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Autore: DeAnna     27/01/2012    5 recensioni
Un giovane malavitoso amante dell'arte che ha intenzione di ottenere, ad ogni costo, un raro dipinto. Per Peter un caso da risolvere al meglio. Per Neal, invece? L'ennesima sfida da vincere? O una questione da risolvere, volente o nolente, a modo suo per non mettere in pericolo qualcuno a cui tiente tanto? (è una de-aged Neal)....Read, enjoy and review!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Burke, Neal Caffrey, Peter Burke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fanfiction: White Collar

Titolo: For Better and For Worse


Autore: DeAnna

Genere: Hurt / Comfort / Amicizia / Famiglia


Personaggi: Neal / Peter / Elizabeth


Rating: verde

Avvertimenti: White Collar e tutti i personaggi  sono di Jeff Eastin.

Sommario: Un giovane malavitoso amante dell'arte che ha intenzione di ottenere, ad ogni costo, un raro dipinto.  Per Peter un caso da risolvere al meglio e per Neal l'ennesima sfida da vincere e risolvere a modo suo o un modo per proteggere Elizabeth?

N.D.A: è una
de-aged Neal. Ossia una storia in cui il protagonista è più giovane di quanto non sia nella realtà.

Neal ha vent'anni; stato per tre anni in un carcere di massima sicurezza da cui è evaso per essere, poi, ripreso da Peter per la seconda volta. La mia storia non ripercorre fedelmente i tempi della serie TV, per cui si suppone che Neal sia entrato in carcere quando aveva circa sedici anni facendosi passare per un diciottenne. I Burke sono i suoi “genitori affidatari”, non si tratta di una vera e propria adozione quanto si una custodia/affido particolare nato da una sentenza .

Alla fine ho deciso, dopo la traduzione de “La doucese du foyer” di postare anche la FF che ho scritto io....

Spero che qualcuno la leggerò e che mi facciate sapere che ve ne pare....





[ 1° capitolo ]


Non puoi parlare sul serio!”


Oh! Lo faccio eccome! Credimi! ”


Ma io sono il più adatto e sono sicuro che te ne renda conto...”


Troveremo un altro modo.....”


Non impediresti mai a Jones o a Diana o a uno qualsiasi dei tuoi agenti di farlo!”


Lo farei se la ritenessi la scelta più opportuna”


Sono io la scelta più opportuna!”


Jones e Diana e tutti gli altri agenti non sono affidati a me. Sono dei colleghi. Lavorano per l'FBI...”


Anch'io lavoro qui! Anzi, se ben ricordi, sei stato proprio tu a proporre la cosa!”


Tu sei un consulente, non un agente”


L'ho già fatto altre volte!”


Non così. É troppo pericoloso!”


Sono sicuro di potercela fare!”


Ho detto di no. É inutile che insista”


Sei ingiusto e....irragionevole”


Non credo affatto!”


Quindi per te la cosa finisce qui?”


Uhmmm.....Ok. Siediti e dimmi cosa non capisci”


Come? Cosa non capisco io? Ti rifiuti categoricamente di farmi svolgere una missione che potrei sicuramente portare a termine con successo più facilmente di chiunque altro qui e...e.....chiedi a me cosa non capisco?”


Io tengo ad ogni membro della mia squadra. Mi importa sinceramente di loro, ma sono agenti. Sono addestrati a fare il loro mestiere. Lo fanno bene e da anni! Tu sei un consulente. Sei bravo e molto intelligente, ma sei un ragazzo. Sei giovane; sei avventato e sei mio figlio. Non sono affezionato a te: ti voglio bene. Ogni giorno faccio tutto ciò che posso per tenerti fuori dai guai e , credimi, tu non mi rendi affatto le cose facili! Non ho nessuna intenzione di mandarti là da solo e rischiare che ti becchi una pallottola in fronte!”





Neal lasciò l'ufficio di Peter con un'espressione seccata in viso.



Peter si sedette alla scrivania.


Non gli faceva piacere discutere con Neal, ma, spesso, era impossibile non farlo.

Era un ragazzo sveglio, brillante,sensibile, colto, divertente, con un'intelligenza superiore alla media....ma.....era anche cocciuto, presuntuoso, avventato; gli piaceva giocare col fuoco, sfidare il pericolo, camminare sul filo del rasoio...


C'erano dei momenti in cui Peter avrebbe giurato che Neal corteggiasse la sfida, che amasse giocare “al gatto e al topo” e cavarsela per il rotto della cuffia!


Era una cosa che non poteva assolutamente permettere!


Qualcosa che non aveva mai ammesso ad alta voce, con nessuno al mondo e che, in realtà faticava ad ammettere anche con se stesso, era che il lavoro di Neal al Bureau gli dava una certa tranquillità.


Lì poteva tenerlo sotto controllo, anche come capo.


Involontariamente ripensò al modo in cui Neal era entrato nella sua vita.


Gli aveva dato la caccia per anni ( gli tornarono in mente i titoli dei giornali che l'avevano disgustato e fatto arrabbiare allora e che gli facevano ancora lo stesso effetto....) finché non era riuscito a prenderlo.


Sentì la consueta fitta di rimorso al ricordo del gigantesco errore che aveva commesso.


Paradossalmente l'ultimo tiro mancino che Neal gli aveva giocato gli si era ritorto contro nel peggiore dei modi.


L'avevano rinchiuso in un carcere di massima sicurezza e, solo quando era evaso e l'aveva preso per la seconda volta, aveva scoperto che Neal aveva sempre mentito sulla sua età.


Era stata una scoperta scioccante!


Aveva fatto di tutto per rimediare al madornale errore che aveva commesso, certo che la permanenza in un carcere di massima sicurezza per tre anni avessero fatto fin troppi danni sul ragazzo...


Insieme a Hughes aveva trovato il modo di sfruttare l'intelligenza e le capacità di Neal a favore della legge, assumendolo come consulente al Bureau.


Il debito ancora aperto con la legalità giustificava la cavigliera elettronica che portava addosso e gli consentiva un raggio d'azione di sole due miglia.


Peter si era impegnato a vigilare personalmente sul rispetto e sul funzionamento dell'accordo.


Per i prossimi quattro anni mi appartieni Caffrey!” gli aveva detto, facendo una battuta un po' crudele, all'indomani dall'emanazione della sentenza che sanciva l'accordo.


Nemmeno lui avrebbe immaginato che in pochissimo tempo il loro rapporto non sarebbe più stato quello fra agente-custode/ex detenuto- custodito, ma un vero e proprio legame affettivo e familiare.


Elizabeth aveva legato subito con Neal, fino a sviluppare un legame d'affetto forte, vero e sincero che non aveva nulla a che fare con l'obbligatorietà del dovere.


Quando i Burke avevano deciso di diventare i genitori affidatari di Neal non l'avevano fatto fatto per dovere!


Al di là del fatto che erano un po' troppo giovani per essere genitori di un ventenne....la loro famiglia inusuale (per la maggior parte del tempo) funzionava a meraviglia!

Neal era entrato a far parte della loro vita in maniera assolutamente bizzarra e decisamente inconsueta, ma nessuno dei due , ormai, avrebbe più potuto fare a meno di lui!

Era, come tutti gli adolescenti, “croce e delizia” della famiglia: animava la casa, li faceva ridere, commuovere, ma anche arrabbiare e disperare!



Peter l'aveva assunto al Bureau ed El aveva insistito perché frequentasse dei corsi al college, assecondando e coltivando la passione del ragazzo per l'arte e la cosa funzionava.


Tenerlo impegnato significava, in un certo senso, tenerlo fuori dai guai il che era un particolare tutt'altro che trascurabile!







  
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