Il lento sciabordio delle onde
era l'unico rumore, oltre allo stridio dei gabbiani, che si udiva sulla
spiaggia quella mattina. Mancava poco all'alba ed il cielo era tinto di
un rosa leggero. I suoi piedi nudi non producevano alcun suono a
contatto con la sabbia scura, e l'acqua era piacevolmente fredda al
tatto. Una macchia verde scuro, notata di sfuggita con la coda
dell'occhio, attriò la sua attenzione. Si piegò
sulle ginocchia, immergendo la mano nell'acqua e prendendo lo strano
oggetto. Era un pezzo di vetro levigato dal mare ed opaco.
Probabilmente ciò che restava di una bottiglia, visto il
colore scuro.
Un ricordo da tempo dimenticato si fece largo nella sua mente.
Aveva solo sette anni ed era in
vacanza in un posto di cui non ricordava neanche il nome; era stato
adottato da circa un anno, e suo padre aveva organizzato una vacanza
insieme a David Sanford e alla sua famiglia. Lui e David avevano appena
finito di giocare a calcio sulla sabbia e si stavano rinfrescando
seduti sulla riva. Un'improvvisa esclamazione di David aveva attirato
la sua attenzione.
-"Jude, guarda!"-
Aveva seguito con lo sguardo fino a dove indicava l'amico, sgranando
leggermente gli occhi.
-"Ma che cos'é?"- aveva esclamato l'altro, prendendolo tra
le mani.
Era un piccolo pezzo di vetro bianco; semitrasparente e liscio al
tatto.
-"é un pezzo di vetro"- aveva sostenuto Jude, sicuro.
-"Ma è opaco e liscio al tatto! Se fosse come dici tu
avrebbe dovuto essere tagliente!"-
Jude aveva aggrottato le sopracciglia, prendendo il vetrino dalla mano
del compagno.
-"Hai ragione, sembra che qualcosa l'abbia levigato e reso opaco."-
aveva detto pensieroso, portandosi una mano sulla nuca.
-"Forse è stata l'acqua del mare!"- propose l'albino.
-"Forse"- concordò Jude.
-"Ehi c'è nè un altro!"- David era saltato in
piedi,correndo qualche metro più avanti. Jude si era alzato
e l'aveva raggiunto, inginocchiandosi al suo fianco. Questa volta sul
palmo della mano dell'amico, a far compagnia a quello bianco, vi era un
vetrino di color verde chiaro, anch'esso levigato e reso opaco
dall'acqua.
-"Il mare deve averli portati a riva."-
David aveva annuito ed era di nuovo saltato in piedi, trascinandolo con
sè e iniziando a controllare tutt'intorno. In poco tempo ne
avevano trovati circa una decina di diversi colori: verde chiaro,
scuro, marrone e bianco.
La ricerca dei vetrini di mare, come li aveva battezzati David , aveva
occupato il resto della loro vacanza. Nessuno dei due aveva mai pensato
potesse esserci qualcos'altro da collezionare su una spiaggia oltre che
alle conchiglie.
-"Erano anni che non ne vedevo
uno. Credo di avere ancora quelli che abbiamo raccolto quell'estate, da
qualche parte. Forse nella Scatola dei Ricordi nascosta sotto il
pavimento della mia stanza."-
Jude sorrise e si alzò, stringendo nel pugno il vetrino
verde.
-"Quante cose di quell'estate abbiamo messo in quella scatola?"-
-"Troppe. Tra vetrini, conchiglie, sassi dalla forma strana e
fotografie avremmo messo dentro metà spiaggia"-
Jude rise, annuendo.
Presero a passeggiare sulla sabbia, uno affianco all'altro. Una leggera
brezza muoveva i capelli bianchi di David, che sfioravano leggeri il
viso di Jude.
-"Mi è sempre piaciuto l'odore del mare."- disse David,
osservando il lento movimento delle onde.
-"Anche a me"-
-"Cosa ti turba Jude?"-
-"Niente"-
-"Non mentirmi. Ti conosco. Qualcosa ti preoccupa. Perchè
non vuoi parlarmene? Sai che puoi dirmi tutto."-
-"Lo so"-
-"Si tratta di Dark, non è vero?"-
Jude si irrigidì, stringendo i pugni lungo i fianchi fino a
far sbiancare le nocche.
-"Temo non mi libererò mai dell'ombra di Ray Dark. Io sono
la sua creatura."-
Stirinse ancora di più i pugni, fino a conficcarsi le unghie
nei palmi delle mani. Una piccola gioccia di sangue cadde dalla piccola
ferita, macchiando la sabbia bagnata. David afferrò Jude per
un braccio e lo trascinò fino ad un gazebo qualche metro
più in là. Lo fece sedere e gli medicò
la mano, usando un fazzoletto pulito che si portava sempre dietro.
Strinse con un nodo la fasciatura, ignorando gli occhi rossi di Jude
che, anche se nascosti dagli occhialini, riusciva a sentire
perfettamente fissi su di se.
-"Dovresti smetterla di pensarci. Ti sei liberato dell'influenza di
Dark. Se non fosse stato per te io e gli altri ci saremmo fatti molto
male. Tu ci hai salvato Jude. Hai salvato me."-
Jude sussultò, portando gli occhi in quelli chiari
dell'altro.
-"Questa cosa riguarda solo te. Solo tu puoi ribellarti e sentirti
finalmente libero. é una tua scelta Jude. Non arrenderti."-
_____________________________________________ Mi scuso per l'immenso ritardo, ma tra ho dovuto riscrivere questo capitolo diverse volte. Non mi convinceva mai, poi grazie al cielo è venuta l'ispirazione. L'avrei postato molto prima, ma la febbre non perdona xD Posto oggi anche perchè qualcuno mi ha detto, cito testualmente, "Se non posti la storia entro mezzanotte vengo a casa tua e ti strangolo xD" quindi ho preferito non rischiare ù.ù
Per il prossimo capitolo ho già l'idea di come scriverlo, quello che mi manca è la coppia. Per questo volevo chiedervi se avete qualche coppia da suggerire, magari ne trovo una che mi ispira!
Potete farmi sapere tramite la mia Pagina Facebook
Oppure scriverlo nella recensione, se preferite. In ogni caso vi invito a visitare la pagina per aggiornamenti ed anteprime =)Credo di aver detto tutto e spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Dru