, quasi da sembrare un Dio. Ecco perchè il suo sguardo la metteva a disagio. 
Sentì di nuovo la voce della lucertola che la distrasse dai suoi pensieri.
-Padron Sesshomaru, non sporcatevi le mani per una spregievole umana. Non è nemmeno degna di essere al vostro cospetto. Lasciate che me ne occupi io- 
Nihal era sconvolta. "Spregievole umana"? "Non è degna di essere al vostro cospetto"? Già la infastidiva il fatto che una lucertola gigante parlasse, poi il fatto che usasse termini così poco carini nei suoi confronti la mandava completamente in bestia. 
-Ma tu che diavolo vuoi lucertolina? Oh mio Dio, ma dov'è l'educazione in questo paese? La gente è matta!- Si allontanò e si sentì sollevata dal poter essersi staccata dallo sguardo gelido di Sesshomaru. La lucertola la guardava incredula: non si aspettava una risposta così aggressiva. Poi sentì la voce dell'uomo rivolgersi all'animale.
- Jaken.-  Uhm, Jaken. Così si chiama la lucertola.
- Sì padron Sesshomaru?- 
- Portala al villaggio di Rin. - 
- Ma padrone, io.. - 
- Fallo e basta - Sesshomaru fulminò Jaken con lo sguardo, poi spiccò un salto e sparì, in un attimo, nel cielo azzurro.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: BiteMe12