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Autore: RAB 95    07/02/2012    1 recensioni
Un nuovo professore carismatico e intelligente, e tante novità. Il male non può essersi estinto, dopo Voldemort. E l'amore continua a esserci.
Dal terzo capitolo:
«Ad Al piacevano le settimane tranquille. Non si accorgeva nemmeno dei giorni che passavano. Amava sedersi nel prato e non pensare a nulla, adorava gli allenamenti sotto la tenue luce del sole con il venticello fresco che gli scompigliava i capelli. Per non parlare delle risate genuine che quelle settimane causavano a tutti. Niente stress, pochi compiti. Settimane perfette, avrebbe detto quel cantante mago, tale George Werminong»
"Chi l'avrebbe detto che quello sarebbe stato il mio ultimo anno a Hogwarts?"
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, James Sirius Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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2 – NOTHING’S WRONG


Sabato Rose venne svegliata da un rumore assordante. Quando aprì gli occhi, si ritrovò a un centimetro dalla faccia di Scorpius, sorridente. La ragazza urlò.
“SCORPIUS CHE CI FAI QUI?”
“Rosie, oggi dobbiamo andare a Hogsmeade! L’hai dimenticato? Mi offendo!”
“COME..” prese un respiro profondo “come hai fatto a salire?”
“Beh, la Larry mi ha portato sulle spalle” spiegò lui con un’alzata di spalle, sorridendo alla compagna di stanza di Rose dall’altra parte, che salutò i due e uscì. “Non può aver davvero funzionato”
“Beh, l’ha fatto. Sono qui no? Bando alle ciance, Morgana, vestiti che andiamo!” la esaltò lui.
“Ma che ore sono?” piagnucolò Rose.
“Le nove. E dire che è da un’ora che ti aspetto giù”
“Ma io ho sonno!” si lamentò come una bambina sotto le coperte la rossa.
“Su, su, ti prometto che ti comperò dei dolciumi a Mielandia”
“Anche quelli nuovi buonissimi?” Rose si mordicchiò le dita all’assenso del ragazzo.
“va bene, cinque minuti e vengo”
“No no, adesso ti cambi subito, ma belle Rose” la prese per una mano e la trascinò fuori dalle coperte. Le si presentò una ragazza magra con i capelli tutti spettinati e una maglia bianca con un’opera d’arte sopra, lunga fino a metà coscia. “Malfoy, dov’è Emma?” disse con la bocca impastata dal sonno.
“L’ho incrociata qualche minuto fa. Si è incamminata per andare a Hogsmeade con Al. Ha borbottato qualcosa sul fatto che le sue amiche sono tutte di breve memoria e svogliate
“Va bene, afferrato il concetto, mi cambio e scendo, Troll”
“Perfetto Copertina, ti aspetto giù. Mi mancherai!” le urlò da fuori. Sorrise tra sé e sé.

Scorpius quella mattina si era svegliato di gran foga, pronto per la nuova giornata. Era uscito dal suo dormitorio ancora in pigiama, aveva incontrato James e gli aveva sorriso. Lui lo aveva guardato con fare sospettoso, poi aveva deciso inaspettatamente di sorridergli di rimando, un po’ incerto e spaventato dall’esaltazione del ragazzo. Perché era una cosa certa: Scorpius Malfoy non era un tipo mattiniero. Per niente. Resosi conto poi di essere in pigiama, il ragazzo era ritornato canticchiando nel dormitorio, e si era vestito. Aveva deciso di indossare una maglietta blu e dei jeans normalissimi. Poi una sciarpa, perché era un ottobre freddo, e il suo mantello, a suo modesto parere, molto figo. Alle sette in punto era andato Sala Grande, vuota. Aveva aspettato un’ora, dopo aver fatto colazione, e alle otto era salito in Sala Comune per aspettare Rose. Tutte le coppiette a quell’ora se ne stavano andando, e lui era rimasto lì. Alle nove poi si era stancato di aspettare ed era salito a importunare l’amica.

 

**


Emma non avrebbe mai, nemmeno nei suoi più remoti sogni, immaginato la sua eventuale relazione con Albus. Non l’aveva mai considerato, era solo il dolce cugino della migliore amica con una faccia adorabile un po’ da bambino. Poi però era successo l’inevitabile, crescendo insieme durante gli anni e vedendosi ogni estate. E ad Emma, l’inevitabile era piaciuto.
“Al, voglio andare da Madama Piediburro!”
“Quel posto è inquietante, andiamo ai Tre Manici di Scopa, invece”
“Uhmmmm, va bene, però mi offri una burrobirra extra zuccherata”
“Andata” le sorrise. Aveva proprio un bel sorriso. Poi le prese la mano e continuarono a camminare con le mani intrecciate.
“Al.. hai le mani sudate”
“Ma, cosa.. cosa dici! Io, non sudo mai!”
“Al.. Hai. Le. Mani. Sudate. Accetta la realtà! Dimmi, cosa ti turba?”
“N – niente” figurati. Perché mi devono sudare le mani quando qualcosa mi turba? E perché proprio lei deve saperlo?
“Dai, dimmelo, guarda che noi ci dicia - ”
“Heilà, ragazzi!”
“Ciao Gideon, Oscar! Come state?” rispose Albus contentissimo per il tempismo dei due.
“Bene bene grazie. Abbiamo interrotto qualcosa?” continuò il Corvonero.
“Ma no, figurati, niente. Vi va una Burrobirra insieme? Sì dai, decido io, andiamo!”
Albus prese tutti a braccetto e li trascinò nel locale, accompagnato dallo sguardo di fuoco della sua ragazza.
Il calore emanato dall’interno de I Tre Manici di Scopa s’insinuò addosso a tutti, che si tolsero i mantelli e si sedettero a un tavolino all’angolo.
“Emms, dov’è Rose?” chiese Oscar.
La ragazza fece spallucce. “Stava dormendo quando me ne sono andata, ma penso che verrà dopo con Scorpius”
Il Potter presente sputò la Burrobirra per la notizia.
“Asp.. aspetta. Scorpius e R – Rose, mia cugina?”
“Sì, Al, loro”
“Ma.. come? Quando?”
“Sei l’unico che non se n’è accorto, amore mio, Scorpius è cotto di Rose”
In quel mentre si aprì la porta con un fruscio ed entrò il professor Marchi. I ragazzi notarono che era davvero spaesato, così gli fecero cenno di unirsi. Lui si avvicinò con un sorriso.
“Salve ragazzi” cosa volete?
“Salve, prof. Vuole unirsi a noi?”
“Beh, mi dispiace, ma ho da fare, magari un’altra volta” rispose con un sorriso. Cosa vi fa pensare che io abbia la minima voglia di sedermi con voi ragazzini? E poi la Weasley non c’è. Non sarebbe nemmeno utile.
“Va bene. Beh, ci vediamo mercoledì prossimo allora. Arrivederci!” disse Emma sorridente.
“Ciao ragazzi, buona bevuta”
Il professore uscì e andò dritto al camino della Testa di Porco. Niente domande e niente ragazzini, lì. L’uomo entrò nell’angusto spazio del locale, e s’insinuò nelle stanze private senza farsi vedere. Prese un po’ di metropolvere e se ne andò nel camino. Sento che questo piano andrà a buon fine.

 

**


“Hugo, Hugo aspetta!”
“No, Lily, basta! Non capisci”
“Ti prego Hughs, non lo farò più. Mai più, te lo giuro” il ragazzo si fermò, dandole le spalle.
“L’hai giurato un sacco di volte. Perché dovrei crederti, ora?”
“Ma perché sono cambiata, ho lasciato Pierce e ho detto a Blach che non se ne fa più niente!”
“Questo non aggiusta le cose!” finalmente Hugo si girò. Era arrabbiato, per motivi che nemmeno lui comprendeva bene. La ragazza gli si avvicinò, e lo abbracciò.
“Ti prego Hugo, perdonami, sei mio cugino e il mio migliore amico. Perdonami”
Come sempre, il cugino e migliore amico, cedette all’abbraccio della ragazza. Merlino,ci sono ricascato. L’amica sorrise compiaciuta nel sentire Hugo sciogliersi al suo abbraccio. Siamo proprio come Al e Rose.

 

**


Rose e Scorpius, dopo una bella mezz’ora di preparativi della ragazza, finalmente si incamminarono. “Scorpietto, guarda il cielo! Ha un azzurro stupendo!”
“No, rosellina bella, io sono più bello del cielo” sorrise lui.
“Presuntuoso!” rispose la Weasley. Scorpius allora le prese la manica e se la trascinò dietro a forza.
“Va bene, andiamo, ma voglio i miei dolc… oh! Guarda! C’è John là!” a Rose vennero i classici occhi a cuore. Malfoy si mise a ridere.
“Dai, rosellina mia, andiamo a parlare con John”
“D – Davvero?”
“Sul serio”
I due ragazzi s’incamminarono verso il gruppo di Tassorosso. Rose era indecisa sul cosa fare. Passò dal saltellare al sfregarsi le mani, dal sfregarsi le mani e mangiarsi le unghie, poi prese a proclamare le sue incertezze a Scorpius, che si limitò ad annuire ad ogni cosa. Arrivarono di fronte ai ragazzi e Scorpius salutò il capitano della squadra di Quidditch di Tassorosso con una pacca.
“Hey, John!”
“Ecco qua Malfoy. Come stai?”
“Non male, non male” Poi il Tassorosso si girò verso la ragazza che stava passando da pallida a rossa e viceversa e che si guardava continuamente le mani. “Tu sei..?”
Scorpius le sorrise incoraggiante. Rose pensò alla risposta per dieci minuti, poi esplose.
“Ciao, broh! Si, io sono Rose! Ma lo sai, no? Cioè, noi stiamo ins – ”  
“Lei è Rose Weasley!” s'immischiò Scorpius. “E’ una ragazza davvero brillante, non preoccuparti” fece l'occhiolino, che l'altro ragazzo interpretò male.
“E’ la tua ragazza, Scorp?”
“No, ma no, ma no!” s’intromise Rose prima che il biondo potesse replicare. Diventando di nuovo tutta rossa.
John sembrava davvero spaventato e incerto. “Bene, io dovrei andare. È stato un vero piacere rivederti, Scorpius. Ehmm, Rose, ci si vede in giro eh?”
Le tese la mano. Lei la guardò. Oh, no, si aspetta che la stringa o che gli batta il cinque? Oppure potrebbe volere.. non so, del tipo una stretta di mano segreta o qualcosa del genere. Cosa faccio? La rossa optò per tutto. Gli strinse la mano, gli batté il cinque e fece qualche mossa delle strette di mano segrete babbane.
Il ragazzo si trattenne a stento dallo scappare, allontanandosi invece con un sorriso di circostanza.  

“E’ andata benissimo, no, Scorpietto?” disse lei sorridente.
“Stupendamente petite. Andiamo a bere qualcosa, ti va?”
“Certissimamente!”
Insieme s’incamminarono per la volta dei Tre Manici di Scopa parlando della partita che si sarebbe giocata il giorno successivo. Arrivarono poi davanti alla porta e la spinsero. La scena che si presentò ai loro occhi era assai strana.
Albus, vicino ad Emma sembrava molto agitato e sorpreso. Accanto, la sua ragazza gli stava dicendo qualcosa per tranquillizzarlo, e dall’altra parte del tavolo, Oscar e Gideon, stavano ballando da seduti, sorridenti, mormorandosi qualcosa nell’orecchio di tanto in tanto. Solo loro avrebbero potuto riuscirci, non si sa come. Scorpius e Rose si guardarono un secondo, poi presero la decisione di unirsi agli amici.
“Heilà, ragazzi, che si dice?” fece Rose di lato al cugino. Lui la guardò scioccato.
“C – che si dice? Tu, chiedi a noi ‘che si dice?’ stai assieme a Malfoy, e non l’hai detto al tuo migliore amico!”
“Al, Al, io non sto insieme a Troll, dovresti saperlo” lo consolò Rose.
“Ma.. ma voi due siete qui. Insieme.”
“sì, ma non siamo una coppia!” sorrise la rossa.
“Albus, amico, va tutto bene, non sto con la Weasley, noi due siamo solo amici, come tu sai”
“Ok, ok, capisco, va bene. Va tuuutto bene” prese un respiro profondo.
“Visto, cretino?” commentò Emma.
“Quindi non state insieme? Io e Gideon ci eravamo già fatti una storiella dietro, sulle eventuali reazioni genitori che una volta erano acerrimi nemici” fece Oscar alzandosi. “Beh, direi che per me e Gid è ora di andare”
“Già” fece l’altro. Si alzò anche lui rumorosamente e insieme uscirono dalla stanza.
Tra il tavolo dei quattro amici scese un silenzio imbarazzante. Poi Scorpius, stufo, iniziò a canticchiare una canzone.

You could wait for a lifetime, to spend your days in the sunshine..

Rose si aggiunse a lui

..You might as well do the white line, ‘Cos when it comes on top..

E poi anche Emma e Albus

..You gotta make it happen!”*

In quegli anni, infatti, la musica babbana andava molto di moda. Tra i giovani maghi i gruppi più famosi erano gli Oasis, seguiti dai Queen e dai Beatles.
Poi si guardarono.
“Scorpi, io canto meglio”
“Non direi, fiorellino”
“Ah, no?”
Ti sfido!”
Fecero comparire due microfoni e un karaoke.
Emma e Albus si guardarono esasperati “Ci risiamo”

 

**


Oscar e Gideon tornarono al castello, ed entrarono nella Sala Comune di Corvonero. Oscar si buttò sul letto del ragazzo, e prese a rovistare nel cassetto lì vicino. Sentì con le mani delle foto, così si tirò su per guardarle meglio. Le prese fuori e le sfogliò. Di fronte a lui, Gideon si stava spogliando per far la doccia.
“Sì, Osc, puoi guardarle”
“Non pensavo fossero un segreto e servisse il permesso”
“infatti non serve” rispose lui sorridendo. Gideon gli si avvicinò a petto nudo a gli si sedette vicino.
“Quella foto è dei miei genitori”
“Sì, lo so. Avevo riconosciuto tua madre. Ma.. quello non è tuo padre”
“In realtà, quello che conosci tu non è mio padre. Lui è quello 'vero' ”
“E che fine ha fatto?”
“Beh, quando avevo due anni un lupo mannaro l’ha morso. Ha deciso di lasciarci per evitare imprevisti. Non l’ho più visto da allora” il ragazzo si ammutolì. Oscar l’abbracciò. “mi dispiace, non ne sapevo niente” gli sussurrò nell’orecchio, mordendosi l’interno guancia.
“Non preoccuparti, va tutto bene, ora ho Steve, e va bene così, davvero” gli sorrise.
“Gideon, io ti amo, ci sono io per te, lo sai?”
“Come potrei non saperlo?”
Gideon si sporse a baciare il suo ragazzo. Poco dopo si trovò sopra di lui. In poco tempo quelle che erano piccole dimostrazioni d'affetto, s'intensificarono e i vestiti scivolarono via dal letto come onde che si infrangono nel mare.

 

**


Si  erano fatte le una. In Sala Grande si sedettero insieme tra i Grifoni Emma, Scorpius e Rose: Albus si era riunito ai Serpeverde, dopo una mattinata con i Grifondoro.

Si sedette quindi tra i suoi compagni di casata.
 “Al, come stai? È da tanto che non ci si vede!”
“Beh, Nott, da stamattina, in realtà” sorrise con una smorfia il ragazzo.
“Come va con la Merlin?”
“Bene, bene, al solito”
“Merlino, Albus, che hai?”
“Nulla di concreto, nulla”
In realtà in quei giorni Albus stava pensando a un sacco di cose, soprattutto alla Lily che si diverte e io no, come la chiamava lui. La ragazza con cui stava non lo voleva in quel senso, e lui sentiva messa alla prova la sua mascolinità. Insomma, era davvero così poco attraente?

 

**


Tra i professori si era creato scompiglio: il professor Marchi era uscito la mattina alle sette e mezza e non era più rientrato. L’accordo era che entro le una e un quarto tutti i professori e tutti gli alunni dovevano essere dentro la scuola. Eppure, alle una e mezza passate, il professor Marchi non si era ancora visto. Il professor Keats decise di controllare in giro, così si allontanò con il consenso del preside. Oltrepassò le barriere di protezione della scuola e andò a Hogsmeade: se il professore era uscito e non era più rientrato, il posto più indicato era sicuramente Hogsmeade. Andò ai Tre Manici di Scopa, dove la barista l’aveva visto entrare, parlare con dei ragazzi, quali Albus, Emma, Gideon e Oscar, e poi uscire. Poi andò alla stazione, ma non trovò nessuno. Decise di lasciar perdere Madama Piediburro, Zonko e Mielandia, posti poco probabili, e s’incamminò per la Testa di Porco. Lì lo vide, seduto a bere un Whiskey Incendiario.
“Signor Marchi, sta bene?”
“No, non va bene. Lento, sono troppo lento rispetto al programma, me l’ha detto”
“Ma si figuri, lei va benissimo! I ragazzi sono molto entusiasti e molto contenti di lei”
“Ah, si, i ragazzi” l’uomo finì il suo bicchiere e si alzò con un cambio d’umore sorprendente.
“Allora, ci incamminiamo?”
“Ma certo, certo, andiamo, sa che è in ritardo?”
“Sì, me ne rammarico, professore. Problemi personali, sa” fece una smorfia.
“Capisco, ma non le consiglio di rifarlo, ha fatto prendere uno spavento a tutti!”
Keats si mise a ridere tra sé e sé, mentre l’uomo accanto a sé fece una smorfia. Non ho paura di voi, rammollito.

 

**


James era sicuro di sé. La partita del giorno dopo sarebbe stata vinta. La partita del secolo, quella che nessuno avrebbe dimenticato. Aveva intenzione di stracciare quei Serpeverde, e di non farsi mettere i piedi in testa da suo fratello. Quello era l’ultimo anno, non sarebbe andata come gli anni precedenti. Non ci sarebbero state una Corvonero o una Serpeverde migliore di una Grifondoro. Era il suo ultimo anno, l’anno d’oro. E la squadra prometteva bene.

Domenica mattina tutta la squadra si era riunita con mezz’ora di anticipo come al solito, per controllare la temperatura e le prestazioni di ogni giocatore.
Lily si era preparata bene con allenamenti extra su richiesta del fratello e il boccino ormai non aveva più vie di scampo per lei. Scorpius, Alice e David erano semplicemente i migliori cacciatori di sempre, non mancavano un goal da quando avevano iniziato a stancarsi di perdere. Hugo aveva un po’ da lavorare nel suo ruolo di battitore (qualche bolide finiva addosso ai componenti della squadra rompendo loro qualche braccio), ma più o meno se la cavava, e poi era solo il suo primo anno in squadra. Poi c’era Ryan che fortunatamente riusciva a bilanciare gli errori che a volte commetteva Hugo.

L’aria era leggera e fresca, il sole non scaldava per niente ed era tenue. Condizioni perfette.

Piano piano lo stadio iniziò a riempirsi. Alle dieci e mezza, Madama Bumb, finalmente diede inizio alla partita.
“Bene ragazzi, qui alla telecronaca c’è il mitico Harry Howard, della magnifica casata dei Tassorosso! Inizia la partita. Pluffa a Scorpius di Grifondoro, che passa alla Paciock. La ragazza va dritta verso l’area di goal, ma il portiere Nott la para! Si ricomincia – no, Hugo, quello è un Bumphing!**. Ha colpito sua sorella, la Weasley dovrà andare in infermeria. Che partita. Si ricomincia, fallo per i Grifondoro. Lancia la pluffa Larrington, di Serpeverde. La partita è calma, i cercatori sembrano non vedere il boccino. David di Grifondoro recupera la pluffa, che passa a Scorpius, che va.. GOAL! 10 a 0 per Grifondoro! oh, no, oh no, ecco Highlands che va e tira – ma il nostro portier Potter è più forte!”
Passò un’oretta. “80 a 20 per Grifondoro, ragazzi, questa sì che..” poi, finalmente, Lily scorse un luccichio a pochi metri sotto di lei e si lanciò in picchiata. Albus subito la seguì, dopotutto la sua bravura era seconda solo a quella di suo padre. Però andava detto che, mentre rispetto alla sorella il boccino era subito sotto, per lui era dall’altra parte del campo. Fece in tempo a sfiorarlo con un dito prima che la cercatrice di Grifondoro riuscisse ad acchiapparlo con un sorriso a trentadue denti. “Il risultato finale è di 230 a 20 per i Grifoni! Ragazzi, quest’anno la squadra promette bene! Complimenti! Ma Tassorosso vi batterà, quando arriverà il momento, non temete!”
James scese dalla scopa raggiante. Era solo l’inizio. Corse incontro alla sorella minore e l’abbracciò forte. Poi fece i complimenti al resto della squadra con un sorriso, invitando man mano tutti i Grifondoro alla festa che ci sarebbe stata quella sera in Sala Comune. Strinse poi la mano al fratello.
“Bella partita, Jamie”
“Grazie, Ally” scherzò lui.

 

**


La giornata passò per tutti fra i compiti per il giorni dopo e lo studio. A cena, Rose li raggiunse al tavolo, e si sedette tra Hugo e James, con Albus, Nott, Emma e Scorpius di fronte.
“Buonasera a tutti. Ho sentito che qualcuno qui ha vinto! Merlino, non sono riuscita a disegnare nulla. Grazie fratello” fece Rose.
“Dui nghulla!” rispose lui a bocca piena.
“Stai bene, ora?” chiese James.
“Si, ma stavo bene anche prima. Era la Chips che non voleva più farmi andare via” rise lei.
“Bene, stasera anche tu, festa. Ally, sei invitato anche tu, su richiesta di un’amabile fidanzata”
“Mi dispiace, non mi unirò ai festeggiamenti per la vittoria della squadra avversaria” ammiccò il fratello.
“Beh, peggio per te. Arrivederci ragazzi!” si alzò e uscì.

“Ok, veniamo a noi. Cipollina, come stai?” il biondo era l’unico, dopo James, che non era andato a trovarla in infermeria.
“Benissimo, dolcetto, ma non sei stato per niente carino. Potevi venire a trovarmi!”
“Perdonami, mademoiselle, ma avevo da fare, sai, ti ho fatto i compiti”
“Non ci credo, ti amo Scorpietto! No, aspetta. Qui c’è qualcosa sotto. Dammeli!”
Il ragazzo sorrise beffardo. “Te li darò domani in classe, non preoccuparti. Oh, guardate, si avvicina Rachel, da quanto!” e indicò un punto al di là Albus, che sbiancò. Tutti si girarono, e quando capirono che in realtà nessuna Rachel era in vista, tornarono a mangiare tranquilli. Nel frattempo, Scorpius si era volatilizzato.
“Al, non ci hai più detto niente di Rachel”
“Beh, non c’è niente da dire, nulla
“Andiamo, puoi dirlo a Rose!” s’intromise Emma.
“Zitta, tu!” l’ammonì Albus.
“E va bene, glielo dico io. Lei crede di starci insieme, e se questo qui non si muove a piantarla, sarò io che pianterò lui, perché inizia davvero a innervosirmi”
“D – davvero inizia a innervosirti? Non me l’hai mai detto” Albus guardò Emma.
Rose decise che era di troppo, allora si dileguò e uscì.

Percorse i corridoi, alla festa mancava poco. Poi, d’un tratto, un dolore lancinante alla gamba. Si guardò il tatuaggio: era diventato rosso e brillava. Si sentì cadere, ma delle braccia la tennero su. Il tatuaggio si spense e il dolore sparì. Rose se lo coprì per bene.
“Signorina Weasley, sta bene?”
“Certo, professor Marchi, la ringrazio”
“Forse è meglio un controllo da Madama Chips”
“No, no, si figuri, sto benissimo!” e fece un largo sorriso.
“Va bene, per questa volta” il professore sorrise. “Arrivederci, signorina Weasley”
“Arrivederci prof! Grazie ancora!” e salutò con la mano. Poi la ragazza si fissò la gamba, e, appuratasi che non avesse nulla di strano, continuò per la sua strada.
Il professore percorse il corridoio vuoto e arrivò al suo ufficio. Prese il suo specchio gemello. Devo contattarlo. Pronunciò il nome “Fabio”. Dopo due minuti apparve la figura di un uomo, illuminato appena da una luce fioca di una candela di fronte a lui.
Cosa c’è, Alessandro?” aveva una voce agghiacciante, profonda e roca allo stesso tempo. Parlavano in italiano.
L’oggetto, l’ho avvicinato.. è successo quello che avevi detto sarebbe successo
Bene, vedo che qualcosa di buono lo fai. La ragazza sta bene? Ha avuto qualche ripercussione?
No, signore, è sana come un pesce
Bene, lei ci serve. Bravo, Alessandro, hai fatto un buon lavoro, stavolta
Certo signore, m’impegnerò al massimo
Il volto dell’uomo scomparve dallo specchio, che il professore messe via, al sicuro, nel secondo cassetto nascosto da una coperta di lana all’interno del quarto armadio alla parete destra.





*Cigarettes & Alcohol degli Oasis.
**Bumphing è un fallo del Quidditch, quando un bolide viene lanciato verso il pubblico – Wikipedia.

Allora. Salve! Siete fantastici! Grazie per le recensioni, per averla aggiunta alle seguite, una alle preferite, e anche solo per le visualizzazione :’)
Allora, secondo capitolo, un po' lungo, ma non ne prevedo tantissimi per la conclusione, però, chi lo sa? Magari ne uscirà un poema. Mmmmmmmmmmmh, niente di speciale. Spero vi sia piaciuto! E' un normale week-end! :)

Per Scorpius a Grifondoro, come ho accertato, ho preso incoscientemente ispirazione da una storia che avevo letto tempo fa di DiraReal, Doppelgaenger, che, tra l’altro, è una storia che vi consiglio vivamente di leggere perché stupenda. Grazie ancora(:
RAB ♥

  
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