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Autore: GiuHyun    09/02/2012    4 recensioni
-Seto Kaiba! Sei un lurido e vile bastardo! Vattene dalla mia vita!- urlai furiosa.
Ne avevo completamente le scatole piene di quel pomposo ragazzo so tutto io, perfettino, antipatico e senza regole.
-Sai benissimo che non posso- rispose pacato.
Sembrava che quello che gli avevo urlato non lo scalfisse nemmeno un poco. Possibile che non avesse dei sentimenti? O che almeno provasse qualcosa?
Vi chiederete chi sono io, e come sono finita in questa situazione.
Ebbene, vi racconterò tutto, ma dobbiamo partire dall'inizio.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Maximilian Pegasus, Mokuba Kaiba, Nuovo personaggio, Seto Kaiba, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 Ebbene, dopo anni e anni che non aggiornavo più, eccomi qui con il nuovo capitolo u.u
Pensavate che non pubblicassi più??? Invece no u_u
Basta non vi rompo di più, e vi lascio al capitolo che avete anche atteso troppo!

Capitolo 2


Non sapevo dove mi trovassi.

Sapevo solo che mi sentivo bene.
Era buio, non vedevo bene la strada, camminavo senza una meta precisa. Forse camminavo per trovare un po' di luce, o un'uscita da questa strada senza fine.
Era un po' come la mia vita. Buia, infinita, senza una via d'uscita o uno spiraglio di luce che mi potesse far capire che qualcosa sarebbe cambiato.
Nulla di tutto ciò.
Mi sedetti. Quest'oscurità mi stava offuscando i sensi, e mi opprimeva. 
Volevo uscire di lì, ma non sapevo cosa fare, ero da sola.
Che fosse il mio futuro quello? Mi sarei ritrovata sola, come è già successo in passato?
"-Tu non sarai mai sola Reina...-" 
Aspetta, quella voce mi pareva di riconoscerla.Sì! Era di mio padre Pegasus! Perché non lo vedevo? Perché non mi veniva a prendere? Perché non mi faceva uscire da questo buco oscuro maledetto? 
"-Perché questo è un sogno. Nel tuo subconscio vedi tutto nero, e si riflette nei tuoi sogni.-"
Papà? Perché ti comporti così dolcemente nei miei sogni quando nella vita di tutti i giorni sei così duro con me?
"-Sai qual è il discorso Reina. Io voglio che tu sia pronta ad affrontare la vita, a custudire la tua sorella più piccola...-"
E Sora? Perché è trattata meglio di me?
"-Voglio far vivere a tua sorella degli ultimi anni di completa felicità. Poi verrà il momento in cui anche lei dovrà prendere in mano la sua vita.-"
Quindi alla fine mi vuoi bene papà?
"-Voglio bene sia a te che a Sora, non ti sentire inferiore a lei, voi due siete le mie piccoline, e non vi sostituerei con niente al mondo.-"
Udire quelle parole mi fece sentire subito meglio. Avevo bisogno di sapere che mio padre mi voleva bene.
Dopotutto lui, giornalmente, usava parole dure contro di me. Io ingollavo il tutto perché ormai c'ero abituata, ma ciò mi faceva male.
Tutte le volte perdevo giornate intere a piangere nella mia stanza. Non serviva nulla nemmeno sfogarmi con i miei amici, perché tanto il dolore, dopo, ricominciava ogni santa volta.
Ma cosa era tutto questo casino assurdo? Qualcuno stava venendo a prendermi? Sentii una voce lontana chiamare il mio nome. Non riuscivo a capire da dove cavolo provenisse.
Mi alzai in piedi, iniziando a camminare e poi correre, cercando in qualche modo di raggiungere quella voce, che nonostante quanto mi muovessi, non sembrava avvicinarsi. All'improvviso, mi arrivò una botta. Provai un dolore atroce, caddi in ginocchio, e persi i sensi.
-Sorellona! Svegliati per favore!- le urla di mia sorella arrivarono dritte nel mio povero orecchio, e l'udito andò a farsi benedire.
Mi misi a sedere, stirandomi tutta, e sistemando i miei capelli rosa che non avevano assolutamente un verso.
All'improvviso capii tutto. Avevo appena vissuto di nuovo le parole di mio padre, quelle che mi aveva detto quando gli avevo chiesto spiegazioni sul suo comportamento duro nei miei confronti. Sorrisi, sembrava quasi fatto apposta che quel sogno mi venisse sempre a trovare quando stavo in una situazione davvero critica.
-Sorellona! Mi ascolti?- sentii tirarmi la manica da Sora. Stava richiedendo le mie attenzioni, così dopo un sonoro sbadiglio da parte mia decisi di dedicargliele. 
-Sora, che succede?-
-Papà è arrabbiato con me...-abbassò la testolina bionda, tristemente.
A quelle parole rimasi scioccata: come era possibile che nostro padre fosse arrabbiato con Sora? Pur provandoci, non ci riusciva mai ad arrabbiarsi con lei... cosa era successo?
-Ma.. com'è possibile?- le alzai il mento con la mano, guardando i suoi occhi diventati lucidi per la tristezza.
-Mi prometti che non ti arrabbierai pure tu?- mi guardò mentre le sue guanciotte si imporporavano di rosso. 
-Promesso!-
Le sorrisi cercando di incoraggiarla a parlare, mentre vedevo che si tormentava un boccolo.
-Beh... a scuola mi sono fidanzata ecco tutto!- arrossì fuorisamente per tutto il visetto.
La notizia sconvolse pure me. Aprii la bocca, in una maniera alquanto poco dignitosa, riflettendo su quello che mi aveva appena detto mia sorella. Anche se non c'era molto da capire e riflettere. Si era trovata un nuovo amichetto... soltanto che era sbocciato un qualcosa di più. Mi era difficile descriverlo come "amore", visto che aveva solamente dieci anni.
Collegai il perché fosse arrabbiato papà. Era estremamente geloso di Sora e, come minimo, sentire che si era trovata il fidanzatino gli aveva fatto venire un infarto. 
-E' carino il tuo nuovo fidanzatino, Sora?- le sorrisi, vedendo il suo volto illuminarsi alle mie parole. 
-Sì! Sì! E' dolcissimo, simpaticissimo, mi fa un sacco ridere!- iniziò a parlare entusiasta, saltellando nel mio letto matrimoniale e ridendo felice.
Sorrisi guardandola. Era completamente persa nel suo mondo e mi era bastato solamente fare una domanda. Questa sua reazione mi ricordò quando ero persa io per Joey.
Scacciai questo pensiero dalla testa. Era inutile ricordare momenti che non sarebbero mai più avvenuti. Adesso lui era uno dei miei migliori amici, e mi bastava.
Acchiappai con le braccia mia sorella, riuscendo a fermarla e la solleticai, facendola ridacchiare e gridare divertita.
-Sei una pulce, Sora. Sei già presa da questo fidanzatino eh? Perché non lo inviti a casa nostra un giorno?-
-Ma lui viene già oggi! Giocheremo tuttooooo il giorno!- battè le mani felice, e guardandomi con un sorrisone a trentamila denti. Scoppiai a ridere. Me lo dovevo immaginare, che avesse già preso l'iniziativa e lo avesse invitato a casa.
-Bene... e questa cosa papà la sa vero?-
La piccola annuì - Sì... ed è per questo che sono venuta qui, perché era tanto arrabbiato...-
-Andiamo giù e ci parliamo insieme, prima che arrivi il tuo amichetto, ok?- le sorrisi cercando di rincuorarla. Mi piangeva il cuore vederla così triste. Magari sarebbe andata bene tra di loro. Andai in bagno, per levarmi il trucco che mi ero fatta la mattina, e che durante la dormita mi si era sbavato tutto. Poi presi la manina di Sora e andammo giù, dove nostro padre stava camminando per il salone, come impazzito. 
-Non ci credo, la mia bambina ha trovato il fidanzato... ha solo dieci anni! E' sempre piccola, non è possibile!-
Continuò a ripetere queste frasi fin quando non lo raggiunsi,  insieme a Sora che si era nascosta dietro le mie gambe, probabilmente ancora terrorizzata da una possibile esplosione da parte di nostro padre.
-Papà calmati... Sta crescendo anche lei, è normale che si sia trovata un nuovo compagno di giochi.-
Mio padre mi prese per le spalle e iniziò a scuotermi, agitando ogni minima mia parte del corpo. Mi sembrò di essere in una giostra così.
-Non capisci! Si è fidanzata!- guardai i suoi occhi. Era disperato. Trattenni una risata, non mi sembrava il momento adatto per ridere, e soprattutto non mi sembrava carino. 
-Papà... è normale, prima o poi doveva succedere. Pensala così, sarà il suo nuovo amico del cuore...- cercai di continuare per calmarlo, ma lui continuò imperterrito mettendosi le mani nei capelli.
-Non posso! Magari si daranno il primo bacio! Qui, in questo punto! No, non posso permetterglielo, tu gli farai da baby sitter, così li controllerai!-
Lo guardai dapprima sorpresa, e poi furiosa. Sora non mi avrebbe mai perdonata se le fossi stata addosso quand'era con il suo nuovo amichetto. 
-No, non posso...-
-Oh sì, lo farai, mia cara Reina, io non posso permettere che quel nuovo fidanzato metta le grinfie sulla mia piccolina...- 
Ormai era irrecuperabile, dovevo acconsentire per forza, se volevo che questa lagna finisse.
-D'accordo, se ti può far sentire meglio, e ti farà stare più tranquillo, terrò d'occhio io i due... però adesso calmati papà, oggi viene solo per giocare, non le ha chiesto la mano.-
Mi sarei dovuta tappare la bocca sull'ultimo pezzo di frase. Sbiancò a quelle parole.
-Papà! Stavo scherzando! Adesso vai a riposarti in camera, o prendi una boccata d'aria che ne hai bisogno... qui ci penso io..-
Lo vidi sospirare ormai arreso, e se ne andò su, probabilmente nella sua camera o nel suo studio. Io mi girai, chinandomi per portarmi all'altezza di mia sorella, e mi arrotolai una sua ciocca su un dito.
-Sorellina... Non ti dispiace se starò con voi? Papà non si fida a lasciarvi da soli... sai com'è fatto.-
Guardai la sua reazione, ma mi stupì il fatto che invece di essere triste, fu allegra.
-No no anzi! Ha un fratello della tua età! Potrebbe farci compagnia anche lui, chissà magari vi fidanzerete come me e lui!- ridacchiò felice e convinta di quello che aveva detto, facendomi arrossire vistosamente.
Di storie d'amore io non ne volevo sentir parlare, però ammisi a me stessa che ero veramente curiosa di scoprire chi erano questi fantomatici fratelli.
Mi feci aiutare da Sora e preparammo diverse ciotole, con dentro patatine e popcorn. Avremmo guardato un film con loro, e al limite dopo saremmo usciti, se ne avevano voglia.
Il tempo di scegliere il film, che il campanello suonò, facendo saltare di gioia mia sorella, che riprese a tirarmi per una manica.
-Sono loro! Sono loro! Sono loro! E' lui! E' lui! E' lui!- continuò questa cantilena, facendomi rischiare di già l'esaurimento nervoso. 
-Sora, non andarmi fuori di matto come papà. Andiamo ad aprire su, sono veramente curiosa di conoscerli.-
Sorrisi e la presi per mano, raggiungendo l'ingresso e aprendo il portone per far entrare i nuovi arrivati.
Non appena vidi chi erano, iniziai a sudare freddo. La prima cosa che notai furono degli occhi azzurri che mi penetravano fino dentro l'anima. Notai subito dal suo sguardo, che era scocciato. Non aveva voglia di stare lì, e molto probabilmente, sarebbe voluto stare nella sua reggia.
Era Seto Kaiba. Mia sorella si era messa insieme a Mokuba.
Non era possibile, io adesso avrei dovuto fare da babysitter insieme a lui?

Bene eccoci alla fine del capitolo ;)
Come vi è sembrato? >.<
Speriamo bello, vi prometto che con il prossimo non dovete attendere molto x°D
Voglio fare un ringrazio speciale a Tayr che mi ha gentilmente betato il capitolo, e che ha deciso di seguirmi in questa mia idea folle di storia, e a Hikari, che mi sopporta 24 ore al giorno <3 grazie!
Ci vediamo al prossimo capitolo *w*
Un bacione <3, e grazie per tutti quelli che hanno recensito, e stanno seguendo la mia storia!
Vostra XxX_GiuliaLoveless_XxX

   
 
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