An
original girl
Capitolo
1
Quando
si perde qualcuno, che si voglia o meno, una parte di noi se ne va con quella
persona e il vuoto che lascia sembra incolmabile. Il più delle volte le persone
riescono ad evitare di pensare a quel vuoto ed andare avanti con la propria
vita, altre, invece, in quel vuoto vedono una voragine che prima o dopo finirà
per inghiottirle. Quest’ultimo è il caso di questa giovane ragazza americana
appena diciottenne che con un vuoto dentro se, ci ha convissuto per tutta la
sua vita. Viveva con la madre a Chicago e per tutta la sua esistenza aveva
sempre sentito di non appartenere a quel mondo, a volte, di non appartenere
nemmeno a sua madre. Tuttavia, la sua vita non era male, sebbene lei sapesse
che c’era altro all’infuori di essa, e la viveva appieno ogni giorno a volte
come se fosse l’ultimo, a volte come se fosse solo l’inizio di una lunga serie.
Fu
così almeno fino a quando sua madre venne a mancare. Una malattia rara l’aveva
colpita e così com’era arrivata se l’aveva anche portata via.
Iuli,
questo era il nome della ragazza, non riusciva più a vivere in quella casa, non
tanto per i ricordi che vi vedeva ogni secondo riguardanti la madre, ma più che
altro una forza lontana l’attirava via da lì, come una calamita. Questo non
sorprese Iuli, poiché le era già successo questo tipo di situazione, solo che
dopo la morte della madre, questa si fece più forte.
Ecco
come questa ragazza, da sola, mollò la sua vita a Chicago e andò a vivere nella
casa natia di sua madre, in una piccola cittadina di Atlanta, Mystic Falls.
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Mystic
Falls non era una cittadina come tutte le altre. La storia di quella cittadina
continuava a rivivere negli anni e sembrava voler continuare a ripetersi nel
tempo a venire. Non sarebbe poi cosa così spaventosa se alla base di tutto ciò
non vi fossero vampiri, streghe e licantropi.
Avrebbe sbancato
i botteghini al cinema o sarebbe diventato un best seller questa mia vita, pensava una
ragazza, seduta sul suo letto, dopo un’altra notte insonne. Elena, si era messa
la sera prima a pensare a quanto la sua vita fosse cambiata in un anno. Erano
morti i suoi genitori, aveva conosciuto Stefan, se n’era innamorata e poi si
era rivelato un vampiro. Aveva scoperto di essere la sosia identica di un
vampiro, nonché la stessa che aveva trasformato Stefan e suo fratello Damon,
dopo averli fatti innamorare entrambi di lei nel 1864. La sua migliore amica
Bonnie, si era rivelata una strega, e l’altra sua migliore amica Caroline, era
diventata un vampiro. Un altro suo amico, Tyler, si era trasformato in un
licantropo e suo fratello era morto, per poi risuscitare e diventare una sorte
“ghost whisper” che vedeva i fantasmi. Aveva scoperto di essere stata adottata.
Cosa peggiore, aveva scoperto di essere la doppleganger, colei in grado di
poter spezzare la maledizione di uno dei vampiri originali e come se non
bastasse il più perfido di tutti i tempi, Klaus. Lo stesso che poi una volta
ottenuto il suo scopo era diventato un ibrido, metà vampiro e metà licantropo,
per cui invincibile. Aveva ucciso sua zia Jenna per riuscire in ciò e avrebbe
dovuto morire anche lei, ma ciò non avvenne e ora lei, o meglio il suo sangue,
era l’unico modo che permettesse a Klaus di creare altri ibridi. Come se non
bastasse lui aveva ritrasformato il suo fidanzato, Stefan, in uno squartatore,
in un vampiro assettato di sangue che non provava emozioni. E questo l’aveva
avvicinata di più a Damon, il quale non aveva più iniziato a stargli così indifferente
come lo era prima, e questo non andava bene, anzi affatto bene. Lei aveva
combattuto tutto solo per poter stare di nuovo con Stefan, che senso avrebbe
avuto sennò tutto quello che avevano passato?
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Klaus
stava inviando mille e più imprecazioni verso il vampiro Damon, il quale gli
aveva rubato la bara più importante che aveva. Non era un suo hobby quello di
tenere bare, erano semplicemente la sua famiglia. Era difficile uccidere un
originario, ma si poteva, come dire, “ucciderlo momentaneamente” con una sorte
di pugnale che intriso di cenere di quercia bianca li uccideva, fino a quando
però, una volta tolto avrebbe riportato in vita il vampiro in questione.
Klaus
aveva momentaneamente ucciso i suo familiari perché li voleva proteggere da Mikael,
suo padre, ma forse più che altro non voleva che lo ostacolassero nel suo piano
e quindi non li voleva uccidere personalmente. Non sarebbe stata la prima volta
che uccideva un componente della sua famiglia. Aveva ucciso sua madre per
riuscire a diventare quello che era, e da poco, era riuscito ad uccidere anche
suo padre, il quale gli dava la caccia da mille anni ormai. Voleva creare un
esercito di ibridi, ma i fratelli Salvatore e la loro combriccola lo stavano
rallentando nel suo scopo e come se non bastasse gli avevano sottratto la sua
bara più importante, appunto. La sua ira accrebbe quando voltatosi, nella
stanza in cui aveva riposto le bare, vi trovò Elijah, suo fratello, il quale
doveva essere accuratamente morto e dentro una bara, ma che a quanto pare,
Damon si era preso la briga di riportare in vita.
“cosa
mi sono perso?”.
Elijah
aveva rivolto la domanda a Klaus in un modo ironico, ma con una punta di
rancore.
“fratello…”.
L’ibrido
non sapeva come continuare, era rimasto alquanto impreparato a questa entrata
in scena.
Elijah
non aspettò oltre e gli tirò un pugno in pieno volto. Non sapeva come si era
evoluta la situazione, ma provava un forte senso di vergogna per aver
disonorato la parola che aveva dato ai Salvatore e ad Elena; inoltre, si vergognava
per aver dato fiducia ancora una volta a suo fratello, per essere di nuovo
preso per il naso.
Guardò
il fratello prendere il colpo e non reagire.
“Elijah…
vuoi combattere con me forse?” disse ironicamente Klaus mentre si massaggiava
il naso. “lo sai che sono più forte di te, so anche che forse sei un po’
adirato per averti infilato un pugnale nel cuore, ma.. sono cose che accadono,
no?”.
Klaus
fissava il fratello con un finto sorriso tirato, mentre i suoi occhi erano
gelidi come sempre.
Elijah
prese per il collo il fratello e con finta calma gli parlò all’orecchio.
“Niklaus..
non avrò pietà per te questa volta…”.
Detto
questo si volatilizzò. Sarebbe andato dai Salvatore e avrebbe chiesto perdono.
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Iuli
era appena scesa dalla sua auto e stava ammirando la casa dei suoi nonni, in
cui sua madre era cresciuta. La famiglia di sua madre era stata una dei
fondatori della città e la nonna le aveva anche accennato a varie storie a
riguardo, ma lei non si era mai interessata profondamente a riguardo.
“signorina
McCullough”.
Si
sentì chiamare da una voce anziana, ma comunque familiare. La ragazza si voltò
per incontrare due occhi azzurri simili ai suoi, solo più spenti.
“nonna!”.
Iuli
mollò le sue valigie e corse ad abbracciare l’anziana signora.
“come
ti sei fatta grande e bella!”.
La
signora non aveva potuto partecipare al funerale della figlia, poiché la sua
salute non gli permetteva di affrontare lunghi viaggi.
“sono
contenta che tu mi abbia proposto di vivere con te!”. E lo era davvero. Tale
sentimento forse era alimentato anche dal fatto, che più si avvicinava alla
meta, più la forte attrazione che la rendeva spaesata a dove si trovava prima,
diminuiva.
“su
tesoro, porta dentro i bagagli, di sicuro sarai stanca ed affamata!”.
“puoi
ben dirlo!”.
Più
tardi seduta a tavola la nonna fissava la nipote, che portava non poco
stranamente il suo stesso nome. Il suo sguardo cadde poi sul ciondolo di
lapislazzuli che la ragazza portava al collo. Era antico, lo sapeva bene,
poiché anch’essa a suo tempo l’aveva portato.
“tua
madre l’ha passato a te.”
Non
era una domanda, era semplicemente una constatazione.
La
ragazza smise di masticare e abbassò lo sguardo sul suo ciondolo.
“si.
Il tatuaggio mi è uscito poco prima di compiere diciotto anni.”
Iuli
restò pensierosa.
“tuttavia,
non riesco ancora dare un significato a ciò. Insomma ad ogni primogenita della
nostra famiglia più o meno alla mia età, compare quel simbolo, le viene passata
questa collana e poi? Non succede nulla. La generazione dopo succede tutto di
nuovo!”.
“perché
è così tesoro. Noi siamo portatrici di un segreto millenario ed il sangue che
ci tramandiamo è anch’esso millenario. Quando sarà ora quel tatuaggio e quel
ciondolo avranno un significato per colei che lo porta, ma da mille anni non è
ancora successo nulla e chissà forse anche per te andrà com’è andata per me e
tua madre. E magari sarà così per altri mille anni.”.
La
stessa risposta che le aveva dato la madre. Tutta la situazione veniva trattata
in modo normale e così lo era fin da quando era bambina. Ma a lei ciò non
bastava. Lei era curiosa e voleva sapere il motivo di tutto ciò. Lei voleva
dare un perché.
“il
segreto a cui tu ti riferisci riguarda quelle storielle che mi raccontavi da
piccola?”.
Iuli
sapeva dell’esistenza dei vampiri, o almeno credeva potessero esistere. La
nonna si era preoccupata di farle conoscere la storia di Mystic Falls avvenuta
nel 1864 e Iuli era cresciuta con quella convinzione che potesse essere vera,
ma aveva vissuto tutta la vita lontana da quella cittadina, per cui qualche
dubbio ogni tanto ce lo aveva sulla veridicità di tali storie e ovviamente lei
un vampiro vero, non lo aveva mai visto.
“in
parte tesoro. Comunque come membro di questa famiglia dovresti partecipare alle
riunioni del consiglio di Mystic Falls. Sai solo le famiglie fondatrici vi
partecipano e dopo la morte di tuo nonno, vi partecipavo io, ma ormai la salute
non me lo permette più e sarei felice se tu continuassi questa tradizione.”
Iuli
accettò di buon grado la proposta della nonna poiché curiosa com’era non si
sarebbe di certo lasciata scappare una possibilità del genere di venire a
contatto col soprannaturale!.
“di
sopra sono conservati i diari del tuo bisnonno. Perché non gli dai
un’occhiata?”.
“molto
volentieri!”.
“e
domani vedi di portare i documenti mancanti a scuola, sennò lunedì non ci puoi
andare!”.
Iuli
si girò finta malefica verso la nonna.”davvero?”.
La
nonna la guardò con rimprovero.
“fatti
passare dalla mente l’idea di smarrire quelle carte!”.
La
ragazza sbuffò e annuì sconsolata, mentre andava al piano di sopra tutta
intenzionata a fare un salto nel passato misterioso di Mystic Falls.
Finalmente ho deciso di cimentarmi in
una ff di TVD.
Spero l’inizio vi possa piacere!
=)