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Autore: Kengha    11/02/2012    3 recensioni
“Sempre insieme, eternamente divisi…“
Konoha è ora sotto il dominio di Hidan, salito al trono illegittimo dopo la morte di Asuma Sarutobi, deceduto in battaglia. Il possente Paese si deve ancora riprendere dalle perdite subite durante le crociate avvenute solo pochi anni prima.
Di giorno un uomo, un cavaliere; cacciato, eternamente esiliato, si muove all’oscuro di tutti ai confini del regno. Con un unico desiderio: la vendetta.
Un falco dalle piume d’orate che solca il cielo diurno, facendo parte di sé il vento.
Di notte, nascosta nelle foreste, una donna, una principessa; rimpiange il suo passato e maledice la maledizione e il suo artefice.
Un cervo dal pelo corvino che corre nelle foreste avvolto dall’oscurità, silenzioso come un fantasma, una presenza, un’ombra.
Una storia destinata a non aver mai un lieto fine, si sarebbe detto. Ma forse, qualcosa sta per cambiare.
Un’eclissi: una speranza. Vedremo la storia di questo amore impossibile direttamente dagli occhi di un ragazzino che, incontrato il cavaliere dell’ombra e il suo falco dalle ali d’orate, deciderà di aiutare i due amanti così da poter rompere la maledizione. E alla fine, questo ragazzino si dimostrerà essere…
(Ispirato al film Lady Hawke)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hidan, Shikamaru Nara, Sorpresa, Temari, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Black Memories'
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LA TRAPPOLA

E’ Shikamaru a svegliarmi, non so di preciso quanto tempo sia passato da quando mi sono addormentato, comunque salgo in sella senza farmi pregare più di tanto e circa un’ora dopo la ripresa del viaggio pongo la domanda che mi sta assillando da quando siamo partiti. Shikamaru non mi sembra un uomo in pace, mi sembra più una di quelle anime tormentate di cui avevo letto nei libri presenti nella biblioteca reale.
-Shikamaru, ma qual è il tuo obbiettivo?-
Lui, però, non mi risponde. Continua a tenere gli occhi fissi sull’orizzonte e a cavalcare Douglas, impassibile. Non insisto, probabilmente non vuole rivelarmelo. Ma è comprensibile che non si fidi ancora abbastanza di me.
Ci fermiamo in una radura, quel pomeriggio tardi, e il Capitano mi rivela che sarà il luogo dove ci accamperemo.
-Comunque, il mio obbiettivo è di uccidere il Re Hidan.- confessa mentre lucida la sua spada splendente. Sento un brivido percorrermi il corpo snello e mi accorgo di tremare e respirare a fatica.
-U-uccidere sua ma-maestà Hidan?- balbetto, sperando di aver capito bene, che Shikamaru tenga leggermente di più alla sua pelle di quanto non sembri.
-Esatto, hai capito bene. E tu mi aiuterai.- mi guarda con aria seria, impassibile, come se mi stesse cercando di leggere dentro. Io? E cosa diavolo dovrei fare per aiutarlo? Questo qui non ha tutte le rotelle a posto…
-I-io?- ultimamente non mi esce una parola senza che balbetti, alla grande.
-Sì, proprio tu. Conosci bene il castello, da quanto so ti chiamano “il Passero” perché” nidifichi” ovunque senza che nessuno se ne accorga.-
-Le voci su di me girano, eh?-
-Le voci girano su tutti, ragazzo; se non fossi  in costante fuga sapresti di più anche su di noi…-
Accarezza nuovamente il petto al suo bellissimo falco dorato. Lo guarda in maniera profonda, perduta.
-Noi?- domando, forse mi è sfuggito qualche passaggio?!
-Oh, ho detto noi? Ho sbagliato. Volevo dire me…-
lo dice come se nulla fossa ma si vede chiaramente che non si era sbagliato poco fa, voleva proprio dire “noi”, ora devo solo capire a quale “noi” si riferisse.
-Comunque, aspetteremo un paio di giorni e poi torneremo a Konoha e attaccheremo. Il tuo vecchio passaggio è stato scoperto, sarebbe da stupidi passare da lì, di sicuro Hidan avrà messo delle sue guardie a controllare…-
-Se ci ha messo il biondo e l’amico mascherato sappi che sono due idioti.-
-Come scusa?-
-No, niente. Dicevi?- L’affermazione precedente mi era uscita spontanea, davvero non so da dove siano usciti quei due.
-Beh, credo che tu conosca altri passaggi per entrare nel palazzo. Dovrai condurmici. -
-Frena, frena, frena. Io, che sono ricercato, dovrei ritornare a Konoha e infiltrarmi con te nel palazzo reale…che sei più ricercato di me???-
-Esattamente.- la sua risposta secca per poco non mi fa sbraitare. Ma cosa ha questo che non va? Capisco che sia un temerario, che brami vendetta per non so quale motivo ma non può mettere in ballo anche la mia vita.
-Va bene. Senti, mio signore, io adesso vado a fare un giro. E poi ritorno. Tu però non venirmi a cercare eh…- mi alzo e lentamente indietreggio –potrei mancare ore, giorni, settimane…chi lo sa forse mesi! Eh beh, tranquillo. Non devi preoccuparti per me. Mi farò sentire io! Ciao ciao!- faccio dietrofront pronto a correre via da un momento all’altro ma la sua spada si pianta su un tronco a pochissimi centimetri dal mio volto. Sento il sudore scendermi improvvisamente dalle tempie. Mi volto con un gran sorriso.
-Dopodomani si parte!- annuncio con finto entusiasmo e lui mi sorride. Sono così ridicolo? Sa che non mi ribellerò se ci tengo alla vita.

-Era proprio necessario?-domando mentre lo vedo allontanarsi verso la piccola stalla deserta che abbiamo trovato poco distante.
-Sì. Ma tu sta tranquillo. Se non ti muovi non senti dolore per cui sta fermo e dormi. Domattina ti sveglio io. Buona notte.-
Seccamente scompare dietro quell’ammasso di legna (che come si regga in piedi non so) e mi lascia qui: su una pietra spigolosa e con le mani legate ad un albero in modo che non possa scappare. Però, è previdente quel tipo! Ha meritato di essere Capitano.  Almeno così starà sicuro che non scappi.
Sento dei rumori, dei fruscii nell’oscurità, mi rannicchio sulla roccia per poi rendermi conto che, in ogni caso, non abbia via di fuga. “Perfetto” penso tra me e me.
I fruscii diventano passi sempre più svelti e vicini, tremo e mi guardo attorno ininterrottamente quando vedo sbucare da dietro una grande quercia la stessa ragazza bionda che ho visto la notte precedente. E’ vestita diversamente: una leggera maglia viola e un paio di pantaloni; e sta rincorrendo una lepre.
Già, ne ero sicuro, non l’avevo sognata: esiste sul serio questa donna.
A meno che non stia sognando anche questa volta! Do una testata all’albero dove sono legato e mi rendo conto di esser sveglio quando il dolore si propaga dalla fronte alle tempie e così via. –Ahia!- esclamo di riflesso e la mia voce acuta fa arrestare improvvisamente la misteriosa donna, facendole sfuggire la sua preda.
Resta immobile un istante per poi voltarsi all’improvviso con un arco teso e una freccia puntata in mia direzione.
-Ehy, Ehy! Fermatevi! Vi prego! Non volevo spaventarla, non sono un nemico! Vi prego non mi uccidete!- esclamo come una macchinetta, sperando di farla desistere.
La bionda sospira e ripone arco e frecce dietro la sua schiena. Lo sapevo, non è una minaccia.
-Chi sei?- mi domanda facendo un passo verso di me.
-Io mi chiamo…Renga. Sono stato legato qui dal mio signore: Shikamaru Nara, aveva timore che potessi fuggire. Ma non è così, io non fuggirò…però vorrei essere sciolto. Sareste così gentile da tagliare le corde che legano i miei polsi, per favore?-
La donna sospira e si avvicina lentamente a me. Ora che la guardo a così poca distanza mi sembra ancora più bella di quanto già non mi era parsa la notte precedente. I capelli biondi come il grano, il fisico snello e gli occhi verde smeraldo. Una figura a dir poco angelica!
Si arrampica agilmente sul masso per poi aggirare l’albero ed estrarre un coltello da una piccola tasca.
Sento le corde allentarsi: le ha tagliate.
Senza attendere altro tempo salto giù dal masso
-Vi ringrazio mia signora! Avete salvato una vita! Che siate benedetta!- e corro via nella foresta.
La sento sussurrare qualcosa mentre mi allontano, ma non m’importa. Sono libero!


Non so quante ore sono che corro, ma si è fatta l’alba. Il cielo è sereno e il sole irradia le dolci colline con i suoi gelidi raggi mattutini. Il capitano di sicuro mi starà cercando, ma io sono lontano oramai. Non gli sarà facile ritrovarmi…anche perché non so neppure io dove sono.
Mi fermo per riprendere fiato; sto correndo lungo le sponde di un fiume. Probabilmente lo stesso che avevo visto il giorno prima con Shikamaru, quindi se il fiume è questo procedendo verso Nord oltre la collina ci dovrebbe essere un villaggio. Lì potrò chiedere ospitalità a qualcuno. Sospiro e guardo verso l’alto.
“Non è ciò che ti aspettavi da me, non è vero?”. La mia domanda non può avere risposta, lo so. Mi abbasso e dopo essermi immerso con le caviglie nell’acqua metto le mani a coppa e prendo un po’ di fresca acqua corrente e mi bagno il volto. Che sensazione piacevole.
-Eccoti qui!- qualcuno mi prende brutalmente per la giacca e mi solleva da terra.
-Il passerotto è uscito dal nido ma a quanto pare non è stato in grado di volare. Ahahahah!-
Mi volto appena e riesco a distinguere tre guardie: due li conosco, sono il cretino biondo e l’idiota con la maschera. Uno mi è nuovo, ha i capelli rossi e l’aria scocciata. Lo capisco, star insieme a quei due non deve essere divertente.
-Tobi, idiota, non iniziare con i tuoi aneddoti e metafore. Ora che lo abbiamo preso dobbiamo tornare di corsa a Konoha e portarlo a sua maestà Hidan…così poi potrò rimettermi lo smalto.-
Roteo gli occhi: ci fanno o ci sono?
-Ma, Senpai, le metafore sono belle e il passerotto è divertente!-
Okay, ci sono.
-Basta così, voi due! Tobi tu monta a cavallo e precedici, assicurati che la strada da qui al primo punto di raccolta sia libera e poi fermati lì. Deidara tu chiudi la fila e coprimi le spalle.-
-Ma Sasori, che intenzioni hai? Il nostro compito è quello di tornare a Konoha non di raggiungere il punto di raccolta. Dobbiamo consegnare il pass…-
-Ho parlato con sua maestà. Mi ha dato egli stesso ordini ben precisi: sai come si dice…due piccioni con una fava.-
Sorride sinistramente e prende a cavalcare seguendo quello con la maschera. Questo non è un coglione, questo ci sa fare sul serio e con lui non si scherza. Va bene, sì, sono nei guai.

Legato. Di nuovo legato! Solo che questa volta sono con i nemici, considerando le situazioni credo, anzi son certo, sarebbe stato meglio rimanere con Shikamaru. Almeno non avrei corso il rischio di perdere improvvisamente la testa e da un momento all’altro.
-Sasori la pattuglia ad est, quella con a capo Kisame, dice di aver avvistato il bersaglio: si sta dirigendo qui ad alta velocità.- un uomo con una strana armatura, metà nera e metà bianca, dice atono queste parole. Di che cosa stanno parlando? Che bersaglio? Cerco di fare due più due e quando temo di esser giunto ad una conclusione mi balena un terribile idea per la testa: e se io fossi soltanto un’esca per catturare…
-Sasori, Nara sta correndo verso il nostro punto di ritrovo, lo crede un accampamento di poveracci è dunque ignaro della nostra presenza.-
-Perfetto! Zetsu preparati.-
Sono legato in mezzo ad uno spiazzo, alla mia destra e alla mia sinistra si ergono due tende dietro e dentro le quali sono nascosti gli uomini del re per porre l’imboscata al mio signore. Lo vedo in lontananza, il manto nero di Douglas, lo stallone sta galoppando ad altissime velocità, saranno qui fra poche decine di secondi. E io non posso fare niente.
Che stupido. Mi hanno gettato un esca ed ho abboccato fingendo di non aver visto l’amo.
-Renga!- sento la sua voce chiamarmi, è arrivato, forse mi sentirà.
-SHIKAMARU! VATTENE DA QUI, E’ UNA TRAPPOLA!- urlo queste parole con tutte le mie forze, improvvisamente fa impennare Douglas e in quell’istante le guardie di Hidan escono allo scoperto, non si è avvicinato troppo, forse può ancora farcela.
Lo vedo estrarre una grande balestra e tirare dei colpi ferendo delle guardie. Poi punta verso di me e scaglia una freccia che, precisissima, taglia la corda che mi tiene legato a quel dannato paletto orizzontale come fossi una specie di cinghiale pronto per essere arrostito.
Cado a terra e sbatto sonoramente il coccige, diamine che botto. Mi massaggio il fondo schiena e poi mi rendo conto che non è proprio l’occasione e il tempismo migliore per pensare a ciò. Mi alzo e faccio appena in tempo ad assalire una guardia che stava puntando la sua balestra dritta verso il mio signore così da impedire che il colpo lo ferisca e facendoglielo scagliare in aria.
La guardia cade da cavallo, Shikamaru l’ha colpita, ma un istante dopo che la freccia nemica fosse stata scagliata nel cielo ho sentito uno stridio.
Alzo gli occhi e vedo il grande falco dorato del mio Signore perdere rapidamente quota per poi accasciarsi sul terreno con la freccia conficcata nel petto, vicino l’ala sinistra.
Corro istintivamente verso il grande uccello: la freccia è entrata in profondità, cosa posso fare?
Sposto gli occhi dall’animale al campo di battaglia e vedo Shikamaru abbattersi come una furia contro i suoi avversari costringendoli, infine, alla ritirata.
I cavalieri non sono ancora spariti all’orizzonte che subito il capitano Shikamaru scende da cavallo e si precipita verso di me o meglio, verso il suo falco. Ha un’espressione sconvolta in volto.

________________________________L'angolo di Dolly-_________________________________
Eccoci giunti al quarto capitolo! :)
Dal prossimo la situazione si farà un po' "bollente ed estrema", ringrazio tutti coloro che hanno lasciato delle recensioni ai miei precedenti capitoli. 
Spero di riuscire ad aggiornare presto.
Besos y Gracias a todos
   
 
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