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Autore: JonasInMyMind    11/02/2012    10 recensioni
One day it will become true
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO2

 MADISON'S POV

Suonò la campanella. Ero ferma al portone della scuola,aspettando che tutti entrassero nelle classi.Non mi piaceva affatto arrivare in ritardo già il primo giorno,ma ormai ero costretta a farlo tutti gli anni. Dal portone alla classe c'erano solo tre metri,TRE BANALISSIMI METRI,e se avessi corso abbastanza velocemente forse...no meglio non rischiare.Quel giorno iniziava un nuovo anno scolastico e ormai facevo il terzo,ma complessivamente non erano cambiate molte cose.Tre anni prima però ero una ragazza con delle speranze,dei sogni,dei buoni propositi,mentre in quel momento,non è che non credessi più in niente,ma ero semplicemente più matura. Si,forse se il mio primo giorno in questa scuola fosse andato diversamente ,starei ancora sognando ad occhi aperti magari inseguendo il ragazzo di turno. Ma a differenza della maggior parte degli adolescenti,io non credevo nel VERO amore,quello purtroppo esiste solo nei romanzi. A volte mi piaceva immergermi in essi solo per provare ad immaginare come sarebbe bello vivere una favola con il proprio pricipe azzurro. Ma l'esperienza mi ha insegnato che il “vissero felici e contenti “ nella vita reale non esiste. Oggi tutto quello che serve per essere accettati dagli altri è un bel faccino e un fisico da modella e se non ne hai uno,o peggio entrambi, beh sei destinato a rimanere solo o emarginato.A questo mi ero ormai abituata perchè come dice un detto “meglio soli ce male accompagnati “ , nonostante in realtà ciò di cui ho sempre sentito maggiormente la mancanza è appunto un amico.Non ne desideravo uno con cui uscire,andare in discoteca e ubriacarmi,bensì qualcuno con cui confidarmi,scherzare,restare svegia la notte guardando un film,mangiare schifezze,insomma un amico con il quale divertirmi in modo semplice.Ormai i ragazzi di questo tipo sembravano essere estinti ed io avevo trovato un'amica speciale:la musica. Come potrebbe mai tradirti una canzone?! Essa è sempre accanto a te ,pronta ,con un semplice “clic “ , a farti divertire,cantare,ballare e...anche sognare. Le note e le parole penetrano dentro di te come un uragano,travolgendoti in mille emozioni diverse. Sì,la musica è sempre riuscita a strapparmi un sorriso anche quando sembrava impossibile,mi ha asciugato le lacrime quando la ferita sembrava troppo grande da poter essere rimarginata e dandomi così la forza di ricominciare. A volte mi chiedevo perchè continuare,perchè sopportare tutto senza risultati,ma ogni giorno riuscivo ad andare avanti aggrappandomi alle cose belle che mi circondavano. In fondo ero una ragazza forte e sarei riuscita a superare anche questo. Voi potete chiamarmi noiosa,ma io mi ritengo semplicemente realista. Quando finalmente nei corridoi dominò il silenzio assoluto,mi precipitai in classe sedendomi all'unico banco ancora libero:prima fila,centrale,di fronte alla cattedra. Naturalmente la mia entrata fu accompagnata dalle solite risate dei compagni e i rimproveri del professore,ma ormai ne ero così abituata da sembrarmi irrivelanti. Il professore iniziò facendo un discorso moralista a tutta la classe,cosa che solitamente io avrei ascoltato con attenzione ed interesse,mentre in quel momento pensavo a tutt'altro.Diedi una rapida occhiata a tutta la classe. Non mancavano le solite oche(per non dire altro) con minigonna,scollo,tacchi e 20 centimetri di trucco sulla faccia. Dall'altro lato invece erano raggruppati tutti i ragazzi che se la tiravano come se fossero degli dei.Poi c'erano i ragazzi normali che non parlavano con gli “sfigati” per non rovinarsi la reputazione, ma non osavano neanche avvicinarsi a quelli più popolari.Una cosa in comune però l'avevano:erano tutti bravi a giudicare. Ma cosa potevo fare io?! Non avevo intenzione di seguire la massa,a costo di avere un'adolescenza terribile. A cosa mi sarebbe servita un'amica che non ti sa apprezzare per quello che sei o che guarda come ti vesti la mattina invece del tuo carattere?!Oppure avrei dovuto cercare qualche ragazza con cui passare il tempo solo per dire di avere una migliore amica?!NO,GRAZIE. Mentre il mio sguardo passava velocemente su ogni volto,non potei fare a meno di soffermarmi su uno.Davvero un bel ragazzo, ma...chi era?!Doveva essere nuovo,non mi sembrava di averlo mai visto.Con un leggero movimento del capo scostò i capelli color grano.Non riuscivo a smettere di fissare i suoi occhi color nocciola quando improvvisamente si voltò verso di me e io,di conseguenza,abbassai gli occhi arrossendo. Non potevo perdere la testa per un ragazzo,non avrebbe mai ricambiato mai i miei sentimenti.Mi autoconvinsi di ciò e decisi di ritornare alla realtà continuando a prendere appunti sulla lezione. Le ore passarono molto in fretta ed infatti ecco che suonò la campanella che annunciava la fine delle lezioni.In pochi secondi la classe si svuotò ed io cercai di prendere più tempo possibile sapendo cosa mi avrebbe atteso là fuori.Anche il professore uscì dalla classe e mi sentii improvvisamente indifesa.Appena fui pronta,uscii dalla classe quasi a rallentatore.Mi sentivo una stupida,una vigliacca,ma credo che al mio posto lo sarebbero stati tutti.Appena varcai la soglia della porta presi un respiro e chiusi gli occhi quasi preparandomi all'eventuale “attacco”.Silenzio.Riaprii gli occhi e notai che attorno a me non c'era ormai nessuno.Non era possibile,in questi anni non avevano dimenticato neanche un giorno.Forse il nuovo anno aveva cambiato davvero le persone,forse io potevo riprendere una vita normale,forse anche loro avevano un cuore.Ma non dimentichiamo che c'era ancora quel FORSE.Un sorriso,forse di speranza,si disegnò spontaneamente sul mio viso.Ripresi a camminare a passo spedito,quasi allegramente.Ma presto mi accorsi di aver cantato vittoria troppo presto.Non ebbi neanche il tempo di chiudere gli occhi che appena uscii dalla scuola mi ritrovai bagnata dalla testa ai piedi.Eccoli,sentivo le loro risate attorno a me,un'altra volta.Odiavo loro e quelle maledette granite.Non avevo il coraggio di aprire gli occhi,di reggere i loro sguardi divertiti.Un'altra umiliazione da aggiungere alla mia collezione.La verità è che ero stanca di essere umiliata in tal modo ogni singolo giorno,stanca di sentirmi una nullità,stanca di TUTTO.Avrei voluto urlare al mondo intero di lasciarmi in pace,io non ne potevo più.Perchè proprio io?!?Perchè c'erano persone con una vita perfetta,mentre io dovevo sopportare tutto questo?!BASTA,BASTA,BASTAAAA!

Avrei voluto scomparire in quel preciso istante e tappare le orecchie per non sentire più le loro risate,sempre più forti.Sentivo di stare per scoppiare perciò mi voltai di scatto e corsi verso il bagno della scuola per ripulirmi.Mi appoggiai con le spalle al muro e scivolai fin terra poggiando le braccia sulle ginocchia.Alcune lacrime iniziarono a rigarmi il viso,fin quando poi scoppiai in un pianto isterico.Avevo bisogno di qualcuno che mi dicesse che tutto sarebbe andato bene o qualcosa che mi desse la forza di andare avanti.Erano ormai tre anni che subivo queste ingiustizie,o meglio erano ormai tre lunghissimi anni che ero VITTIMA DI BULLISMO.

  
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