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Autore: Giulietta_3    12/02/2012    5 recensioni
Mi sono sempre chiesta ' E dopo? Cosa sarà successo? ' Bhè ho cercato un po' di interpretare il significato del manga e ho provato ad adattarlo al futuro dei personaggi. Non aspettatevi nulla di eccezionale xD
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘TI prego, ti prego, ti prego, ti pregoooooooooooooo’ dissi con voce implorante a Fuka.
‘Assolutamente no! L’ultima volta ti ricordi come è andata a finire?’
‘Bhè ti ho lasciata fuori al centro commerciale per un’ora ad aspettare invano…’ risposi con un filo di voce.
‘Esatto!’
‘E se ti promettessi che non ti lascerò di nuovo da sola?’
‘Che razza di promessa è!?! Tu non hai mai saputo mantenere le promesse!’
‘Dai ti prego verrà anche Aya… Ho bisogno delle mie due migliori amiche! E poi tra qualche settimana ci sarà il ballo di natale e ho urgente bisogno di un vestito e di spendere soldi e di parlare del fatto che Akito ancora non mi ha invitato al ballo e…!!’
‘BASTAAAAA! OK ti ci accompagno ma SMETTILA!!’
Sorrisi compiaciuta e le scoccai un bacio sulla guancia.
Era il 18 dicembre e di li a poco una grande calamità si sarebbe abbattuta su tutti i giovani di quella scuola.
Ragazze in preda alla agitazione, ragazzi indifferenti ad ogni tipo di accenno all’evento, ragazze in preda alla agitazione…
Ok avete capito no? Si il Ballo di Natale.
Akito, naturalmente, come ogni ragazzo della scuola, tranne alcune eccezioni (Terence), non aveva alcuna intenzione di invitarmi al ballo.
Ma io non ero una ragazza qualunque.
Non mi sarei mai abbassata al livello di quelle povere liceali costrette a chiedere in ginocchio un invito al ragazzo che le piace.
NO!
Io Sana Kurata ero diversa.
Sarei rimasta a casa piuttosto che chiedere a quell’essere del mio fidanzato di accompagnarmi al ballo.
E poiché ero una ragazza subdola e diciamoci la verità quale ragazza sarebbe voluta rimanere a casa il giorno del ballo, avevo mandato ad Akito messaggi subliminali.
Per esempio quando andavo a casa sua lasciavo (per caso) il volantino del ballo sulla sua scrivania oppure mi mettevo a ballare davanti a lui come una cretina aspettando la domanda “ che stai facendo?” ed io avrei risposto da donna saggia e innocente “ niente mi sto preparando per ballare il lento al ballo”.
Insomma facevo di tutto.
Era comunque il colmo!
Io che avevo un ragazzo dovevo arrivare a certe cose pur di ricevere un misero invito.
Bha!
Comunque quel giorno mi sarei andata a comprare un bel vestito e avevo deciso che se non mi avesse invitata sarei andata da sola.
Non avrei rinunciato alla festa dell’anno solo per quell’anaconda geneticamente modificata (?).
Era l’ultima ora ma avevo detto al professore di matematica, che mi amava alla follia ( anche se io l’odiavo solo per la materia che insegnava), che non mi sentivo bene e che avrei preferito andare in infermeria.
Invece ero sotto un albero a coccolarmi con l’anaconda sopracitata.
‘Oggi che fai? Vuoi venire a casa mia? Natsumi cucina le crepes’
‘Per quanto l’idea sia allettante per oggi ho altri progetti’ dissi guardandolo negli occhi.
Cazzo facevo sempre lo stesso errore!
Mi fissava con quei cosi che sembravano diamanti e stavo già contemplando l’idea di dare buca alle ragazze.
Mi baciò.
Anche lui di certo non aiutava!
Ma non poteva averla sempre vinta.
Con non so quale forza di volontà mi allontanai dalle sue labbra ma lui non si arrese e mi prese di nuovo tra le braccia.
Che barba, che noia, che noia, che barba.
Ero davvero così debole?
E la risposta era SIIIIIIII!
‘Akito dai ti prego …’
‘Lo dici come se ti stessi costringendo io’ disse con una risata.
Ed aveva ragione io ero completamente dipendente dal suo corpo.
Avrei voluto vedere voi!
Quel ragazzo era un diavolo travestito da dio greco!
‘No ho già dato buca alle ragazze una volta, non posso farlo di nuovo’
‘Quindi esci con le ragazze? Bene pensavo che avessi qualche impegno di lavoro con  Occhiali da Sole’
Sbuffai e mi staccai da lui.
Un dolore al petto mi travolse, come se mi fossi staccata da un respiratore che mi teneva in vita.
‘Tu invece cos’hai in programma per oggi?’
‘Devo andare agli allenamenti e poi penso che mangerò tante di quelle crepes da farmi venire il mal di pancia’
‘Ti odio – dissi dandogli uno scappellotto – me ne lasci almeno una?’
‘Non ci penso neanche!’
Il suono della campanella ci distrasse dalla nostra discussione e dimenticandoci di tutto ci baciammo con foga in segno di saluto.
‘Allora ti chiamo dopo …’ disse ad un centimetro dalle mie labbra.
‘… Si’
Mentre andava via mi vennero incontro Fuka, che mi portava la borsa ed il cappotto, seguita da Aya.
‘Grazie – dissi rivolta a Fuka – sentite ragazze vi andrebbe di dormire da me stasera dopo lo shopping ? Magari mangiamo la pizza guardandoci un film…!’
Era ormai deciso, ero certa che avrebbero accettato poiché entrambe adoravano casa mia.
‘Certo’ risposero in coro con gli occhi lucidi per l’emozione.
Ci demmo appuntamento al centro commerciale per le cinque e decidemmo di andare anche a prendere un film nel negozio di Cd.
Visto che mi ero dilungata molto a discutere con Rei per l’ennesima volta sul mio lavoro ero in ritardo con la tabella di marcia.
Cosi mi legai i capelli in uno scignon (non so come si scrive xD) misi un jeans delle ballerine e un golfino bianco largo.
Mi infilai il cappotto, presi la borsa e mi fiondai fuori casa.
Arrivai con cinque minuti di ritardo ma infondo era sempre meglio di non arrivare proprio.
Come al solito Fuka mi fece la predica ma si vedeva da un kilometro che non vedeva l’ora di girare dappertutto.
Iniziammo con il cercare il vestito.
Fuka ne trovò uno spettacolare!
Era nero con la scollatura a cuore e senza spalline, rigido fin sotto al seno e poi  scendeva  morbido fin sopra alle ginocchia.
Aya andò sul romantico.
Il suo vestito era di un rosa antico lungo fino ai piedi che portava dei lustrini sul seno.
Io andai sul classico.
Un vestito azzurro a maniche corte, con una gonna morbidissima e molto lunga.
La parte superiore era tutta decorata da diamantini azzurri e bianchi.
Tutte soddisfatte per gli acquisti passammo alle scarpe e poi agli accessori.
Alla fine ci sedemmo sfinite al bar del centro commerciale.
‘ Con quel vestito Akito ti salterà addosso lo sai vero?’
‘ Se mi invita!!’
‘Madonna quel ragazzo è un cretino’ disse Fuka sconsolata.
‘E tu Fuka con chi andrai al ballo?’ chiese Aya.
‘Non lo so c’è un ragazzo che me l’ha chiesto ma ancora non ho deciso… e tu?’
‘Che domande, con il mio amoruccio’ rispose con gli occhi che le brillavano.
Da una parte la invidiavo.
Terence l’adorava e non la trattava mai male.
Dall’altra però  io e Akito avevamo dalla nostra, passione e tanto divertimento.
Ma non era il fidanzato che le invidiavo bensì le attenzioni che le dava.
Chissà se Akito avrebbe trovato il coraggio di invitarmi al ballo.
Dopo un’altra ora di soldi spesi per le cose più futili tornammo a casa.
Mentre mi facevo una doccia Aya e Fuka ordinarono una pizza e prepararono i fazzoletti per l’imminente visione di Titanic.
Appena uscita dal bagno in pantaloncini e maglietta bussarono alla porta.
‘Vado io !’ gridai a squarciagola.
Mi fiondai sulla porta e la aprii.
Pensavo fosse il fattorino delle pizze ma mi sbagliavo.
E come se mi sbagliavo.
Alla porta in tutto il suo splendore un Akito stranamente corrucciato, era particolarmente affascinato dallo zerbino di casa mia.
‘Ehi che ci fai qui? Le crepes sono già finite?’ dissi con un sorriso.
Lui accennò un ghigno e alzò lo sguardo.
Era teso, glielo si leggeva in faccia e per un istante pensai che mi volesse lasciare.
‘Qualcosa non va?’
‘No, ero venuto a chiederti una cosa ma dalla confusione che sento non credo che tu sia sola…’ dal piano di sopra una musica ad alto volume faceva da sottofonda per le strade del vicinato.
‘Ah… ABBASSATE!!!- gridai- si ho invitato Aya e Fuka a dormire da me, ma non preoccuparti parla pure ‘dissi distruggendomi le mani.
‘Bhè… tra poco c’è il ballo di natale… e sai non sono un gran ballerino però… solo se ti va…’ insomma Hayama tira fuori le palle!
‘… Oh insomma… vui venire al ballo con me Sana?’
Chiusi di scatto la porta, salii veloce le scale, spalancai la porta che dava nella mia stanza e urlai.
Poi corsi giù, riaprii la porta e appoggiandomi con una mano ai cardini dissi :
‘Certo che voglio venire’
Ci mettemmo a ridere e gli saltai addosso, felice che infondo la mia piccola anaconda fosse davvero un ragazzo come gli altri.

ALLLOOOOOORRRRA!!!
Non vedevo l'ora di postarlo e di sapere la vostra opinione...
Mi raccomando fatemi sapere xD
Il prossimo capitolo lo posterò il 16.
A presto giovani!!
XOXO
  
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