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Autore: _StayStrong    04/02/2012    7 recensioni
Hermione è passata al lato oscuro ed sembra più spietata che mai; lei, Regina dei Grifondoro, si trova ad affrontare la tana del lupo e a farne parte. Un compito,una maschera, una profezia, un amore quasi indotto e un gioco del destino.
DRAMIONE.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Se solo sapessi che ti amo,
se solo sapessi...

 

“Signore,tutto è andata secondo i piani, il combattimento è iniziato” disse Hermione comparendo di fianco a Voldemort in una coltre di fumo nero, lui si girò verso la ragazza e il suo volto si aprì in un ghigno che già proclamava vittoria, facendo battere ritmicamente la sua bacchetta sul palmo della mano sinistra.

“Molto bene, Hermione, sono contento del tuo operato” disse lui con tono serpentino, quella ragazza per lui era stata un toccasana per la squadra del Manor, era lei la mente di tutto “Direi che è ora di porre fine alla vita del Bambino Sopravvissuto, che ne dici, Cara?” chiese allora l’uomo senza l’anima, e la ragazza annuì ghignando, nel ruolo fino alla fine, fino agli ultimi minuti.

“Certo, mio Signore. E’ giunta l’ora di mettere un punto a tutto questo” disse la ragazza posando la mano con l’anello e il marchio sull’avambraccio di Voldemort che le era stato gentilmente offerto per smaterializzarsi all’interno del castello, dove si trovavano gli altri ormai tutte le barriere erano state infrante, niente più proteggeva Hogwarts se non i suoi più fedeli combattenti e il sangue di questi, che era già stato versato dall’inizio della guerra.

Hermione si ritrovò nella Sala Grande, diversa da come l’aveva vista l’ultima volta. Il cielo era coperto di nuvole nere, la sua solita fastosità non sapeva più dei colori delle quattro case ma solo di un grigio spento sfumato con lacrime di rabbia, perdita e poi anche speranza, quella che in quell’anno aveva tenuto in piedi tutti quanti.
Erano tutti li, che combattevano, Harry in prima linea.

Lo guardò per una frazione di secondo, l’unica che le era ancora concessa, le era mancato da morire il suo migliore amico, l’unica persona con cui aveva quel rapporto speciale, con il quale non aveva neppure bisogno di parlare, lui sapeva già tutto.

Avrebbe dato tutto per lui; per lui, per Draco, per Ron, per la sua famiglia.

Avrebbe dato se stessa, ed era proprio quello che stava facendo, ne era consapevole e faceva male. Era questo il sapore della morte? Se non avesse saputo che sarebbe morta si sarebbe sentita lo stesso così vuota? Non voleva lasciarli, non l’avrebbe mai fatto, ma la donna della profezia era lei, per quanto tutti continuassero a negarlo.

Voldemort sollevò la bacchetta verso Harry, che stava combattendo con Dolovon ed Hermione capì che aveva esaurito il tempo per pensare.

“Avada...” incominciò a dire, proprio quando Harry si era voltato verso il suo nemico giurato e si era stoppato magicamente tutto intorno a lui.

Non fece in tempo a terminare la maledizione senza perdono, perché sentì la punta di una bacchetta puntata alla gola e una mano tenerlo per il braccio disarmato.

“Non te lo consiglio, abbassa la bacchetta, Maledetto” disse Hermione premendo ancora di più la bacchetta alla giugulare, l’uomo mostro un sorriso sghembo che voleva celare la delusione nello scoprire che la sua Prediletta non era altro che una spia.

“Aveva sospetti su Piton, mai su di te. Sei stata educata bene” le disse, come fosse un complimento, ma era solo una pura e semplice constatazione.

“Ti abbiamo ingannato entrambi per tutto questo tempo, abbiamo ingannato tutti. Silente ci ha istruiti bene e poi anche il suo successore” disse con un certo orgoglio la ragazza che faceva sempre più forza sulla sua bacchetta, la Serpe abbassò la bacchetta, tutti trattenevano il respiro, anche Hermione che incominciava ad avere sempre più paura.

Paura per un futuro che sapeva non ci sarebbe stato, non sarebbe vissuta abbastanza per vederlo e viverlo, penso per un attimo alla mamma di Harry, la donna che aveva aperto la profezia passava il testimone a quella che la chiudeva, tutto a beneficio del figlio, del mondo magico.

E’ questo che si prova Lily, a guardare la morte negli occhi?, pensò la ragazza, ma Voldemort aveva avuto tempo per pensare anche lui mentre parlava e alzò la bacchetta di nuovo, questa volta verso una nuova presenza nella sala, appena entrato.

Draco aveva il fiatone e guardava la scena ammutolito, non sapeva cosa fare.

“Avada Kedavra” urlò Voldemort in direzione di Draco che nel frattempo si era avvicinato chiedendosi cosa stesse aspettando Potter per agire e farla finita una volta per tutte.

“No!” urlò Hermione, lasciando Voldemort e correndo più veloce che poteva verso il marito, nello stesso momento in cui Harry scagliava la sua maledizione contro l’uomo, aspettava solo che Hermione si spostasse, ecco che cosa aspettava, aveva paura di poter prendere lei.

Il secondo raggio rosso andò a scagliarsi nel petto di Voldemort, mentre Nagini era stato pugnalato da Neville, assistito da Ron.

Ma il primo raggio andò dritto nello stomaco di Hermione, che era riuscita a pararsi davanti al marito senza che lui avesse il tempo di proteggersi e proteggerla, prima che se ne potesse accorgere.

Cadde all’indietro Hermione, e cadde proprio tra le braccia di quel marito che tanto aveva odiato nei sette primi anni della loro conoscenza e che tanto amava ora, che aveva capito che per lei era tutto.

Tutto quello che le mancava, che aveva sempre desiderato, tutto quello che avrebbe voluto essere e poter diventare, era la sua nemesi, la metà della mela.

Era finito tutto.

Ma a che prezzo?
 
 
 
 

  
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