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Autore: lady hawke    17/09/2006    1 recensioni
Perchè può capitare a chiunque, anche ai migliori, di fallire, di fare il famoso passo falso. Ed è allora che anche la cosa più innocua può trasformarsi in un dramma. Un'esperienza che può essere comune, ma in realtà molto autobiografica di una studentessa non proprio perfetta. Primo di qualche episodio di vita scolastica, tra drammi e risate.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Noi volavamo

Noi volavamo...ma la prof ha detto di no!

 

"- Ecco, ecco Harry Potter che sfreccia veloce sulla sua fiammante Firebolt, che con il suo manico ultra equilibrato riesce a distanziare tutti i Serpeverde, soprattutto Malfoy che resta ben lontano e i bolidi. Wow è fantastico, fugge via come una freccia. Sapevo che ci sarebbe riuscito...-

- Cerca di essere imparziale Lee Jordan! -

- Mi scusi professoressa McGranitt, ma...-

- Niente ma e...eccolo, eccolo che scende in picchiata! -

- Bene, come diceva la nostra professoressa preferita ecco Potter che si lancia in picchiata, probabilmente all'inseguimento del Boccino. No! No! Sta deviando. Una finta! Una magnifica finta e Malfoy ci è cascato come un novellino. Che incontro fantastico; ricordiamo agli ascoltatori che Grifondoro conduce per 50 a 30. -"

 

- E così se aggiungiamo Magnesio alla formula otteniamo: una testa vuota, vero Malfenti? -

 

"- Ma ecco Flint che sfreccia superando George Weasley tira e ..oh no! Ha segnato, quel figlio di buona donna! -

- Smettila subito! -

- Mi perdoni professoressa, Flint segna dieci punti, che fortunelli davvero, ma Grifondoro continua a rimanere in vantaggio. -"

 

- Malfenti? Che diavolo stai facendo? -

 

Una losca figura si avvicinò verso l'ignaro ragazzo che tranquillo leggeva al suo solito banco. Gli si parò davanti cupa e minacciosa. Non parlò, semplicemente allungò la mano strappandolo alle grinfie del giovane indifeso il misterioso volume.

- Merda! - fu l'ultima parola che il condannato pronunciò.

 

- Mi fa davvero molto piacere scoprire cosa fa certa gente durante le mie ore; soprattutto quelli con un debito incolmato da anni. Ma vediamo, vediamo un po' cosa legge di così interessante il nostro studente modello. -

Malfenti, il ragazzo preso con le mani nel sacco, abbassò la testa improvvisamente a disagio. Era arrabbiato, lo era con se stesso e con quella stupida vecchia babbiona (uno dei suoi vocaboli preferiti) che si stava divertendo ad umiliarlo. La cosa che più lo irritava era il fatto di essere stato colto il flagrante come...non sapeva nemmeno lui come appellarsi al momento.

D'altro canto, cosa c'era di male se uno studente che non voleva seguire la lezione si metteva buono buono a farsi gli affaracci suoi?

Ma il panegirico non accennava a finire.

- Harry Potter niente meno. Aspiri forse a infrangere le leggi della fisica - che tanto non conosci - e librarti in aria a cavallo di una scopa volante? -

Il silenzio della classe disintegrato da mormorii e sghignazzate confuse. Se qualcuno gli avesse ricordato in quel momento che i compagni di classe sono sempre amici e alleati certamente non avrebbe esitato a sputargli in faccia.

- Questo potrai riprenderlo dal preside a fine lezione. Per gli appunti della mattinata fatti furbo e fatteli prestare da qualcuno. -

Se i minuti di notorietà concessi ad ogni essere umano sono quindici, quelli riservati all'umiliazione pubblica sono molti, molti di più si ritrovò a pensare Malfenti, nuovamente disgustato dalla classe al secondo scoppio di risa.

- Grazie Malf, sei unico - gli disse Aldo sorridente.

- Crepa! -

- Nervosetto, eh? Stai calmo, dicevo sul serio, ci hai fatto perdere tutti gli ultimi noiosissimi minuti, e poi c'è l'assemblea -

L'assemblea di classe, magra consolazione, il suo libro troneggiava sulla lontanissima cattedra. Che imbarazzo andare dal preside a chiederlo. Rimase chino sul foglio fino al suono della campana; naturalmente non prese un appunto: questione di principio. Quella donna voleva la guerra? L'avrebbe avuta. Fu un vero sollievo quando la vide scomparire oltre la porta.

- Senti, per la gita alla Baldi qualcuno ha detto qualcosa? - chiese all'amico prima che ripartisse con battute idiote.

- Boh, dovrebbe dirlo in assemblea, ma se Zinelli non lo chiede - Aldo non concluse nemmeno la frase; preferiva non commentare, e Claudio Malfenti capì al volo dove voleva andare a parare. Non si sa come, non si sa perchè, l'imbecille più grande dell'universo tutto era diventato appena  due mesi prima rappresentante di classe. La sua elezione era tutt'ora un mistero irrisolto, nessuno pareva averlo votato. X-files scolastico, o coda di paglia collettiva?

Fu l'apparizione delle leggendaria professoressa a interrompere tutte queste elucubrazioni mentali. La Baldi, a volte detta "baldracca" per certi suoi quattro che stroncavano le medie dei giovani latinisti in erba, era un donnino piccolo e tozzo, anatomicamente parlando ricordava una piccola botte; solida come una colonna e coraggiosa come una pioniera del West. L'unica docente che aveva avuto il fegato di portare la 4°C in gita. La classe era entusiasta, perdere un'ora di lezione su Tacito e decidere le meta del viaggio: due piccioni con una fava.

- Bene ragazzi. Il rappresentante scriverà alla lavagna una decina di mete che volete proporre e poi decideremo per eliminazione la meta che proporremo al Consiglio -

Un brusio si levò dalla classe in attesa che quel "benedetto" Zinelli si decidesse a collaborare. Malfenti si chiese se non ci fosse un modo per detronizzarlo senza spargimenti di sangue. Zinelli prese posto alla lavagna, e come afferrò il gessetto scoppiò la bagarre dietro di lui.

- Londra, LONDRA! -

- Parigi! -

- Amsterdam! -

- Zimbawe -

- Ma lo Zimbawe è uno stato -

- Chissene frega. Tu la conosci la capitale? Lo scopriremo là dov'è e come si chiama -

Dal fondo non tardarono a venire i cori da stadio. Claudio osservò attentamente la professoressa Baldi: sembrava tranquilla. La cosa si poteva spiegare in due modi: o possedeva una pazienza praticamente divina, o assumeva quotidianamente una dose di psicofarmaci davvero potente.

- Ragazzi un momento: scordatevi Londra perché è lontana e molto cara. Tra l'altro con gli attentati dell'anno scorso il Consiglio non ci darebbe il permesso. Lo stesso vale per lo Zimbawe. -

La classe parve delusa; la capitale del Regno Unito era una delle più ambite. Presi dal panico e dal sacrosanto terrore di rimanere a casa cominciarono a spararle grosse.

- Hong Kong -

- Honoloulu! -

- Sidney -

- Gotham City! -

Camilla Baldi era turbata. Gotham City? Che posto assurdo era?

- Gotham City, ragazzi? -

- Ma come prof, non la conosce? - Sbottò Anelli.

- Non direi - disse pensosa - Non mi dice proprio nulla -

- E' un posto fantastico. Una metropoli da un milione e mezzo di abitanti, piena di gallerie d'arte, città natale di un eroe del nostro tempo - decantò Aldo come una navigata guida turistica.

- E chi sarebbe? - mormorò la donna

La risposta fu corale.

- Batman, tanananam, Batman! -

- Come ha detto poc'anzi la professoressa Soleri ci libreremo nell'aria, giusto Malfenti? - esclamò Zinelli ridendo a crepapelle.

Dal caos che seguì nessuno seppe dire con certezza come reagì l'irreprensibile insegnante di latino, ma di certo la meta designata non fu Gotham City. Fu l'incontro con la professoressa di storia a riaprire l'argomento il giorno dopo.

- Allora ragazzi, dove andrete in gita? -

- A Madrid - rispose un coro poco entusiasta.

- Beh, ragazzi su di morale, Madrid è una favolosa città...-

E partì a decantare le bellezze della capitale spagnola.

- Veramente prof, noi avremmo preferito un'altra meta - interloquì Anelli

- Davvero? -

- Sì, noi volavamo tanto...ma la prof ha detto di no! - esclamò trionfante Zinelli.

Inutile dire che la lezione di storia si perse, tra le risate generali di una classe incontrollabile.

 

  
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