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Autore: Pardal    26/01/2012    1 recensioni
Due fratelli. Un campionato da vincere e da salvare. Un'unica grande passione: le corse!
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

All’ultimo banco della sua classe, Zackary era impegnato a rosicchiare la sua penna, senza prestare molta attenzione alla lezione. Gli sembrava che tutto in quella classe esistesse al solo scopo di peggiorare il suo umore: le facce spente dalla noia dei suoi compagni, le pareti bianche gremite di scritte e banali dediche, il cielo nuvoloso che si poteva vedere alla finestra. Ma ciò che più aumentava il suo disappunto era la voce della Signora Matten. Acuta, monocorde e armonica come un graffio sulla lavagna, si addiceva perfettamente alla sua proprietaria: una piccola donna più vicina ai settanta che ai sessanta , con i capelli biondo platino raccolti in una severa crocchia. Il viso era un fitto intrico di rughe che ricordava una cartina geografica; ancora peggio quando assumeva la sua solita espressione corrucciata: le rughe sulla sua fronte diventavano profonde come dei canyon e attorno agli occhi si formava una ragnatela di infinite lineette scure. Insegnava filosofia e quando spiegava sembrava pontificare una verità assoluta: la sua. Ciò le aveva attirato addosso il disprezzo di molti dei ragazzi che avevano la sfortuna di averla come insegnante: la sua boria e la sua severità erano famose in tutto l’istituto. Anche quel giorno stava avendo il suo piccolo momento di gloria quotidiano, umiliando l’interrogato di turno. Zackary non lo invidiava per nulla.
Una leggera gomitata fece spostare la sua attenzione sul suo compagno di banco. Yan lo guardava col suo solito sorriso sardonico e faceva scivolare sul banco un pezzo di carta con su scritto qualcosa.
“Perché non andiamo a vedere la partita di calcetto scolastica oggi?”
Zackary guardò l’amico, perplesso.
“ Perché mai? Lo sai che non mi piace.” Ripassò di nuovo il pezzo di carta al ragazzo.
Yan scrisse la risposta velocemente con la sua scrittura minuta e quasi indecifrabile.
“Sì lo so, ma ci saranno un sacco di ragazze a fare il tifo. E mentre i loro cari calciatori saranno tutti presi a correre dietro un pallone noi agiremo.”
Dopo aver letto Zackary roteò gli occhi e sospirò. Il suo amico era un caso irrecuperabile; certo anche a lui piacevano le ragazze, ma per Yan erano un chiodo fisso. D’altro canto il ragazzo era definito come uno dei più belli della scuola. Non c’era ragazza che non adorasse i suoi capelli corvini tirati su col gel o i suoi profondi occhi neri e lui faceva di tutto per mantenere la sua reputazione da conquistatore. Per conto suo Zackary gli faceva da spalla alcune volte, sapendo bene di non avere il sex appeal del suo amico con la sua furiosa zazzera di ricci castani e il suo aspetto perennemente trascurato.
“ Avevo intenzione di andare al circuito.”
L’insopportabile voce della signora Matten richiamò Yan prima che potesse solo pensare di scrivere una risposta.
-Mi pare alquanto strano che stiate prendendo appunti sullo stesso foglio. Anche se…- fece una pausa che voleva essere intimidatoria - con voi ci si può aspettare di tutto.- L’insegnante era in piedi, accanto al loro banco. I suoi occhietti grigi erano ridotti a due fessure e la bocca aveva assunto un’improbabile forma a cuoricino. Quell’espressione, purtroppo ben nota agli alunni, fece capire ai due giovani che a quel punto sarebbe stato inutile fare progetti per quel pomeriggio.
- Perché non mi fate leggere?- Il suo tono falsamente affabile non riusciva a nascondere la rabbia che in realtà la signora Matten provava.
Zackary prese lentamente il foglio in mano, esitando in quel piccolo gesto. La donna gli strappò il pezzo di carta di mano, con un gesto veloce, a dir poco nevrotico, e portandosi gli occhiali sul suo piccolo naso, iniziò a leggere, assumendo un cipiglio sempre più severo mano a mano che andava avanti.
-Sono sicura che sarete felici di sapere che per questo pomeriggio avrete entrambi un impegno-squittì a lettura terminata.
Felicissimi pensò Zack roteando gli occhi.
Nel frattempo lo sguardo corrucciato dell’insegnante si era posato un’ultima volta su di loro prima che ritornasse alla cattedra con passo affrettato e mettesse il foglio nel registro, in un crescendo di gesti nervosi che arrivarono al loro culmine quando chiuse di botto la sua agenda, facendo trasalire l’intera classe, che nel frattempo era caduta in un profondo silenzio.
In quel momento suonò la campanella, come a voler alleggerire l’atmosfera con il suo suono squillante.
-Ci vedremo qui dopo pranzo. Vi aspetto, intesi?- la sua voce, mentre pronunciava quelle parole indirizzando uno sguardo di fuoco ai due, era ancora, se possibile, più acuta del solito.
Uscendo fece sbattere la porta.
Yan si passò una mano dietro il collo, sbuffando.
-Ahhh… che rottura!- sbottò.
Zackary non poté fare a meno di convenire con uno sbuffo.
 
***********
Zackary colpì con il piede una lattina, che rotolò fino a finire in uno dei condotti fognari della città. Attorno lo smog gettava il suo mantello grigio sulle vie del quartiere, sormontate tutte da altissimi grattaceli che, con le loro azzardate strutture sfidavano le leggi della fisica, ma alla fine risultavano grigi anch’essi.
Lui e Yan si stavano dirigendo verso casa dopo aver adempito alla punizione della signora Matten: tre ore passate con l’insegnante ascoltandola vaneggiare sui più disparati argomenti da lei conosciuti con tanto di relazione da portare l’indomani su ciò che avevano potuto seguire. Camminavano a passo svelto  in mezzo alla folla, che gremiva la strada a traffico chiuso da loro percorsa. Non facevano caso alle vetrine dei negozi, situate ai pianterreni dei grattacieli, che, con i loro colori sgargianti, stonavano in quel panorama grigio e attiravano l’attenzione di più di un passante.
- Hai capito che non ho potuto incontrare le mie adorate ragazze all’uscita?- chiosò Yan. Il suo tono stridulo fece sperare a Zackary che lo stesse prendendo in giro.
- E’ davvero questa la cosa che ti ha seccato di più?!-
-Insomma Zack! Non ti rendi conto che per me è una tragedia?- il ragazzo sottolineò la domanda con melodrammatica enfasi.
Non ricevette risposta. Rassegnatosi al poco senso dell’umorismo del suo amico Yan tornò serio.
 - Comunque perché volevi andare al circuito? Le prove saranno domani. - Mentre ancora parlava si rese conto di quanto banale fosse quella domanda. C’era un unico motivo per cui Zackary sarebbe voluto andare a vedere il circuito prima del tempo. E non erano le ragazze.
- Inizieranno a montare i box già da oggi. Devo cercare di incontrarlo e parlargli. – Non ci fu bisogno di specificare di chi parlasse.
- E cosa gli dirai?-
- Non ne ho idea. Ma devo vederlo.- 
Nel frattempo i due ragazzi erano arrivati davanti la casa di Yan. O almeno erano arrivati al grattacielo dove si trovava l’appartamento del giovane. Non era diverso dagli altri grattacieli, se non per la sua altezza; essendo infatti uno dei più vecchi, era più basso rispetto a quelli che lo attorniavano e conteneva appartamenti più grandi rispetto alle nuove costruzioni, dove perlopiù si potevano trovare monolocali o spazi per famiglie poco numerose. Inoltre alle finestre si potevano vedere dei vasi di fiori posti sul davanzale, come se il guardiano del palazzo avesse voluto dare un minimo tocco di colore. Yan gli aveva detto che quando era arrivato lì, i vasi di fiori già c’erano e che ogni famiglia si prendeva cura del proprio.
- Beh sono arrivato.- si voltò verso di lui e sorrise. - Allora oggi? Dove e quando?-
Anche Zack sorrise.
- Verrai con me quindi?-
- Mi sembra ovvio! - il giovane fece una pausa. - E poi non si può mai sapere…ci potrebbe essere qualche bellissima ragazza che aspetta il sottoscritto! -
Il sorriso di Zackary si allargò mentre scuoteva la testa.

- Allora ci vediamo tra due ore, alla Fontana. -

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Note dell'autrice
Beh che dire su questo capitolo...è inutile XD Diciamo che è un piccolo intermezzo scolastico per presentare un pò i personaggi u.u Tra un pò si entrerà nella storia vera e propria! 
Riuscirà Zack ad incontrare il fratello? E se sì, di cosa parleranno? Si arriverà alle mani? Lo scopriremo nella prossima pun...ehmehm...nel prossimo post!
A parte queste cavolate...alla prossima! :D

   
 
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