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Autore: Saeko_chan    28/01/2012    2 recensioni
Passare i primi 17 anni di vita conoscendo pressoché tutti i propri parenti, da quelli in Giappone a quelli in Italia o in Spagna, ma non il proprio padre non é affatto il massimo, soprattutto se come me poi se obbligata da forze superiori a conoscere colui che per 17 anni hai pensato avesse semplicemente abbandonato tu e tua madre al vostro destino.
Io sono Tomoko Nakamura, ho 17 anni, sono stata allevata come una ninja e sono stata obbligata a raggiungere mio padre negli Stati Uniti contando solamente sulle mie forze.
Sapete, certe vole mi chiedo se davvero ci sia qualcosa di utile nell' essere una mutante...
[Attenzione: Il rating é variato! Dal verde é passato al giallo perché in futuro ci saranno quasi di sicuro delle scene un pochino più violente di ciò che avevo previsto all' inizio e pure più serietà in determinate occasioni.]
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Charles Xavier, Nightcrawler/Kurt Wagner, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Allenamento e Cerebro.

Prima di raggiungere mio padre ripassai per la mia stanza a lasciare lì la mia borsa e ad armarmi del necessario, dopo tutto gliel' avveo detto che mi sarei presentata ben armata...
Katana legata sulla schiena, armi nelle varie tasche e qualche fumogeno, ecco tutto ciò che mi occorreva niente di più.
Alla fine mi diressi verso la stanza dove mio padre mi aveva dato appuntamento e nel mentre ritentai in contatto mentale con mia madre.
Niente, di nuovo niente.
Sospirai e con una certa preoccupazione raggiunsi mio padre, il quale era in compagnia di Bobby.
-Anche tu qui?- Chiesi salutanto Bobby e subito dopo mio padre.
-Come ben sai voglio metterti alla provo e pensavo a uno scontro fra te Robert Drake.- Io anuii e compresi che Bobby era solo il nome abbreviato di Robert.
-Allora, cominciamo subito?- Chiese Bobby, avviandosi verso la stanza in questione e sorridendomi.
Mio padre annuii e aspettò che entrambi fissimo davanti alla stanza prima di parlare per l' ultima volta.
-Ah, tanto per avvertirvi: Io ho preparato la stanza come se fosse una foresta pluviale, in tutti i casi, Tomoko, cerca di usare il meno possibile la tua telepatia.- Io annuii, ma prima d' entrare mi rivolsi a mio padre.
-Dopo gli allenamenti io e te dobbiamo parlare, ok?- Lui annuì e ci lasciò entrare nella stanza, la quale, dopo pochissimo si trasformò in una grande e vasta foresta pluviale, anche se ero certa che fosse tutto frutto solo una proezione.
-A te la prima mossa, Tomoko...- Io sorrisi e tirai fuori un kunai e tre shuriken, per poi correre verso Bobby.
Lui nel frattempo aveva creato una lancia di giaccio, mentre creava pure del ghiaccio sotto di lui e quindi anche tutt' intorno a me, ghiacciando pure i suoi piedi.
Io fui obbligata a saltare e ad aggrapparmi a un ramo piuttosto robusto, per poi lanciare i miei tre shuriken a Bobby e quindi tirar fuori un fumogeno e prepararmi a lanciarglielo contro.
-Che cosa pensi di fare? Hai in mano un fumogeno, vero? Se me lo lanci saremo pari, anzi, io sarò avvantaggiato perché ti ritroverai a camminare su una lunga lastra di ghiaccio.- Io sorrisi divertita, dopo tutto si stava sbagliando di grosso.
-Ti sei scordato i miei sensi molto, ma molto sviluppati...- E quindi gli lanciai il fumogeno, per poi coprirmi la bocca e ritrovarmi a non vedere quasi più niente e con gli occhi che pizzicavano leggermente, quindi li chiusi e decisi di fare affidamento solo sgli altri miei sensi.
Grazie al mio olfatto e udito riuscii a trovare più o meno la posizione di Bobby e quindi gli lanciai contro delle liane, le quali non arrivarono mai a destinazione e quindi compresi che quasi sicuramente il ragazzo era riuscito a romperle con la lancia di ghiaccio di poco prima, quindi, mi nascosi dietro all' albero dove mi trovavo, rimanendo sempre sopa uno dei suoi grossi rami, per poi aspettare che il fumogeno finisse il suo effetto.
Alla fine sbirciai in direzione di Bobby e lo vidi osservarsi attorno con aria circospetta e con ancora la lancia in mano, quindi scesi dall' albero dove mi trovavo e mi misi a correre coperta il più possibile dalla vegetazione, per poi creare delle liane e lanciarle contro Bobby, legandolo e buttandolo a terra.
Lui si stava ribellando, mentre io mi avvicinavo col kunai in mano, e con una fiamma nell' altra mano -dopo tutto potevo controllare pure l' elemento fuoco, anche se stavolta non l' avevo utilizzato granch' é-, quando la foresta pluviale attorno a noi scomparve mostrandoci la stanza per quel che era.
-Mi sa che dobbiamo uscire.- Osservai mettendo a posto il kunai e liberando Bobby, per poi avviarmi verso l' uscita e appena fuori vidi mio padre che già ci aspettava.
-Ottimo lavoro ragazzi, soprattutto per quanto riguarda te, Tomoko, dopo tutto non hai neppure utilizzato la tua telepatia/controllo mentale... Bobby, tu puoi andare, per quanto riguarda te, Tomoko, avevi detto che volevi parlarmi, giusto? E di cosa?- Appena Bobby ci ebbe salutati e se ne fu andato io mi rivolsi a mio padre, comprendendo che era finalmente giunto il momento per dirglielo.
-Ho tentato un contatto telepatico con mia madre, ma non riuesco più a rintracciarla... eppure il Giappone non é neppure così lontano... ho un brutto presentimento. In parole povere mi chiedevo se tu mi potessi aiutare.- Lui annuii e quindi mi misi a seguirlo in silenzio, finché, dopo aver girato mezzo edificio non rgagiungemmo le parti inferiori della sua enorme casa e quindi ci ritrovammo dinanzi a una porta rotonda, che si aprì appena le fummo davanti, mostrando un lungo ponte che si fermava più o meno in mezzo alla stanza e che aveva dinanzi a sé uno strano apparecchio.
-Cerebro. Serve per amplificare la mia telepatia e la mia possibilità di trovare le altre persone ovunque esse siano e visto che conosco tua madre -anche se non la vedo da anni- penso proprio che riuscirò a localizzarla senza problemi e a capire se le é capitato qualcosa di spiacevole o meno.
Così entrammo insieme e quando lui mi disse di rimanere immobile io lo feci, bloccandomi proprio in mezzo a quello strano ponte, mentre lui si metteva una specie di casco e azionava quello strano marchingegno.
Quello che successe dopo mi risulta molto difficile spiegarlo, fu come se anch' io riuscissi a vedere tutti i mutanti e tutti gli umani, ma a un certo punto chiusi gli occhi, avevo troppa paura di sapere che cosa fosse accaduto a mia madre.
Quando riaprii gli occhi mio padre mi stava fissando e quando si accorse che pure io lo stavo guardando mi si avvicinò, prendendo le mie mani nelle sue, guardandomi con uno sguardo davvero dispiaciuto e persino addolorato.
-Mi dispiace davvero tanto, non so che cosa le sia successo, ma non ce l' ha fatta.- Come immaginavo... a quel punto mi girai e uscii dalla stanza seguita a ruota da mio padre e quindi il mio tono divenne improvvisamente freddo e distaccato.
-Non sarò presente alle altre lezioni, mi dispiace.- Detto ciò mi allontanai, dopo tutto adesso dovevo pensare a calmarmi e poi al resto.
-Se hai bisogno di parlare basta cercarmi, Tomoko.- Sì, come no, lui che mi aveva affidata a mia madre e ora, solamente perché io ero venuta a cercarlo di mia spontanea volontà e perché mia madre era morta voleva incominciare a fare il padre? Che schifo di vita che mi ritrovavo a condurre!
Alla fine cominciai a correre con le lacrime agli occhi e dopo non molto mi ritrovai nella stanza principale dell' edificio, per poi uscire in giardino e camminare un po' all' aria aperta.
Stavo ancora piangendo in silenzio quando giunsi davanti a quella che doveva essere una chiesa e quindi mi pulii le lacrime con la manica destra della maglia, per poi sospirare ed aprire il pesante portone della chiesetta in questione.
Dovevo essere proprio disperata se da perfetta shintoista qual' ero entravo in un posto del genere.

Angolo autrice:
Mentre partorivo questo capitolo penso d' aver immaginato me che entor in una chiesa e credo d' aver riso per tre ore di fila LOOOOL
Cioé, con che logica entri in una chiesa se non sei neppure cristiana? o.O
Della seria: Che cosa non si fa per far incontrare due personaggi! XD
Comunque, come vedete a 'sto punto Tomoko é proprio costretta a rimanere nella scuola, visto che é minorenne e solo col padre che stà proprio in quella scuola e se tornasse in Giappone sarebbe ancor più minorenne, visto che da loro la maggiore età é a 20 anni U_U
Comunque, che ve ne pare di questo capitolo? ^_^

   
 
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