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Autore: Molly182    07/02/2012    2 recensioni
Prendere un aereo non era mai stato così difficile come in quell’istante! C’era in gioco tutta la mia vita, i miei sogni e la speranza di stare bene, una volta atterrata.
P.s. La maggior parte dei capitoli sono accompagnati da delle canzoni che si trovano linkate nella storia :)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom DeLonge
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chap 22
“Mi stavi per investire”, urlò raccogliendo il cappellino che era caduto a terra.
“Scusa, mi dispiace”, gli dissi scendendo dalla macchina.
“Sei tu...”, disse accorgendosi di chi avesse di fronte.
“Ok, so che può sembrare che lo abbia fatto a posta ma non è così, non ti ho proprio visto attraversare la strada...”
“Lo spero davvero”
“Non è che ti ho visto e mi sono detta ‘Acceleriamo così tiriamo sotto Thomas’, ero semplicemente distratta”
“Nicole dovrebbe cambiare auto”
“Lascia stare la mia macchina”
“Dico soltanto che non è affidabile”
“Le apparenze ingannano, tu lo sembravi all’inizio ma poi...”
“Poi cosa?”
“Beh, insomma, ti sei rivelato un vero bastardo e immaturo”
“Io sono l’immaturo?”, emise una risata nervosa. “Mi vuoi dire qual è il tuo problema?”
“Il mio problema è che...”
“C’è qualche problema?”, m’interruppe un signore dalla macchina ferma dietro alla mia.
“No!”, gli urlammo contro. L’uomo rientrò in macchina facendo un gesto con la mano e scuotendo la testa.
“Che stai facendo?”, gli chiesi mentre lo vidi fare il giro della macchina e salire al posto del passeggero.
“Mi hai appena offerto un passaggio”
“Io non ti ho offerto proprio niente, scendi dalla mia macchina”
“Me lo devi, mi hai quasi investito”
“Suvvia, non farla così tragica, sei vivo e senza un graffio, non hai proprio nulla da lamentarti”
“Mi devi un favore, allora”, disse chiudendo lo sportello. Salii in macchina e l’accesi.
“Non è stato carino da parte tua”
“Baciarti è stato carino, essere investito un po’ meno ma comunque non va comunque bene”
“Piantala, soltanto perché sei una rockstar pensavi che avrei fatto tutto ciò che dicevi?”
“Non era questo che avevo in mente mentre ti baciavo”
“E allora sentiamo?”
“I tuoi occhi, le tue labbra, il tuo profumo”, fermai la macchina di colpo e ringraziai il cielo che quella fosse una strada deserta perché qualcuno ci sarebbe venuto assolutamente addosso.
“Scendi”
“Dio, pensavo che mi avresti spinto fuori dalla macchina in moto”
“Thomas, scendi!”, gli ripetei guardandolo negli occhi. Non disse nulla. Aprii la portiera e scese dalla macchina.
Ci limitammo a guardaci, in silenzio, senza urlare.
“Non avrei dovuto urlare, scusa”, mi disse poco dopo.
“Nemmeno io”
“Solo che io sono un ragazzo e non dovrei urlare contro una ragazza”
“Vuoi litigare pure su questo?”
Sorrise. Dopo un mese rivedevo il suo sorriso e una strana sensazione di calore si formava dentro di me. Era una sensazione così piacevole che mi ero dimenticata di sentire. Mi sentivo a casa.
Fece il giro della macchina e si fermò davanti al mio sportello appoggiandosi con le braccia sul finestrino. I nostri occhi s’incontrarono e senza rendermene conto arretrai.
“Ti devo chiedere scusa per averti baciato?”
“Non ce n’è bisogno”
“Sai che non sarei stato sincero se lo avessi fatto?”
“Il fatto è che tu sei esattamente l’opposto del tipo di ragazzo che ho nella mia testa”, dissi scendendo dalla macchina. “Voglio dire, tu sei il classico ragazzo a cui viene detto ‘Sei terribilmente sexy’ mentre io non voglio avere niente a che fare con dei tipi del genere, e hai gli occhi castani che a me non sono mai piaciuti, e sei sempre lì che strimpelli la tua chitarra e ridi sempre e...”
“E... e... e non va bene?”
“No, ti comporti da immaturo, sei testardo e hai sempre ragione e poi sei sempre accerchiato da ragazze che ti sbavano dietro e il semplice fatto che tu mi piaci significa che sono diventata come una di quelle ragazze che corre dietro alle persone famose”
“Quindi se non fossi famoso ti sarei piaciuto?”
“No, rimarrebbe il fatto che hai gli occhi scuri e della tua immaturità”
“Potrei provare con le lenti e comportarmi diversamente”
“Ma non andrebbe bene comunque, non saresti più tu e al momento non mi piace nessun altro”
“Il tuo discorso è così incasinato”
“Sarà che passo troppo tempo con Nicole”, dissi sconsolata appoggiandomi al cofano della macchina.
“Allora perché non me lo chiedi?”, mi chiese avvicinandosi a me. “Perché non mi chiedi di lasciare Jennifer”
“Perché sta a te decidere se farlo o no, non posso obbligarti a mollarla”
“Vedi? Quando ti ho detto che sei diversa dalle altre ragazze dicevo la pura verità, nessuno si sarebbe fatto questi problemi.”, poggiò le sue mani sui miei fianchi. “Sei così vulnerabile e forte allo stesso tempo e non riesco a farmi piacere nessun’altra”
“Ricicli sempre i discorsi degli altri?”
“Soltanto se sono così complicati”
“Sali in macchina che andiamo a casa”, mi liberai dalla sua presa ed entrai in auto.
L'avevo dimenticato, giuro, ma poi lui mi ha guardato e ha sorriso, e io mi sono di nuovo totalmente innamorata di lui.
   
 
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