Serie TV > NCIS
Segui la storia  |       
Autore: Padme92    12/02/2012    8 recensioni
"Tony incatenò i suoi occhi chiari a quelli scuri di lei.
-Se non tornerai, sarò io a venire a prenderti.-"
Fanfic Tiva centrica.
Una promessa, un viaggio in Israele e un cuore corroso dal tempo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO UNO: La promessa.

Quartier generale dell'NCIS
Ore 7.04 a.m.

Ziva aveva passato una notte tormentata, e quel mattino era scossa quando prese posto come al solito dietro la sua scrivania. Non c'era ancora nessuno.
Quando sentì aprirsi la porta dell'ascensore, il suo sguardo non cadde su colui che era entrato fino a che questo non le fu davanti.
Era Tony, e la guardava sogghignando. Lei lo ricambiò con uno sguardo stravolto.
-Ehi. Buongiorno occhioni belli.- Disse Tony scrutandola in cerca di una risposta per quel viso così pallido.
Il ragazzo le arruffò i capelli con una dolcezza inaspettata. Sapeva che ogni tanto questo la faceva sorridere.
E non rimase deluso. Ziva rimase docile mentre lui le passava la mano tra i capelli.
-Ciao Tony.- Rispose con un sospiro.
Si guardarono per un istante, prima che Tony si sedette al suo posto. In quel preciso momento arrivò Gibbs che con un saluto appena udibile ai due li superò per poi salire le scale, probabilmente diretto verso l'ufficio del direttore. Prima che il telefono suonasse, fece in tempo ad arrivare anche McGee.
-Buongiorno ragazzi.- Interloquì lui posando il suo zaino.
Ziva gli fece un cenno di saluto, e alzò la cornetta. Dopo qualche istante passato con l'apparecchio all'orecchio si alzò senza esitazione e partì su per le scale.
Tony e McGee la guardavano incuriositi.
-Un incontro di prima mattina faccia a faccia col direttore?- Domandò Tony rivolto a McGee quando Ziva non fu più in vista. -La sua faccia stravolta sarà ancora più stravolta una volta uscita da lì.- Constatò con un sorrisetto.

Mentre si avvicinava alla porta dell'ufficio di Jenny, Gibbs ne uscì e la guardò con apprensione. Ziva strinse gli occhi e ricambiò lo sguardo interrogativa. Passandole accanto, il capo le poggiò una mano sulla spalla, e senza una parola tornò dabbasso. Lei entrò senza capire. Il direttore Shepard scrutava fuori dalla finestra.
-Voleva vedermi, direttore?-
Jenny si voltò verso di lei, con l'aria di chi preferirebbe trovarsi da un'altra parte, poi, molto semplicemente le disse: -Si. Mi è arrivata una chiamata. Tuo padre è morto.-
L'aveva detto così: in poche parole, che agli orecchi della ragazza parvero quasi brutali.
Un attimo di vuoto. Un silenzio teso e carico di significato: Ziva non reagì subito a quelle parole, le ci volle un attimo per registrarle a dovere.
Suo padre. Morto. Poteva crederci? Ma sapeva che Jenny non avrebbe mai mentito. Vedendola non accennare una parola, Jenny continuò: -Il funerale sarà domani pomeriggio. Puoi partire oggi, se vuoi.-
Detto così sembrava tanto semplice, quasi normale. Ziva fece per parlare, ma le parole le si strozzarono in gola. Se ne uscì solo con un flebile: -Va bene, direttore.- E, senza aggiungere altro, uscì di corsa.
Era confusa. Non sapeva cosa provava. Amava suo padre perchè era suo padre, ma non per qualche altro motivo in particolare: i ricordi di infanzia erano ancora vividi in lei, ma era come se quel padre affettuoso che aveva avuto in passato fosse morto molto prima di quel giorno. Per questo, non era certa dei suoi sentimenti.. non sapeva se questa perdita le avrebbe sortito un qualche effetto. Per il momento il dolore, sempre se c'era, era sordo.
Scese le scale piano, scura in volto, decidendo tra sè se andare o no al funerale; quando approdò di nuovo alla sua scrivania, Tony la osservò con interesse. Ziva guardava ovunque tranne che nella direzione sua o di McGee.
-Tutto bene?- Domandò McGee, dando voce anche al dubbio di DiNozzo.
-Si. McGee.- Rispose secca l'ufficiale. Non si azzardarono a fare altre domande.
Ziva rimase in meditazione qualche minuto, poi, dopo aver sfogliato qualche foglio e consultato l'orario dei voli per Tel Aviv su internet, raccolse in fretta la sua roba, e con lo zaino in spalla si parò di fronte alla postazione di Gibbs.
-Hai preso la tua decisione?- Domandò questi.
Ziva annuì col capo. L'uomo la fissò per un momento e i suoi occhi chiari la trafissero. Sostenne il suo sguardo più del dovuto, dopodichè si congedò. Tony e McGee apparivano disorientati.
-Cos'è questa storia?- li accusò irritato DiNozzo.
-Ziva torna a casa per un po'.- rispose Gibbs, vago.
Era chiaro che ai due questa risposta non bastava. Guardarono Ziva sfilare davanti a loro, in cerca di risposte più concrete. Lei si voltò verso i due prima di avviarsi verso l'ascensore ed esaudì il loro desiderio di conoscenza.
-Mio padre è morto. Sto andando al suo funerale..- Dirlo faceva ancora più effetto, se possibile. E con quelle parole marciò a passo spedito verso l'uscita.
McGee si fece un po' preoccupato. -Ma.. tornerai una volta finito, no?-
Ziva non rispose e si allontanò. In realtà non poteva reggere la loro vista un secondo di più: non era sicura di quello che sarebbe successo, non era sicura di niente! Ma non voleva sollevare questioni ora, quando niente era ancora stato deciso. Il suo destino le era oscuro, ora che il vicedirettore del Mossad non c'era più.. Forse c'era chi si aspettava che lei prendesse il suo posto? Quando, quella mattina, Ziva mise piede nell'ascensore, non ebbe il cuore di voltarsi di nuovo, eppure giurò a sè stessa che sarebbe tornata a qualunque costo. Prima che le porte si chiudessero udì dei passi avvicinarsi veloci, e qualcuno le afferrò le spalle, come per trattenerla.
Sapeva chi era. Senza bisogno di voltarsi, chiese, più duramente di quanto non volesse: -Cosa vuoi Tony?-
-Solo sentirti rispondere alla domanda di McGee.-
La ragazza esitò. Poi rispose lentamente: -Non sono nella posizione di poter fare promesse.- E con queste parole rinnegò a voce alta la decisione del suo cuore.
Tony la fece voltare, e si ritrovarono faccia a faccia, a pochi centimetri l'uno dall'altra. Il ragazzo la guardò truce, e con una mano le accarezzò delicatamente il viso.
-Allora sarò io a fare una promessa..-
Ziva sentì il suo cuore accellerare un poco, ma lo guardò scettica.
-Sarebbe?-
Tony incatenò i suoi occhi chiari a quelli scuri di lei.
-Se non tornerai, sarò io a venire a prenderti.-
Detto questo indietreggiò di qualche passo fino a trovarsi fuori dall'ascensore. Ziva rimase lì impalata mentre le porte si chiudevano e Tony spariva dalla sua vista.

---
Note dell'autrice:
Ecco il primo capitolo della mia prima fanfic.
Ne ho in serbo altri ma ne posterò uno alla volta per vedere le vostre impressioni e creare un po' di suspance.
Dunque, ci terrei a sapere cosa ne pensate.
Shalom!
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: Padme92