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Autore: Keskiyo    09/02/2012    1 recensioni
Tessa viene dall’Inghilterra,ama vestirsi in modo appariscente,il contrario è la sua migliore amica: Viola,che ascolta gruppi rock alternative e metal. Si conoscono da sei anni ed entrambe abitano nella più grande città d’Italia:Roma. Hanno diciassette anni e Viola odia la gente che Tessa frequenta. Gente troppo superficiale per Tessa che,per essere integrata a scuola,è costretta ad adattarsi a quelle persone così frivole. In Tessa cambierà qualcosa non appena deciderà di fare un grande “regalo”alla sua migliore amica,andare al concerto del suo gruppo preferito: i Bullet For My Valentine!
Ciaoo a tutti! È la prima volta che scrivo una storia su i Bullet For My Valentine,spero che vi prenda abbastanza per continuare a seguirmi!! Recensite se volete! Grazie,ciaooo!!! 
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi tolgo la giacca e la poso sulla sedia affianco alla porta. << Capisco … quanto costano più o meno? >>. << Duecento tutti e due,ho bruciato quei soldi per comprarmi tre corsetti e dei guanti fatti a mano,praticamente perfetti per l’occasione a cui non parteciperò >>. << Io ho solo quindici euro … non riusciamo neanche a raggiungere i venti,mi dispiace … >>. Viola però non sa che ho messo da parte i soldi di Natale e quelli del mio compleanno,devo informarmi per comprare i biglietti e devo anche sbrigarmi. <<  Non importa … insomma almeno saranno qui a Roma >>,cerca di riprendersi anche se invano. << Giusto … dai ci saranno altre occasioni >>,dico . Mi guarda triste e accenna un: << Già … >>. Mi butto sul letto con lei. << Allora? Come va la missione guarda ma non guardare Ivan? >>. Ridacchia e mi aggiorna. << Bene,oggi è stato a fissarmi per tutta l’ora di disegno,io facevo finta di non accorgermene >>. << Insomma chi aveva ragione? >>. Rotea gli occhi. << E va bene … tu! >>. Mi alzo e le faccio un balletto. << Oh yeah,yeah,yeah … Tessa vinceee!! Uno a zero!Sono un genio,sono un genio,sono un genio,sono un gen … ahiaaa! >>. Mentre eseguo il mio ballo osceno inciampo nel tappetino dietro di me e sbatto a terra. << Tessa stai bene? >>. << No! Il tuo tappetino mi violenta! >>. Si mette a ridere. Forse sono riuscita a farle dimenticare per almeno un attimo il concerto. << E con Danilo ci sono novità? >>. Danilo è il mio ex ragazzo. << No,menomale Viola! Oddio è una settimana che non mi rompe più e non sono costretta a dirgli ancora stronzate! >>. << Tessa se ero io la tua compagna di banco,ogni volta che ti suonava il cellulare,te lo avrei scaraventato fuori dalla finestra! È ossessivo quel ragazzo!! >>. << Già … ma purtroppo tu non sei neanche nella mia stessa scuola,ed è per questo che il mio cellulare è ancora intatto! Ah non dimenticare che è anche stupido >>. << Giusto quello non ce lo dobbiamo dimenticare! Hai deciso di restare sul pavimento? >>. << Certo! Vicino al mio amato tappetino! >>. Mi alzo e mi rimetto sul letto.  << Viola che ore sono? >>. << Le cinque e mezza perché? >>. << Devo andarmene,alle sei ho lezione di piano e devo ancora passare da casa >>. << Va bene,ci sentiamo per messaggio allora >>. << Okay >>. Mi alzo e prendo la giacca. Dopo essermela infilata,esco dalla camera e vado verso la cucina. Viola mi urla dietro. << Salutami tua mamma! >>. << Sì,lo farò! >>. Trovo Selvaggia ancora in cucina che lava qualche piatto e tazza. << Ciao Selvaggia devo andare >>. << Ciao Tessa,salutami mamma! >>. << Certo!Lia dov’è? >>. << Oh è di là a guardare i cartoni animati >>. << Okay passo a salutarla e poi vado >>. Vado in direzione dell’ingresso e giro a sinistra. << Lia vado via >>. La trovo che spulcia fra le cassette della Walt Disney. Si alza e mi viene ad abbracciare. << Tessa convinci mamma a farmi fare i capelli come i tuoi! Così saremo sorelle! Torni presto vero? >>. Rido. Quant’è piccola e dolce! Ha la fronte coperta dalla frangetta scompigliata biondo chiaro,come i boccoli che le toccano le spalle,gli occhi più chiari rispetto a quelli della sorella:castani. Ha una salopette verde a righe con sotto un maglioncino bianco,le calze e le scarpine color crema. << Sì torno domani Lia. Ciao piccola! >>. Le stampo un bacio sulla guancia rosea e corro fuori dalla porta gridando un:<< Ciaoo! >>. Arrivo in strada e cammino per un quarto d’ora. Finalmente apro la porta di casa. Corro in camera mia e prendo gli spartiti,li metto dentro una borsa verde fluorescente. Afferro un cerchietto con un fiocco enorme e me lo metto. Tanto fard,tanto mascara e brillantini sugli occhi. Mi arriva un messaggio. << Tèèèèèsòòòòòò!!! Mà chè còmpìtì cì sònò pèr dòmànììììì???? >>. Questa è una cosa che non farò mai,non m’interessa,non devo per forza scrivere come loro per adattarmi,mi bastano il trucco e i vestiti.<< Hey non lo so,non li ho neanche io! >>. << Ah BeNe E FaNtAsTiCo TeSòòòòòòòòòòò!! >>. Non rispondo. Mi viene il vomito a guardare tutti quelli accenti e cambi di dimensione. Ma perché non scrivono come tutte le persone normali di questo mondo?! Mi butto sul letto col portatile e cerco i biglietti per il concerto e BAM!!! Trovati!Segno il numero di telefono su carta. Chiudo il portatile,prendo la giacca e la borsa e scappo fuori casa,chiudendo a doppia mandata la porta. Andando a lezioni di piano incontro Arianna,una della mia comitiva. << Bella!!'N do vai? >>. << Vado … a casa di una mia amica >>. << E cioè 'n m’hai detto niente?Cioè io pensavo de esse 'a tua best e scopro che me tradisci!Cioè boh! Oddio che fighe 'e tue scarpe verdi fluorescenti,cioè so popo S-T-R-A-F-I-G-H-E,vero che me 'e presti qualche volta tesò?? >>. << Certo,scusa Ariè ma devo andare >>. << Certo Tesò!! 'N bacio!!! >>. Mi stampa un bacio enorme e rosso sulla guancia,puzza di sigarette e di troppo profumo,inoltre mi urta con i Carrera gialli. È praticamente buio e lei porta gli occhiali da sole. Non arrivo e non arriverò fino a questo punto.
La lezione di piano vola e improvvisamente si fanno le sette. Arrivo a casa e saluto mia madre. Mi chiede come è andata la giornata e cosa voglio cenare. Le rispondo che è andata bene e che per cena voglio mangiare leggere. Mentre salgo le scale improvvisamente aggiungo che la salutano Viola e Selvaggia. La serata passa mentre mi racconta degli aneddoti della giornata. Il sonno non arriva per le undici,così mi preparo un thè e penso. << Cosa mi metto al concerto? >>. Mancano due mesi … mi serve un miracolo da Viola.

  
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