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Autore: Molly182    26/01/2012    1 recensioni
Prendere un aereo non era mai stato così difficile come in quell’istante! C’era in gioco tutta la mia vita, i miei sogni e la speranza di stare bene, una volta atterrata.
P.s. La maggior parte dei capitoli sono accompagnati da delle canzoni che si trovano linkate nella storia :)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom DeLonge
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chap 8
La mattina seguente riuscii a svegliarmi in anticipo quindi avrei potuto fare le cose con calma . scesi le scale lentamente indossando il mio pigiama che poi consisteva in un pantaloncino e una canottiera colorata.
Entrai in cucina e accesi la macchina del caffè. Non potevo affrontare la giornata senza la mia fumante tazza di caffè.
“Hola niña”, mi disse una figura seduta al mio tavolo. “Che bel pigiama”, aggiunse mangiando un miscuglio di latte e cereali da una tazza.
“Oh, ciao Thomas”, dissi capendo a chi appartenesse quella voce.
“Ti prego, se fai così mi monto la testa”
“Come hai fatto ad entrare?”
“Avrei scommesso la mia Strastocaster che tu e Nicole avevate lasciato la porta sul retro aperta”.
“Sì... ehm... Vuoi del caffè?”, dissi cercando di cambiare argomento.
“Sarebbe perfetto”, gli porsi l’altra tazza sul mobiletto. “Sai che è reato entrare nelle case degli altri quando loro non ci sono?”
“Ma voi dormivate e poi stavo morendo di fame, non vorresti che una famosa rockstar morisse di fame, non potresti mai immaginare le conseguenze”
“Ovvero?”
“Migliaia di mie fans potrebbero cercarti e trovarti e tu saresti costretta a scappare in Canada sotto falso nome”
“Interessante, sai è un rischio che potrei correre”
“Ma che dolcezza”, mi sorrise. “Tutto quel caffè non ti fa bene”
“È l’unica cosa che mi fa ragionare”
“Tu sei strana”
“Ancora con questa storia?”
“Scusa, cosa farai oggi?”
 “Vado al lavoro”, dissi poggiando la mia tazza nel lavandino e poi poggiandomi a questo. “È quello che fanno le persone normali, lavorano per guadagnare e con i soldi possono mangiare... è tutto un ciclo”
“Anche fare il musicista è un lavoro impegnativo”
“Oggi cosa farai?”
“Touché!”, rise
“Vado a prepararmi”, salii le scale e poco dopo le scesi. “Beh, io vado, Nicole si sveglierà tra poco”
“Aspetta ti posso dare un passaggio”
“Ma non sono in ritardo”
“Potremmo passare del tempo insieme a discutere sul fatto che sono uno scansafatiche”
“Se proprio insisti”.
“Davvero non c’è niente che possa fare per voi?”, mi chiese in macchina.
“Beh, potresti lavare i panni e stirarli”
“Qualcosa di più mascolino”
“Io e Nicole dovremmo ridipingere le pareti di casa, nel weekend andremo a comprare le vernici”, dissi ridendo.
“Oggi inizia il weekend, ti accompagno io!”
“Dico sul serio, non ce n’è bisogno, stavo scherzando”
“Perché pensi che stare con te sia un peso?”
“Semplicemente non voglio disturbare”
“Non lo è!”, mi assicurò. “Comunque oggi ti vengo a prendere al lavoro e parlerò con Gary così da farti uscire prima”
“Dico sul serio, non ce n’è...”, interruppi la frase al suo sguardo inceneritore. “Deve essere sempre una partita persa con te?”
“Hai capito come funziona!”
“Sono arrivata!”, dissi scendendo dalla macchina. “Grazie per il passaggio”
“A dopo”
“Va bene”, entrai nel negozio. “Buongiorno Gary”, gli dissi mettendomi dietro al bancone.
La giornata passò tranquillamente, niente di emozionante oltre che sistemare dei CD e ordinarne degli altri.
Mi stavo occupando della sezione Alternative Rock quando un ragazzo si appoggiò allo scaffale davanti al mio. Indossava una camicia azzurra a maniche corte e degli occhiali leopardati, strani per un ragazzo. Mi ricordava qualcuno ma non mi veniva in mente chi lui fosse.
“È uno dei migliori CD dei Jimmy Eat World”
“Scusa?”
“‘Bleed American’, è anche raro”
“Vuole che glielo porti alla cassa?”
“Sì, grazie!”, disse seguendomi al bancone.
“Ha bisogno di nient’altro?”
“In verità sono qui per te?”
“Ci conosciamo?”
“In verità sì! Sei venuta insieme a quello schianto della tua amica bionda allo show dell’altra sera”, disse con un sorriso da ebete.
“Ah, si”, dissi ricordandomi di lui.
“Sono Mark e tu sei... Mary, giusto?”
“Si”
“Tom non fa altro che parlare di te!”, mi disse e iniziai a sentire le mie guance che bollivano. “L’ultima volta che era così ossessionato da una ragazza ci ha scritto una canzone”
“Davvero?”
“Allora è vero che arrossisci!”, disse indicando le mie guance rosse.
“Cosa?”, cercai di fare finta di nulla.
“Tom dice che lo fai spesso”
“Thomas non sa proprio niente”, cercai di sbollire ma il fuoco dentro di me stava divampando. “Comunque, il CD lo devi comprare?”, annuì. “Sono 18.20$”
“Ecco”, disse porgendomi delle banconote. “Ah mi dimenticavo, sono qui anche per parlare con Gary, Tom mi ha minacciato di tagliarmi una parte essenziale di me – sai a cosa mi riferisco – se non lo avessi convinto a farti uscire prima”
“Davvero, Mark, non devi farlo, non è che io e lui stiamo insieme”
“Oh si che lo devo fare”, disse toccandosi il cavallo dei pantaloni. “Dov’è?”
“Di sopra, al ripiano dei DVD”, quando scomparve sugli ultimi gradini della scala a chioccia mi passai una mano sul viso. “Ma che razza di persone mi capita di incontrare!”, mi lasciai sfuggire.
Poco dopo scese di nuovo al piano dei CD e si avvicinò al bancone dove mi trovavo.
“Tutto a posto”, mi sorrise.
“Grazie!”
“Beh, ci si vede in giro”, disse poi uscendo. “Ah, comunque è la traccia otto di ‘Enema Of The State’”, aggiunse facendo capolino con la testa per poi sparire di nuovo.
   
 
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