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Autore: Parabellum    05/02/2012    13 recensioni
Luna ha 13 anni , ed ha ha sempre vissuto per la sua unica passione: il calcio. Un terribile male ,però, le sta togliendo le forze giorno dopo giorno e a lei non rimane che lottare ; lottare per quello in cui crede e ad avere la forza per sperare in qualcosa di più grande.
La sua vita è costruita sulla dolcezza dei ricordi e l'amarezza del presente,sul nero e sul rosso.Il nero è il colore di cui Luna ha più paura:nero è la disperazione,il buio,la morte...Il rosso invece è il suo colore preferito.Rossi sono i cuori palpitanti dei due ragazzi che sono innamorati di lei , due ragazzi dall'anima rossa e sanguigna , da un passato nero ed oscuro come i capelli di Luna e che li porterà a capire che i sogni non possono essere distrutti tanto facilmente e a trovare il coraggio per affrontare le loro paure...
Tratto dal capitolo  16
 
 
- Sai ogni tanto quando piove qui può capitare che ci sia qualche...inondazione.-
Luna lo fissò sgomentata- Qualche inondazione?-
- Si giusto tre o quattro però l'acqua non è mai troppo alta....salvo qualche caso eccezionale.-
Luna sospirò affranta.
Decisamente , lei e Venezia non erano per niente sulla stessa lunghezza d'onda.
- Forse non avrei dovuto dirtelo...-
- Lascia stare non importa. , immagino che ci dovrò fare l'abitudine.-
- Immagino di sì....senti cambiando argomento oltre a suonare o giocare a calcio cos'altro ti piace fare?-
- Il gioco dei colori-
- Come?-
- Il gioco dei colori...Non te ne ho ancora parlato vero?-
Il ragazzo fece di no con la testa osservandola stupito.
Luna sorrise rivolgendo lo sguardo verso il cielo e facendosi scudo sugli occhi con una mano per evitare che venissero feriti di nuovo dai caldi raggi del sole.
- E' un gioco particolare....serve a guardare dentro l'anima delle persone.-
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Jude/Yuuto, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona domenica a tutti ^_^
*Le arrivano addosso palle di neve giganti , pupazzi di neve , ghiaccioli e altre cose che hanno a che fare con la neve*
Ehm...lo so sono in un disastroso ritardo T_T
Però ora sono qui no? 
Ehi...ma dove sono finiti gli altri treì O.O
*si vedono Fidio , Hirito e Kidou stesi suigli sdrai a prendere il sole da qualche parte su una spiaggia hawaina*
Ma...ma...non è giusto :(
Potevano almeno avvertire ...così magari mi aggregavo ^ ^
Kidou: Ecco perché non ti abbiamo detto niente.
Vi lascio al capitolo... T_T
 

La melodia si diffuse per la stanza con la delicatezza e l'inesperienza di un principiante.

Le poche note che si ricordava vennero stonate , troppo in anticipo o troppo in ritardo.

Non era una brava musicista .

Aveva posato le mani su quei tasti neri, bianchi e lucidi solo una volta , assistita da un bravo musicista .

Il ragazzo che , a sua completa insaputa , dal giorno in cui aveva suonato per lei non aveva mai più smesso di farlo.

E ora era lei a suonare per lui.

Anche se erano distanti milioni e milioni di chilometri.

Avrebbe tanto voluto che quelle note superassero i mari , i continenti e gli oceani che li dividevano e che quella canzone ,“Per Elisa “ , lo raggiungesse.

Era qualcosa di impossibile nel suo insieme ma continuava a tenersi aggrappata a quella remota possibilità.

Come anche alla possibilità di poterlo rivedere un giorno.

Quando aveva visto il pianoforte , al centro della stanza , così splendente , tanto da sembrare nuovo , non aveva resistito.

Doveva suonare almeno un ultima volta per lui.

Anche se non era capace.

Anche se erano lontani.

Il silenzio che si creò quando finì di suonare , era simile a quando veniva rotto un incantesimo e tutto perde la sua magia.

Biancaneve si risvegliava , Cenerentola tornava ricoperta di stracci e il gatto non aveva più i suoi stivali magici.

E Luna , l'incantevole strega , veniva sottratta dal mondo fiabesco e rigettata nella triste e vera realtà.

Anche se poi , alla fine , tanto triste non era..

Tenendo lo sguardo basso sui tasti , vide con la coda dell'occhio le dita di Fideo scivolare leggere sul contorno dello strumento.

-Tu suoni?- chiese accarezzando un paio di tasti.

- Poco , non me la cavo molto bene...-

Lui fece un sorriso triste ed ironico al tempo stesso.

- Sai...questo pianoforte è qui da prima che io nascessi...ma non ho mai imparato a suonarlo. Mia madre ha provato ad insegnarmi , lei si che è brava , ma dopo un po' si è arresa e a detto che ero una causa persa- la sua risata fresca e limpida appena un po' roca era come un balsamo – credo che...certe cose ce le hai nel sangue , non sono portato per suonare o a fare altre cose che centrano con l'arte , non è nel mio DNA...-

- E in cosa sei bravo allora?-

- A calcio...- disse sorridendole , la luce del tramonto gli dipinse gli occhi di viola. - e so che anche tu sei un ottima giocatrice-

- Sono pronta al confronto quando vuoi , mio caro Veneziano.- disse lei con una punta di malizia.

Il suo sorrise si intensificò ancora di più.

-Ho già sentito quella canzone...come si chiama?

-“Per Elisa” , di Beethoven...dedicò questa canzone alla ragazza che amava , ma il cuore di lei era ben lontano dal suo, non ricambiò mai il suo amore...-

- Hai una persona molto importante laggiù in Giappone?-

- Tantissime...una però più di tutti.-

Volse lo sguardo verso la finestra mentre un timido raggio di sole faceva capolino da dietro i vetri e le tende semi trasparenti , dipingendo il muro bianco di rosso.

 

Un tuffo nel passato... : Parte 7

Italia , Venezia, due anni prima.....

 

L'Italia era decisamente diversa dal Giappone.

Era stata la prima cosa che aveva pensato Luna quando aveva messo piede sul suolo nazionale italiano.

La seconda cosa che aveva pensato era che tutti parlavano una lingua diversa dalla sua.

Ambientarsi sarebbe stato ancora più difficile.

La terza era che non aveva Jude lì con lei.

Ma c'era Fideo.

Eppure non era la stessa cosa.

Però la famiglia Ardena si rivelò quello che lei aspettava da tutta una vita.

Una vera famiglia.

Essere svegliati la mattina da un fratellino più piccolo che saltava sul tuo letto con la grazia di un pachiderma , una madre che faceva le solite raccomandazioni prima di uscire di casa la mattina , un padre che cercava di fare il saggio ma finiva sempre per diventare il clown della situazione , un fratello maggiore che voleva sapere cosa facessi , dove andassi e con chi uscissi.

Tutte cose di cui le altre ragazze avrebbe volentieri fatto a meno.

Lei no .

Era contenta che ci fosse quella confusione per casa ; la confusione di tanti corpi in movimento.

La confusione di una famiglia.

Era contenta se Diego saltava sul letto tutte le mattine un ora prima che suonasse la sveglia.

Era contenta se sua madre la trattava come una ragazzina di sette anni dicendole di guardare prima di attraversare.

Era contenta se suo padre le spiegava come nascessero i bambini , anche se lei , a momenti , ne sapeva più di lui.

Era contenta se Fideo le faceva il terzo grado su dove andasse in giro.

Era contenta così.

Perché significava che era davvero un membro della famiglia.

Perché voleva dire che le volevano bene.

Forse , addirittura , che la amavano.

Come una figlia.

Come una sorella.

Ovviamente Fideo , da bravo padrone di casa , si prese la responsabilità di farle conoscere la città e i suoi abitanti , il ragazzo si accorse però con suo disappunto che Luna e Venezia non andavano molto d'accordo , per un solo piccolo del tutto imprevisto motivo:

Luna odiava l'acqua con tutta se stessa.

Glielo spiegò il giorno in cui scoprendo che la città era attraversata quasi completamente da canali carichi d'acqua proveniente dal mare , la ragazza rabbrividì soffocando un gemito di ribrezzo.

Quando era piccola sua madre la portava spesso al mare e la faceva immergere nell'acqua tenendola sulle spalle e senza mai lasciarla andare ; giocando con gli spruzzi prodotti dalle onde che si infrangevano sulla riva.

Dopo la sua morte era tornata al mare una volta con la sua tutrice. C'erano le onde alte quel giorno. Il bagnino aveva avvertito di non tuffarsi in acqua , aveva anche affisso un cartello che diceva pericolo annegamento, e l'immagine di un omino stilizzato che si sbracciava tra le onde per farsi soccorrere.

Nella sua mente di bambina Luna non capì il pericolo. Voleva solo andare in acqua un ultima volta , sentire l'acqua accarezzarle la pelle , giocarci, come faceva quando c'era sua madre.

Magari suo madre era lì , tra quelle onde , magari era diventata una sirena bellissima come quella della sua fiaba preferita.

Se era davvero lì doveva provare a vederla , parlarle.

Luna non sapeva nuotare.

L'onda che le arrivò addosso aveva la stessa forza di una valanga che sommerge fino a valle tutto ciò che incontra..

E sul suo cammino quella volta c'era lei.

Il bagnino riuscì a tirarla fuori prima che accadesse il peggio.

-Odio il mare e tutto quello che ha a che fare con l'acqua da quel giorno- disse a Fideo affondando le dita nel braccio mentre la confusione di piazza San Marco riempiva i loro pensieri.

- Allora , mi dispiace averti portato nel posto più bagnato d'Italia- disse il ragazzo passandosi una mano tra i capelli quasi mortificato.

Luna sorrise teneramente – Che tu ci creda o no mi hai reso la persona più felice del mondo portandomi qui.-

Gli passò davanti iniziando ad osservare incantata l imponente struttura architettonica davanti a lei.

Fidio le rivolse uno sguardo interrogativo per poi scrollare le spalle.

Aveva visto giusto : quella ragazzina era un vero mistero.

- Dai vieni – disse affiancandosi a lei.- Ti faccio vedere l'interno della Basilica.- .-

Gli occhi di Luna brillarono.

Annuì.

C'era un sole che spaccava le pietre quella mattina e stare al centro della piazza era uguale ad essere un tacchino dentro un forno.

Luna non invidiava quel tacchino.

Il sole li accecò per qualche istante.

- Oggi c'è il sole , per fortuna.- borbottò Fidio all'improvviso.

Luna lo fissò con un misto di sospetto- Perché fortuna?-

- Beh ecco...-

- Fidio...-

- Sai ogni tanto quando piove qui può capitare che ci sia qualche...inondazione.-

Luna lo fissò sgomentata- Qualche inondazione?-

- Si giusto tre o quattro però l'acqua non è mai troppo alta....salvo qualche caso eccezionale.-

Luna sospirò affranta.

Decisamente , lei e Venezia non erano per niente sulla stessa lunghezza d'onda.

- Forse non avrei dovuto dirtelo...-

- Lascia stare non importa. , immagino che ci dovrò fare l'abitudine.-

- Immagino di sì....senti cambiando argomento oltre a suonare o giocare a calcio cos'altro ti piace fare?-

- Il gioco dei colori-

- Come?-

- Il gioco dei colori...Non te ne ho ancora parlato vero?-

Il ragazzo fece di no con la testa osservandola stupito.

Luna sorrise rivolgendo lo sguardo verso il cielo e facendosi scudo sugli occhi con una mano per evitare che venissero feriti di nuovo dai caldi raggi del sole.

- E' un gioco particolare....serve a guardare dentro l'anima delle persone.-

 

 

 

Luna aveva tutto quello di cui aveva bisogno lì , in Italia : genitori , fratelli , una casa …

Le mancava solo una cosa...anzi , una persona , magari più persone : degli amici.

Ovviamente Fidio aveva previsto anche questo e non tardò a presentargli quelli che riteneva “i suoi migliori amici.”

Luna però non era del tutto sicura che quegli amici sarebbero stati anche i suoi amici.

Un amico non si poteva definire tale già dal primo incontro , una persona che si conosceva già da un po' , di cui ci si fidava poteva essere definito amico.

Poi c'erano i gusti , se una persona non si trovava d'accordo con un'altra e non facevano che rifilarsi sguardi carichi di odio, be era alquanto improbabile che diventassero amici.

Anche se non era sempre detto.

Spesso era il caso a decidere.

Luna però continuava ad essere scettica e continuò ad esserlo anche quando quel sabato sera lei e Fidio andarono a Ponte Rialto per incontrare gli altri.

Luna continuò ad essere molto scettica..

Forse perché quando vide arrivare un Marco Maseratti e un Gianluca Zanardi che litigavano a tutto spiano mentre una mora dai grandi occhi verdi che li teneva a braccetto cercava di metterli a tacere aiutata da una ragazza dai lunghi capelli biondi vestita con le marche delle case di moda più famose d'Italia non rappresentava certo un 'allegra comitiva.

-Ehi ragazzi- disse Fidio agitando il braccio nella loro direzione.

I quattro si bloccarono all'istante risalendo poi con lo sguardo dai piedi di Luna fino al suo viso.

La ragazza li guardò confusa., gli altri invece la osservavano curiosi.

La bionda poi spostò lo sguardo su Fidio correndo ad abbracciarlo.

- Fidio allora sei tornato , com'era il Giappone?-

Il ragazzo l'abbracciò per poi scostarla di poco sorridendo.

Luna dal canto suo era rimasta imbambolata. , spostando lo sguardo prima su Fidio e la ragazza poi sugli altri tre.

Ci stava capendo sempre di meno.

-Ok , immagino sia meglio fare le dovute presentazioni. Questa è Alessia , Luna- disse Fidio indicando la bionda che continuava a sorridere

- Chiamami pure Alex- disse facendole l'occhiolino.

- E' una mia amica di infanzia- precisò il ragazzo- loro invece sono Marco Maseratti , Gialuca Zanardi e Desideria Novello.-

Luna passò lo sguardo sui tre in questione accorgendosi che i due ragazzi se la stavano mangiando con gli occhi , la mora invece sembrava mostrare una strana freddezza..

Intercettò lo sguardo di Luna.

Gli occhi verdi smeraldo di Desideria brillavano di una luce ingenua e misteriosa sulla pelle pallida del viso mentre un ciuffo di capelli blu notte che gli ricadeva sopra era fermato da una vivace spilla fucsia.

Il cappuccio della felpa colorata le copriva in parte il resto dei capelli che le arrivavano sulle spalle.

La ragazza ,accortasi che i due affianco a lei non smettevano più di fissare Luna, gli assestò una leggera gomitata nelle costole.

- Datevi una calmata , playboy.- sussurrò tra i denti per poi farsi avanti porgendo la mano a Luna.

Il piercing sulla lingua brillò sotto la luce della luna non appena aprì la bocca per parlare.

-Ciao io sono Desideria , tu invece devi essere Luna la sorella adottiva di Fidio , ci ha parlato molto di te , sai?-

Luna si girò verso Fidio sorridendo appena , l'altro arrossì leggermente.- Davvero vi ha parlato di me?-

- Si , ma non ci aveva detto che era così carina.-

Desideria alzò gli occhi al cielo per poi indicare con il pollice Marco e Gianluca dietro di lei.- Questi due invece sono i migliori amici di Fideo e anche i miei. A volte mi chiedo come facciamo a sopportarli.-

Gianluca scrollò le spalle.

- Hai detto che ti facciamo ridere.-

- Si , ma non per questo dovete fare sempre gli idioti .- disse incrociando le braccia poi guardò di nuovo verso Luna.- Nel caso ti dovessero dare fastidio fai un fischio ok.?-

Luna sorrise a sua volta.- ok-

- Guarda che non siamo due stalcker-

-Io no di sicuro , Marco è un'altra faccenda....-

- Sei solo geloso, Giangi-

- Ti ho detto di non chiamarmi Giangi !-

-E perché Desideria può?-

- Perché Desideria è mia amica.-

- E io no?.-

- Si ma è diverso.-

-Eddai ragazzi fate la finita.-

- Si però è sempre lui che comincia....comunque ben tornato Fideo.-

Desideria e Alex presero sotto braccio Luna.

- Immagino che Fideo ti abbia già fatto vedere Venezia.- disse la bionda incrociando con i i suoi due occhi azzurri quelli cioccolato di Luna .

- Si , quasi tutta.-

- Però non te l'ha ancora fatta vedere di notte. Credimi se ti dico che è tutta un'altra cosa- disse Desideria mentre insieme attraversavano a braccetto il ponte seguite dai tre ragazzi.

Luna sollevò lo sguardo al cielo.

Per la prima volta , dopo tanto , si sentì finalmente a casa..


Allora in questo capitolo sono apparsi due nuovi personaggi inventati da Mery91g (Desideria Novello) e Aury99 (Alessia)
Vi dico già che non sono le uniche , nel prossimo tuffo compariranno le altre Oc di MELISSINA , Kidou_Devil  e Blood_Eyes_Karen.
A  presto e grazie a tutti quelli che recensiranno questo coso :)
Baci,
Annalisa

 

 

 

 

  
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